Capitolo 6
Erano circa le undici del mattino quando arrivammo a Incendium. La città, anche se possedeva un aspetto rurale come la maggior parte delle città di Tintillah, mostrava in qualche modo la sua importanza grazie alla presenza di alti palazzi alternati a delle casette colorate dai fiori presenti fuori da esse.
Su tutta la zona si ergeva la sagoma del castello, che per quanto non fosse abbastanza imponente, si trovava anche sulla cima di una montagna.
Quella sí che sarebbe stata una bella salita!
Fernund e io salimmo lungo il sentiero e arrivammo finalmente all'entrata del castello.
Mi stavo avvicinando al portone quando Fernund mi bloccó:
"Che pensi di fare? "
"Penso di bussare. " Mi sembra ovvio.
"Ma se ci attaccassero o roba del genere?"
"Fernund, " dissi, alzando le dita della mano destra per elencargli giusto due cosette :
"Uno, siamo incappucciati; due, nessuno ti ha mai visto da queste parti e di me ricordano solo gli occhi; tre,potremmo usare la magia e quattro : abbiamo delle spade no? Quindi le useremo in caso di necessità. " Di fronte a queste affermazioni Fernund non osó ribattere!
Bussai al grande portone e fummo accolti da una signora con occhi e capelli gialli che ci squadró da capo a piedi : "Chi siete voi? "
"Siamo due forestieri che hanno l'esigenza di parlare con il principe Zagor. " Risposi secca.
La signora continuó a scrutarmi , così spostai leggermente il cappuccio del mantello per far vedere i miei occhi alla dragonessa: ciò poteva essere rischioso se in passato lei mi aveva visto, ma i miei occhi, a detta di Fernund, erano particolari e capaci di incantare le persone e per questo decisi di mostrarli.
La dragonessa sgranó gli occhi e balbettó: "S-subito. " In seguito ci fece entrare in una piccola sala e ci fece accomodare su delle poltrone rosse.
"Fernund, ti ricordi le lezioni di geografia che facevamo quando eravamo piccoli? " Chiesi poiché mi erano appena venute in mente tutte le lezioni fatte quando ero alle elementari , prima della tragedia di dieci anni fa.
"Certo che me le ricordo, così come ricordo come faceva la maestra. " Si alzó in piedi di fronte a me , pronto a imitare quella donna : "Il regno di Tintillah è diviso in sette regioni, ognuna delle quali è governata da un Principe o da una Principessa, che viene eletto dal popolo. Quando bisogna eleggere il Re o la Regina tutto il popolo è invitato a scegliere il Principe che preferisce e dall'esito delle elezioni il nuovo Re sceglierà i suoi sette consiglieri. Ma ora è il turno della mia collega di storia. " Detto questo si sedette, non prima di avermi fatto segno di alzarmi.
"Da dove devo cominciare? "
"Comincia dalla rivolta dei Draghi. "
"Ok. Circa mille anni fa , quando il Regno si stava ancora sviluppando, i Draghi si rivoltarono contro gli abitanti di tutte le altre regioni perché pretendevano di avere più spazi, ma gli altri si allearono, riuscirono a sconfiggere il nemico comune e a trovare un accordo: ogni regione avrebbe avuto la stessa estensione e Draghi, Grifoni, Fenici, Pegaso, Unicorni e Tigri sarebbero stati dotati di una forma umana, ma che rispecchiava le caratteristiche delle proprie razze e a cui sarebbero potuti tornare ogni volta in cui lo avrebbero voluto.
Ciò avvenne anche perché durante il periodo della guerra seguita alla rivolta molte persone, anche di diverse razze, si unirono in matrimonio e quella della forma umana fu l'unica soluzione. Però, nonostante le difficoltà dovute alle differenze, quegli scontri favorirono lo sviluppo di un popolo che sarebbe diventato il popolo di Tintillah. " Conclusi così il discorso e mi sedetti accanto a Fernund mentre ridevo a crepapelle per la sua imitazione della nostra maestra. Chiusi gli occhi e in un attimo ritornai a quel giorno, al giorno della tragedia.
Flashback
Era un giorno come tanti al palazzo e mi ero svegliata di prima mattina per andare a scuola. Mi ero alzata e mi ero diretta verso la camera dei miei genitori, Amartun e Melody, Re e Regina di Tintillah, quando bussai alla porta. Al primo colpo nessuno mi aprí, provai altre volte chiamando i miei genitori quando incominciai a preoccuparmi. Cercai più volte di aprire la porta fino a riuscirci e la visione che ebbi davanti fu agghiacciante: i miei genitori erano sul loro letto, immobili, immersi in una pozza di sangue, con una sola ferita sul petto di ognuno. Da quella visione partí il mio urlo più forte e in seguito tutti accorsero, anche se non c'era più niente da fare. I miei genitori erano stati uccisi.
Da lí iniziarono le battaglie per l'adozione che vennero vinte da Reimron. Così lui, divenuto reggente, mi fece da padre, ma mi allontanó da tutto e da tutti...
Fine flashback
Aprii gli occhi, tutto questo era tornato alla mente a una velocità pazzesca e fu Fernund a riportarmi definitivamente alla realtà : "Clara, " Mi disse prendendomi con due dita il mento e facendomi girare verso di lui "non dovresti torturarti in questo modo. I ricordi sono preziosi ma non puoi, anzi non devi sempre rifugiarti in essi: devi vivere il momento e, se continui ad andare intorno ai ricordi, rischi di perderti in essi e io non voglio che ciò avvenga. "
A quel punto la dragonessa ci chiamó e ci fece entrare in un'altra sala.
Entrammo e poco dopo un uomo molto alto, dai capelli e dagli occhi rossi, così come le sue ali e la sua coda ci accolse: "Potete togliere i mantelli ragazzi. " Noi togliemmo i mantelli e il drago ci guardó allegro: "Salve Principessa, è un piacere incontrarvi. Di cosa volevate parlarmi? "
"Principe Zagor, volevo chiedervi il vostro aiuto su una questione di massima importanza. "
"Ma certo, per la mia futura sposa questo e altro. " Lo guardai per un attimo, poi capii cosa avesse detto : "Futura sposa? Ma quando mai? Io non ne so assolutamente niente. "
"Certo Clara, è stato Reimron a parlarmene. Noi ci sposeremo tra
non molto tempo. " Disse mostrandoci un foglio su cui era scritto che avrei sposato Zagor in cambio dell'aiuto di tutti i draghi affinché Reimron diventasse re.
Guardai Fernund e nei suoi occhi riuscii a vedere l'odio più totale. Nella mia mente rimbombava solo una parola: Bastardo.
"Non è possibile Zagor, io non posso sposarti, neanche ti conosco . "
"Ma mi conoscerai, soprattutto sotto le lenzuola. " Mi disse con un sorriso pervertito. Il mio stomaco si rivoltó solo al pensiero e per poco non vomitai. Che schifo.
Ad un tratto fu Fernund, rimasto tutto il tempo in silenzio, a parlare: "Zagor non puoi sposare Clara perché...perché io sono il suo ragazzo!"
"Come scusa? " Chiese allora il drago
"Si, Fernund è il mio ragazzo. " Dissi il più convinta possibile indicando il diretto interessato.
"Bene, allora, dato che sei il suo ragazzo, perché non la baci?"
Fernund mi guardó sorpreso mentre io ero sconvolta : "Perché dovrei farlo? Non credi alla mia parola? "
"Che c'è Fernund, hai paura? Se non baci la tua ragazza significa che non sei un uomo dato che hai paura. "
Il mio sguardo andava dal mago al drago senza fermarsi mentre uno stuzzicava l'altro e quest'ultimo rispondeva ed ero agitatissima. Poi Fernund parló: "Quello che non è un uomo, o un drago degno di essere chiamato così sei tu; lei è la mia ragazza, quindi..."
Non finí la frase che sentii le sue mani prendermi il viso e le sue labbra toccare le mie. All'inizio ero rimasta sorpresa ma ricambiai il bacio: dopo un po' sentii qualcosa insinuarsi nella mia bocca e danzare con la mia lingua. Portai le mie mani dietro alla sua testa e intrecciai le mie dita ai suoi capelli mentre la sua mano sinistra andava verso i miei capelli e la destra scendeva, un po' tremante, lungo la mia schiena per poi arrivare al mio fianco.
Quello fu un bacio dolce e deciso, a cui non potei fare a meno di abbandonarmi completamente.
"Clara, scusami. È il tuo primo bacio... non avrei dovuto ma sono stato costretto... era tutto per aiutarti. " Rimasi senza parole: esisteva una storia secondo cui se si baciava la persona giusta si poteva comunicare con ella nel pensiero e lui c'era riuscito, incredibile.
"Fernund, non c'è problema, davvero; meglio te che chiunque altro...comunque, non fermarti. "
Subito dopo ci staccammo e riprendemmo fiato mentre una domanda si insinuó nella mia mente: che cosa ho fatto?
Zagor tornó a parlarci, riuscendo con poche parole a stupirci e a farci infuriare: "Ragazzi, comunque non potete fare nulla dato che la legge che mi impedisce di sposare Clara perché è fidanzata è stata annullata." "Da chi sentiamo? " Chiese Fernund
"Da Reimron , il re di Tintillah. "
A quel punto non mi trattenni più e mollai uno schiaffo in faccia al drago urlandogli contro: "Reimron non è e non sarà mai il re di Tintillah, ogni legge da lui emanata non avrá alcun valore e io Clara, figlia di Amartun e Melody Aires non ti sposerò mai e poi mai! "
Il drago rimase impassibile, schioccó due volte le dita e vedemmo lui trasformarsi e circa dieci guardie entrarono nella sala attaccandoci. Ci scambiammo uno sguardo e sguainammo le spade, pronti a combattere.
Attaccammo ognuno un drago e riuscimmo a ferirne e a metterne alcuni fuori gioco, ma le cose si stavano complicando, così mi avvicinai a Fernund e, schiena contro schiena, attaccammo e ci difendemmo. Ormai eravamo stremati quando sussrrai a Fernund: "Prendimi per le gambe, sollevami e gira su te stesso. "
"Stai scherzando? "
"Lo facevi prendendomi per le braccia, fallo prendendomi per le gambe e ricorda che sono sempre più leggera di te. Ora! " Lui fece come gli avevo detto e riuscimmo a fronteggiare gli altri draghi. In quel momento colpii uno di loro al petto, uccidendolo. In quel momento avevo fatto la mia prima vittima, ma avevo capito che per una questione di libertà come quella era necessario il sacrificio di alcune persone, anche se dopo mi sarei pentita di quello che avevo fatto.
Nel frattempo la porta venne spalancata da una dragonessa tutta arancione che, attraverso fuoco e fiamme ci aiutó a battere i nostri avversari mentre Fernund faceva fuori Zagor.
Ci fermammo a guardare tutti i cadaveri e la dragonessa si trasformó in una ragazza dagli occhi e capelli arancioni, così come le sue ali e la sua coda.
"Voi sareste la Principessa Clara giusto? "
"Si e ti ringraziamo per averci aiutati. Come ti chiami? "
"Il mio nome è Soldrofa Principessa. Faccio parte di un gruppo di ribelli ed è stato un piacere aiutarvi . "
Nella sala entró un'altra persona, un uomo più anziano, che già conoscevo: Koprer, il drago di giada, che ci salutò e ringrazió.
"Reimron è la causa di tutto questo? " Chiese quando finii di raccontare la storia e il mio piano.
"Esattamente. Ma voi ora siete con noi? "
"Certo, " Rispose Koprer "e Soldrofa vi accompagnerà in questo viaggio per rappresentare l'alleanza tra noi draghi e voi due. Ragazzi, perché non rimanete per questa sera? Siate nostri ospiti, questo sarà un modo per ringraziarvi . "
Fernund e io ci guardammo, incerti sul da farsi, ma Soldrofa ci interruppe: "Vi prego, vi prego, vi prego rimanete! "
"Certo..." Rispose Fernund titubante mentre Koprer si allontanava.
"Koprer aspetta!" Dissi raggiungendolo
"Principessa?"
"Dammi del tu, ci conosciamo da tempo. Ti volevo ringraziare, veramente, grazie di cuore . "
"È un piacere Clara. Ora vado a dire agli altri che abbiamo ospiti. " Così uscì .
"Principessa posso darvi del tu? " La voce di Soldrofa riportó la mia attenzione su di lei.
"Certo, mi arrabbierei se non lo facessi. " Risposi sorridente
"Va bene. Allora posso farvi una domanda? "
"Ce la sta già facendo. " Borbottó Fernund facendomi scappare una risata mentre entrambi annuivamo.
"Ma voi due siete fidanzati? "
Fernund e io ci guardammo;
Guardammo Soldrofa;
Ci guardammo un'altra volta, questa volta rossi in viso;
Poi guardammo Soldrofa:
"Ma che dici, Clara e io non siamo fidanzati. " Rispose Fernund imbarazzato. E pensare che una mezz'ora prima ci eravamo baciati...
"Ah, no è che vi ho visto molto affiatati e poi sono una romanticona... "
"Soldrofa, noi due siamo molto uniti perché ci conosciamo da quando siamo nati, infatti abbiamo solo pochi mesi di differenza, ma come ti ha già detto Fernund non siamo fidanzati. " Risposi un po' imbarazzata e un po' divertita.
Poco dopo fummo accompagnati in un'altra sala dove si tenne un allegro banchetto e in cui incontrammo molti draghi che ci raccontarono di aver formato un gruppo di ribelli, lo stesso di cui faceva parte Soldrofa , e che da molto tempo cospiravano contro Zagor, ma scoprii anche qualche altra novità che mi avrebbe potuto essere d'aiuto in futuro.
Alla fine della serata Koprer accompagnó me e Fernund in una piccola stanza e, dopo esserci puliti come si deve, ci addormentammo, ma, durante il sonno la domanda che mi era entrata nella testa durante il pomeriggio tornó più forte che mai.
Che cosa ho fatto?
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