Capitolo 14

I cinque ragazzi si diressero verso la Foresta di Cristallo, e, dopo aver attraversato una vasta e rigogliosa radura, si addentrarono nella foresta proprio sul calare del sole, e una volta trovato il posto adatto Soldrofa accese un fuoco attorno al quale tutti si riunirono.

La Foresta di Cristallo era un territorio a dir poco immenso, che non era costituito solo dalla foresta, nella quale erano presenti piante fatte interamente di cristallo, ma anche da alcune radure e zone libere dagli alberi come la depressione in cui si trovava il lago di Pavrusa,cioè quello a cui arrivarono Fernund e Clara all'inizio del viaggio, o la radura che i ragazzi avevano appena attraversato.

Tutti erano radunati attorno al fuoco mentre Flora si occupava del cibo, così Fernund, approfittando di quel silenzio, si rivolse a Clara: "Sai Clara, hai detto che ti fidi moltissimo di me, eppure non mi hai mai mostrato i tuoi ricordi. "
"Fernund ti sei offeso? "
"No, è solo che non capisco. "
"Non c'è molto da capire: ho già detto che è stato molto difficile per me fare una cosa così, ma se vuoi posso farteli vedere. Ho capito che è come quando ti tieni qualcosa solo per te ma poi lo dici a qualcun'altro: in quel momento ti senti più libero, più leggero. "

Detto questo Clara si avvicinó molto a Fernund, poggiando la propria fronte a quella del ragazzo e guardandolo negli occhi per permettergli di vedere tutto. Al termine della visione il mago accarezzó le guance dell'amica, come se non volesse assolutamente staccarsi da lei.

"Vi prego staccatevi, la vostra dolcezza sta per farmi vomitare. " Disse Dafne con fare teatrale.
"Ma smettila! Lasciali in pace!" La rimproveró Soldrofa mentre un pensiero le correva per la testa: Se questi ragazzi riescono a far star male Dafne così, figuriamoci quando saranno fidanzati...

I due maghi lentamente si allontanarono l'una dall'altro, appena in tempo affinché Flora gli passasse il cibo, così i cinque iniziarono a mangiare.

"Dafne, durante la lotta contro Clara ho notato che sei totalmente bionda, ma perché il tuo becco non era giallo? " Chiese Flora alla grifonessa.
"Beh, è una storia lunga, non so se raccontarla..."
"Racconta, tanto qui abbiamo tempo da perdere." Intervenne Soldrofa, ma ormai tutti avevano capito che fremeva dalla curiosità, però la bionda non era ancora convinta.
"Dai Dafne parla, tanto Soldrofa insisterà comunque affinché tu lo faccia, poi ognuno di noi ti racconterà di sé." Concluse Clara, convincendo finalmente la sua coetanea.

"Allora, sono sempre stata una persona tranquilla, mi facevo i fatti miei e non ho mai dato fastidio a nessuno, ma questo non bastava per evitare l'ingiustificata antipatia che gli altri provavano nei miei confronti, nonostante fossi comunque una persona socievole. Per un bel po' di tempo sono stata vittima di bullismo, ma un giorno alcuni bulli mi aggredirono con violenza: per difendermi mi sono trasformata, ma anche loro l'hanno fatto e mi hanno colpito, deformandomi il becco in modo permanente. Ho dovuto subire un'operazione che mi ha costretto ad avere una protesi di titanio e a causa di questa esperienza sono diventata più acida, un po' più insensibile ma anche più forte e tosta, ed ecco perché il mio becco è di questo colore ed ecco perché prima stavo per vomitare, tutta quella dolcezza mi stava facendo male. "

Alla fine del racconto gli altri risero di gusto, ma in seguito si ripresero e commentarono con ammirazione la storia della compagna.

"Allora chi vuole parlare di sé? " Chiese Dafne.
"Io penso che sappiate il necessario su di me, no? " Ribatté Clara.
"Si, ma saresti così gentile da spiegarci l'origine dei tuoi poteri? " Chiese Flora.
"Non sono niente di che, sono semplicemente dei poteri oscuri, ecco tutto. " Quella risposta, data con così tanta leggerezza dalla maga, sconvolse gli altri quattro ragazzi, tanto da creare un silenzio a dir poco imbarazzante, al quale Fernund pose fine:

"Inizio io. Allora sono un mago e sono come avrete capito il migliore amico di Clara, che conosco veramente da molto tempo, da così tanto tempo da conoscere ogni suo punto di forza e ogni suo punto debole. Vengo da una famiglia di locandieri e il mio potere più sviluppato è la capacità di leggere il pensiero. Se vi state preoccupando vi avverto che non lo faccio quasi mai. "
"Io sono un caso a parte, ed insieme alle altre ragioni che vi ha elencato è questo il motivo per cui giro sempre con lui, a parte il fatto che anche io conosco ogni suo punto di forza e ogni suo punto debole. " Scherzó Clara, un po' più sorridente del solito.

" Innanzitutto ho ventidue anni e sono la discendente di un mago. Dopo essere stata con un ragazzo per otto anni, l'ho lasciato perché lui mi aveva tradita con un'altra dragonessa, che poi ha sposato, e mi sono trasferita a Incendium dove poi ho fatto parte di un gruppo di ribelli che cospirava contro Zagor, che poi con l'arrivo di questi due maghi è stato ucciso e sostituito da Koprer, il drago di giada. Come saprai ho un'ottima parlantina, sono una romanticona e sono incredibilmente curiosa, al punto da essere irritante. " Affermó Soldrofa.

In seguito fu il turno di Flora:
"Ho quattrocentonovantanove anni, ho sempre vissuto a Brisingr, fino a quando non sono stata rapita da delle fenici anziani e pervertiti. Lí ho subito abusi di ogni genere, ma ho anche conosciuto una persona che ha conquistato il mio cuore. Dopo del tempo sono stata liberata, ho scoperto di essere incinta e ho avuto una figlia, Iside, che oggi ha trecento anni. In seguito alla cattura di quegli esseri sono andata a testimoniare e ho incontrato quel ragazzo, che è il padre di mia figlia e che attualmente è mio marito, il cui nome, se ti interessa saperlo, è Legolas. "

"Ora che avete raccontato le vostre storie mi sento ancora più a disagio. " Constató Fernund guardando le ragazze.
"E perché? " Domandó Clara.
"Qui non solo sono l'unico ragazzo, ma sono anche l'unico che non ha mai avuto particolari problemi." Rispose il mago, che però subito dopo venne quasi stritolato dall'abbraccio di Clara, la quale non riusciva a trattenere le risate, che coinvolsero anche le altre compagne.

"Molto simpatiche, davvero, ma domani abbiamo un'altra tappa del viaggio da percorrere. " Sentenzió Fernund, dando il via all'organizzazione dei turni notturni.

La notte, piena di stelle, portó il mago a riflettere nuovamente sui suoi sentimenti e sulle ultime scoperte: quanto ancora avrebbe dovuto pazientare prima di dichiararsi? Lei avrebbe ricambiato? Inoltre cos'era quella storia degli occhi che cambiavano colore? Non era riuscito a farci molto caso, ma una cosa l'aveva notata: quando Clara usava i propri poteri, non erano solo i suoi occhi a cambiare, ma era anche il suo modo di fare, ma tutto ciò cosa significava?

La luna si diresse verso ovest, lasciando spazio al sole, il quale sveglió i ragazzi, che ripresero il loro cammino verso la Regione degli Unicorni, ma nessuno era a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto alcune ore dopo...

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