8.1 Vieni a vedere perché

Dico sempre che non cerco amore
Che preferisco badare a me
Ma questa non è (la verità)
(Vieni a vedere perché)

Cesare Cremonini, Vieni a vedere perché

Auspicando maggior fortuna rispetto all'incontro precedente, mi dirigo verso via dei Greci, dove il rosso sostiene possa trovarsi al momento sir Thomas Bertrand.

Pur senza alcuna indicazione, mi sarei comunque recata qui perché anche secondo quanto riferitomi da Georgiana il novello cavaliere di The Queen, oltre a finanziarli, segue con interesse i seminari da lei tenuti al S. Cecilia.

Vorrei dire di esserne stupita eppure, per una serie di motivi, non lo sono. Chiunque abbia mai googlato il nome del presidente della Bertrand Foundation, infatti, saprà benissimo che è un melomane, passione probabilmente ereditata dalla madre - Jane Campbell, cantante lirica ritiratasi dalle scene in seguito al matrimonio - nonché ottimo pianista.

Al momento di intraprendere gli studi universitari, Thomas preferì la London School of Economics alla Royal Academy of Music, nondimeno, l'antica inclinazione deve essere rimasta viva in lui poiché, in seguito al suo insediamento come CEO della multinazionale fondata dal padre, costituì l'omonima fondazione a scopi prettamente filantropici.

Giunta al conservatorio, vago per un po', sperduta nei vari ambienti, finché non mi accodo a un gruppo di studenti diretti verso una saletta laterale parecchio affollata da cui proviene della musica.

Devo sgomitare per aver accesso, giusto in tempo per sentire sfumare nell'aria le note finali di Clair de Lune di Debussy, che riconosco ancora una volta perché Georgiana è solita suonarla a conclusione di tutti i suoi concerti, una sorta di cifra stilistica musicale, ormai. Ciò che mi stranisce è vedere che la mia amica non è sola al pianoforte bensì proprio in compagnia di Bertrand. A giudicare dagli applausi scroscianti e dalle richieste di bis, pare che i due abbiano suonato a quattro mani. E che stiano per rifarlo.

Incoraggiati dal calore del pubblico, infatti, Gigì e sir Thomas attaccano Libertango di Piazzolla, offrendo uno spettacolo irripetibile per le orecchie ma, soprattutto, per gli occhi. È innegabile che fra i due vi sia un'insospettabile intesa, lo si coglie dalla frenesia con cui le dita scorrono sui tasti bicromi del piano, dalle guance accese della mia migliore amica che fanno il paio con i suoi capelli arruffati e una luce divertita negli occhi del britannico il quale, smessa per un attimo l'espressione grave che lo contraddistingue, pare ringiovanito nel corpo e nello spirito.

Attendo che l'esecuzione termini, anche questa volta accolta con grande entusiasmo, prima di palesarmi, spezzando così l'incanto.

È Georgiana a notarmi per prima: ‹‹Ehi Mar, come mai da queste parti?›› esclama, il viso in fiamme.

‹‹Cercavo sir Bertrand›› riferisco ‹‹L'avvocato Brancia Testasecca mi ha pregato di comunicare che necessita di parlargli con urgenza››.

L'euforia per la sonata a quattro mani è rapida a scemare sul volto dell'amministratore di Bertrand Company, lasciando presto il posto a un'espressione adatta appunto al manager carico di responsabilità. Un po' mi dispiace di avergli guastato la festa ma, come si dice, ambasciator non porta pena. Almeno in teoria.

Sir Thomas si volta verso Georgiana: ‹‹Mi spiace miss Mattei, dovremo rimandare il nostro brunch. In ogni caso, è stato un piacere mettere le mie mani al servizio della buona musica e, nella fattispecie, di un talento come il suo››.

Esegue un baciamano perfetto poi, senza degnarmi di uno sguardo, abbandona la sala ormai semivuota.

‹‹Il solito cafone›› borbotto, senza però ricevere risposta. Prendo atto di non andare a genio a Mr Tea Time esattamente quanto lui non va a me. Provo a richiamare l'attenzione della mia migliore amica, che sta fissando la porta da cui il tipo è appena uscito.

‹‹Pianeta Terra chiama Georgiana›› esclamo con le mani strette a megafono intorno alla bocca, eppure Gigì ci mette ancora qualche minuto a riscuotersi dai suoi pensieri.

‹‹Scusa se ho fatto saltare i tuoi piani, oggi è una giornata storta›› sospiro.

‹‹Non preoccuparti, Mar›› taglia corto lei ‹‹Anzi, ti va di pranzare insieme, così mi racconti?››

In capo a un quarto d'ora, varchiamo la soglia del The Lion King, scegliendo di occupare una delle salette private sul retro per non essere disturbate.

Questa volta sono andata sul sicuro proponendo il pub a Georgiana, che ci è già stata un paio di volte e trova simpatico Leone. Nonostante ciò, ho l'impressione che non mi stia affatto ascoltando, limitandosi a piluccare le foglie di lattuga che fanno da contorno al suo panino vegetariano. Passo all'argomento del giorno, sperando in una maggiore loquacità.

‹‹Dunque hai cambiato idea su Bertrand, mi pare di capire›› dichiaro di punto in bianco, assestando un morso al mio Chicken Burger.

‹‹Cosa? No!›› replica lei. ‹‹Ma come fai a mangiare quella roba senza sentirti in colpa?››

‹‹Se cerchi di sviare il discorso puntando sul pippone vegano - animalista, la situazione è grave›› commento.

‹‹Non c'è nessuna situazione›› dichiara la mia amica pianista, sulla difensiva. ‹‹L'esibizione a cui hai assistito era un gioco, non ha significato nulla››.

Il mio scetticismo in proposito deve trapelare dalla mia espressione, perché la spinge a sbottare: ‹‹Quale ammissione di colpa ti aspetti da me, Marina?››

‹‹Non mi aspetto nulla, Gigì›› replico ‹‹Solo che tu sappia cosa stai facendo››.

‹‹È questo il punto, non sto facendo nulla. Solo svolgere i corsi per cui mi hanno pagata. Fine della storia›› ribatte, con fin troppa enfasi ‹‹Tu, piuttosto, perché sei venuta a cercare Bertrand al Conservatorio?››

‹‹Brancia voleva vederlo con urgenza e mi ha mandato da queste parti›› spiego ‹‹A quanto pare la passione del cavaliere di Sua Maestà per la musica è risaputa››.

Georgiana si limita a sbuffare, eppure intuisco che è davvero seccata dal contrattempo. Evidentemente ci teneva più di quanto voglia ammettere, al brunch con il britannico tenebroso. Decido quindi di cambiare argomento.

‹‹Ho incontrato Carolina Monti, oggi›› la informo ‹‹È stata più sgradevole del solito››.

‹‹Non vi siete mai prese bene voi due e, francamente, non ho mai capito perché›› sentenzia la mia migliore amica. ‹‹Comunque non fare troppo caso a quello che dice, spesso è il suo personaggio a parlare per lei››

Sto per riferire a Gigì i dettagli della mia conversazione con la rossa, quando l'occhio mi cade sui titoli del TG, trasmesso dalla tv a schermo piatto del pub:

Bertrand Company indagata per rivelazione di segreto industriale, annunciano.

Non mi resta che correre in ufficio, sperando che non si sia già scatenato il finimondo.

Postilla autrice:

Spero che questa seconda parte del capitolo sia stata all'altezza della prima!

Grazie, alla prossima settimana!

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