Capitolo 2

-Cosa hai detto?- domando.
Ero troppo impegnata ad ammirare la villa per stare a sentire le sue cagate.
Ci troviamo in un corridoio molto ampio, con una scala alla fine di esso che si divide in due rami.
Lungo le pareti bianche ci sono foto del biondino e medaglie, inoltre degli archi creano delle entrate per altre stanze.

-Che è ora di mangiare, Ylenia, di mangiare.- risponde prontamente.

Non sono sicura, ma molto probabilmente i miei occhi stanno sbrilluccicando, perchè lo vedo ridacchiare, o forse ride perchè ho il trucco ridotto uno schifo e i capelli anche peggio.

-Però prima ti mostro la tua stanza.- dice.

Cosa?
Ma chi se ne frega del letto, prima devo saziare il mio stomaco!
Anche se devo ammettere che vorrei tanto farmi una doccia per levarmi lo stress e lo sporco di dosso.
Per questa volta decido di assecondarlo, così prendo Corny e seguo il biondino lungo il corridoio.

-Per cosa sono queste medaglie?- chiedo per evitare il silenzio. Le persone che non parlano mi mettono a disagio perché costringono la mia mente a fare pensieri strani su di esse, poi inizio a divagare e farmi prendere dall'ansia, perdo il controllo e inizio a pensare sul significato della vita per poi passare alla pizza, perché tanto la pizza è sempre presente,anche quando non lo è.

Che cazzo sto dicendo?
PENSANDO NON DICENDO.

Ylenia, datti una calmata.

-Golf.- risponde il biondino.

-Golf?- rido, fermandomi mentre porto il braccio libero a stringere la pancia, finendo per tossire per mancanza di respiro - Ma quanti anni hai? 80?-

-Ne ho ventidue, rincoglionita.-

-Bhe, se a ventidue anni giochi a golf di certo non sono io la rincoglionita.- ribatto indispettita.

Riprendo a camminare con lui, rimanendo in silenzio.
Che palle, odio stare zitta.
Non so se si è capito, ma sono una persona a cui piace tanto parlare, non che io sia logorroica o altre cose, ma Dio mi ha donato della parola, per questo ne usufruisco, forse anche troppo.
Giro la testa verso il biondo al mio fianco.
Perchè diamine non parla?! Avanti! Non cincischiare! Spara qualche merdata, così posso risponderti e smetterla di pensare!
Niente, continua a camminare e a stare zitto.
Saliamo le scale e svoltiamo a destra.
Ti prego, parla!
Non voglio cominciare di nuovo io, non voglio passare per una che si interessa alla sua vita, voglio solo smetterla di stare in silenzio.

Ci fermiamo davanti ad una porta e lui estrae delle chiavi.
Ti prego, parla.
Infila le chiavi nella toppa della porta.
Ti prego, parla.
Fa fare due giri alla chiave e la apre.
Perché non mi leggi nel pensiero, esserino inutile?
Si gira verso di me.

-Questa è la tua camera. Prego, accomodati pure.- finalmente, porco Oreo!

-Grazie mille HHHHoran!- entro dentro e poggio Corny con cura sul letto -Dov'è il letto per lui?- chiedo indicando la mia valigia.
Lui si passa una mano sulla faccia e sospira.

-Ti prego, finiscila con quel cazzo di unicorno.-

-Ti prego, finiscila di rompere le palle al mio unicorno.- poggio le mani sui fianchi e lo guardo leggermente irritata.
Lui sbuffa e si passa una mano tra i capelli biondi, scompigliandoli leggermente.

-Senti, non ho voglia di discutere ancora con te, puoi semplicemente evitare di essere così tremendamente arrogante e permalosa?- mi si avvicina, tanto che sono costretta ad alzare il viso per guardarlo negli occhi.
Perché Dio mi hai fatto crescere fino al metro e sessantotto? Non potevo essere una spilungona come una di quelle modelle di Victoria's Secret? Magari in questo modo non ci sarebbe gente che sfrutta la propria altezza per intimidire l'altri.
Pfff.
Come se poi la mia lingua lunga si sentisse intimidita.

-Ti allontani per favore? Sai, stai invadendo il mio spazio vitale.- continuo a sfidarlo con gli occhi.

-Perché sei così presupponente?- fa qualche passo indietro.

-Perché barcollo, ma non mollo.- lui mi guarda divertito.
Che ho detto ora? Non mi pare di aver aperto bocca.

-Barcolli, ma non molli?- ridacchia.
Cosa?
Mi legge nel pensiero?

-Ma come facevi a sapere che lo stavo pensando?- domando esterrefatta, portando le mani davanti la bocca.

-Bhe, forse perché non l'hai pensato?- ormai il suo ridacchiare, si è trasformato in una fragorosa risata.
Ma cazzo te ridi?

-Bha, vorrà dire che ho detto una gran bella frase ad effetto, per nulla divertente.- borbotto infastidita dal suo continuo schernirmi.

-Ceeeerto, mi sa che la piccoletta ha visto un po' troppi film.-

-Piccoletta chiamaci la tua mazza.- mi siedo sul letto con le braccia incrociate, aspettando che il deficiente esca.
Rimane per un po' in silenzio, poi sento il rumore di una zip.
Alzo subito lo sguardo e trovo il tintarello intento a tirarsi giù i pantaloni.

-Ma che cazzo stai facendo, brutto maniaco?!- urlo, afferrando Corny è metterlo davanti alla faccia.

-Ti volevo dare la dimostrazione del 'piccoletta'. - risponde tranquillo.

-Ma qual è il tuo problema?! Ma ti pare che io voglia vedere la tua mazza?! Esci subito di qui, prima che ti ficchi una mazza su per il culo!- urlo ad occhi chiusi
Dio, non può essere un cretino del genere.

-Aspetta, che mazza? Oddio, hai per caso la sorpresina lì sotto?!- domanda sconvolto, mentre sento la zip.
Tolgo Corny da davanti gli occhi e lo guardo negli occhi.

-Pensavo lo sapessi.- dico seria -Eccola.- alzo il dito medio e glielo spalmo sulla faccia.

-Ma sei scema?! Mi hai fatto male al naso!- mi urla contro con il naso leggermente rosso.

-Ringrazia che ti ho fatto male solo al naso, dopo quello che hai fatto ti meriteresti degli schiaffi due a due finché non diventano dispari!- lo spingo verso l'uscita della porta.

-Ora scusami ma, ma devo disfare la valigia e... - mi blocco - Dov'è il bagno? Dopo vorrei farmi una doccia.-

-È nella tua camera.- risponde pensieroso.

-Ah, okay, grazie.- lo spingo fuori e gli chiudo la porta in faccia.

Inizio a disfare la valigia e, dopo due minuti, sento la voce di Niall.

-Ylenia, ma il due non è un numero dispari! Gli schiaffi non lo diventeranno mai!- urla sconvolto.
Io mi sbatto una mano sulla faccia.
AHIA.
Troppo forte lo schiaffo.

-Buongiorno Nello senza cervello...- borbotto senza farmi sentire; ci manca solo che entri in camera mia mentre sto per andare a farmi la doccia.

*

Finalmente mi sono levata quello schifo della faccia.
Mi sdraio su letto con ancora l'accappatoio addosso, vorrei vestirmi ma sono troppo stanca anche solo per alzare l'alluce del piede.

-Ylenia, è pronta la cena.- bussa Niall alla mia porta.

Mi alzo subito dal letto.
Per caso ho detto di essere troppo stanca? No, io intendevo che...ecco...Bhe, non devo dare di certo scuse al mio cervello.
Indosso al volo la biancheria, un paio di leggins maculati, perché animal è meglio, e una maglia con la stampa di un unicorno che spara arcobaleni dal culo.
I capelli sono ancora bagnati, ma tanto lo erano anche quando sono arrivata qui, quindi me ne sbatto.
Apro la porta e, sotto lo sguardo attento del biondo tinto, esco.

-Ma che cazzo ti sei messa?- domanda schifato.

Alzo un sopracciglio confusa.
Che cosa ho che non va?

-Ma da dove sono usciti quei cosi?!- continua indicando i miei leggins.

I miei occhi viaggiano lungo tutta la sua figura, fino a vedere quei robi schifosi, dei risvoltini alla fine dei suoi jeans chiari; giuro che ora vomito i 7 panini del mc.

-Fammi capire, tu ti fai i risvoltini che nun me li facevo manco quando c'avevo casa allagata e vieni a criticare i miei leggins d'altamoda?! Ma lo sai di che marca sono?!-

-Fanno cagare lo stesso.- afferma deciso -E comunque i risvoltini fanno molto "figo e stuprabile".-

-Secondo me fanno "coglione e stupratore".- mi dirigo verso le scale.

-Almeno non metto magliette stupide con degli unicorni.- mi raggiunge con passo svelto.

Io lo guardo e lui guarda me.
Cazzo ha detto sulla mia maglietta?
Ancora ad insultare i miei unicorni?

-Se non la pianti di criticare i miei piccolini, ti faccio diventare un penicorno.- il mio tono è minaccioso, ma nonostante tutto Paris Hilton si mette a ridere.
Inizio a credere che la storia dei biondi sia vera.

-Peni cosa?- chiede tra le risate.

-Penicorno, ovvero ti stacco il pene e te lo attacco in fronte.- lui mi guarda spalancando gli occhi, ma non è per niente spaventato.

-Ma come ti vengono certe cose?-

-Non lo so, mamma ha sempre detto che sono una bambina speciale.- rispondo con un'alzata di spalle.
Ho sempre pensato di essere diversa dagli altri, ma in senso positivo; con tutti i coglioni che ci sono in giro, mi sentirei offesa a essere come loro.

Lui rimane in silenzio, forse sta pensando a qualcosa...
Aspetta? Cosa? Pensare?
AHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHA.
Come se uno come lui fosse in grado di pensare! Sono proprio simpatica quando mi ci metto!

Scendiamo le scale e lui continua a rimanere in silenzio.
No, ti prego, non di nuovo.
Io non posso affidarmi alla mia testa, è un luogo troppo luminoso e infestato da pandacorni che coltivano bacche per l'intelligenza; potrei iniziare a fare pensieri strani, molto strani.

-Ho fatto preparare una bistecca, spero ti vada bene.- appena arrivati nel corridoio, svoltiamo per uno di quei archi e entriamo in cucina.

-Bistecca?- domando, sento già lo stomaco urlare.

-Bistecca.- annuisce lui.

-Magari 'bistecca' potrebbe diventare il nostro 'sempre'.- inizio a ridere sguaiatamente, battendo una mano sulla coscia.

-Era una battuta? Non l'ho capita.- dice il biondino dal culo carino.

Non avevo dubbi che non l'avrebbe capita.

-Hai letto o visto Colpa delle stelle?-

-No.-

I miei occhi si spalancano alla sua risposta.
Non conosce l'esistenza di Colpa delle stelle?

-Ma che cazzo ci parlo a fare con te, che non sai manco cos'è la vera bellezza delle cose.- sbotto sedendomi in una sedia.
Perdonalo Gus, pregherò per te anche da parte sua.
Lui si siede difronte a me, un tavolo ci divide.
Un ragazzo dalla mise molto singolare, completamente vestito di bianco e un buffo cappello a forma di nuvola, ci porta le bistecche, posizionandole davanti a noi.

-Bhe, la vera bellezza ce l'ho davanti a me.- afferma serio.
Io lo guardo confuso.

-Stai parlando della bistecca?- chiedo, lui inizia a ridere.

-Sei una ragazza strana.-

-Ma vai a cagare, lo strano sei tu!-

-Forse...- mormora piano -Ma il mio non voleva essere un commento offensivo, anzi, adoro le cose strane...-

Lui continua a parlare, ma io sono completamente persa nel mio mondo.
Questa bistecca è fottutamente buona!
La taglio con delicatezza, guardando come l'olio scivola e accarezza quella succulenta carne rosea; la lama, che l'ha tagliata, abbandona il suo posto, permettendo alla mia forchetta di poterla assaporare.
Chiudo gli occhi.
Il sapore delicato delizia il mio palato.

-Stai per avere un orgasmo?!- esclama preoccupato il tinto davanti a me.
Io apro un occhio per guardarlo.

-Hai appena interrotto la magia della carne.- la mia voce è seria e irritata.
Ha rovinato tutto!
Maledetto!

-La magia della carne?- ride -Ma per caso tu ti droghi?-

-No, non mi drogo. Hai distrutto la mia degustazione! Ora devi farti perdonare.- mi sposto una ciocca bagnata di capelli biondo fragola, per poi posizionare le braccia sotto il seno come ad assumere una posa da strozzina.

-E cosa dovrei fare?-

Escimi il tuo bel culo.
Mmmm... forse è meglio di no, potrebbe farsi un'idea strana.

-Escimi il tuo pacco...- vedo i suoi occhi brillare di una strana luce e il suo corpo agitarsi sulla sedia di legno -... di Pan di stelle-

Lui si alza frettolosamente.

-Speravo tu me lo chiedessi, nessuno può resistere al mio...- si blocca un momento, poi mi guarda confuso, devo apparire molto preoccupata.

-Aspetta... hai detto Pan di stelle?- domanda

Io annuisco con gli occhi sbarrati.

-Intendevi il mio pene?- chiede ancora.

Io nego, la mia espressione non cambia.

-Intendevi i biscotti?-

Io annuisco e lui si risiede leggermente in imbarazzo.
Ma cazzarola, questo ragazzo è troppo arrapato! Sono già due volte che cerca di uscirmi il pene!

-A cosa pensi?- mi chiede imbarazzato.

-Penso a quanto- mi interrompe.

-Io sia figo. Lo so, faccio questo effetto alle donne.- afferma sicuro di se.

-Io avrei detto coglione, ma come vuoi tu.- gli dico non curante della cosa.
Lui sembra offeso della mia ultima constatazione.
Che palle, ma dovevo incontrare proprio in questo ragazzino?
Ma una volta nella vita non poteva dirmi culo e imbattermi in, che ne so, Chris Hemsworth?
No, dovevo scontarmi contro un pervertito, maniaco, che interrompe la magia della carne e per giunta biondo tinto.

Dio, ma ti ho fatto qualcosa di male?

-Più tardi vieni in camera mia.- interrompe il biondo i miei pensieri.

-Ehm...- faccio finta di pensare -Ma anche no?-

-Non era una domanda. Tu vieni.- stringe la tovaglia con una mano.
Questo ragazzo è troppo lunatico per i miei gusti.

Prima è felice, poi arrabbiato, dopo euforico, cambia e si offende, fa il maniaco e ha anche la faccia tosta di chiedermi se mi drogo.
Scherziamo?

-Ma vai a cagare.- mi alzo prendendo il mio piatto e mi dirigo verso l'uscita.

-Torna subito qui, piccola, non farmi arrabbiare.- mi fermo e giro il mio volto.

-Vediamo se capisci che non me ne frega un cazzo se ti arrabbi. Vattene a giocare a golf con i vecchietti e non rompermi le palle.- cammino velocemente fino ad arrivare alla mia stanza.

Chiudo a chiave la porta, col cazzo che mi faccio rovinare ancora la mia bistecca.

Mi siedo sul letto e finisco quel piatto sceso dal cielo.

-Ah, Corny, non puoi capire quel cazzone che ha cercato di fare. Ha cercato di levarsi di nuovo i pantaloni anche se gli avevo chiesto solo un pacco di Pan di stelle! Ti rendi conto?! Poi ha continuato con schifezze del tipo "vieni in camera mia". Io non ho parole, solo parolacce.-

Poggio il piatto sul comodino vicino al mio letto e abbraccio la mia valigia.

-Per un momento mi è sembrato uno di quei personaggi delle storie che ho letto su internet... Ma sono sicura che un ragazzino del genere non sarà mai come quei maniaci che si fanno chiamare "Daddy"-

Sento bussare alla mia porta.

-Esci e vieni in camera mia.- sento la voce di Nello dar culo bello chiamarmi dalla porta.

-Fammici pensare...No. Io rimango qui con Corny.- sento la maniglia abbassarsi un paio di volte, ma la porta rimane chiusa.

-Ho chiuso a chiave, coglione.- per un po' sento solo silenzio.
Bene, avrà finito di rompere le palle.

Click.

Oh, no.

Click.

Oh, cazzo.

La porta si spalanca e la figura di Nello si materializza; solleva una mano, mostrandomi l'oggetto del crimine.

-Ho la chiave, cogliona.-

E ora?
Ora sono uccelli senza zucchero.
Aspetta, non possono essere unicorni senza corni?
Che senso avrebbe?
Ma gli uccelli non hanno lo zucchero.
Vabbè, è inutile cincischiare, il maniaco è arrivato da figone e se ne andrà da coglione.

🍕🍕🍕🍕🍕🍕🍕🍕🍕

UNICORNI SENZA CORNI.
Madò, ma quanti commenti nel capitolo scorso?! MA QUANTI?!
A na certa wattcazz s'è ribellato (strano,ve?) e non m'ha fatto capì nulla!
Io vi ringrazio di cuore perchè avete perso tempo a leggere sto schifo che non ha un senso, ma nel suo non avere un senso, ha senso e anche uno scopo.

Non c'avete capito nulla, vero? Fa niente ahahah.

Ritornando a noi... che stavo dicendo?
Ah, sì!

G R A Z I E ❤❤

Ps: Spero di avervi fatto scappare qualche risata, in caso contrario #sorrynotsorry because c'ho l'ansiagio dentro.

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