Capitolo 13

"Secondo voi sta bene?" Chiese in un sussurro Soldrofa,
"Ma certo. " Rispose Flora,
"Pensate che attaccherà di nuovo? " Chiese Dafne,
"No, ti ha risparmiata, quindi è difficile che torni ad attaccarti. " Rispose la fenice.
"Comunque ora uscite, così la sveglio." Concluse Fernund, vedendo le tre ragazze uscire dalla stanza.  Soldrofa rivolse al ragazzo uno sguardo malizioso, mentre lui scosse la testa e si sedette sul letto vicino a Clara.

"Allora, mia cara, dolce e pericolosa Clara, che ne dici di svegliarti? " Chiese Fernund guardando l'amica dormiente, ma non ottenendo alcuna risposta, decise di provocarla: "Certo che sei sempre la solita dormigliona." E in risposta lei mugugnó: "Il dormiglione sei sempre stato tu."

Dopo qualche istante, Clara aprí gli occhi e se li stropicció con le mani: in quel momento Fernund rivide l'immagine di Clara quando era ancora una bambina allegra e piena di vita; tutto quello che le era accaduto l'aveva cambiata, rendendola più determinata, e a tratti più fredda, ma conservando quella nota d'innocenza che l'aveva sempre caratterizzata.

"Dai alzati, che Soldrofa e Flora vogliono sapere come stai e Grifon Bianco e Dafne vogliono parlarti. " Esordí Fernund,
"E tu cosa vuoi da me? " Chiese Clara fissando il ragazzo.

Voglio te... Pensò lui, ma sapeva che non era il momento adatto, che avrebbe dovuto pazientare ancora prima di mostrare i suoi sentimenti, così si alzò e uscì dalla stanza per permettere alla ragazza di sistemarsi.

Clara si alzò dal letto e andò a lavarsi. Grazie alla magia rimosse il sangue dai suoi vestiti, ma sentí anche il sangue proveniente dal suo corpo.
Il sanguinario è tornato...
Fu questo il suo pensiero, in seguito uscì dalla stanza e trovò Fernund, che la accompagnó fino alla sala da pranzo, dove tutti gli altri erano riuniti.

"Salve a tutti. " Salutò Clara mentre si sedeva a tavola.
"Clara come stai? " Chiesero in coro Soldrofa e Flora.
"Bene ragazze."
"Clara sei un'inconscente; avresti dovuto aspettare almeno un altro giorno prima di partire per questo viaggio, soprattutto considerando le condizioni in cui ti abbiamo ritrovato. " La rimproveró Grifon Bianco, che era un medico che normalmente aveva l'aspetto di un uomo sui cinquant'anni, abbastanza alto, dal viso segnato da tratti piuttosto marcati, e dai capelli e dagli occhi castani.
"Grifon Bianco, ti ringrazio per il tuo aiuto e per esserti preoccupato per me, ma se non ti dispiace vorrei lasciare i tuoi rimproveri a dopo perché al momento sto mangiando. " Ribatté stizzita la maga.

Questa era una delle particolarità di Clara: quando mangiava preferiva essere lasciata in pace perché dava ai pasti una grande importanza, oltre a essere una ragazza piuttosto golosa.

Una volta finita la colazione, i sei ripresero la discussione interrotta prima.

Nella grande sala da pranzo, seduti al grande tavolo rettangolare si trovavano Grifon Bianco, Soldrofa e Flora, mentre Clara, Fernund e Dafne erano in piedi.

Dafne, anche se aveva diciannove anni come Clara, era abbastanza diversa fisicamente dalla principessa:  se la maga era alta, magra, dai lunghi capelli castani legati perennemente in una treccia che le arrivava ai fianchi, con un viso ovale, labbra sottili, naso appuntito e due smeraldi al posto degli occhi, la grifonessa aveva dei lunghi capelli biondi, e i suoi occhi erano del medesimo colore, aveva un piccolo naso a patata, labbra carnose e un viso a cuore, anche se era bassina, e indossava una camicetta bianca fermata da un busto rosso e sotto aveva una gonna dello stesso colore.

"Grifon Bianco, ti ringrazio per la tua premura, ma sai che è inutile rimproverarmi: la mia salute sarà anche importante, ma non lo sarà mai quanto la libertà di Tintillah e dei suoi abitanti. " Affermó Clara rivolgendosi al grifone.
"Ammetti anche che è inutile rimproverarti perché comunque tu non ubbidiresti. " Ribatté Grifon Bianco, e l'unica risposta che ottenne fu un'alzata di spalle da parte della maga.

"Clara, scusami se te lo chiedo, ma cosa erano quelle cose che mi hai mostrato e perché me le hai fatte vedere? " Chiese Dafne.
"Quelli che ti ho mostrato sono alcune delle cose più preziose che ho: quelli sono i miei ricordi. " Iniziò Clara mentre Dafne veniva colta da un brivido alla schiena e tutti rivolgevano lo sguardo alla ragazza. 

"Il primo riguardava il ritrovamento dei cadaveri dei miei, mentre il secondo riguardava la scoperta delle vere intenzioni di Reimron e della mia conseguente fuga."
"Capito, ma come mai me li hai mostrati? "
"Per fare un favore a tuo zio e perché ho avuto pietà di te: sappi che conosco Grifon Bianco da quando ero bambina, per questo la mia famiglia è molto legata alla sua; inoltre conosco Fernund da così tanto tempo da potermi fidare ciecamente di lui, tanto da lasciare la mia vita nelle sue mani, eppure neanche lui ha avuto la possibilità di osservare ciò che i miei occhi hanno visto. Ciò ti dimostra il grande valore che quei ricordi, seppur dolorosi, hanno per me e lo sforzo che ho compiuto nel decidere di mostrarteli.
Mi sono resa conto, guardando nei tuoi occhi, che le idee che esprimevi non ti appartenevano e non erano radicate nel tuo animo, poiché il tuo comportamento era la conseguenza di un plagio. Prima di te ho ucciso un altro grifone, proprio come stavo per fare con te fino a quando tuo zio non mi ha fatto notare quanto poco sapessi il motivo per cui combattevi; ora conosci il motivo per cui i miei compagni e io abbiamo intrapreso questo viaggio e per cui combattiamo;  non pretendo che tu ti allei con noi, ma almeno che tu decida di rimanere fuori da questa storia. "

"Principessa, " La chiamó Dafne, "ho preso la mia decisione: saró dalla vostra parte e mi uniró anche io alla compagnia. "
"E sia. " Rispose la maga, sorridendo dolcemente alla grifonessa.

"Ma quell'altra ragazza era Zerminia? " Chiese Dafne, scatenando la curiosità dei due maghi.
"Tu la conosci, intendo di persona? " Ribatté Fernund con un'altra domanda.
"Io l'ho vista solo quando è apparsa all'improvviso tra noi guardie per darci l'ordine di attaccare il castello, ma a dire il vero sembrava molto convinta delle sue parole."
"Vorresti dire che non ha subito plagi o cose del genere? " Chiese con tono incerto Clara. 

"A questa domanda posso rispondere io. " Intervenne Grifon Bianco.
"Zerminia non ha subito mai plagi in tutta la sua vita poiché lei è sempre stata dalla parte di suo padre, ma ciò dipende anche dalla sua condizione; prima era solo un'ipotesi, ma ora è una certezza: Zerminia è uno spettro creato da Reimron, a cui ha deciso di dedicare la sua vita. Ella è veramente sua figlia, ma il padre le sottrasse i poteri quando era ancora piccola e le diede quelli di sua madre, uccidendo quest'ultima. Io stesso in passato ho provato a indagare, ma senza molto successo, e oggi posso dire di aver scoperto la verità riguardo a quei due. "

"Ma perché l'ha fatto? " Chiese allora Flora.
"Reimron è nato privo di poteri: ciò è un evento a dir poco unico e molto improbabile tra gli esseri dotati di magia come i maghi, ma non impossibile, e da questo lui ha deciso di sottrarre i poteri alla figlia, ma suppongo che quelli di Clara siano molto meglio, o mi sbaglio? "

Fernund annuí mentre Clara rimase immobile, pietrificata.  Inizió a stringere i pugni sempre più forte, tanto da rendere le nocche bianche, senza parlare o fare qualsiasi altra cosa.

"Come ha potuto quella ragazza? È la sua migliore amica dopotutto. " Domandó Soldrofa.
"No, era la sua migliore amica. " Ribatté Flora, alzando la voce su quella voce del verbo essere, quasi a sottolineare la rottura del legame che univa la maga e lo spettro.

Fernund lesse i pensieri di Clara e vi trovó solo una domanda: Come ha potuto? Come ha potuto?
Lui, notando la rigidità dell'amica, fece la cosa più spontanea che gli fosse venuta in mente: l'abbracció.

Fernund abbracció Clara con tutte le sue forze, e lei, anche se in un primo momento rimase immobile, lentamente ricambió la stretta, appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo e chiudendo gli occhi, nel tentativo di trovare consolazione tra le braccia del suo amico, poiché in quel momento aveva proprio bisogno di un gesto del genere.

"Io vi accompagnerò personalmente all'entrata della regione, in modo tale da permettere a tutti di vedervi, sapere come stanno le cose e decidere da che parte stare. " Affermó il grifone. Così i sei, una volta preparate le proprie cose, uscirono dal castello mischiandosi tra la folla, e attraversando in due giorni l'intera regione.

La loro presenza suscitó sorpresa in tutti coloro che li videro, ma una volta ottenute tutte le spiegazioni necessarie, esclusa la notizia dell'assassino di Amartun e Melody per volontà di Clara, molti decisero di appoggiare i ribelli, incoraggiando i ragazzi a continuare con maggiore determinazione il viaggio.

Arrivati al portale Grifon Bianco salutó i cinque ragazzi, augurando loro buona fortuna e rassicurandoli sull'impegno degli altri grifoni nella lotta contro il tiranno.

Angolo autrice: poco fa ho visto una cosa incredibile: siamo arrivati a 300 visualizzazioni! 😱 Non ci credo! Grazie mille! 😁😁
Ovviamente vi ringrazio anche per dedicare a questa storia il vostro tempo e per supportarmi  (e soprattutto sopportarmi, riferimenti puramente casuali a @Skylar-Stars XD ). Volevo ringraziare anche @_deadly_hug_ per la copertina e tutti quelli che lasciano anche un solo commento, che per me vale molto, molto più rispetto alle stelle.
Comunque, ho un avviso da fare: cercherò di aggiornare il più frequentemente possibile, perché è iniziato settembre, il 15 inizia il liceo e non so, tra studio e altri impegni, quanto potró essere presente su wattpad, comunque cercherò di scrivere il più possibile almeno in questi ultimi giorni. Al prossimo aggiornamento.😊

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