Capitolo 11
Un nuovo giorno arrivó e, grazie a un incantesimo di Fernund, la compagnia si sistemó e partí per la Regione dei Grifoni .
Flora e Clara si trovavano sul cavallo della maga mentre Soldrofa e Fernund erano sul cavallo del ragazzo.
Arrivati all'ingresso della regione, come al solito divennero invisibili, per poi ritornare normali dopo aver superato il primo paese.
Il tragitto fu lungo ed estenuante: Sablier, quello che si poteva definire il capoluogo della Regione dei Grifoni, non era solo il punto più a nord di quella regione, ma era anche il punto più a nord di tutta Tintillah, e il suo castello era circondato da un piccolo bosco.
Ogni castello di Tintillah era diverso, ma oltre ad avere la funzione di essere la dimora del Principe o della Principessa, poteva diventare la dimora del Re o della Regina. Infatti non esisteva una capitale fissa: la capitale cambiava a seconda della regione da cui proveniva il monarca.
Dopo aver nascosto i cavalli e aver attraversato il boschetto, i quattro iniziarono a sentire urla e colpi di lame. Arrivati vicino al portone del castello videro ovunque le guardie reali fronteggiarsi con le guardie del castello, segno che era in atto un assedio.
Una sola parola si presentó nelle menti di tutti e quattro i compagni: Cavoli!
La fenice e la dragonessa non esitarono a trasformarsi ed entrarono nel castello, mentre i due maghi sguainavano le spade.
C'erano guardie reali ovunque, e nessuna di loro si trattenne dall'aggredire i quattro, che però non si fecero trovare impreparati: Soldrofa colpí alcune guardie con la coda e ad una staccó con un morso una zampa anteriore, poi carbonizzó un altro grifone mentre Flora creava un tornado di fuoco che poco dopo incenerí altre tre guardie.
Fernund e Clara combatterono fianco a fianco a colpi di magia e di spade, uccidendo chiunque tentasse di attaccarli.
Ad un certo punto una ragazza con un corno sulla fronte si avvicinó a Fernund che, come incantato, si era bloccato. Clara guardó la ragazza e notó che era un' ibrida, così si mise in mezzo ai due: "Non azzardarti a toccare il mio Fernund!" Urló la maga tranciando in sole due mosse il corno e la testa della ragazza.
"Stai bene Clara? " Chiese Fernund,
"Ma certo, anche se un po' mi dispiace per quella tipa; ma nessuno deve provare a farti qualcosa, oppure lo faccio fuori. " Rispose la maga con tono inquietante, per poi guidare il gruppo verso le zone più interne del palazzo.
Un gigantesco grifone sbarró la strada alla compagnia, che tentó subito di contrattaccare: Fernund, Soldrofa e Flora dopo molto tempo furono messi fuori gioco dalla guardia reale che, al contrario dei tre, sembrava nel pieno delle proprie forze.
L'uomo attaccó Clara, ma lei riuscí a spostarsi così velocemente da fare in modo che la punta della spada dell'avversario tagliasse il suo mantello; però, non contento, lui l'aggredí e la buttó a terra.
"Andate avanti voi tre, a lui ci penso io. " Ordinó la maga ai tre ragazzi, nonostante il peso del grifone sul suo corpo le impedisse di parlare.
"Ma Clara..." tentó di ribattere Fernund,
"Niente ma, ora andate!" Urló nuovamente Clara per poi scaraventare il grifone verso il muro con un potente raggio di energia azzurro. In seguito si alzó e guardó i suoi compagni, incitandoli ad allontanarsi con i suoi occhi che erano diventati ancora più scuri; un dettaglio che, non essendo passato inosservato agli occhi di Soldrofa, inquietó la ragazza e la convinse ad allontanarsi insieme ai compagni, lasciando Clara da sola.
La guardia poco dopo attaccó nuovamente la maga, che subito contrattaccó con la spada. Ci furono fendenti e parate da parte di entrambi gli avversari, fino a quando il grifone non tentó nuovamente di saltare addosso a Clara, che scaraventó la guardia contro il muro e lo circondó con delle catene.
"Dimmi guardia, " Esordí la maga avvicinandosi all'incatenato, "se ti lasciassi andare, tu passeresti dalla mia parte? "
Il rumore dei passi di Clara riecheggiava nel corridoio, mentre la ragazza si avvicinava alla guardia e stringeva sempre più le catene che circondavano l'uomo.
"No, io sono al servizio del mio Re e della mia Principessa. "
"E chi sarebbero il tuo Re e la tua Principessa? "
"Reimron e Zerminia. "
"Capisco, ma se incontrassi la principessa Clara, cosa faresti? "
"La catturerei e la consegnerei ai miei signori. "
"Bene, allora non scioglieró queste catene poiché tu non vuoi allearti con me. Ma ti invito a riflettere: si tratta pur sempre della tua vita. " Concluse la ragazza osservando la guardia che le rispose: "No, non faró mai parte dei ribelli, saró sempre al servizio del Re Reimron e della Principessa Zerminia. "
Clara lo guardò un'ultima volta nel tentativo di capire se ci fosse qualche segno di plagio, ma notando che non c'era niente del genere, strinse ancora di più le catene, strangolando il grifone.
Si voltó e sentí una strana sensazione nel ventre, una sensazione che conosceva bene ormai. Sangue su sangue, grandioso... Pensó Clara, per poi scuotere la testa e dirigersi verso la fine del corridoio.
Nel frattempo Fernund, Soldrofa e Flora percorrevano di corsa il corridoio, quando la dragonessa, più preoccupata del solito, si rivolse a Fernund: "Fernund, hai notato Clara? "
"A cosa ti riferisci? " Chiese lui
"Al suo atteggiamento, oggi è strano, e poi i suoi occhi sono diventati più scuri del solito. "
"Il suo comportamento oggi è strano, ma non avevo notato il colore dei suoi occhi; proverò a essere più attento. "
I tre ragazzi arrivarono ad una grande sala, che doveva essere sicuramente il cuore dell'assedio poiché era piena di guerrieri, sangue e cadaveri.
Soldrofa e Flora aggredirono molte delle guardie reali presenti nella sala, che presto si riempí ancora di più di fiamme, cenere, sangue e anche di qualche corpo ormai privo di vita.
"Grifon Bianco, che gioia rivederti! " Fece Fernund avvicinandosi a un grosso grifone e affiancandolo durante il combattimento.
"Lasciamo a dopo i saluti, dov'è la ribelle? "
"Quando ce ne siamo andati stava combattendo con una guardia reale, però credo che se la sia cavata. "
"Tra quanto arriverà secondo te? "
"È una donna e di conseguenza ha i suoi tempi, ma credo che arriverà in fretta...Giú!" Grifon Bianco capí all'istante e si abbassó, in modo tale da permettere a Fernund di colpire l'ennesimo nemico.
La lotta continuó ancora per molto, violenta come lo era già stata prima, e nonostante i difensori del castello fossero in vantaggio, una grifonessa appartenente agli alleati di Reimron riuscí a tenere testa a molte guardie del castello, a ucciderle e a scaraventare una guardia che era il doppio di lei contro la porta che dava accesso alla sala, chiudendola.
Qualche minuto dopo, mentre la grifonessa uccideva il suo nemico, la porta venne spalancata con un potente calcio;
La figura alta e magra che se ne stava sulla soglia aveva i capelli in disordine e i vestiti leggermente sporchi di sangue, ma sembrava circondata da un'aura malefica.
"Ma è Clara? " Chiese in un sussurro Flora a Soldrofa
"Si, e i suoi occhi sono ancora più scuri di prima. " Rispose lei osservando l'unica avversaria rimasta che saltava addosso alla maga.
Clara respinse la guardia ed entrambe iniziarono a colpirsi tirandosi calci e pugni, quando la grifonessa con una zampa graffió il braccio della maga proprio in corrispondenza delle cicatrici, facendola arretrare.
La guardia stava per saltare addosso a Clara, ma lei schivó agilmente l'attacco e scaglió un raggio di energia contro l'avversaria, per poi bloccarla con delle catene, esattamente come aveva fatto in precedenza.
Tutti erano immobili di fronte a quella scena, chi per stanchezza e chi per la grande paura causata da quella scena.
"Allora, sei sicura di voler rischiare in questa maniera la tua vita? " Chiese Clara con tono freddo.
"Io farei di tutto per il mio Re, inoltre i ribelli come te vanno eliminati. " Rispose la grifonessa dimenandosi nel tentativo di sfuggire alla stretta sempre più forte delle catene.
Grifon Bianco, ascoltata quella voce, si rivolse alla maga: "Clara, ti prego non fare del male a Dafne! "
La maga guardó il grifone e ridacchió: "È una tua parente Grifon Bianco? "
"È mia nipote. "
"Questa sí che è bella: la nipote contro lo zio; oppure, mio caro grifone, anche tu sei contro di me? "
"Sai perfettamente che non è così." Rispose l'uomo.
"Allora Dafne, sai almeno per cosa combatti? " Chiese Clara rivolgendo il suo sguardo alla guardia, ma non ottenendo alcuna risposta, le pose un'altra domanda: "Sai come sono morti i genitori della Principessa? Avevano ognuno un buco nel petto, proprio sul cuore, e sui loro volti era dipinto il terrore. "
Detto questo, Clara posó la mano destra sulla fronte di Dafne: a lei, in via del tutto eccezionale, avrebbe fatto vedere ciò che solo lei aveva visto.
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