29. La legge di Murphy
È una verità universalmente accettata che quando una parte della tua vita comincia ad andare bene, quell'altra diventa un completo disastro.
Il diario di Bridget Jones (2001)
Rientro a casa ancora in brodo di giuggiole per la dichiarazione del mio ragazzo - posso definirlo così anche se è ormai entrato negli anta? - incrociando Kitty in cucina.
Sta trafficando con la smart tv e il frullatore, alla ricerca dell'equilibrio perfetto tra un volume accettabile per guardare Peaky Blinders in lingua originale senza sottotitoli e la cacofonia dell'elettrodomestico in azione.
‹‹Cosa stai preparando?›› urlo per farmi sentire al di là del frastuono, indicando la poltiglia verde triturata dal mixer.
‹‹Smoothie detox al kiwi. Ne vuoi?››
Faccio cenno di no puntando alle scale ma mia sorella, che non vedo dalla sera del gala, è a caccia di dettagli piccanti.
‹‹Non svignartela›› ordina ‹‹Devi raccontarmi tutto››.
‹‹Non c'è proprio nulla da dire›› ribatto, ma sono pessima a mentire e Kit non se la beve:
‹‹Proprio nulla dopo due notti passate fuori?›› esclama ‹‹Santo cielo, Pel di Carota dev'essere messo davvero male››.
‹‹Kitty!›› la riprendo, indignata.
‹‹E dai, ti ho pure coperto con mamma sostenendo che fossi rimasta da Georgiana››.
‹‹Kit, non ho più quindici anni, non devo chiedere il permesso a nessuno per passare la notte fuori›› le faccio presente ‹‹Ma apprezzo comunque il sostegno››.
‹‹Visto che lo apprezzi, fammi compagnia›› Mia sorella è un osso duro e le tazzone di caffè americano come quella che mi sta porgendo sono un mio tallone d'Achille al pari dei pancakes, temo.
‹‹Okay, se proprio insisti›› cedo, seguendola di nuovo in cucina.
Nella successiva mezz'ora Kitty mi aggiorna su tutto quello che mi sono persa da quando me ne sono andata con Alberto.
‹‹Quindi Georgiana ha fatto l'alba alla villa con Bertrand?›› insisto.
‹‹Per forza, era tra gli organizzatori, non poteva mica andarsene prima di tutti gli altri›› esclama lei ‹‹Comunque, se è successo qualcosa tra loro, non è finita bene. Stamattina era nera››.
‹‹Gigì è stata qui stamattina?›› ripeto ‹‹E ha chiesto di me?››
E il premio come peggior migliore amica dell'anno va a Marina Benedetti!
‹‹Certo che no, avevo detto a mamma che stavi da lei›› replica la mia sorellina, guardandomi come fossi scema. ‹‹Le ho fatto dei cenni e ha mangiato la foglia. Poi Elisa ha sclerato di brutto perché ha visto Carolina qui sotto e Mino si è scocciato e se n'è andato insieme a sua sorella››.
‹‹In che senso Carolina? Non era a Como per lavoro?››
Kitty fa spallucce: ‹‹Credo che cercasse te ma nostra sorella è paranoica quando si parla di lei, lo sai››.
Sbuffo: ‹‹Le cose tra Eli e Guglielmo non vanno bene››.
‹‹Ma sai che me ne sono accorta?›› replica ‹‹Insieme al resto del vicinato, mi sa. Dovrebbero fare terapia di coppia››.
Scuoto la testa, sopraffatta.
‹‹Comunque Georgiana l'avevo avvertita›› aggiunge ancora Kit ‹‹Nessuno bacia una ragazza vestita di nero, anche se indossa una magnifica creazione di Raoul Monti. E questi post confermano la mia teoria››.
Mi mostra dei contenuti social, postati da fan page di Helga Landmann, dove la consulente di immagine e sir Bertrand, suo affezionato cliente, sfilano fianco a fianco a una première tenutasi ieri sera a Londra.
Sorrisi, gesti, estrema vicinanza, tutto fa supporre che l'industriale british e la ex modella siano una coppia, tesi avvalorata da migliaia di commenti di ammiratori in visibilio. Altroché amicizia di vecchia data.
L'amministratore delegato di una multinazionale tacciata di inquinare il pianeta attentando alla salute pubblica, coinvolto in numerosi scandali giudiziari, è adesso adorato dalle masse per aver conquistato il cuore e i favori della ex top model. Vengo assalita da un senso di nausea.
Controllo lo smartphone e, in effetti, l'elenco di chiamate senza risposta e messaggi angosciati da parte della mia migliore amica è piuttosto lungo. Mi passo una mano sul viso. Sono stata davvero pessima nelle ultime ore.
‹‹Devo andare da Georgiana››.
‹‹Dovresti, sì, pure per capire se il nostro caro cognato ha intenzione di rincasare oppure seguire il tuo esempio e trascorrere le prossime notti a casa di qualche membro della famiglia Brancia Testasecca›› insinua Kitty.
Quasi mi strozzo con quel che resta del caffè: ‹‹Ma non se n'era andato con sua sorella?››
‹‹Già›› mi asseconda la mia ‹‹Ma visto quello che è successo nelle ultime quarantotto ore non mi stupisco più di nulla››.
Scuoto la testa, incredula e scoraggiata. Non ho idea del perché Carolina si sia spinta in territorio nemico questa mattina, considerando pure che avrebbe dovuto essere fuori città. Forse era solo una scusa per non presenziare al gala, in fondo lei e Raoul Monti sono stati sposati e magari non se la sentiva di reggere anche la presenza di Mino ed Elisa. Chissà.
‹‹Di una cosa però sono sicura›› esclamo ‹‹Tra la rossa e nostro cognato non c'è più stato nulla dopo il matrimonio di lui con Elisa››.
‹‹La stessa cosa però non si può più dire di te e suo fratello››.
‹‹Kitty›› Stavolta il tono è minaccioso.
‹‹Basta un sì o un no, a chi vuoi che lo dica?›› mi blandisce lei, con tanto di sguardo da cucciolo abbandonato.
‹‹Ai milioni di followers sui tuoi canali?›› ipotizzo. Sì, i post su Bertrand e Landmann mi hanno parecchio scossa. E fatta imbestialire, anche.
‹‹Scusa sorellona, ma per loro non sei così interessante›› puntualizza la piccola di casa. ‹‹Sono io l'influencer››.
‹‹Ma se le sorelle della Ferragni sono famose quasi quanto lei›› fingo di indignarmi per guadagnare la fuga ma Kit mi sgama subito:
‹‹Bel colpo, stavo per cascarci›› si complimenta. ‹‹Allora, tu e Alberto Brancia Testasecca state di nuovo insieme sì o no?››
‹‹Saresti un'ottima poliziotta o investigatrice privata, sai?››
‹‹E tu una perfetta protagonista delle cronache mondane del Country Club›› ribatte ‹‹Soppianteresti Carlotta Luciani e il suo banalissimo anello di fidanzamento con diamante da chissà quanti carati e mamma andrebbe in visibilio almeno fino alle nozze d'argento tue e di Pel di Carota››.
‹‹Caterina Maria Benedetti, se oserai spifferare qualcosa a nostra madre, ti pentirai di essere nata›› la minaccio. ‹‹E poi smettila con questi stupidi soprannomi››.
‹‹Lo prendo come un sì›› gongola, per nulla toccata. ‹‹E la tua probabile futura cognata mi deve pure cinquanta euro››.
‹‹Hai scommesso con Carolina Brancia su un probabile ritorno di fiamma tra Alberto e me?›› A questo giro l'indignazione è verissima.
Nondimeno la sorellina non pare affatto pentita: ‹‹L'amore è amore ma, spesso, è anche business›› commenta. Pur di non cedere al malsano istinto di picchiarla, decido di uscire di nuovo, in direzione Trastevere.
Pur essendoci segni evidenti della sua presenza in casa, come un accenno di musica proveniente dallo Steinway & Sons che la mia migliore amica tiene in soggiorno, la porta di Georgiana non si apre subito. Quando lo fa, non è la Mattei con cui voglio parlare ad apparire sull'uscio.
‹‹Mia sorella è molto provata dalle ultime ore›› esordisce il fratello maggiore ‹‹Inoltre è molto impegnata in una sessione di composizione piuttosto intensa, quindi la cosa migliore che possiamo fare al momento è lasciarla in pace››.
Sto per protestare ma la notifica di un messaggio da parte della diretta interessata mi fa cambiare idea:
G: Ascolta Mino, mi faccio viva io. Scusa ma non me la sento di vedere o parlare con qualcuno.
Scoraggiata, accetto il volere della mia migliore amica e mi lascio condurre via da suo fratello.
‹‹Cos'è successo a casa stamattina?›› lo interrogo, una volta scesi in strada ‹‹Perché Elisa ti ha fatto una scenata?››
‹‹Perché dormi fuori da due notti?›› replica lui ‹‹Perché sei andata via con Brancia la sera del gala?›› Mio cognato mi lancia un'occhiata eloquente e io capisco.
‹‹Okay, scusa, non volevo essere invadente››.
‹‹Scuse accettate›› afferma mio cognato ‹‹In ogni caso, credo sia meglio se non mi faccio vedere per stasera a Villa Ines››.
‹‹No, Mino›› lo contraddico ‹‹Rischi solo di peggiorare le cose con tua moglie››.
Ma Il Temporeggiatore non vuole sentire ragioni:
‹‹Dormirò a Villa Mattei›› mi informa ‹‹Dubito che a casa interessi a qualcuno però, se dovesse succedere qualcosa, sai dove trovarmi››.
‹‹Elisa ha bisogno di tempo, Guglielmo›› esclama ‹‹E di te, soprattutto››.
‹‹Non posso darle quello che vuole, Marina›› ribatte lui ‹‹Non se il prezzo da pagare è lei stessa››.
Gli poggio una mano sulla spalla: ‹‹Potete farcela insieme. Sanare le ferite aperte per poi ricominciare››.
Mio cognato annuisce ma non pare troppo convinto. Mi saluta con un cenno mente sento lo smartphone vibrare in tasca. Spero in un altro messaggio da parte di Georgiana, invece è Alberto:
A: Che fai? Mi manchi :(
M: Brancia, la lontananza è l'essenza dell'amore, specie del nostro.
M: Anche tu mi manchi, comunque.
A: <3
M: È legale inviare emoticon alla nostra età?
A: L'età anagrafica non conta niente, lo sanno tutti. È quella mentale a essere rilevante. E io mi sento un giovincello.
M: L'utilizzo del termine "giovincello" è consentito solo agli over 70 anagrafici.
A: ...
A: Comunque non hai risposto alla mia domanda.
M: Sono in giro come un'anima in pena.
A: Passa da casa mia stasera e lo sarai un po' meno ;)
M: Se passo anche stanotte da te, domani ci troveremo mia madre alla porta ad aspettare l'affissione delle pubblicazioni.
A: Sempre stata a favore della tradizione, Gianna.
M: Su questo hai ragione, non ho nulla da obiettare.
A: Non che la cosa mi dispiacerebbe.
M: Per oggi ho esaurito le possibili obiezioni.
A: No, intendevo la questione del matrimonio...
M: Alberto...
A: Okay, okay sto correndo troppo, forse.
M: Togli il forse.
A: Ma, dal momento che hai appena dichiarato di non fare più opposizione per oggi, dovevo tentare. Weekend a Bracciano? Dai, l'hai scritto tu di non poter dire di no... B.)
Scuoto la testa divertita mentre digito:
M: Sei proprio un avvocato. Della serie: tutto quello che dici potrà essere usato contro di te.
A: Modestamente B.)
M: Accetto solo se la smetti con le faccine strambe.
A: Affare fatto. Passo a prenderti venerdì pomeriggio. (Ma, se cambi idea su stasera...)
M: Avvocato Brancia Testasecca, lei è proprio incorreggibile.
A: E lei, dottoressa Benedetti, mi ama proprio per questo :*
A: Lo considero silenzio – assenso.
M: Semmai ti amo nonostante ciò.
A: Ho letto correttamente? I miei occhi non mi ingannano? Hai proprio scritto che mi ami?
M: Hai letto proprio bene, nessun errore. Ma, per sentirtelo ripetere ad alta voce dovrai attendere il fine settimana.
A: Saranno cinque giorni eterni.
M: Passeranno in fretta, vedrai.
A: Donna senza cuore.
M: Colpa tua, che te se lo sei preso senza più restituirmelo.
A: Potremmo avviare la procedura di reso, questa sera.
M: Siamo in ritardo di anni, ormai. Rischieresti di non liberarti più di me.
A: L'idea non mi dispiacerebbe affatto.
Alzo gli occhi al cielo con un sorriso sulle labbra ma poi ripenso alla tristezza di Georgiana, ai musi lunghi di Mino ed Elisa, all'affaire Moreau che pende sulla mia testa come una spada di Damocle.
Perché se, d'un tratto, una parte della mia vita va a gonfie vele, l'altra deve per forza trasformarsi in un completo disastro?
Odio la legge di Murphy.
Spazio autrice
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