Uscita tra amici
KYLE
Giocai a football, vidi Jennifer che tifava per la mia squadra, quella divisa le calzava a pennello.
<<Kyleee, sei bellissimo, sei il migliore, vai Kyle!>>
urlarono le altre ragazze, sorrisi e le salutai, giocai la partita e una volta finita.
<<Che ne dici organizzarci?>>
mi invitò il mio amico Steve, accettai volentieri e lo salutai.
<<Perché parli con gli sfigati?>>
chiese Jen con fare superiore.
<<Se vuoi, puoi unirti a noi>>
Steve la invitò gentilmente, era un bravo ragazzo, un po' timido, ma una volta fatta amicizia scoprivi che era un chiacchierone, ci salutammo e andai a posare la mia divisa da football.
Tornammo a casa, feci i compiti, mangiai qualcosa e guardai lo sport in tv, chiamai Josh e Steve gli invitai da me.
Poco dopo sentii bussare alla porta, mi alzai e andai ad aprire; salutai i miei amici e li feci accomodare.
Ci sedemmo sul divano a ingozzarci di schifezze.
Josh mi raccontò che si era innamorato di Sally, una ragazza che non sopportava quando si erano conosciuti mentre Steve mi raccontò che a lui piaceva Elsa, una ragazza timida e molto garbata, ma non aveva il coraggio di dirglielo.
Ci organizzamo per sabato e decidemmo di andare a pattinare.
Sabato
Dormii fino le 10:30, poi mi alzai, feci un abbondante colazione.
"Buongiorno Jen" inviai il messaggio a Jennifer e misi a caricare il cellulare.
Più tardi mi vestii, uscii di casa, misi le cuffie al cellulare, ascoltai la musica mentre correvo nel parco.
Si vedevano i primi segni dell'autunno,.
Alberi spogli, foglie marroni e gialle a terra; un signore le ammucchiò tutte da una parte con un rastrello.
Il sole splendeva debolmente, l'aria era fresca e piacevole.
Dei bambini si divertivano sugli scivoli e altalene, altri che invece stavano con la bicicletta e mamme che portavano a spasso i bimbi nei passeggini.
Conclusi la corsa, tornai a casa e mi feci una doccia rinfrescante.
Verso le 20:00 mi preparai, arrivai nella villa di Jennifer che aveva un immenso prato e un capanno.
Suonai il campanello, aprì Jennifer, mi fece entrare, mi guardai attorno; vidi un maxi televisore, lampadario ornato da tante pietre preziose,
piscina con idromassaggio;
salutai i genitori della ragazza.
Jennifer si preparò e i genitori ci accompagnarono al luogo scelto, li ringrazai e la loro macchina sfrecciò via.
<<Ciao ragazzi>>
salutai i miei amici. Steve e Josh mi vennero incontro e mi salutarano.
Elsa offrì dei pattini a tutti.
Sally si lamentò perché Jennifer aveva strappato dalle mani di Elsa i pattini senza ringraziata; li indossamo.
Nessuno sapeva come fare, ma non cademmo, anzi sembravamo che fossimo pattinatori da tempo.
<<Perdente spostati>>
Jennifer spinse Sally che cadde.
<<Ma sei impazzita?>>
domandò Sally furiosa, Josh le andò vicino e le tese la mano, ma lei la scostò e si fece aiutare dall'amica.
<<L'hai fatto apposta vero?>>
Sally le puntò il dito contro furiosa.
<<Mhh...fammi pensare...sì>>
rispose Jennifer con un sorriso sghembo.
Vidi le due ragazze che stavano per picchiarsi, ma le fermai prima che si facessero male.
Ci togliemmo i pattini, li posammo e andammo a mangiarci una pizza lì vicino.
Josh fece accomodare Sally.
Steve e Elsa a ogni sguardo si imbarazzavano.
Ci mettemmo a chiacchierare e mangiare, scattammo delle foto. Quando si stava in compagnia il tempo volava, infatti arrivò già il momento di andare e ci salutammo; vennero a prenderci i genitori di Jennifer che furono cosi gentili da accompagnarmi a casa, li salutai ed entrai a casa, prima di dormire inviai il messaggio della buonanotte a Jennifer.
SALLY
A scuola Elsa mi venne incontro e mi abbracciò forte.
Perché mi dovevo innamorare proprio di Josh? fin dall'inizio sapevo che tipo di persona fosse, eppure eccomi qui a piangere per lui.
Era solo colpa sua, mi asciugai le lacrime, presi l'occorrente del mio corso, chiusi l'armadietto e entrai in classe.
La prof spiegava non sapevo cosa, non capivo niente, sentivo che parlava, ma non percepivo le parole sembrava che fossi lontana dall'aula.
Chissà Josh che starà facendo? ora dovrebbe avere il corso di musica,
starà sicuramente illudendo un'altra ragazza tipico di lui, si sarà già dimenticato di me.
Basta che lui aveva ciò che voleva, poi non gli importava di niente e di nessuno.
Era solo un egoista, uno stupido egoista, sapeva solo giocare con i sentimenti delle persone.
<<Sally>>
Elsa mi chiamò, tornai alla realtà e notai che avevo disegnato Josh, presi il foglio lo strappai e gettai nel cestino.
<<Perché non vi chiarite? Più passa il tempo è più difficile sarà riappacificarvi>>
Elsa disse mentre posava tutto in zaino perché era suonata la campanella.
<<No Elsa, lui si è comportato da stronzo e io sono stata scema a innamorarmi di lui>>
JOSH
L'ora di musica era finita, misi lo zaino in spalla e andai a posarlo nell'armadietto.
Pensai a Sally, chissà se mi stava pensando, non credo, ce l'aveva con me. Ero triste a sapere che Sally stava male per colpa mia mi rendeva ancora più triste, tutte le ragazze con cui sono stato e illuso si sentivano cosi?
Che brutta sensazione.
Andai in mensa, presi il mangiare e andai a sedermi, salutai Elsa e Sally, ricambiarono il mio saluto, ma Sally era fredda e distaccata, sospirai.
<<Insomma volete chiarirvi voi due?>> Steve sbuffò.
<<Non ho niente da dire!>>
dicemmo in coro io e Sally.
ELSA
All'intervallo uscii in giardino.
Nonostante fosse ottobre il tempo era stabile. Il sole splendeva nel cielo, faceva un po' freddo, ma si stava bene,.
Mi sedetti su una panchina, estrassi dalla cartella una matita , un foglio e disegnai Steve.
Qualcuno si sedette accanto a me, vidi Steve, posai subito il ritratto nel mio album da disegni.
<<Ciao>>
lo salutai imbarazzata, mi faceva sempre questo effetto quando l'avevo accanto.
Quando facemmo la recita, sognai che io e Steve ci baciavamo, sorrisi d'istinto a quel pensiero.
Chissà se anche lui provava quello che provavo io.
Speravo che non avesse visto i disegni.
Facemmo una camminata e mi invitò da lui per insegnarmi a suonare il piano.
Nel pomeriggio andai da Steve ,la stanza aveva le pareti azzurre, la tenda bianca e azzurra, sulla sinistra c'era la scrivania ben in ordine, il pc portatile, accanto alla scrivania c'era uno scaffale con i libri e il pianoforte al centro della stanza.
Steve mi diede lo sgabello, mi fece accomodare, lui spiegò le note, suonai e mi resi conto che ci voleva allenamento; mi voltai per ascoltare meglio la sua spiegazione ed il suo viso era troppo vicino al mio; abbassai il viso imbarazzata e i miei lunghi capelli nascosero il viso che era sicuramente diventato rosso.
Mi applaudi soddisfatta per aver appreso e Steve sorrise.
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