Capitolo 8
I tre ragazzi, come era stato pianificato, si incamminarono verso la città di Brisingr, ma il percorso fu lungo e stancante.
Dopo un bel po' di tempo arrivarono, ma la città era nel più totale e completo caos: Soldrofa cercava disperatamente di attirare l'attenzione di qualche fenice, ma più di una volta rischió di inciampare nel suo lungo vestito pesca, così, per la rabbia, urlò con tutta la voce che aveva: "Qualcuno di voi si fermi e ci spieghi il motivo di tutto questo casino!" Dopodiché sputó fuoco e Clara con un incantesimo la bloccó.
"Clara che fai? "
"La nostra situazione è già complicata, non possiamo permetterci di peggiorarla ulteriormente. " La rimproveró la maga.
"Fuoco, calore... Ci sono!" A parlare fu una fenice dal piumaggio rosso che svolazzó in mezzo ai tre.
"Ehi tu, aspetta." La chiamó Soldrofa mentre la fenice si girava. "Che sta succedendo? "
"Ora non posso spiegare," Rispose la fenice, "Ma se venite a palazzo vi spiegherò tutto lungo il percorso. "
"Con tutta questa confusione ci vorrà molto tempo a piedi e sembra che non ne abbiamo. " Fece notare Fernund, ma fu la dragonessa a ribattere: "A piedi, non in volo. " Detto questo si voltó verso Clara che capí subito cosa intendesse.
"Bene, allora trasformati e io ti renderó invisibile. " Esordí la maga e la dragonessa annuí.
"Scusate, ma il vestito che fine fa?" Chiese Fernund incuriosito.
"Si trasforma con chi lo indossa e si fonde col corpo di quella persona. " Rispose la fenice, e Clara confermó.
La dragonessa in men che non si dica si trasformó ed era terribilmente grande: il giorno della lotta i due amici non avevano fatto molto caso al suo aspetto, ma in quel momento ne ebbero la possibilità e Clara guardó Soldrofa sorridendole, per poi far cenno a Fernund di salire in groppa alla loro compagna di viaggio.
La fenice, che aveva rifiutato di diventare invisibile, guidava la dragonessa, quando poi Fernund le rivolse una domanda importantissima: "Perdonaci, ma potremmo sapere come ti chiami? "
"Oh, scusate, a causa delle mie faccende ho dimenticato di presentarmi : piacere, il mio nome è Flora. E voi come vi chiamate? "
"Io sono Fernund. "
"Io Soldrofa. "
"E io sono Clara, piacere di conoscerti. "
"Ti chiami Clara e sei una maga? Proprio come la Principessa?"
"Già, ma possiamo sapere che cosa è successo? " Chiese Clara cercando di cambiare argomento dal collegamento che aveva fatto la fenice, poiché era proprio lei la Principessa a cui si riferiva .
"La nostra Principessa è stata avvelenata e io, in quanto medico, ero alla ricerca di qualcosa con cui curarla." Rispose Flora.
"Sapete chi è stato?" Chiese Soldrofa.
"Cinque traditori, tre dei quali sono stati già catturati, ma che non hanno fornito nessuna informazione, né sul loro mandante né sul veleno usato. "
"Io avrei già qualche idea sul mandante..." sussurró Fernund nell'orecchio di Clara e lei non potè far altro che esprimere il suo accordo con un cenno del capo.
Il tragitto richiese meno tempo del previsto e subito la compagnia arrivó al castello, ma tutto il chiasso lí presente, che era peggiore di quello della città, per poco non provocó un crollo nervoso a Soldrofa, che fu tranquillizzata da un altro incantesimo di Clara. Nella forma umana la dragonessa era magra e molto alta, con la pelle abbronzata in contrasto con il vestito pesca, ma non era meno irrequieta.
"Flora, hai detto che ti servivano fuoco e calore, ma a cosa? " Chiese Soldrofa incuriosita come al solito.
"Entrate, così vi spiego meglio. " Rispose la fenice aprendo una grande porta: al suo interno c'era un letto e su di esso era distesa una donna dai capelli bianchi, così come la sua pelle, ridotta in uno stato comatoso a causa del veleno.
La stanza era abbastanza grande, con un letto a baldacchino su cui era distesa la donna, qualche sedia, un tavolino di vetro e infine un grosso comó in legno di noce. Due delle tre finestre erano state lasciate aperte per far passare un po' d'aria fresca.
"Ecco a voi la principessa Artemide. Quello che vi chiedo è di creare attorno a lei un cerchio di fuoco che la riscaldi ma che non bruci nulla. " Ci disse Flora.
"Ma che sintomi ha? " Chiese Clara osservando l'altra donna mentre Fernund si avvicinava a un comó per osservare delle bottigliette di vetro.
"All'inizio erano delle semplici emicranie, poi è diventata una febbre molto alta e ora è in coma. " Rispose Flora.
"Cicuta. " Sussurró Fernund,
"Che hai detto? " Chiese Soldrofa,
"Cicuta. " Ripeté il ragazzo a voce alta, guardando una piccola bottiglietta scura.
La dottoressa ragionó un attimo: "Noi fenici solitamente siamo immuni a essa, ma in dosi eccessive può uccidere anche noi, prima peró deve farci patire atroci sofferenze. "
"Clara" Fernund chiamó la ragazza che fino a quel momento aveva lo sguardo perso nel vuoto e che subito lo diresse verso il giovane: "Che c'è? "
"È il momento di usare i tuoi poteri. "
"No Fernund, non posso." Rispose Clara scuotendo il capo.
"Perché? "
"Si tratta di una vita e non so cosa potrebbe accadere. "
"Clara, la principessa sta male, se puoi fare qualcosa per salvarla falla, ormai ho qualche dubbio sul fatto che la mia esperienza di medico possa aiutarla. " La supplicó Flora e Soldrofa annuí, consapevole di non aver bisogno di aggiungere altro.
"Clara, " Fernund le si era avvicinato e le aveva messo le mani sulle spalle "so che puoi riuscirci, è arrivato il momento di dimostrare a tutti chi sei veramente. " Le sorrise e lei ricambió, nonostante i suoi occhi trasmettessero il forte nervosismo.
Clara si avvicinó ad Artemide e le pose una mano sulla fronte, per poi sussurrare lentamente delle parole, che andarono a costituire il suo incantesimo:
"Liberati dal veleno,
Liberati dal dolore,
Liberati dal coma,
Liberati dall'abbraccio della morte,
Liberati, svegliati e rialzati."
Concluse queste parole e compiuto l'incantesimo, Clara si raddrizzó di scatto, come se quella sofferenza le fosse entrata nelle ossa, mentre Soldrofa la guardava sconvolta: per un millesimo di secondo, e non per un gioco di luci e ombre, ma naturalmente, gli occhi della maga diventarono di una tonalità più scuri per poi tornare al loro verde smeraldo.
Artemide si sveglió e trovó di fronte a sé il viso della sua salvatrice: "Principessa Clara? "
"Principessa Artemide, come vi sentite ora? " Chiese la diretta interessata .
"Bene, mi sento molto meglio, grazie per avermi salvata. Ma ditemi principessa, chi vi accompagna e perché siete qui?"
"Frena, frena. Tu saresti l-la..."
"Si, lei è la principessa Clara. " Disse Soldrofa, concludendo il balbettare di Flora.
"Principessa Artemide, credo però che sia meglio che voi vi sistemiate, in seguito i nostri ospiti ci spiegheranno tutto. " Concluse la fenice facendo uscire il trio.
Poco tempo dopo vennero fatte tutte le presentazioni e la Principessa delle Fenici ottenne tutte le spiegazioni di cui necessitava, in seguito diede alcuni ordini a delle guardie e fece segno a Flora e agli altri di seguirla.
Le due principesse si diressero verso un grande balcone semicircolare e da lì Artemide tenne il suo discorso:
"Miei adorati sudditi, amici e compagni, vi ringrazio infinitamente per esservi prodigati allo scopo di salvarmi.
Oggi al castello, grazie al Cielo sono giunti degli ospiti importanti, che mi hanno aiutato e che ora chiedono il vostro aiuto. Vieni cara. " Si rivolse a Clara che si avvicinó in modo da farsi vedere da tutta la folla radunata sotto al balcone. Alla vista della maga iniziarono a farsi sentire numerosi commenti capaci di far innervosire Fernund, che fu tranquillizzato da Soldrofa.
"Signori, la principessa Clara é venuta per chiedere aiuto a tutti noi, dobbiamo unirci insieme alle altre regioni per combattere un nemico comune, una persona che aspira solo al potere e che ha intenzione di ottenerlo a qualsiasi costo: Reimron. Io ho intenzione di ricambiare il suo aiuto sostenendola come sua alleata. Voi cosa volete fare? "
A queste parole seguí il silenzio, così Artemide riprese il discorso:"Ascoltatemi bene: dalla scelta che farete dipenderà il futuro vostro e dei vostri figli e nipoti. Se sceglierete di seguirmi e quindi di allearvi con la principessa Clara, vi garantiamo problemi, lotte, sangue e una probabile guerra civile, ma vi garantiamo anche il nostro impegno affinché ci siano meno spargimenti di sangue possibili e affinché ognuno di noi possa essere libero esattamente come lo è stato fino ad ora.
Se invece sceglierete di stare dalla parte di Reimron sappiate che ci sarà una dittatura, e che il dittatore non sarà per niente giusto poiché egli stesso ha commesso crimini gravi come l'omicidio e l'alto tradimento.
Signori, questa è una questione di libertà, della vostra libertà e di quella dei vostri parenti, considerando ciò avete una sola scelta: o siete con noi o siete contro di noi. "
Un lungo silenzio seguí quelle parole, in seguito Flora uscí al balcone mostrandosi alla folla e, rivolgendosi alle principesse, disse: "Io sono con voi. "
Poco dopo, a poco a poco ogni fenice alzó la mano pronunciando quella frase: nessuno si schieró dall'altra parte e Artemide non riuscí a non sorridere di fronte a ciò. La donna si rivolse alla dottoressa: "Flora, come Soldrofa la dragonessa ha deciso di unirsi alla principessa durante il suo viaggio per rappresentare l'alleanza tra Maghi e Draghi, vuoi unirti a loro per rappresentare la nostra unione a quest'ultima?"
"Si Principessa." Rispose l'altra mentre gli applausi si diffondevano nell'aria di maggio.
Angolo autrice: non so se si è già capito, ma la foto raffigura Soldrofa trasformata in dragonessa e Flora trasformata in fenice.
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