Resolution-part1
La testa pulsava senza sosta e il disagio che la presenza di Jess faceva crescere, non aiutava di certo.
Per la prima volta avevo davvero paura che qualcuno mi potesse fare del male. E se non mi avessero cercato? Se avessero semplicemente pensato che mi fossi isolata ed allontanata per stare sola?
Sentivo i suoi occhi su di me, ma io non avevo intenzione di ricambiare il suo sguardo. Avevo troppa paura di commettere un passo falso con lei, dato che non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione ne la sua prossima mossa.
"Ti starai chiedendo perché vero?"
Si avvicinò fino a raggiungermi e rise del mio sguardo terrorizzato.
Ero legata con grosse corde su mani e piedi e si era anche assicurata che non urlassi, apponendo uno straccio bianco sulla mia bocca.
Lo tolse in modo tale da parlare. Voleva che chiedessi e che ascoltassi tutto.
"Adesso puoi fare tutte le domande che vuoi."
Non la guardai, non parlai. Cercai solo di non crollare davanti a lei.
Non poteva essere la realtà questa.
Dov'era finita la Jess schiva e gentile che conoscevo?
"Inizierò io allora, dato che non vuoi tu. Se non a parlare, sarai almeno costretta ad ascoltare."
Chiusi gli occhi, sperando che tutto questo finisse presto e ripromettendomi di non credere a nessuna parola che avrebbe pronunciato da lì a poco.
Stava per iniziare a parlare quando un piccolo suono che riconobbi come la suoneria di un telefono, la interruppe.
Vidi i suoi occhi accendersi nel leggere il mittente.
"Ma guarda un po' qui! Il tuo eroe sta forse venendo a salvarti?"
Rise divertita, mentre sul mio volto non regnava nient altro che confusione.
"Louis mi ha appena scritto un messaggio."
Louis? Si conoscevano a tale punto quei due?
La mia espressione la fece ridere ancora più forte.
"Dove sei? Ho bisogno di te. Devo sfogarmi"
Lesse il messaggio ad alta voce e continuò a guardare le emozioni dipinte sul mio viso. Non capivo, non potevo capire, evidentemente.
"Ops, a quanto pare non è te che cerca. Ma me"
Era soddisfatta, come se avesse aspettato a lungo questo momento.
"L'hai.." la gola secca mi costrinse a spezzettare la frase "..fatto per Louis?"
Rise di nuovo, lasciandomi sempre più confusa. Poi la sua espressione cambiò e divenne più dura.
"Non hai capito proprio niente. L'ho fatto per te."
La rabbia con cui sputò quelle parole mi fece rabbrividire.
"Louis è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sei sempre stata tu. Tu quella con cui i bambini volevano giocare, tu quella a cui chiedevano di uscire i ragazzi più carini."
Le sue parole mi fecero riflettere: ci conoscevamo anche da bambine?
"Hai sempre avuto una vita perfetta: la ragazza perfetta con la famiglia perfetta. Volevo farti soffrire, volevo vederti sola e distrutta. Come questo pomeriggio. Una goduria guardarti piangere in quell'androne"
Quanta cattiveria poteva contenere un corpo umano?
"Così ho iniziato. Il tuo noiosissimo ragazzo, o dovrei dire ex"
Calcò sull'ultima parola.
"L'ho ubriacato, ma ho dovuto drogarlo! Non voleva saperne di tradirti anche se aveva bevuto così tanto da non ricordare nemmeno il suo di nome. L'unico che sembrava sapere era il tuo. "
Sputava ogni parola con disprezzo raccapricciante.
"Così l'ho drogato e sono riuscita a farlo andare a letto con qualcuna. È stato anche con me e devo dire che ci sa fare con quelle mani, Allison. Adesso capisco perché non volevi lasciarlo andare. È davvero bravo."
No.
No.
No.
No.
Niall no.
Era stata lei.
Ed io non avevo creduto a lui, lo avevo condannato e non mi ero fidata di lui. Nonostante tutto, lo avevo accantonato immediatamente.
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime ed un dolore sordo all'altezza del petto mi impedii di respirare normalmente.
"Oh non piangere. Ti ho appena detto che è bravo a letto e tu piangi! Non dovresti esserne contenta?"
Avrei voluto urlare, ma mi imposi di rimanere in silenzio e ascoltare tutto. Volevo capire fino a che punto si era spinta.
"Ero così felice quando lo hai lasciato! Poi hai fatto tutto sola. Ti sei avvicinata a Louis e nonostante non ne fossi felice, mi è servito per allontanare Niall, ancora una volta. E Niall mi è servito per allontanare Louis da te ed avvicinarlo a me.
Volevo farlo anche con Lydia, ma quello si è rivelato più difficile anche se non mi pare adesso tu abbia sue notizie come lei non ha novità su di te. Giusto?
Poi Liam. Quello è stato facile, a dire la verità"
La smorfia di soddisfazione che stava nascendo sul suo viso mi fece venire voglia di poterla aggredire.
"Dovreste chiudere meglio la porta sul retro di casa vostra, sai? È un gioco da ragazzi entrare e far del male a qualcuno di voi, magari"
Quelle parole mi fecero ribollire il sangue. Come si permetteva? Chi credeva di essere per pensare di avere tutto questo potere? Per pensare di aver il diritto di minacciare la mia famiglia?
Ma prima che potessi sputargli addosso tutta la rabbia che avevo dentro, se ne andò sottolineando il fatto che Louis sarebbe arrivato di lì a poco e ancora non aveva deciso l'intimo giusto.
Un urlo di frustrazione, soffocato dalla stoffa bianca che era stata rimessa al suo posto, lasciò la mia bocca dopo che la porta venne chiusa.
Possibile che Louis non si accorgesse di quanto fosse deviata e squilibrata?
Perché non mi aveva ancora cercato nessuno? Perché per una dannata volta non ero rimasta a casa ad affrontare tutto senza scappare e perché non avevo con me il telefono? In quel modo mi avrebbero potuto almeno rintracciare.
Così ero sola, sfinita e spaventata.
LOUIS
Allison non mi rispondeva da quando era andata via. Era passato quasi un giorno e lei non rispondeva. Evitavo le chiamate di chiunque. Anche quelle di Harry. Non volevo parlare con nessuno, se non con lei.
Non volevo venire a sapere del suo ritorno di fiamma col biondo dagli altri, ma da lei, mentre mi guardava negli occhi.
Avevo bisogno di sfogarmi a questo punto, avevo bisogno di spegnere la testa e ciò significa aver bisogno di Jess, nonostante mi fossi ripromesso di smetterla e di non ricadere in questo stupido circolo vizioso e non farla soffrire.
Era tutto così fottutamente frustrante! Due passi avanti e quattro indietro. Non avevo mai aspettato così tanto per una ragazza, ma questo suo modo di fare mi aveva conquistato. Io volevo averla, volevo scoprire tutto di lei e volevo sentirmi ancora come quando le sue labbra si erano fatte toccare dalle mie.
Sapevo di non avere molte chance contro Niall, sin dall'inizio. Ma ci avevo voluto provare comunque, dato che si era fregato da solo con le sue stesse mani.
Non potevo di certo prevedere tutto questo casino e la mia testa stava lavorando fin troppo. Avevo bisogno di distrarmi e avevo bisogno di Jess.
Parcheggiai l'auto davanti a casa, dietro un altra auto scura, assicurandomi di lasciare all'altro autista lo spazio necessario per uscire senza rischiare di ammaccare la mia.
Mi stavo comportando da egoista, ma in quel momento era l'unica cosa che potevo fare. Se e quando Allison fosse tornata da me, avremmo chiarito tutto, messo in chiaro un bel po' di cose e sicuramente questo "gioco" sarebbe finito una volta per tutte.
Feci in tempo a suonare il campanello, quando il mio telefono iniziò a squillare per l'ennesima volta.
Non volevo che mi disturbasse da quel momento in poi, ma non volevo spegnerlo nel caso in cui Allison si fosse fatta viva. Così decisi di rispondere.
"Liam hai due minuti. Nemmeno."
Non gli diedi il tempo di accorgersi che avevo risposto.
"Cazzo Louis ce l'hai fatta! Allison è sparita, non ho sue notizie. È con te per caso?"
Mi bloccai sul posto con gli occhi spalancati.
Scomparsa? Era per questo che non mi cercava e che tutti stavano cercando di rintracciarmi? Ero stato solo un coglione.
"No."
Riuscii ad articolare solo questo e prima che potessi voltarmi ed andare via, la porta di casa di Jess si aprì.
"Se sai qualcosa, dimmelo Louis. È importante."
Se avessi saputo qualcosa non avrei esitato. Il punto era che io sapevo meno di loro.
"Liam sono da Jess. E sono solo. Per cui non lo so. Ci sentiamo più tardi"
Attaccai senza aspettare la sua risposta.
Avevo decisamente bisogno di staccare la spina.
Jess si avvicinò e come ogni volta si avvinghiò a me.
I nostri baci non erano mai dolci o passionali, solo..urgenti.
Non riuscii a non fare il confronto con quello scambiato con Allison solo il giorno prima e a non pensare al sapore delle sue labbra.
Baciai Jess con più foga, iniziando a spogliarla, con la speranza che questo potesse mettere definitivamente a tacere i pensieri.
Mi spinse verso il soggiorno, che ormai conoscevo abbastanza bene, e un odore familiare solleticò i miei sensi.
Cercai di non farci caso, ma ogni volta che colpiva il mio naso, mi creava una strana sensazione.
L'avevo sentito molte volte ed ero consapevole del fatto che mi piacesse da morire, ma non riuscivo a catalogarlo.
"Hai un nuovo profumo?"
Chiesi alla ragazza sotto di me, aggiungendo quanto mi piacesse la nuova fraganza.
Non rispose, strappando letteralmente i bottoni della mia camicia.
Fui sul punto di chiudere gli occhi quando lo sguardo mi cadde su del tessuto poggiato sulla poltrona accanto.
Era una sciarpa e mentre la fissavo, un'immagine nitida di Allison con quella sciarpa al collo si fece spazio prepotente nella mia mente.
Mi bloccai di colpo e Jess si accorse del mio cambiamento, ma cercò di riportare la mia attenzione su di lei.
"Louis? C'è qualcosa che non va?"
La guardai, quasi assente. Avevo bisogno di un attimo per pensare.
"Si, devo solo andare in bagno. Scusami un attimo."
La lasciai li, e sotto il suo sguardo mi diressi verso il corridoio senza però realmente dirigermi verso il bagno.
Appoggiai la schiena al muro e rimasi così a pensare e fissare il legno scuro della porta davanti a me.
Quel profumo aleggiava ancor nell'aria e ripensai alla sciarpa.
Improvvisamente capii: era di Allison. Anche il profumo era di Allison.
Come mai tutto ciò? Che fosse stata a casa di Jess per la notte? Che fosse ancora da Jess? Ma se così fosse stato, Jess me l'avrebbe detto. Non avrebbe rischiato di farci scoprire.
Scossi la testa e tentai di scacciare quelle idiozie. Tutto era silenzioso e stavo quasi per tornare in soggiorno, quando un singhiozzo soffocato arrivò alle mie orecchie.
Trattenni il respiro e mi voltai, cercando di capire da dove provenisse.
Sentii qualcuno tirare su col naso è un altro singhiozzo.
Provenivano dalla porta che poco prima avevo guardato.
Controllai l'andito e non vedendo nessuno, feci il meno rumore possibile avvicinandomi al legno scuro. Tentai di aprirla ma era chiusa a chiave, così mi abbassai per guardare dal buco della serratura.
Inizialmente la poca luce non mi permise di vedere quasi nulla, poi potei scorgere la sua figura.
Allison.
Era lì.
Allison era lì, con uno straccio sulla bocca, a casa di Jess.
Estrassi il cellulare dalla tasca e digitai velocemente un messaggio per Liam.
'Chiama il 911. Via Bourbon 5. Lei è qui'
Feci in tempo a premere il tasto invio, che un'ombra alla mia destra, attirò la mia attenzione, facendomi voltare.
Jess era li, in piedi davanti a me con una strana espressione.
"Louis Louis Louis.."
Il tono usato non era il solito, dolce e sensuale, e non mi piacque per niente. Cercai di sorriderle, ma era difficile farlo dopo quello che avevo scoperto.
"Pensavo fossi più intelligente, sai? Dovresti fingere meglio. Le persone si accorgono di ciò che pensi."
Si avvicinò lentamente, ed io cercai di assumere un'espressione convincente, che non lasciasse trasparire quanto fossi sconvolto.
"Non ti hanno insegnato che non si mette il naso negli affari altrui? È pericoloso, sai?"
Deglutii, cercando di mantenere la calma, ma non la interruppi.
Si avvicinò ancora e mi abbracciò. Non la scostai, cercando di rimanere naturale.
"Non volevo coinvolgerti, non volevo dovermi ridurre a questo. Ma non mi hai lasciato scelta, Louis. Lo sai vero?
Sai che io non ti avrei mai fatto del male se tu fossi rimasto fuori da tutto questo?"
Una fastidiosa puntura sul collo precedette l'oscurità e le gambe cedettero sotto il mio peso mentre persi coscienza.
ME:
Sarebbe dovuto essere l'ultimo, o meglio penultimo, capitolo ma l'ho scritto da tempo e non riesco a continuarlo. Così ho deciso di pubblicarlo..la seconda parte arriverà, non temete.
A presto, spero vi piaccia.
Luisa
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