Resolution-part2
LOUIS
Sentii un tocco leggero e gentile sul viso e aprii gli occhi. Mi faceva male la testa e la vista era appannata, quindi non riconobbi la persona accanto a me.
La luce era fioca e l'unica cosa che potei percepire fu il profumo di Allison.
Era lei, era qui con me.
Richiusi e riaprii più volte le palpebre, inspirando a fondo e finalmente riuscii a distinguere il suo volto.
"Al"
Riuscì a dire solo questo, ma lei mise una mano sulle mie labbra, facendomi segno di non parlare.
"Cosa è successo? Dove siamo?"
Tentai di sollevarmi e toglierle il pezzo di stoffa, ma ricadetti a terra e mi accorsi di essere legato, come lei.
"Che cazzo di storia è questa?"
Ero furioso, ma mi costrinsi a sussurrare.
Quella stronza.
"Mi dispiace così tanto, Al. Cosa..cosa ti ha fatto?"
Tentò di articolare qualche parola, ma la stoffa attutì i suoni e non riuscii a capire. Così mi avvicinai a lei con la bocca, presi il tessuto tra i denti e lo spostai. La vidi rabbrividire alla sensazione del mio respiro caldo sulle guance e, nonostante tutto, avevo una voglia matta di baciarla.
"Lou.."
La sua voce strozzata e stanca mi portò fuori dallo stato di trance in cui ero caduto e mi fece venire voglia di stringerla forte.
"Shh, va tutto bene, ci sono io con te"
Sapevo non fosse il caso di usare la parola bene nella situazione in cui ci trovavamo ma..volevo crederci davvero.
L' avrei protetta.
Jess mi avrebbe ascoltato, forse, e comunque Liam sarebbe arrivato da lì a poco. Dove diavolo si era cacciato? Sarebbe dovuto essere già qui.
"Ho scritto a Liam che sei qui e arriveranno a tirarci fuori ok? Andrà tutto bene, Al, te lo prometto."
Annui in risposta e iniziò a raccontarmi ciò che Jess le aveva detto prima che arrivassi, ma dovevo sforzarmi per non perdere la concentrazione e riportare lo sguardo, che cadeva inevitabilmente sulle labbra, sui suoi occhi.
"Louis, perché vi conoscete? Perché sei venuto qui?"
Avrei voluto non fosse venuta a sapere niente, avrei preferito non venisse a conoscenza dei miei incontri con Jess, ma ormai era inevitabile.
Avrei forse dovuto dirle una bugia?
Non era giusto. Ma se le avessi raccontato ogni cosa..l avrei persa probabilmente. Ed io non volevo che questo accadesse.
Sapevo non mi avrebbe compreso ne tantomeno giustificato.
Dei passi si fecero vicini e mi affrettai a rimetterle la benda, salvandomi dal rispondere alla sua domanda.
Jess entrò a controllare che fosse tutto apposto e si sedette davanti a noi.
"Avrei voluto separarvi, ma che gusto c'era altrimenti?"
Era pazza, completamente pazza e deviata e non mi trattesi dal dirglielo.
"Tu sei pazza."
Ciò la fece solo ridere di più, mentre vedevo Allison aver ancora più paura di una possibile reazione che io non avevo previsto e che non tardò ad arrivare.
Si avvicinò alla mora al mio fianco, la prese per i capelli e la allontanò da me, dopo averle dato uno schiaffo sonoro.
"Non toccarla!"
Le parole mi uscirono veloci e cariche di rabbia, come un ringhio, ma questo era proprio ciò che voleva. Vederla soffrire e dimostrarle che nemmeno io potevo salvarla e lo capii in seguito.
"Sei patetico, lo sai? Non puoi fare nulla. Ti saresti dovuto fare gli affari tuoi, Louis. Adesso dovrò occuparmi anche di te"
Se ne andò, lasciandoci soli ancora una volta.
Strisciai avvicinandomi ad Allison.
Teneva gli occhi chiusi e nonostante non ci fosse molta luce, potevo vedere i segni rossi sulla sua guancia.
"Al..io..mi dispiace"
Strofinai il naso sull'altra guancia e lei aprì gli occhi per guardarmi.
Tolsi nuovamente la stoffa e le baciai dolcemente la guancia. Avrei voluto continuare e arrivare alle sue labbra, ma non sapevo se lei avesse realmente voluto.
"Non è colpa tua. Vuole me, solo me"
Non ero d'accordo con ciò che stava dicendo, ma ero altrettanto sicuro che sarebbe stato difficile convincerla del contrario e risparmiai le energie per inventare qualcosa per andar via.
Le ore successive trascorsero architettando un piano, ma capimmo di non aver altra scelta se non quella di affrontarla cercando di coglierla di sorpresa.
Cosa avremmo potuto fare altrimenti? Eravamo legati e lei era in netto vantaggio, in qualsiasi caso.
Nel frattempo mi chiesi che fine avesse fatto Liam. Perché ci metteva così tanto? Lo avrei preso a pugni se lo avessi avuto davanti in quell'istante.
"Louis.."
Sussurrò il mio nome, come se avesse paura che la sentissi.
Mi avvicinai di più e sentii il suo fiato caldo sul mio viso. Chiusi gli occhi deglutendo a fondo, cercando di resistere.
"Ho paura"
Questo lo disse con voce ancora più bassa, tanto che se non fossi stato incollato a lei, probabilmente non l'avrei nemmeno sentita.
"Non ti succederà nulla, Al. Ci sono io"
Soffiai le ultime parole sulle sue labbra e quando la vidi abbassare lo sguardo sulle mie labbra, non resistetti più.
La baciai, dapprima lentamente con la paura di essere respinto, poi con maggior foga appena la sentii ricambiare.
Se solo avessi avuto le mani libere, Dio solo sa cosa le avrei fatto.
Ci staccammo per riprendere fiato, ma quando la guardai negli occhi c'era qualcosa di diverso.
"Ti ho fatto male?"
Improvvisamente sentii il panico crescere dentro me. La vidi scuotere il capo e dapprima non capii, poi la realizzazione di ciò che intendeva mi investì in pieno.
*
Jess ritornò, si sedette di fronte a noi e continuò a guardarci. Poi si avvicinò a me e tentò di baciarmi davanti a lei.
Allison strabuzzò gli occhi ed io sperai solo che potesse leggere dal mio sguardo che mi dispiaceva.
Mi spostai per quanto fu possibile, non le avrei permesso di portarmi via il sapore della bocca di Allison.
Abbozzai un sorriso per farle credere che andasse tutto come aveva previsto, ma per noi era l'occasione giusta per agire.
Guardai Allison e lei in risposta annuì col capo.
Nelle ore trascorse eravamo riusciti ad allentare le corde a vicenda, quindi adesso potevo tranquillamente liberarmi le mani e scaraventare a terra Jess, sperando di accumulare qualche secondo di vantaggio per poter scappare.
E cosi feci.
Jess riprovò a baciarmi ancora e nonostante non volessi, dapprima le feci credere che avrei ricambiato anche io, poi slegai la corda e velocemente la spostai in modo brusco, cancellando quel sorrisino soddisfatto dal suo viso. Cadde per la sorpresa e sbattè la schiena al muro. Presi Allison di peso e tentai di oltrepassare la soglia della porta, ma un dolore lancinante alla gamba mi costrinse ad arrestare la fuga e ricaddi a terra.
"Scappa Al, scappa"
Fu l'unica cosa a cui riuscii a pensare, ma lei non accennava a volermi lasciare li.
Si alzò, ormai libera dalle corde, e si avvicinò a Jess. Non sapevo cosa avesse in mente di fare, fino a quando non la vidi conficcarle sulla mano una matita trovata per terra.
Jess urlò dal dolore ma non provai alcuna pena per lei. Avrei voluto solo che dalla porta entrasse qualcuno per salvarci e mettesse fine a questo strazio.
Le mie speranze però divennero vane quando la sentii chiamare a gran voce qualcuno, un uomo. Ero stato stupido a pensare che potesse aver fatto tutto questo da sola, ma non avrei mai creduto che qualcuno potesse aiutarla in questa follia.
"Allison vai via. Adesso"
Sapevo che non lo avrebbe fatto, ma dovevo convincerla. Non poteva stare ancora li, io me la sarei cavata.
"Allison va!"
Jess tentò di colpirla ancora una volta e non so da dove Al tirasse fuori tutta questa forza, ma non si fece intimorire e fu lei ad assestare un colpo a Jess che andò a segno, facendola rantolare.
Il mio ginocchio era sicuramente rotto, e non riuscivo a camminare. Lei doveva andar via ma non voleva ascoltarmi.
Prese il mio braccio e portandolo sulle sue spalle tentò di farmi avanzare.
Non riuscii a non pensare a quanto fosse coraggiosa e a quanto sembrasse ancora più bella in quel momento.
"Dove hai imparato a combattere?"
La feci sorridere e sorrisi anche io di rimando.
"Chiamalo istinto di sopravvivenza o piu semplicemente reazione di attacco o fuga da stimolazione ortosimpatica"
Sorrise ancora e stavo quasi per dimenticare tutto quando uno spostamento d'aria seguito da un tonfo, ci fece ridestare.
Jess aveva lanciato qualcosa con la speranza di colpirci, ma per fortuna aveva sbagliato mira. Non so per quanto ancora sarebbe stata sola, quindi era meglio affrettarci.
Eravamo arrivati quasi alla porta quando un omone mai visto prima ci si parò davanti. Spinsi Allison di lato prima che lui potesse agguantarla, e lui prese solo me.
Poi accadde tutto velocemente: Jess si avvicinò ed Allison riuscii a colpirle la gamba, facendola cadere con un tonfo.
La sentii rantolare e nonostante il tipo mi stesse stritolando il ginocchio facendomi vedere tutto nero, cercai di guardare lei.
Strinse più forte e non riuscii a trattenere un urlo.
In quel momento la porta venne spalancata e dei poliziotti con mitra spianati fecero il loro ingresso, facendomi tirare un sospiro di sollievo ed arretrare l'uomo che poi scoprii essere il padre di colei che ci aveva sequestrati.
Non riuscii a reggermi ulteriormente e caddi a terra. Il dolore era troppo forte e mi sentivo svenire.
Delle piccole mani mi accarezzarono e mentre tutto diveniva buio vidi il viso stanco di Allison e un Liam terrorizzato giungere dopo di lei.
Adesso era al sicuro e potevo lasciarmi andare.
ALLISON
"Louis!"
Era svenuto e non accennava a riprendere i sensi.
"Signorina si allontani per favore"
Non volevo andare via nonostante sapessi fosse necessario per lasciar svolgere il loro lavoro ai para medici. Non volevo lasciarlo, avevo bisogno di rivedere i suoi occhi aperti.
E se non si fosse più risvegliato?
"Al..lascialo andare. Starà bene"
Guardai Liam come se lo vedessi per la prima volta, e le lacrime iniziarono a scendere sole.
Ero stanca, stremata, spaventata.
Sentii le sue braccia circondarmi e mi ritrovai a singhiozzare più forte nel suo abbraccio.
"Mi dispiace così tanto. Sarei voluto arrivare prima, ma l indirizzo che Louis mi ha scritto era sbagliato. Maledetto correttore automatico. E poi non volevano intervenire perché volevano essere certi non avesse complici, nonostante io gli dicessi di..."
Smisi di ascoltare il rapido fiume di parole che pronunciava e lo strinsi solo più forte lasciandomi condurre verso l'uscita.
"Signorina è meglio che venga con noi in ospedale prima di recarsi in centrale".
Non volevo andare in ospedale per me, dovevo vedere Louis, ma annuii comunque, per quanto mi fosse possibile stretta tra le braccia di mio fratello.
Vidi Jess e quell'uomo essere scortati in una volante e tirai un sospiro di sollievo.
Era davvero tutto finito?
Prima che lei potesse scomparire del tutto, un ghigno agghiacciante ricomparì sul suo viso e con le labbra mimò un "A presto, Allison", di modo che solo io potessi rendermene conto.
***
L'ospedale era gremito di giornalisti alla ricerca dello scoop del giorno, ma li oltrepassai con facilità grazie ai poliziotti e a Liam che non mi aveva lasciata sola un secondo.
Erano tutti li: Harry, Lydia, Rebekah e Niall.
Tirarono un sospiro di sollievo nel vedermi e mi fiondai tra le braccia della mia migliore amica.
"Scusami se non mi sono presa cura di te"
Non era vero questo, lei lo avrebbe anche fatto, sono stata io a non averglielo permesso.
"Va tutto bene, L"
Fu in quel momento che la porta bianca si aprì e un medico uscì con Louis su una sedia a rotelle.
Tutti si avvicinarono a lui per abbracciarlo o lasciargli pacche sulle spalle, compreso Niall che lo ringraziò, ma i suoi occhi erano fissi su di me.
Un sorriso nacque spontaneo sul mio viso e lui ricambiò, prima che Niall mi stringesse a lui, offuscandomi la visuale.
Grazie a Dio eravamo tutti salvi.
Louis era salvo.
-
ME
Salve a tutti e buon ferragosto!
(C'è l epilogo ancora!!)
È passato tanto tempo, ma c'è un motivo. Vari motivi che mi hanno impedito di scrivere e di terminare questo capitolo, iniziato più di due mesi fa. Non sono ancora riuscita a superare quella fase ma oggi ho sentito il bisogno di scrivere. Mi dispiace per come è venuto, mi scuso ma non c'era altro modo. Passiamo a noi!
Ebbene si, siamo al termine. Jess è una psicopatica e per fortuna sono arrivati in tempo o qualcuno di sarebbe fatto davvero male. Ci sarà l epilogo e poi niente più.
È triste per me dirlo, questa storia mi è stata d'aiuto quando rischiavo di cadere giù, troppo giù per risalire. Questa storia mi ha fatto conoscere un'amica speciale, Greta, e con lei altre due, due persone squisite: Lucia e Pina.
Sono felice, nonostante sia molto elementare e più volte non mi abbia convinto il lessico, ma sono felice di aver iniziato a scrivere qui, di averla pubblicata e di essere andata avanti.
Mi mancheranno, sia Als con le sue seghe mentali, Lydia con le sua fiducia sconfinata, Louis con la sua caparbia e tutti loro. Anche Jess con la sua pazzia, perché senza lei, o meglio dopo lei, forse non avrebbero apprezzato tanti aspetti della vita che davano per scontato.
Detto ciò, termino il papiro con un ringraziamento a tutti voi che avete letto e commentato, a chi ha solo letto, a chi ha votato. 6k di visualizzazioni, e per me, per il livello ed essendo la prima storia è bello leggere 6K , per cui grazie!!
Ci vediamo all'epilogo, gente!
Luisa
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