Jen parte per la Spagna
JEN
Erano gli ultimi giorni. La scuola era addobbata a stile natalizio.
C'era un albero decorato con luci e ghirlande appese sulla porta di ogni classe.
I prof ci diedero pochi compiti che anticipammo in classe e poi si misero a parlare con noi.
Andammo nell'aula di musica, suonarono strumenti e cantammo canzoni di natale, eccetto me che guardavo Kyle.
Ero triste, lui appena si accorse che stavo guardando nella sua direzione voltò il viso dal lato opposto.
Quell'atmosfera gioiosa contrastava con il mio stato d'animo.
Kyle non mi degnava di uno sguardo, non voleva parlarmi e oggi sarebbe partito.
Mi chiedevo come avrei fatto a chiarire con lui se non voleva saperne di me? sbuffai sconsolata "kyle".
Sentii gli occhi pizzicare, scivolò una lacrima sul viso che l'asciugai velocemente e uscii dal'aula.
Nessuno sembrò accorgersi di me.
Che novità non esistevo per nessuno, per i miei compagni ero solamente una poco di buono, non contavo nulla e non importava a loro che ero la popolare.
Mi lasciai cadere a terra, appoggiai la schiena contro gli armadietti, affondai la testa sulle gambe e circondai le gambe con le braccia. Sentii il trillo della campanella, risate, chiacchiere, schiamazzi.
Tutti erano usciti fuori dalle aule.
Oggi uscivamo qualche oretta prima da scuola, sentii qualcuno avvicinarsi.
<<Jennifer>>
era la voce di Elsa, alzai lo sguardo e vidi anche Sally, Josh e Steve.
Perché non mi ignoravano come gli altri? Cosa volevano, deridere della popolare in quello stato?
Ma non sembravano queste le loro intenzioni.
<<Andate via, non merito che mi rivolgete la parole, dopo il mio comportamento ostile nei vostri confronti>>
Elsa mi porse fazzoletto, lo presi, mi puli il viso dalle lacrime e trucco sciolto.
<<Cosa è successo?>>
poi mi domandò premurosa, mi trovai a raccontargli tutto, che avevo ferito Kyle, volevo riconquistare la sua fiducia, lo volevo al mio fianco ed ero certa che l'avevo perso e non sarebbe tornato da me.
<<Ti aiuto io!>>
Elsa mi tese la mano, la guardai stupita.
<<Anche io!>> Steve si unì a lei.
<<Ed io!>> Josh si unì a loro
<<Sul serio ragazzi?>>
Sally voltò le spalle e stava per andarsene, quando Elsa la chiamò, l'amica sbuffò e tornò indietro.
<<Non ti ho mai sopportata, ma...uff e va bene, ti aiuto anche io>>
Sally sincera.
Elsa e Steve erano alla mia destra mentre Sally e Josh alla mia sinistra
Tutti e quattro tendevano le mani verso di me.
Per me era assurdo le persone che chiamavo sfigati, li avevo sempre considerati inferiori, trattati in malo modo; erano lì vicino a me che mi tendevano le mani per aiutarmi a riconquistare la fiducia di Kyle?
Presi le loro mani e mi alzai.
<<Perché mi aiutate?>>
<<Perché non lasciamo una persona sola>> dissero in coro.
Mi scusai per i miei atteggiamenti e li ringraziai.
<<Sarà tardi, oggi Kyle parte!>>
dissi abbattuta e senza speranza.
<<A che ora ha l'aereo?>>
Steve chiese.
<<Le 12:00>>
Lui guardò l'orologio.
<<Sono le 11:30, corriamo al aeroporto, abbiamo mezz'ora!>>
Steve determinato.
<<Prendo la macchina!>>Josh
<<Andiamo!>>
Ci precipitammo fuori scuola, corremmo verso l'auto di Josh, salimmo, lui uscì dal viale della scuola, prese la strada per arrivare al aeroporto, accelerò per arrivare in tempo.
Ero nervosa perché non sapevo come sistemare le cose con Kyle.
YTemevo ed ero sicura che non mi avrebbe ascoltata e se fossi arrivata, lo chiamavo per parlargli e non mi sentiva per il caos che c'era in aeroporto?
E se non fossi arrivata in tempo?
<<Arrivati!>> Josh mi informò.
Scendemmo dalla macchina, corsi a una velocità supersonica, mi immischiai nella folla, lo cercai con lo sguardo nella speranza di vederlo. Non c'era.
Sentii un voce metallica che diceva che l'aereo per la Spagna partiva ora, appoggiai le mani sul finestrino e vidi l'aereo che aveva appena decollato.
<<Sono le 12:00>> ci informò Steve, dal suo tono sentii che era dispiaciuto per me.
Tolsi le mani dal vetro e mi lasciai cadere le braccia lungo i fianchi.
Inizialmente ero giù di corda, poi decisi che sarei andata fino in fondo.
Non avrei aspettato Kyle che sarebbe tornato, ma sarei andata io da lui.
<<Il prossimo aereo per la Spagna?>>
chiesi, non vedevo l'ora di arrivare, incontrami con Kyle e fare pace con lui anche se la vedevo abbastanza difficile.
<<Domani mattina>>
<<Come domani mattina?>>
Non potevo e non volevo aspettare fino a domani, ci sarà qualche aereo che partiva prima, giusto?
<<Signorina, non ce ne sono altri oggi, il prossimo è domani mattina>>
<<Va bene, grazie>>
dissi rassegnata e guardai i quattro amici, camminai avanti e indietro nervosa, giocavo con ciocca di capelli, guardavo l'orologio sperando magicamente che già fosse domani.
Mi sedetti e sbuffai, i ragazzi non si mossero e stettero sempre con me.
Divenne notte, mi addormentai e sognai Kyle, quando mi svegliai, rimasi delusa dal fatto che si trattasse di un sogno.
I quattro ragazzi erano ancora in mia compagnia, li ringraziai e li chiamai con i loro nomi, Sally finse di commuoversi, tutti ridemmo.
Tornarono a casa e io corsi a prendere l'aereo.
Come avrei trovato Kyle?
potevo mandargli un messaggio o chiamarlo? No, non mi avrebbe risposto, e se invece avesse cancellato il mio numero?
Dopo alcune ore arrivai sul posto e mi guardai intorno come se potesse spuntare Kyle da qualche parte, ma niente, mi resi conto che non sapevo da dove cercare...aspetta un attimo, frugai nella tasche e eccolo trovato:
il biglietto per la Spagna.
Lui aveva scritto l'albergo dove alloggia, cioè dove dovevamo alloggiare.
Fantastico! Ero in Spagna alla ricerca di un hotel che non sapevo dove si trovasse, come arrivare e a chi chiedere. Non sapevo nemmeno la lingua.
Provai comunque a chiedere a qualcuno, mi rispose in spagnolo,
mostrai l'indirizzo dell hotel a qualche spagnolo, mi indicarono strada, seguii le indicazioni.
E se mi ero persa? Se avessi chiamato Kyle?
non voleva saperne di me, non mi avrebbe risposto; nonostante ciò chiamai lo stesso, il cellulare squillò a vuoto e lo riposi in tasca.
Vidi una guida turistica, la mia salvezza corsi da lei, chiesi informazioni, lei disse qualcosa ai turisti, poi si concentrò su di me.
<<Sei americana?>> mi chiese.
<<Sì, sto cercando questo hotel>>
mostrai l'indirizzo, lei mi diede indicazioni, la ringraziai e seguii le sue indicazioni.
Ero così presa dall arrivare subito da Kyle e con la testa altrove che stavo per sbagliare strada.
Finalmente, hotel trovato, era li davanti a me.
Entrai, mi presentai come la ragazza di Kyle, mi dissero qual era la "nostra" stanza.
Arrivata davanti alla porta di Kyle, prima di bussare ipotizzai scenari possibili.
Non mi avrebbe aperto, mi avrebbe cacciata o mi avrebbe fatto entrare parlavamo e ci chiarivamo?
Bussai, nessuno aprì, forse starà dormendo o facendo doccia.
KYLE
Sentii bussare alla porta, sarà la colazione che avevo chiesto se potevano portare in camera pensai tra me e me guardando l'ora.
Aprii la porta e vidi una persona che non mi sarei aspettato di vedere. L'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento.
<<Kyle...>>
non le diedi neanche il tempo di fiatare che le chiusi la porta in faccia.
<<Kyle...so che sei arrabbiato, ma devo dirti una cosa>>
sentii di nuovo bussare.
<<Che vuoi ancora?>>
sbottai aprendo la porta
<<Colazione pronta!>>
Mi scusai con il fattorino, lo feci entrare, lo ringrazai e andò via.
Comparve di nuovo Jennifer che si era nascosta sotto al carrello della colazione.
<<Jen che ci fai qui? sei venuta a rovinarmi le vacanze?>>
<<Volevo parlare con te>>
<<Non voglio parlare con te>>
<<Lo stai già facendo>>
mi fece notare lei, sbuffai.
<<Kyle volevo dirti che sono stata egoista. Il mio comportamento ha ferito molte persone soprattutto te>>
fece una pausa poi continuò.
<<Vedi sì, all inizio stavo solo per non rovinarmi la reputazione, ma ho capito che ...>>
<<Hai pensato "spezziamo il cuore a questo ragazzo tanto non mi importa di lui, ma solo di me stessa">>
<<No, all' inizio pensavo reputazione, ma poi mi sono resa conto che ho sbagliato e il mio comportamento è stato orribile. Avevano ragione le altre persone che dicevano se continuavo di questo passo sarei rimasta sola>>
<<Ah ora fai la vittima>>
<<Non faccio la vittima. Non dovevo trattarti così e dirti quelle cose.
Non è vero che non conti niente per me, anzi conti più di chiunque altro, mi sei sempre stato vicino, difesa, sopportata e supportata, nonostante i miei atteggiamenti ostili e nonostante tutto eri sempre lì con me. Kyle per me sei importante>>
mi prese la mano e io la spostai.
<<Brava bella performance >> applaudii
<< Non so se crederti dopo che il nostro rapporto era una finta da parte tua...e non è vero che sono importante per te>>
<<Sì invece, se non mi importava nulla di te, ora non sarei qui>>
Ci fu qualche istante di silenzio, poi entrambi parlammo.
<<Jen>>
<<kyle>>
<<Jen io non posso far finta che non sia successo nulla...>> lui sospirò.
<<Nessuno sta dicendo questo, tu mi sei sempre stato accanto e ora tocca a me starti vicino>>
disse Jennifer, stavo per aprire bocca per dire qualcosa, ma lei mi bloccò e continuò.
<<Abituati che mi avrai intorno per molto tempo>>
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