Capitolo 15
Clara
Partimmo all'alba per non perdere tempo e iniziammo a galoppare: per fortuna Vreizen, il capoluogo della Regione degli Unicorni, non era molto lontano dall'ingresso della regione, anzi si trovava esattamente al centro, a una distanza equidistante da tutti i punti della regione.
Soldrofa era dietro a Fernund, sul suo cavallo, alla mia destra; nel frattempo Dafne e io eravamo sul mio cavallo, mentre Flora, trasformata in fenice, svolazzava alla nostra sinistra.
Ad un certo punto Dafne mi sussurró: "Certo che Fernund è proprio un bel ragazzo. "
"Ma è anche pericoloso." Commentai in risposta.
"In che senso?"
"Nel senso che la sua capacità di leggere il pensiero è molto sviluppata. Sai, ha avuto molto tempo per allenarsi. "
"Soprattutto con te vero?" S'intromise a quel punto Flora, ridacchiando.
"Per questo sono un'eccezione. " Risposi sorridendo a mia volta.
"Comunque non negate che lui abbia un qualcosa che lo rende affascinante." Affermó la grifonessa e la fenice dimostró di essere d'accordo.
"Dafne, per caso ti piace Fernund? " Chiesi, cercando di non guardare nessuna delle due.
"No, non è il mio tipo, ma ti consiglierei di tenertelo stretto, dopotutto è un ragazzo pieno di qualità..." Concluse la grifonessa, anche se non riuscii a capire totalmente il significato delle sue parole.
"Già, hai ragione in tutto e per tutto. " Commentai guardando Flora, che lanciava sguardi d'intesa a Dafne.
Girai la testa dall'altro lato e vidi Fernund, sul suo cavallo dal manto grigio scuro, e Soldrofa, che si trovava dietro di lui.
In un attimo la rabbia percorse tutto il mio corpo, da cima a fondo, non capivo, ma era una sensazione incredibilmente strana e fastidiosa.
"Clara è gelosa, Clara è gelosa..."
Ecco la mia mente che si divertiva a prendermi in giro.
"Smettila immediatamente!"
"No, perché entrambe sappiamo qual è la verità. Tu sei gelosa. "
È impossibile: sono sempre stata iperprotettiva nei confronti di Fernund, ma mai gelosa.
"Clara sei gelosa, incredibilmente gelosa, è inutile negarlo. "
Ecco la mia coscienza che torna all'attacco.
"Ti sbagli di grosso, non è così, io non provo niente del genere per lui."
"Clara, puoi controllare i tuoi pensieri, i tuoi poteri e le tue parole, ma i tuoi sentimenti, quelli non li potrai mai controllare: quello che è successo durante il vostro bacio era un segnale, e le sensazioni che ora stai provando sono la conferma delle nostre idee; dovresti semplicemente accettare tutto questo, no? "
Non ebbi il tempo di ribattere che Fernund mi distolse dai miei pensieri, avvertendomi del nostro arrivo nella Regione degli Unicorni.
Superato il portale come al nostro solito, percorremmo tutti i centri abitati, attirando in più di un'occasione l'attenzione dei più giovani e di molte altre persone, accorse a causa della nostra inaspettata presenza; alle loro domande sulla nostra identità rispondemmo dicendo che eravamo dei forestieri che dovevano parlare con la loro principessa, così essi ci salutarono e ci lasciarono passare.
Arrivati a Vreizen, dato che era ora di pranzo, passai della frutta ai miei compagni in modo da poter mettere qualcosa sotto i denti.
Subito ci dirigemmo verso il castello, dove una volta scesi dai cavalli e dopo averli lasciati, bussai al grande portone e fummo accolti da una guardia del castello: "Chi siete? Cosa volete? "
"Forestieri che hanno l'esigenza di parlare con la principessa Proserpina. " Risposi tranquilla.
Non avevo intenzione di mostrare i miei occhi, e per fortuna ciò non accadde poiché un'altra persona pose la mano sulla spalla della guardia: "Grazie per il tuo lavoro, ma lascia passare questi ragazzi, sono i miei ospiti. " La guardia annuí e si inchinó verso la donna, per poi salutarci e allontanarsi.
La donna ci fece segno di seguirla e ci condusse in una sala molto luminosa, per poi farci sedere e invitarci a togliere i mantelli.
"Ragazzi, è un piacere incontrarvi. Aspettavo da tempo il vostro arrivo. " Esordí Proserpina.
"Come, già sapeva del nostro arrivo? " Domandó Fernund.
"Si, poiché posso vedere il futuro, ed è per questo che ero già a conoscenza della vostra venuta. Però vorrei che voi mi raccontaste cosa vi ha portato qui, ma preferirei che mi concedeste il tu. "
"Bene Proserpina, ma prima ci vorremmo presentare: la dragonessa è Soldrofa, alla sua sinistra c'è Flora, una fenice che è anche un medico; la nuova arrivata, la grifonessa Dafne, il mio amico Fernund e infine io, Clara." Dissi indicando i miei compagni mentre Proserpina, che si era seduta di fronte a noi, ci guardava con attenzione.
La principessa sedeva con eleganza su un trono di legno di mogano, a gambe incrociate e le mani all'altezza dello stomaco.
I capelli lisci e verdacqua, dello stesso colore dei suoi grandi occhi, erano raccolti in uno chignon che metteva in risalto una frangetta dalla quale fuoriusciva un lungo corno, che si confondeva leggermente con la chioma dell'unicorno.
"Piacere di conoscervi ragazzi." Esordí la principessa, "Ora gentilmente vorrei che mi raccontaste le ragioni che vi hanno portato a intraprendere questo viaggio, e se non chiedo troppo vorrei i dettagli."
Presi un profondo respiro, quasi come per prendere più ossigeno possibile prima di iniziare il racconto: ormai per me era un'abitudine, un bisogno che avevo sviluppato nell'ultimo periodo, proprio prima di raccontare.
"Allora, circa due settimane fa stavo girando per i corridoi del castello di Carplema, quando passai davanti a una porta chiusa male, dalla quale riuscii a sentire le risate incontrollate di Reimron, che si vantava di essere la causa del duplice omicidio di dieci anni fa e che si divertiva a pensare che sarebbe riuscito, attraverso i miei poteri, a ottenere il potere su Tintillah, e in seguito a ciò mi avrebbe fatto fuori. Scoperto ciò tentai di fuggire con la mia ex amica Zerminia, che poi fu presa da suo padre, mentre io venni portata da Fernund alla locanda dei suoi genitori. Il giorno dopo noi due ci preparammo e in quello successivo iniziammo il nostro viaggio."
"Capisco, " disse a quel punto Proserpina intrecciando le mani e poggiando il mento sopra ad esse, "ma non pensi che la tua sia più una vendetta che altro? "
"No." Risposi "Non è una vendetta; ammetto che vorrei fargliela pagare nel peggiore dei modi, ma le mie intenzioni passano in secondo piano rispetto al bene della nostra terra, che è la cosa fondamentale, per questo ti chiedo di allearti con noi."
La principessa abbassó lo sguardo e rimase pensierosa, poi alzò la testa di scatto dicendoci che sarebbe stata dalla nostra parte, in seguito si congedó per un istante e uscì dal salone.
Al suo ritorno le due porte che consentivano l'ingresso nel salone furono aperte e da esse uscirono le guardie del castello, che si allinearono in due file parallele.
"Miei cari sudditi e aiutanti, vi ho radunati qui perché ho un'informazione importante da darvi: l'attuale reggente di Tintillah, Reimron, ha deciso di sottomettere tutto il nostro popolo e iniziare una dittatura.
La principessa Clara è venuta qui per chiedere di allearci con lei, allora ho deciso di mettervi di fronte a una scelta: sappiate che alleandovi con Reimron sangue, morte e distruzione vi seguiranno, ma in caso di vittoria sarete sottomessi a un tiranno; invece se la vostra scelta sarà stare dall'altra parte, sangue, morte e distruzione vi perseguiteranno comunque, ma sarete liberi, e Tintillah rimarrà così com'era fino a pochi anni fa. Riflettete bene sulla vostra scelta: chi vorrà seguire Clara rimanga qui, chi invece vorrà schierarsi dalla parte di Reimron se ne vada il più velocemente possibile, perché non so ancora fino a quando potrò avere pietà di voi."
Così si concluse il discorso di Proserpina, e al suo termine solo una guardia si ritiró, correndo fuori dal castello più veloce che poteva. Dafne prima lo bloccó nel tentativo di fargli cambiare idea, ma la guardia fu irremovibile e allora non ci fu niente da fare.
La principessa degli unicorni tossí e ordinó alle guardie di mandare a tutti il messaggio che lei aveva rivolto poco prima a quelle stesse guardie, ma prima che queste partissero, lei confidó ai messaggeri la propria decisione: cioè la sua alleanza con noi.
"Bene ragazzi, seguitemi, ho intenzione di farvi conoscere una persona che sarebbe sicuramente felice di unirsi alla vostra compagnia. " Ci comunicó Proserpina, conducendoci fuori dal castello, in direzione di una grande quercia secolare, all'interno della quale si trovava un'immensa biblioteca.
Libri, tanti libri, che bello!
"Clara, sta calma. " Mi ammoní Fernund: di sicuro mi aveva letto il pensiero.
"Ma dai, non vedo una biblioteca del genere da così tanto tempo. " Lo supplicai come se fossi una bambina.
"Un minuto, poi calmati immediatamente." Mi concesse lui, e io non aspettai altro per avvicinarmi agli scaffali tutta contenta, anche se il minuto passó velocemente, troppo velocemente.
"Che ti succede Clara? " Mi chiese Flora, ma Fernund rispose prima di me:
"Niente di che, è una grande amante dei libri e non vede una biblioteca da anni, quindi questa occasione l'ha mandata al settimo cielo. "
"Esattamente." Confermai con entusiasmo le sue parole.
"Ragazzi, ho già parlato con lei e mi ha detto che sarebbe felicissima di conoscervi e unirsi alla vostra compagnia; detto ciò vi presento Freya, l'attuale custode di questa biblioteca, e anche la più giovane. " Con queste parole Proserpina ci presentó una ragazza dai capelli, dagli occhi e dal corno viola, di media altezza, abbastanza magra, con un viso ovale e piccolo, messo in risalto dalla alta coda in cui i capelli mossi erano legati.
Freya indossava una lunga giacca bianca, tenuta chiusa ma da cui si intravedeva una camicetta nera con dei bottoni violacei, della stessa tonalità della lunga gonna che portava.
"Piacere di conoscervi, io sono Freya. "
"Piacere mio, io sono Flora."
"Io Fernund. "
"Io sono Soldrofa. "
"E io sono Clara, piacere."
Dopo le presentazioni Proserpina salutó tutti noi e ci auguró buon viaggio, per poi ritornare al castello.
"Principessa Clara, avete qualcosa di strano. " Mi disse Freya osservandomi .
"No, non ho niente, e perfavore non chiamarmi con quel titolo, piuttosto dammi del tu." Risposi, abbastanza incuriosita da quella affermazione, anche se fu quella successiva che mi sorprese maggiormente: "Clara, si riesce a vedere lontano un miglio tutta l'oscurità presente nella tua anima, per favore seguimi. "
L'oscurità presente nella mia anima, che vorrà dire con questo? Beh, se voglio saperne di più, sarà meglio seguirla...
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