STEVE
Era una giornata di autunno, indossai una maglia verde, pantaloni neri e scarpe verdi.
Presi il cellulare, le cuffie e uscii fuori per prendere l'autobus, arrivai a scuola e entrai nell'aula.
<< Buongiorno ragazzi, sono la professoressa Johnson e insegno matematica >>
si presentò l'insegnate, aveva capelli neri, vestito nero e smalto nero sulle unghie.
Bussarono alla porta.
<< Avanti >>
La porta si aprì e comparve una ragazza bionda con occhi azzurri.
Era un angelo.
<<Scusate non trovavo l'aula >>
disse timidamente l'angelo.
<< Non fa niente, è il tuo primo giorno. La scuola è grande ed facile perdersi. Siediti lì>>
la prof Johnson indicò il mio banco.
<<Ciao>>
la salutai imbarazzato con capo chino e torturandomi le mani, lei ricambiò il saluto con un timido sorriso.
Suonò la campanella ed entrò il prof Smith che insegnava inglese.
Era un uomo calvo, era severo e non tollerava ritardi.
<<Verifica di inglese, domani vi do i voti>> Smith si sedette e aspettò con pazienza, completammo e consegnammo il compito al professore.
L'ora era finita andai nell'aula di musica.
Conobbi il professore Cooper, era buffo e divertente.
Non vidi l'angelo, frequenterà un altro corso, chissà come si chiama forse il suo nome era proprio Angel;
se era cosi era adatto a lei.
Non vedevo l'ora di conoscerla, il mio amico Josh mi diede una gomitata dicendo che il prof mi chiamava.
<<Chi è Steve Stevenson?>>
<<Ehm...io sono Steve>>
dissi abbastanza imbarazzato.
Mi ero perso nei pensieri e non mi ero reso conto di nulla.
Finì l'ora e mi diressi in mensa, ma nei corridoi due ragazzi biondi si avvicinarono a me.
<< Marmocchio>>
disse uno di loro, poi prese i miei libri, li mise in alto e non riuscii a riprenderli.
L'altro ragazzo mi buttò tutti i libri dell'armadietto a terra.
<<Ops sono caduti>> risero di gusto.
<<Grande Brendon!>>
<<Andiamo Brent!>>
Si diedero il cinque e andarono via.
Rimisi tutto a posto, andai in mensa e mi sedetti.
<<Posso sedermi qui?>>
chiese qualcuno alle mie spalle.
<<Certo accomodati>>
indicai la sedia di fronte a me, alzai la testa dal vassoio, il mio cuore batteva all'impazzata, vidi la bellissima ragazza di prima.
L'angelo si era appena seduto davanti a me.
<<C-Ciao s-sono...Ste.. Steve e tu?>>
domandai, feci la figura dell'idiota. Non ero capace di dire una frase composta.
<<E...Elsa>>
rispose lei sorridendo, la guardai e lei abbassò la testa.
Finimmo di mangiare in silenzio e poi ci salutammo.
Salii nel autobus di Josh e andai a casa sua.
<<Ho conosciuto una ragazza bellissima, si chiama Elsa>>
<<A proposito di ragazze, vieni ti faccio vedere la mia ragazza, è una creatura meravigliosa. Mi sono innamorato appena l'ho vista>>
disse Josh, lo guardai meravigliato. Josh non si era mai innamorato, ero curioso di vedere chi era la ragazza che aveva fatto perdere la testa al mio amico, lo seguii, andammo nel garage...
mi misi la mano in fronte e io che credevo fosse serio, mi fece vedere una macchina.
Dovevo immaginarlo, mi misi a ridere.
<<Senti che rombo, facciamo un giro>>
disse Josh sistemando gli specchietti e aprì la portiera.
<<Non è una domanda>>
poi aggiunse entrando dentro, salii anche io, lui guidò in modo spericolato, dopo un giro posò la macchina, entrammo a casa e mangiammo.
<<Ho scelto il corso di teatro>>
iniziò a dire Josh.
<<Ma a te non interessa recitare>>
lo interruppi.
<<Infatti è cosi, l'ho scelto solo perché quel corso è pieno di ragazze>>
Josh mi fece l'occhiolino.
<<Sei incorreggibile>>
Rimasi tutta la giornata a casa sua.

ELSA
Dopo scuola andai a casa della mia amica Sally.
<<Ho conosciuto un ragazzo bellissimo >>
dissi sorridendo e pensando a quel viso adorabile.
<<Tu che parli con un ragazzo?>>
Sally meravigliata mi guardò perplessa.
<<Solo perché sono timida non vuol dire che non parlo con nessuno>>
All'inizio ero timida, ma quando conoscevo le persone diventavo socievole e anche molto chiacchierona, ma quando avevo conosciuto Steve il mio cervello era in tilt. Non sapevo cosa dire.
Secondo me sarà fidanzato bello com è. Sally mi distolse dai miei pensieri.
<<Vieni a vedere lui>>
Sally sorridente mi prese per il braccio, mi trascinò con lei, non capii il motivo di tutta quella agitazione, ma ben presto scoprii che si trattava della moto che aveva avuto in regalo dai genitori.
<<Hai dato del lui ad un motorino?>>
chiesi, ma quella domanda era rivolta più a me che a lei.
<<Hai una rotella fuori posto lo sai?>>
poi aggiunsi.
<<Sì, anche io ti voglio bene>>
Lei era Sally cosa potevi aspettarti da una come lei?
Era unica, una ragazza dolce, socievole, ti diceva sempre le cose in faccia, con lei ti divertivi sempre; aveva molta pazienza, una tipa spericolata, un'ottima amica e una persona molto sensibile anche se all'apparenza non sembrava.
Era l'opposto di me, be' come si dice gli opposti si attraggano.
Io e Sally eravamo uno di quei casi. Avevamo la stessa passione per il disegno ed avevamo anche talento, per questo decidemmo di iscriverci a questo corso.
Rientrammo a casa, la mia amica mi chiese di parlare di Steve, ma purtroppo sapevo solo il suo nome, ci vorrà un po' per conoscerlo chissà forse anche lui era timido.
Il liceo durava quattro anni, avevo tutto il tempo per conoscerlo, magari in questi quattro anni ci fidanzavamo anche, sorrisi al solo pensiero di me e Steve insieme, mangiammo.
Vidi la divisa che ci avevano dato a scuola. Era una camicia bianca con una gonna blu a pieghe e un maglione dello stesso colore della gonna.
<<Ho scelto il corso di teatro, tu vieni con me vero?>>
<<No>> si sbagliava se pensava che l'avrei seguita.
<<Per sbaglio ho scritto che ti sei iscritta anche tu ops>> Sally sorrise soddisfatta.
<<Sei incredibile>>
<<Lo so>>
Mi toccava recitare...che aveva nella testa Sally? So che sognava di diventare attrice, ma che motivo c'era di coinvolgere anche me? Quella ragazza rimarrà un mistero mah, chissà magari mi farà bene, no che mi dispiaccia, anzi mi piacerebbe recitare solo che Sally doveva almeno chiedermi se ero d'accordo, la rimproverai. Rimasi tutta la giornata a casa della mia migliore amica e passammo una piacevole giornata in compagnia.