11. L'amore non va in vacanza

Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?

Lady Gaga - Bradley Cooper, Shallow

Mi volto, scoprendo che appartiene al vicino di posto in aereo.

D'un tratto lo riconosco come il vicino di posto di Carlotta Luciani all'inaugurazione dell'anno accademico del Conservatorio, l'uomo a cui l'ex moglie di Alberto sussurrava all'orecchio, lo stesso che mi ha sorriso per strada mentre mi dirigevo allo studio legale per convincere Alberto ad assistere al saggio del figlio.

‹‹Sì, tutto bene, grazie›› replico, notando ancora la sfumatura peculiare delle sue iridi, che in un certo senso mi ricorda Jude Law in L'amore non va in vacanza. ‹‹Stavo facendo una passeggiata››.

Occhi di Gatto prende atto delle mie parole con un cenno del capo. ‹‹Alloggia nei dintorni?››

Annuisco: ‹‹All'hotel Cezanne››.

‹‹Che coincidenza, anch'io›› dichiara. Allora era davvero lui, non ho le visioni!

‹‹Alessandro Ferri, piacere›› si presenta, tendendomi una mano sudaticcia. Non è un buon segno ma lascio correre.

‹‹Marina Benedetti›› ricambio ‹‹E il piacere è tutto mio››. Vedi cosa fa fare la cattiva influenza di Malaguti?

A giudicare dallo sguardo che mi lancia, pure la nuova conoscenza sta facendo le misure e, per una volta, la cosa non mi dispiace. La mia vanità mortificata sta arruffando di nuovo le penne.

‹‹Quindi non rifiuterebbe un invito a bere qualcosa?›› propone con un sorriso.

‹‹Dipende dalle tempistiche›› gli faccio presente ‹‹Non mi fermerò a lungo in città››.

‹‹Nemmeno per il tempo di un caffè?›› vuole sapere.

‹‹Adesso?›› rilancio.

‹‹Chi ha tempo non aspetti tempo›› cita lui ‹‹Oppure, se preferisce i classici, tempus fugit››.

‹‹In effetti, Virgilio è uno dei miei autori latini preferiti›› gli rivelo.

‹‹Ho notato che in aereo leggeva Thoureau›› svela l'arcano.

Scoppiamo a ridere, continuando a parlare di letteratura finché non prendiamo posto in un locale sul Corso Mirabeau, largo viale alberato su cui si affacciano abitazioni riccamente decorate, uno dei punti focali di Aix en Provence, divisa in una parte vecchia e una nuova.

Dall'interno del cafè, peraltro, è possibile osservare la fontana sormontata dalla statua del bon roi René, Renato d'Angiò, conte di Provenza nel quindicesimo secolo, rappresentato con un grappolo di uva moscata in mano. Non è invece visibile La Rotonde, altra fontana posta al termine del corso, due dei monumenti simbolo della cittadina.

Ormai in piena modalità visita guidata, condivido queste informazioni con Ferri, ottenendo in cambio un altro dei suoi sorrisi mentre attendiamo le ordinazioni.

‹‹Sa molte cose, per essere una semplice turista›› commenta.

‹‹Infatti non lo sono›› affermo, sorridendogli di rimando. ‹‹Mi trovo in città per lavoro››.

‹‹Di cosa si occupa?››

‹‹Segretaria in uno studio legale, in questo momento››.

‹‹In questo momento?››

‹‹Già, prima facevo altro››.

‹‹Tipo?››

‹‹Lavoravo in università›› dichiaro ‹‹Ho un dottorato di ricerca in Filosofia Morale alla Sorbonne››.

Alessandro sembra colpito: ‹‹E poi?››

‹‹Poi ho continuato a fare ricerca grazie a una borsa di studio post dottorato e a un assegno che non è stato più rinnovato›› continuo a narrare la mia triste storia. ‹‹E sebbene avessi creduto diversamente, non sono riuscita a fare il grande salto››.

Sollevo lo sguardo a incontrare il suo, ferino, ma la vergogna per il fallimento che mi grava addosso come una lettera scarlatta me lo fa subito riabbassare:

‹‹Quindi ho deciso di tornare a Roma›› concludo ‹‹A casa››.

‹‹Ed è finita a lavorare in uno studio legale››.

‹‹E sono finita a lavorare in uno studio legale›› confermo ‹‹In realtà non so quanto durerà››.

‹‹Perché vorrebbe rilanciare la sua carriera accademica›› intuisce.

Annuisco, cupa: ‹‹Ho fatto un tentativo contattando il mio relatore di tesi magistrale ma non ho mai ricevuto risposta››. E, sorseggiando il beverone improponibile che ci è stato servito nel frattempo, finisco per confessare: ‹‹Temo di essere fuori dai giochi, ormai››.

Segue un breve silenzio, durante il quale realizzo di stare confidandomi a cuore aperto con un perfetto estraneo. Così, imbarazzata, rigiro la domanda: ‹‹Lei invece? Di cosa si occupa?››

‹‹Neanche io mi trovo in città per un viaggio di piacere›› afferma Ferri. ‹‹Curiosa coincidenza, anch'io ho una certa conoscenza dell'ambito accademico››.

‹‹Ma non mi dica›› esclamo ‹‹Ricercatore?›› In effetti avrebbe senso averlo incrociato durante qualche evento universitario.

‹‹Professore associato. Alla Sapienza. Filosofia del Diritto›› snocciola, osservando attentamente la mia reazione.

‹‹Mi spiace ma non ricordo di averla già incontrata›› mi scuso, dopo vari tentativi di fare mente locale andati a vuoto ‹‹Nonostante tutto, non bazzico molto gli ambienti vicini a Giurisprudenza, adesso››.

‹‹Non ci siamo mai incrociati in via diretta›› puntualizza ‹‹Eppure io ho sentito molto parlare di lei, nel corso degli anni, da parte di comuni conoscenze››

‹‹Purtroppo, non posso dire lo stesso›› ripeto, con la sensazione di star facendo una figuraccia colossale.

‹‹Potresti rimediare›› replica lui ‹‹Se passassimo subito a darci del tu››.

Acconsento prontamente. ‹‹In realtà ho avuto la sensazione di conoscerti sin da quando ci siamo visti in aereo›› esclamo ‹‹Posso sapere chi ti ha parlato di me?››

Alessandro fa un po' il misterioso: ‹‹Un bravo professionista non rivela mai le proprie fonti››.

‹‹Una brava professionista non si affida mai a fonti di cui non conosce la provenienza›› replico io, sullo stesso tono.

È stallo alla messicana, finché Ferri non cambia argomento:

‹‹Lavori da Brancia & Associati, vero?›› indaga ‹‹Ho sentito che stanno per aprire una succursale qui in città›› Faccio cenno di sì con la testa.

‹‹Per te sarà un po' come giocare in casa, dal momento che si tratta dello studio legale fondato da tuo padre›› commenta ‹‹Sono stato molto dispiaciuto dalla sua scomparsa, è stato un'ispirazione per generazioni di giuristi››. Il tono è tanto partecipe da non avere dubbi sulla sua sincerità. Non c'è traccia di accusa, neppure velata, di nepotismo. Stavolta.

‹‹Grazie›› replico soltanto, perché la morte di papà è un argomento ancora off limits. ‹‹Posso almeno sapere perché un professore associato della Sapienza si trova ad Aix en Provence, guarda caso sede del più grande polo universitario di Francia?››

‹‹Incarico da visiting professor agli sgoccioli›› mi accontenta Ferri ‹‹Il mese prossimo tornerò a Roma in pianta stabile e ne sono felice, anche se qui mi sono trovato benissimo››.

Proprio ora che la conversazione sta entrando nel vivo, le note di Shallow mi notificano un avviso di chiamata in entrata da parte di Malaguti.

‹‹Devo proprio andare›› mi scuso ancora ‹‹Però è stato bello chiacchierare con te››.

  ‹‹Anche per me›› mi assicura, congedandosi ‹‹Magari ci becchiamo sul volo di ritorno››.

‹‹Eh, magari›› concludo io, mentre Lady Gaga continua a cantare.

No, non sono per niente contenta di questo mondo moderno e , voglio altro dalla vita, sbuffo.

Di certo non rispondere a Malaguti.

Eppure mi tocca quindi, armata di stoica sopportazione, accetto la chiamata.

E quasi non riconosco la voce che sta dall'altra parte della cornetta.

Spazio autrice
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