Capitolo 7
Narratore esterno
I due ragazzi si alzarono e, dopo essersi sistemati, si recarono nella sala dove erano stati il giorno prima e incontrarono subito Koprer, che li salutó allegro e li condusse in sala da pranzo per fare colazione.
Dopo la colazione i tre ragazzi salutarono tutti e uscirono dal castello e fecero da Incendium il percorso a ritroso per arrivare all'ingresso della regione.
Per ogni regione infatti esisteva un solo ingresso che era controllato da due guardie e a cui i ragazzi arrivarono abbastanza presto. Le regioni erano disposte in modo circolare e al centro si trovava la Foresta di Cristallo, situata in una valle completamente circondata dalle montagne.
All'ingresso Clara e Fernund scoprirono qualcosa in più su Soldrofa: infatti lei aveva una buona parlantina che non esitó a sfruttare di fronte alle guardie, anzi, disse molto più del dovuto tanto da costringere Fernund a trascinarla via.
Erano arrivati circa a metà strada quando si era fatta notte e, davanti a del cibo, Soldrofa parlava di sé e del suo gruppo.
"Quindi anche quella signora che ci ha accolto era dei vostri? "
"Esattamente. All'inizio Zagor sembrava un tipo apposto ma col tempo si è rivelato per quello che era... Così Koprer si è alleato con tutti noi e abbiamo pianificato la nostra rappresaglia. Ma la tua fuga, Clara, ha come smosso le coscienze e ha suscitato non poche divergenze... E il vostro arrivo è stato quello che ci serviva per entrare in azione. La signora era una nostra infiltrata. "
"Capisco, ma la cosa che mi ha sorpreso di più è stata la tua domanda. " Rispose Clara
"Ma te l'ho già detto, è che vi ho visti così bene insieme che non ho potuto fare a meno di chiedere. Lo so cosa state pensando: sono una romanticona, un'impicciona e una chiacchierona." Commentó Soldrofa a testa bassa.
"Soldrofa non è vero, " disse Fernund, "sei curiosa dato che non ci conosciamo e fai bene ad esserlo, tanto un po' di curiosità non ha mai fatto male a nessuno. "
Fernund sorrise e la dragonessa ricambió, poi Clara sbadiglió talmente forte da far girare gli altri due. "Ops, scusate. Credo che per me sia ora di dormire. "
"Questa notte resto io a vegliare? " Chiese Fernund.
"No, ci dividiamo i turni: quando non ce la fai più mi svegli."
"Poi quando non ce la fai neanche tu più mi svegli. " Intervenne Soldrofa. Tutti annuirono e Clara auguró la buonanotte a entrambi per poi stendersi e addormentarsi subito dopo.
"Ok, ora che si è addormentata possiamo parlare. " Esordí la dragonessa.
"Di cosa? " Chiese il mago.
"Del fatto che tu non la vedi solo come un'amica. "
"Da dove ti vengono queste idee? "
"Dal fatto che ho una maggiore sensibilità rispetto agli altri draghi. "
"E come mai? "
"Perché sono la discendente di un mago e come tale riesco a capire meglio certe cose. Dai Fernund, ammettilo: lei ti piace e non poco. "
Fernund rimase sorpreso da quell'affermazione: come aveva fatto in meno di un giorno a scoprire un segreto che teneva nascosto da anni? " Beh, non nego che lei abbia un certo ascendente su di me. "
"In sintesi sei innamorato cotto. " Sbottó Soldrofa scuotendo la testa con aria teatrale
"E lei ovviamente non sa niente. Siamo in una situazione disperata! Perché non le hai detto niente? " Chiese esasperata la dragonessa
"È complicato, molto complicato... ma tu dovresti andare a dormire, è tardi. " Rispose Fernund facendo alla ragazza segno di andare e lei non osó ribattere.
La notte passó tranquilla, ma Fernund colse l'occasione per riflettere: il giorno precedente aveva baciato Clara, e poco prima una ragazza, una dragonessa dall'intuito particolarmente sviluppato aveva scoperto il suo segreto, quello che ormai custodiva da anni nonostante avesse tentato in tutti i modi di cancellarlo ma contro cui non c'era stata speranza.
Quel bacio non aveva fatto altro che peggiorare le cose facendo riemergere quel sentimento che cercava continuamente di reprimere. Aveva ceduto solo alla cascata e poco dopo se ne era pentito, anche se dentro di lui una voce glielo ripeteva sempre : Devi dirglielo, deve sapere. Chi o cosa ti garantisce con assoluta certezza che lei sopravviverà? Cogli l'attimo, prima che sia troppo tardi!
Lui scosse la testa nel tentativo di scacciare quel pensiero, e lasció che la notte passasse. I turni vennero fatti e il giorno, puntuale come sempre, arrivó. Il tragitto era lunghissimo e i tre ragazzi fecero veramente poche pause per risparmiare tempo. Arrivarono anche nella Regione delle Fenici e proseguirono per paesi e città, ma il percorso era ancora lungo e un altro giorno di viaggio avrebbero dovuto affrontare prima di arrivare a Brisingr, la città più importante della Regione delle Fenici.
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Al castello della Regione dei Maghi Reimron nel frattempo girava per le sfarzose stanze del posto. L'editto aveva provocato reazioni contrastanti e molte ribellioni, alcune delle quali erano state la causa di molti arresti, ma a lui non importava, il suo obiettivo era una sola persona, quella che gli si era messa contro, ma di cui, per sua sfortuna, non conosceva la pericolosità.
"Zerminia!" Chiamó Reimron e la ragazza accorse subito. Lei era stata per dieci anni la migliore amica di Clara, ma non era mai stata una maga, o niente che potesse appartenere a qualcun'altra razza, poiché era uno spettro.
"Padrone? "
"Hai novità per me? "
"Zagor è morto e Il drago di giada ha preso il suo posto. "
"Capisco." Rispose Reimron, riflessivo. Sapeva che c'era lo zampino di una certa persona, ma avrebbe fatto di tutto pur di metterle i bastoni tra le ruote.
"Va a chiamare i miei più fidati collaboratori tra le Fenici, ho un incarico da affidare a loro. " Ordinó il mago.
"Subito mio Re. " Rispose lo spettro scomparendo in un attimo.
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