25. A little party never killed nobody
La vita non è aspettare che passi la tempesta,
ma imparare a ballare sotto la pioggia.
Mahatma Gandhi
Mi sveglio di soprassalto, udendo un rumore sommesso nei pressi della porta di casa.
Ho giusto il tempo di alzarmi dalla poltrona e affacciarmi dalla porta della biblioteca prima che la faccia di mio cognato, stropicciata dalla stanchezza, appaia nell'ingresso.
‹‹Buongiorno Marina›› mi saluta Mino ‹‹Mi sono già perso tutto il divertimento?››
‹‹No, sei arrivato giusto in tempo›› gli assicuro ‹‹Festeggeremo stasera, a cena al Country Club››.
‹‹Che gioia›› esclama lui. ‹‹Sono proprio distrutto, meglio che vada a riposare››.
Sta per imboccare le scale, diretto in camera della moglie eppure, memore delle attuali condizioni della mia sorella maggiore, provo a trattenerlo ai piani bassi.
‹‹Non credo ti convenga andare a dormire adesso›› considero ‹‹Ti sveglieresti tardi e mamma detesta non vedere tutta la famiglia riunita a tavola per il suo pranzo di compleanno››.
‹‹Avevo avvertito Elisa, che sarei arrivato all'alba con l'ultimo volo da Tel Aviv›› puntualizza Guglielmo Mattei ‹‹Deve essersene dimenticata, quindi è meglio che la raggiunga di sopra››.
Odio trovarmi in mezzo in certe situazioni. Ma, già che ci sono, devo salvare il salvabile.
‹‹Che ne diresti invece di una tazza di caffè bollente e una corsetta a Villa Borghese?›› propongo, ricordando la sua passione per il jogging mattutino.
‹‹Grazie ma non credo di farcela››. Mino prova a smarcarsi però io insisto:
‹‹Io invece ritengo di sì›› ribatto ‹‹Non vorrai mica indispettire tua suocera il giorno del suo compleanno››.
La prospettiva di un incidente diplomatico en famille non deve essere gradita a uno che di mestiere tende a risolverli, ergo in capo a mezz'ora, il caro cognato e io ci ritroviamo in tenuta da runner tra i sentieri di uno dei parchi più celebri della Capitale.
Tuttavia la resistenza del fratello di Georgiana è fiaccata dalla notte insonne - l'ennesima, sospetto - perciò passiamo a semplici esercizi di stretching in una zona piuttosto appartata, lontano da orecchie indiscrete. Intuisco che non si tratti di una scelta casuale, come dimostrano le sue parole:
‹‹A proposito di diplomazia, Marina, mi tocca metterti in guardia›› esordisce ‹‹Anche se il tuo ex francese non è più sospettato di terrorismo internazionale, i Moreau trovarsi in mezzo a uno scandalo in cui potresti essere coinvolta››.
‹‹Che cosa?!›› esclamo. La mia migliore amica mi aveva accennato dei guai giudiziari di Jean Paul ma non di Gerard.
‹‹Quando è saltato fuori che Moreau junior non c'entrasse nulla con la Siria, la questione era già passata di mano›› mi informa Guglielmo. ‹‹Durante i tentativi di rintracciare il figlio, il campo delle indagini era stato già allargato all'esimio professore che, pare, non disdegna di intascare mazzette per volgere le graduatorie di concorsi accademici a favore di candidati che possono permettersi di pagare››.
La notizia è talmente scioccante che mi lascio cadere sul prato senza badare a come poggio i piedi a terra, rischiando quindi una storta.
‹‹Sono stata per anni la sua assistente ma non ne sapevo nulla, lo giuro›› prorompo ‹‹Sono pronta a testimoniarlo davanti a un giudice››.
‹‹Potresti doverlo fare davvero›› mi mette in guardia Mino ‹‹Magari anche come parte lesa››.
Sono ancora confusa: ‹‹Cosa intendi?››
‹‹Elisa e Gigì mi avevano detto che stessi studiando per un esame che ti avrebbe dato accesso a una cattedra da professoressa associata›› spiega Mattei ‹‹L'hai provato ma non superato per via di un candidato più qualificato, vero?››
Ricordo ogni singolo istante di quel giorno. Il giorno in cui è cambiato tutto.
Annuisco. ‹‹Credi che Moreau abbia truccato anche quello?››
Guglielmo fa spallucce: ‹‹Il lupo perde il pelo ma non il vizio››.
‹‹Vale anche per te?›› lo incalzo ‹‹Se fai soffrire di nuovo mia sorella, in carcere ci finirò per omicidio premeditato, sappilo››.
Non ci prova nemmeno a negare: ‹‹Se mia moglie e io abbiamo dei problemi è proprio perché sto cercando di impedirle di uccidersi››.
‹‹Elisa è un medico, anche molto in gamba›› obietto ‹‹Forse dovresti darle ascolto, se si tratta di questioni legate alla salute››.
‹‹Lo farei, se fosse lucida e obiettiva›› replica mio cognato ‹‹Ma è talmente ossessionata dal desiderio di maternità che farebbe qualsiasi cosa purché si avverasse››.
Mino incrocia il mio sguardo e, nei suoi occhi così simili a quelli della mia migliore amica, leggo tutta la disperazione del mondo:
‹‹Ho già rischiato di perderla, Marina, l'ultima volta in maniera definitiva›› esclama ‹‹E, se dipenderà da me, non succederà di nuovo››.
Distoglie lo sguardo prima di aggiungere: ‹‹Non sono stato un santo ma ora lo so, che è Elisa la donna della mia vita››.
‹‹Allora dimostraglielo›› gli intimo ‹‹Prima che sia tardi››.
‹‹Ti riferisco alle pratiche per la separazione che ha intenzione di avviare o c'è altro che dovrei sapere?›› si informa lui.
Perdo la pazienza: ‹‹Parla con tua moglie, Mino, e smettila di mettermi in mezzo››.
‹‹Giusto, tu hai i tuoi problemi da risolvere e un avvocato da trovare››. È un'ironia amara, la sua.
‹‹Ho già in mente qualcuno›› gli assicuro.
‹‹Alberto Brancia Testasecca?›› vuole sapere.
Il nome mi fa trasalire. Mi torna in mente il nostro ultimo incontro. Ci sono tante persone che ti stimano e apprezzano quello che fai. E quella che sei.
Scuoto la testa: ‹‹Uno dei suoi associati, Alvaro Malaguti››.
Guglielmo cerca di fare mente locale ma, con ogni evidenza, il nome non gli dice nulla, perciò gli vengo in aiuto: ‹‹Al momento dirige la nuova succursale dello studio legale, ad Aix en Provence. Si occupa principalmente di diritto societario, forse però potrebbe comunque aiutarmi››.
‹‹Magari per il diritto di famiglia posso rivolgermi al tuo ex pel di carota, che ne dici?›› ironizza ancora mio cognato ‹‹Difeso nella causa di divorzio dal fratellastro della mia. Potrebbe essere divertente››.
‹‹E tu potresti essere simpatico e ancora sposato›› lo riprendo ‹‹Se solo ti impegnassi un poco››.
La battuta gli strappa un sorriso:
‹‹Per quel che vale, Brancia fu uno sciocco a lasciarti andare, anni fa›› commenta ‹‹Non ero nella posizione di farglielo notare, allora, però, forse, sono ancora in tempo per rimediare››.
‹‹Per favore, Mattei, avevi appena riguadagnato punti›› lo avverto ‹‹Vedi di non perderli di nuovo con atteggiamenti da cavernicolo››.
‹‹Okay, okay, vedrò di comportarmi bene›› mi assicura ‹‹Comunque, sai cosa sta succedendo a mia sorella? Negli ultimi tempi è molto sfuggente››.
Tocca a me fare spallucce: ‹‹È solo molto presa››.
‹‹Da qualcosa o da qualcuno?›› vuole sapere il fratello.
‹‹Non preoccuparti per Gigì, ha più testa sulle spalle di noi due messi insieme›› taglio corto. ‹‹Infatti non è della sua che mi preoccupo›› replica lui.
Tale affermazione acquista un senso qualche ora dopo, quando varchiamo tutti insieme la soglia del Country Club. Questo posto non è cambiato di una virgola dall'ultima volta che ci ho messo piede.
Mia madre, padrona di casa qui più che a Villa Ines, viene accolta con tutti gli onori, nemmeno fosse la proprietaria del locale.
Elisa siede subito al tavolo che ci è stato assegnato, non particolarmente in vena di fare vita sociale mentre Georgiana e Kitty si fermano a scambiare convenevoli con conoscenze varie.
Noto lo sguardo di Guglielmo posarsi insistentemente sui soggetti di sesso maschile con cui sua sorella sta chiacchierando.
‹‹Cosa avevamo detto circa gli atteggiamenti possessivi da uomo delle caverne?›› mormoro, avendo cura di non essere udita da sua moglie. ‹‹In ogni caso, stai sprecando tempo ed energie››.
‹‹È il tipo del servizio di moda, lo stilista?›› indaga.
Faccio uno sforzo per trattenermi dal sollevare gli occhi al cielo.
‹‹Raoul Monti è omosessuale, Mino››.
‹‹Beh, ma prima del coming out era sposato con Carolina, no?›› ricorda lui, e la menzione sembra avere l'effetto di evocare la sua ex, la cui comparsa mi risparmia una filippica sul tema.
La sorellastra di Alberto pare genuinamente stupita nell'avvistare i coniugi Mattei.
‹‹Ma che sorpresa›› esclama infatti. ‹‹Speravo di riuscire a porgere gli auguri a Gianna per il compleanno prima di partire ma non pensavo di imbattermi nella famiglia al completo››.
‹‹Ma che fortunata coincidenza›› ironizza Elisa.
‹‹Sei in partenza?›› chiedo alla rossa, tentando di scongiurare siparietti poco opportuni. ‹‹Sì, trascorrerò il fine settimana dai miei, a Bracciano, insieme ad Alberto e Attilio›› ci informa e il mio cuore avverte un pizzico di delusione, perché, in fondo, speravo che entrambi avessero accettato l'invito di mamma e fossero qui stasera. ‹‹Da lì, proseguirò per Como per motivi di lavoro perciò è probabile che mi perda il gala, la prossima settimana››.
‹‹Che peccato›› commenta mia sorella maggiore e, per una volta, sarei tentata di zittirla, perché, per qualche strano motivo, Carolina mi appare davvero vulnerabile questa sera e darle contro sembra un po' come sparare sulla Croce Rossa.
Per fortuna la festeggiata giunge a salvarci da altre frecciatine inopportune della sua primogenita, incassando i buoni auspici della rossa la quale, poco dopo, scompare alla vista.
Non può dirsi lo stesso della sua ex cognata, presente al circolo in compagnia di un volto altrettanto noto.
Mamma si lascia sfuggire un'osservazione maliziosa al riguardo: ‹‹Te lo avevo detto che non sarebbe rimasta sola a lungo››.
A giudicare dal solitario con diamante che sta mostrando a chiunque le capiti a tiro, pare che Carlotta Luciani e Alessandro Ferri siano ufficialmente una coppia. Mi chiedo quali conseguenze comporterà un evento del genere e, nel farlo, incrocio gli occhi di gatto del diretto interessato, il quale mi riserva un sorriso trionfante.
Amor vincit omnia.
Così mi perdo nell'abbraccio di mia madre che, anima della festa, scaccia via i cattivi pensieri per il resto della serata.
Spazio autrice
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