Capitolo 19
I ragazzi si erano organizzati in tre stanze, e Fernund e Clara si erano subito recati in quella che gli era stata affidata.
Fernund andò a sciacquarsi per andare a dormire, e una volta tornato, trovó Clara addormentata placidamente su una sedia a dondolo.
Sembra una bambina...
Già, ma quando avresti intenzione di rivelarle i tuoi sentimenti?
Zitto! Vorrei essere totalmente sicuro di quello che lei prova per me.
Attento, ricorda che prima o poi dovrai dirle la verità, e dovresti farlo al più presto, non sappiamo fino a quando lei sarà con te...
Fernund scosse la testa per scacciare quei cattivi pensieri, si avvicinó a Clara, la prese in braccio e la adagió sul letto, le tolse le scarpe e sistemó le coperte su di lei, per poi distendersi al suo fianco.
"Sembri una bambina, eppure sei una donna, una bellissima, dolce e pericolosa donna; buonanotte." Detto questo diede un bacio sulla fronte di Clara e si addormentó.
Nel frattempo Soldrofa e Flora chiacchieravano, poiché Soldrofa aveva ancora voglia di parlare.
"Allora Soldrofa, vuoi deciderti a rivelarmi questa cosa? Sono stanca e tu stai solo perdendo tempo."
"Sí Flora, ora te la dico, ma prima rispondi a questa domanda: secondo te Clara cosa nasconde?"
"Cosa dovrebbe nascondere?"
"Non so... Forse qualche sua emozione."
"Lei ultimamente è stressata, ma credo che essere coinvolta in una profezia e contemporaneamente in una guerra non sia per nulla una situazione piacevole. "
"Sarà, ma secondo me c'è qualcosa di strano."
"L'unica cosa strana è il fatto che Clara non si sia resa conto di piacere a Fernund."
Soldrofa guardó sconvolta la fenice: "Era proprio quello che volevo dirti! "
"Invece te l'ho detto io! " Esclamó soddisfatta la fenice. "Ma posso aggiungere che probabilmente anche a lei piace Fernund."
Soldrofa era sconcertata: "Non vale! Poi come dici che a Clara piaccia Fernund?"
"Soldrofa, è solo un'ipotesi, quando ne sarò sicura ti spiegherò tutto nel dettaglio; ora però sono stanca, buonanotte."
Mentre Flora e Soldrofa decidevano di andare a dormire, Dafne e Freya resistevano senza mostrare alcun segno di cedimento.
"Dafne, ma come mai prima hai detto quelle cose su Clara? " Chiese Freya.
"Perché mi sono ritrovata in una situazione in cui ho potuto vedere con i miei stessi occhi quello di cui lei è capace; inoltre tu stessa ci hai mostrato che in lei c'è Azraela. "
"Già. Comunque sai che da stamattina ho una strana sensazione? " Disse Freya.
"Che genere di sensazione?"
"Ho la sensazione che domani debba accadere qualcosa di particolare, tanto da cambiare la mia vita." Affermó l'unicorno con aria sognante.
"Stiamo parlando di ragazzi? " Chiese allora la grifonessa entusiasta.
"No, non credo; inoltre penso che i ragazzi siano solo una perdita di tempo, oltre ad essere causa di molti guai. "
"Già, sono d'accordo con te: la maggior parte dei maschi portano solo problemi, anche se ovviamente ci sono delle eccezioni. Ma, qualunque sia l'evento che ti attende domani, spero vivamente che sia positivo per te."
Dopo circa mezz'ora anche la grifonessa e l'unicorno caddero in un beato sonno.
Il giorno seguente i ragazzi si svegliarono, si prepararono velocemente e dopo aver pagato il conto, nonostante l'insistenza da parte del proprietario della locanda a non farlo, salutarono tutti e si incamminarono verso Moira.
In quel giorno della penultima settimana di maggio c'era un sole cocente, troppo caldo per una giornata primaverile, e a causa dell'estremo calore i cavalli di Fernund e Clara iniziarono a sentirsi poco bene, costringendo i due maghi a proseguire a piedi.
Il tragitto per fortuna non fu troppo faticoso, e a ora di pranzo la compagnia si raccolse in un piccolo parco sotto l'ombra di un grosso albero per sgranocchiare qualcosa.
"Ora che andiamo sarebbe meglio se parlassi io." Affermó Fernund, "A quanto abbiamo saputo da Koprer e dagli amici di Soldrofa a Moira c'è un Principe, e, considerando com'è andata l'ultima volta, credo che sarebbe meglio se fossi io a rappresentarvi."
"Per me va bene. " Rispose Clara, che successivamente fu seguita dalle altre ragazze, e dopo essersi organizzati meglio, si diressero verso il vicino castello.
Arrivati all'ingresso del castello, i ragazzi bussarono e ad accoglierli fu il Principe Oswald, che appena vide Soldrofa sguainó la spada: la dragonessa in risposta mosse freneticamente la lunga coda mentre Dafne si preparò ad attaccare.
"Cosa volete? " Domandó irritato Oswald, cercando di trattenersi dall'aggredire la compagnia.
"Volevamo solo parlarle di una faccenda molto importante, ma, dato che non siamo benvenuti, togliamo subito il disturbo."
Rispose Fernund sfruttando tutta la sua diplomazia: leggendo i pensieri del Principe dei Pegaso aveva notato una nota di paura nei confronti della dragonessa, dovuta a ciò che gli era stato riferito da Ureus, insieme al suo palese nervosismo.
"Vorrei sapere cosa ci facciano qui sei forestieri, e per di più in un gruppo formato per la maggioranza da donne. "
"Sì, ma sono io la guida del gruppo. " Ribatté Fernund, "Inoltre vorremmo solo parlare, niente di più. "
"L'importante è che la dragonessa stia al suo posto. "
Il mago annuì e Oswald fece entrare i nuovi ospiti.
All'interno del salone nel quale fu condotta la compagnia avvenne un attacco proprio ai danni dei ragazzi.
Anche se gli avversari erano solo cinque, avevano una velocità e un'agilità stupefacenti, ma Fernund non si scoraggió e contrattaccó immediatamente: colpí un pegaso con un raggio di energia indaco e con esso scaraventó lontano il proprio avversario, in seguito fece lo stesso con due guardie che avevano tentato di colpirlo dall'alto, e in quello che poteva sembrare un piccolo momento per riprendere fiato, Clara si avvicinó al ragazzo, che subito la allontanó: "Perché mi allontani? Voglio aiutarti." Chiese Clara, rimasta sorpresa dall'atteggiamento dell'amico.
"Perché? Ti dico solo una cosa:Azraela, la domina mortuorum; se combatti, rischi di renderla ancora più forte, quindi lasciami combattere da solo."
A quelle parole la maga si allontanó lasciando Fernund a combattere contro gli ultimi due pegaso, che vennero entrambi feriti con dei violenti colpi di spada, uno alla spalla ed un altro alla coscia.
Le guardie del palazzo che non avevano subito gravi ferite fuggirono di fronte alle abilità di Fernund, e ciò rese Clara piena di orgoglio e soddisfazione.
"Noto che l'attacco non ha ottenuto successo, forse sarebbe veramente il caso di ascoltare cosa hanno da dire i nuovi arrivati." Affermó un ragazzo dagli occhi e dai capelli color verde prato, che indossava dei pantaloni neri e una semplice camicia bianca.
"E tu chi saresti? " Chiese Soldrofa rivolgendosi al giovane.
"Aragorn, figlio del Principe dei Pegaso Oswald, nonché il ragazzo che conquisterà il cuore di questa bella donzella. " Rispose il pegaso mentre dava una pacca sul sedere di Freya, che immediatamente sobbalzó per la sorpresa, per poi guardare male il ragazzo: "Come ti sei permesso di mancarmi di rispetto in questo modo? Ora ti faccio vedere io!" Urló Freya per poi inseguire Aragorn.
"Ma cosa fai idiota? " Chiese questa volta Dafne, infastidita dall'atteggiamento del ragazzo nei confronti dell'amica.
"Taci, voi femmine siete brave solo a lamentarvi e a combinare guai." Rispose Aragorn, catturando così su di sé lo sguardo iracondo di tutte le donne presenti in sala, in particolare di Freya che, udite quelle parole, saltó addosso al pegaso inziando a prenderlo a schiaffi; dopo qualche istante Aragorn riuscí a sfuggire alla presa dell'unicorno, che però contrattaccó subito, correndogli dietro fino a raggiungerlo e a tramortirlo con un colpo del corno dritto sulla fronte del ragazzo.
La sala si riempì di risate, mentre Oswald correva incontro al figlio per cercare di svegliarlo: il tentativo ebbe successo, ma il ragazzo dopo essersi risvegliato si accorse del bernoccolo che aveva nel punto in cui Freya lo aveva colpito.
Per alcuni secondi l'unicorno e il pegaso si scambiarono sguardi intrisi d'odio, ma l'atmosfera piena di elettricità che si era creata tra i due venne subito spezzata da Oswald, che accettó di sentire le ragioni per cui la compagnia si trovava lí.
La chiacchierata con Oswald fu molto lunga, dato che il Principe dei Pegaso oltre alle normali notizie ricevute da Fernund e Clara volle conoscere ogni singolo dettaglio. Nonostante ciò al termine della conversazione il Principe nutriva ancora molti dubbi riguardo alla propria scelta.
"Principe, " prese la parola Flora, "anche se voi siete ancora dubbioso molti dei vostri sudditi si sono fidati e si sono uniti a noi; per quanto ne sappia dei vostri doveri non credo che, sia come Principe sia come singolo individuo, abbiate intenzione di farvi sottomettere da un individuo capace di commettere due omicidi, avere intenzione di commetterne un terzo, commissionare il tentativo di un quarto e avere la possibilità di commetterne altri cento."
"Avete ragione: quindi, dopo aver ascoltato la vostra versione riguardo a questa faccenda, accetto di collaborare con voi mettendo a vostra disposizione i miei uomini. Ora però dovrei affidarvi qualcuno per rappresentare la nostra alleanza: Aragorn, che ne dici di partire con loro? "
Aragorn annuì in segno di approvazione, ma Freya si ribellò: "No! Quel deficiente non voglio vederlo un istante di più! Non se ne parla proprio! "
"Dai Freya, lo tengo d'occhio io, non preoccuparti." Cercò di calmarla Fernund, riuscendo poi a convincerla con l'aiuto di Soldrofa.
Dopo essersi brevemente rifocillati, la compagnia partì nuovamente.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top