Capitolo 18

Con il sorgere del sole la compagnia partí per la Regione dei Pegaso, in direzione di Moira, il capoluogo della regione, soprannominata Città del Destino, dal fatto che in occasione della Guerra civile causata dai draghi fu la città in cui si tenne lo scontro finale e in cui fu stipulato il trattato di pace.
Sfortunatamente, Moira non si trovava vicino al portale della regione, quindi i ragazzi avrebbero dovuto impiegare almeno due giorni per arrivare al capoluogo e al termine del primo giorno, riuscirono ad arrivare a una locanda.

Freya, Dafne, Flora, Soldrofa e Clara erano sedute ad un tavolo mentre Fernund si stava accordando con il proprietario del locale sulle stanze.

"Clara ti senti bene? Oggi ti ho vista assente, e non mi sembra che tu abbia una bella cera." Domandó Flora osservando la maga, che piuttosto assonnata, rispose: "Mi sento bene, sono solo un po' stanca, niente di che."

"Eppure non ci stai dicendo tutto. " Commentó Dafne .
"Ma Fernund vi ha trasmesso la capacità di leggere nei pensieri altrui? " Chiese Clara.
"In realtà è il tuo volto che ci ha fatto capire tutto." Ribatté Soldrofa, facendo ridere la maga che ripensó all'episodio avvenuto con Fernund alla cascata.

"Non credo che scoprire di portare un fardello come il tuo sia una cosa molto allegra, quindi possiamo solo immaginare come tu ti senta." Affermó Freya, mentre Dafne cambiò argomento dopo aver osservato un gruppo di uomini ad un tavolo poco lontano dal loro: "Ragazze, ma quelle sono guardie reali? "

"Sí, ora che li vedo meglio." Rispose Flora, guardando con attenzione le persone sedute alle spalle della dragonessa, che si trovava proprio di fronte alla fenice.

"Cosa facciamo? " Chiese Dafne, e fu Clara a rispondere: "Comportatevi normalmente, invece io cercherò di non farmi notare." Detto ciò prese il cappuccio del mantello e se lo portò sulla testa.
Esattamente qualche minuto dopo un membro di quel gruppo di guardie si avvicinó alle ragazze.

"Buonasera signorine, prima i miei compagni ed io vi abbiamo notato e ci chiediamo cosa vi abbia condotte nella Regione dei Pegaso in un periodo così critico come quello che stiamo vivendo attualmente."

Flora si trattenne dal rispondere di essere una donna sposata mentre Dafne cercó di nascondere il proprio disgusto, causato dall'atteggiamento ruffiano dell'uomo.

"Innanzitutto potrebbe presentarsi? " Domandó Soldrofa.
"Certo, il mio nome è Ureus Brute, guardia reale al servizio del Re Reimron. Ora potreste rispondere alla domanda che vi ho fatto? "
"Ci stiamo dirigendo verso Moira per delle commissioni." Rispose Freya, ponendo fine alla discussione, mentre Clara tossí, attirando involontariamente su di sé l'attenzione di Ureus.

"Come mai la vostra amica indossa il mantello? "
Ma cosa gliene importa? Questa sicuramente non è semplice curiosità, ma molto di più...
Pensò Soldrofa, mentre Flora, piuttosto irritata, rispose alla guardia che Clara indossava il mantello semplicemente perché aveva freddo, e prima che Ureus facesse altre domande, Fernund raggiunse le sue compagne di viaggio.

"Posso sapere perché sta importunando la mia amica ? "
"Importunando? Assolutamente no, non farei mai una cosa del genere. "
"Invece lo sta facendo: conosco benissimo questa ragazza, e so perfettamente come reagisce se qualcuno le da fastidio, inoltre bisogna aggiungere che è anche una persona timida e molto chiusa. "
"Però potrei sempre aiutarla ad aprirsi, inoltre vorrei che fosse lei a mandarmi via se la disturbo. "

Clara non esitó: "Se ne vada." Sussurró quasi impercettibilmente.
"Cosa ha detto? Mi dispiace ma non ho capito bene."
"Se ne vada, traditore. " Rispose la maga, alzando la voce sull'ultima parola, facendo sussultare la guardia.

"Cosa sta dicendo? Io non sono un traditore!" Affermó Ureus.
"Invece sì, lei ha tradito i nostri ex sovrani e la loro figlia a favore di un despota come Reimron senza alcun problema, ma le voglio proporre un accordo." Ribatté Clara, con una tranquillità spiazzante.

"Di cosa si tratta? "
"Io le permetto di unirsi al nostro tavolo, ma le chiedo di allearsi con i ribelli, e questo ovviamente vale anche per i suoi compagni. "
"No, non posso tradire il mio re."
"Perché no? Non credo che un tradimento in più faccia la differenza. Ma se questa è la sua decisione... Flora, puoi farmi un favore? "

"Dimmi." Rispose la fenice, mentre pensava quale potesse essere l'idea di Clara.
"Gentilmente ricordami che quando incontreremo Ureus sul campo di battaglia gli dovrò tagliare le dita. "
"Infine lo cuoceró e lo mangeró." Concluse allegra Soldrofa, sconvolgendo tutti i presenti nella sala, ad eccezione dei membri della compagnia.

Ureus, sentite quelle parole, portó la mano verso l'elsa della spada, pronto a tirarla fuori, ma fu colto di sorpresa da Fernund, che da dietro immobilizzó la guardia puntando alla sua gola la propria spada.

I compagni di Ureus si alzarono, ma Clara, alzandosi, ordinó, con estremo autocontrollo: "Fermi, sedetevi e lasciate la presa dalle vostre spade." Quella era un'affermazione che non ammetteva alcuna replica.

Con uno scatto improvviso Ureus tentó di disarmare Fernund, che reagì immediatamente riportando la guardia nella posizione precedente.

Contemporaneamente anche gli altri uomini tentarono di aggredire Clara, che però reagì spingendo una guardia contro il muro attraverso un raggio di energia proveniente dalla mano sinistra, mentre con la destra disarmó un'altra guardia e gli puntó la spada alla gola, per poi spingerla con un calcio su una sedia e bloccarla con un piede.

"Oggi voglio essere buona: vi concedo di fuggire, però dovrete farlo il prima possibile."
Le guardie si scambiarono alcune occhiate, per valutare bene la situazione e capire se nelle parole della maga ci fosse una sorta di inganno, quando Dafne intervenne, spezzando il silenzio che si era creato.

"Allora? Avete ancora intenzione di pensarci? Se fossi in voi scapperei a gambe levate; non avete la minima idea di cosa lei sia capace. "
La guardia che si trovava con lo stomaco schiacciato dal piede di Clara affermó di voler andarsene per poi essere sostenuto dai suoi compagni; così, dopo il via di Freya, tutte le guardie scapparono via.

"Accidenti! Non solo erano guardie reali, ma non hanno neanche pagato il conto!" Si lamentó l'oste, mentre Fernund e Clara gli si avvicinavano: "Ci dispiace per il trambusto, pagheremo noi il conto delle guardie." Affermó Fernund, e l'oste lo ringrazió per la sua gentilezza.
"Perché avete parlato in questo modo di quelle guardie?" Chiese Clara.
"Signorina, un po' di tempo fa alcuni viaggiatori ci hanno raccontato che Reimron ha intenzione di sottomettere Tintillah al suo volere, e venuti a conoscenza di ciò, abbiamo deciso di allearci con i ribelli; infatti tutti i presenti appartengono ad essi."

"Signore, ciò che questi viaggiatori vi hanno raccontato è la verità, e sono molto contenta della scelta che ognuno di voi ha fatto ancora prima del nostro arrivo. "
L'oste guardó dubbioso Clara, fino a quando qualcuno dei presenti, successivamente seguito da altri, si inchinó di fronte alla maga, mentre Fernund toglieva il cappuccio all'amica, provocando lo stupore dell'oste, che a sua volta si inchinó.

"Alzatevi in piedi perfavore, sono una persona come tante altre, e non c'è bisogno di inchinarsi. Vorrei solo chiedervi la cortesia di diffondere le notizie che vi sono giunte a tutte le persone che conoscete." Affermó Clara, e tutti coloro che si erano inchinati si rialzarono e tornarono ai propri posti.

Qualcuno però guardava ancora spaventato Soldrofa, che subito tentó di tranquillizzare tutti: "Signori, tranquilli, non ho mai mangiato nessuno e non ho intenzione di farlo."
A meno che non sia strettamente necessario...
Pensò Soldrofa, anche se questa non era una cosa da poter dire ai quattro venti.

A quel punto tutti si calmarono,
poco dopo alla compagnia fu servita la cena e in seguito tutti andarono a dormire.

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