1. NATURALMENTE IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA... SI PASSA IN BIBLIOTECA

Hermione Granger

Ho il cuore in gola, le mani sudate, la sensazione che di sicuro qualcosa andrà male. Questo è il giorno più importante di tutta la mia vita. E sono nel panico.

-Ma dove sono finiti?- Ginny si guarda intorno, i capelli rossi legati in una coda. La maglietta con l'H gigante e la gonnellina da cheerleader le stanno alla perfezione.

Io sono ridicola con la mia camicetta rosa e i jeans.

-Sei sicura che ci aspettino qua?- mi spingo indietro una ciocca ribelle. Per quanto provi a sistemarli mi finiscono negli occhi.

-Ron ha detto davanti alla statua dei fondatori- tira fuori l'iPhone e lo sblocca. -Nessun messaggio... vedrai che se ne sono dimenticati

Mi guardo intorno, il cuore che rimbalza contro le costole. L'edificio centrale è un castello con alte torri. Intorno ci sono quattro edifici più piccoli. Le confraternite.

Mi sembra che tutto sia una fantasia. Un respiro e diventerà cenere.

Hogwarts è il mio sogno da quando sono bambina. Il migliore campus dell'Inghilterra. I posti sono limitati e chi esce da qui è destinato a diventare una personalità importante. Ho lavorato molto per arrivare qua, ma so che questo è solo l'inizio. Non è l'arrivo.

-Per di là- Ginny mi trascina in un sentiero alberato.

La ghiaia scricchiola sotto le mie Converse. Devo piegarmi di lato per non essere colpita da un ramo.

-Non c'è una strada più semplice da percorrere?

Conosco Ginny da quando ho undici anni. Abbiamo frequentato la stessa classe per anni e per anni abbiamo sognato di essere qua.

Ginny ha vinto una borsa di studio per lo sport, io per i meriti scolastici. Siamo entrambe legate a doppia mandata con questo.

A Hogwarts non si entra se non si hanno amici potenti o una borsa di studio.

Se dovessimo fallire verremmo buttate fuori entrambe. Non lo posso permettere.

-Eccoli!

Ron ed Harry sono davanti a una statua che rappresenta quattro persone. Due uomini e due donne. I fondatori.

-Ron- Ginny allunga le braccia. -È sempre distratto... non so come fai a sopportarlo

È la domanda che mi faccio anch'io. Stiamo insieme da pochi mesi.

Stare con Ron è bello, come stare a casa.

Purtroppo ogni tanto è un po'...

Ehm, pesante?

-Sta cercando di tenere un pacchetto di fazzoletti in bilico sul naso?- grida Ginny.

Contraggo le labbra. Sembra una foca. Non è esattamente ciò che trovi sotto la parola fidanzato sul dizionario, ma forse sono io che voglio troppo. La realtà non è come i romanzi.

Ginny non nasconde il fastidio. -È mio fratello, ma ti giuro che a volte è troppo... molto troppo- sbuffa. -Ron! Che stai facendo?

Ron sussulta. Il pacchetto gli cade sul mento per poi schiantarsi sull'asfalto. -Ehm, ciao, ragazze- alza una mano con fare colpevole. Ciuffi rossi gli cadono sugli occhi castani. Ha un maglione con sopra un grifone e un paio di jeans.

È Harry che salva la situazione. Si spinge gli occhiali sopra il naso, si sistema il maglione, identico a quello di Ron, passa un braccio intorno alle spalle di Ginny. -Amore, non pensavo che foste già arrivate

-Ci ha dato un passaggio papà- fissa Ron, gli occhi ridotti a due fessure. -Piuttosto, avresti potuto darcelo tu

-Io? Lo sai che dovevo essere qui prima di voi- mi viene incontro. -Avete già visto le vostre stanze?

-Abbiamo giusto appoggiato le valige e poi siamo venuti a cercarvi- Ginny stampa un bacio sulle labbra di Harry. Invidio la naturalezza dei suoi gesti. Sono una bellissima coppia.

-Quindi potrò venire a trovare mia sorella e con la scusa passare dalla mia fidanzata- Ron mi strizza l'occhio.

-Siamo nello stesso dormitorio, ma in camere diverse- Ginny scuote la testa.

-Beh, presto entrerete nella nostra confraternita- sorride Harry.

-Mmm, non vedo l'ora che diventiate delle Grifondoro- Ron si passa le mani tra i capelli.

-Non potremo fare una domanda prima di un mese- mormoro. -Nel frattempo speriamo che la mia compagna di stanza sia simpatica... e soprattutto che non faccia troppo rumore... lo sai che devo studiare

Ginny sospira. -Rilassati, finalmente siamo libere di fare quello che vogliamo... no?

Non è la libertà che voglio. -Non posso rimanere indietro con gli esami

-Eh dai, non mi dire che non verrai alla festa stasera- Ron mi dà un colpetto sulla spalla.

-Pensavo di cominciare a studiare

-Di già? Non sono nemmeno iniziate le lezioni- strabuzza gli occhi. -Su, non possiamo stare un po' insieme

-Non è mai troppo presto...

-O troppo tardi- Ron ride.

-Andiamo a fare un giro?- chiede Ginny.

-Devo cercare un libro- mormoro.

-Sempre dedita allo studio- borbotta Ron. Ed ecco un punto del nostro rapporto che scricchiola.

Io ho degli obiettivi e nulla m'impedirà di raggiungerli. Ron non prende nulla sul serio. Per lui è tutto un gioco. -Ci vediamo più tardi, Ginny- mi dirigo all'edificio basso, con grandi vetrate colorate, su cui c'è la scritta: Biblioteca.

❤️

La biblioteca è deserta. Inspiro il profumo di libri. Mi fa sentire sicura. A casa. Lunghi tavoli sono disposti nel mezzo della sala. Ci sono scaffali enormi pieni di volumi. Chissà quante storie raccontano.

I libri sono i luoghi in cui trovare rifugio. Mondi, amici, amori.

Scuoto la testa. Ho già l'amore, no? Sto con Ron.

Lascio scorrere il polpastrello sul dorso dei volumi.

È tutto troppo bello per essere vero. Ho paura di svegliarmi e scoprire che tutto è un sogno.

Trovo il libro sulla storia della scuola che sto cercando. Sorrido e lo afferro. Sono proprio curiosa di conoscere tutti i segreti su questo posto. Qualcosa lo trattiene. Deve essere rimasto impigliato. Tiro. Viene opposta resistenza.

Sbircio tra gli spazi degli scaffali per capire cosa lo trattiene.

Un paio di occhi grigi mi scrutano. Il cuore si ferma.

-Lascialo subito- ruggisce il ragazzo che sta trattenendo il libro. Ciocche di capelli biondi gli cadono sulla pelle chiara. I lineamenti sono affilati, la mascella contratta, tra le labbra carnose spunta un ghigno.

Beh, forse non è proprio tutto un sogno qua. Ho dimenticato che i sogni possono diventare incubi.



NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Eccomi con una nuova Dramione AU Modern.

Che ne pensate? Fatemi sapere qualcosa votando e commentando questo capitolo.

A presto con il prossimo capitolo!

Ps. Pensavo di pubblicare una volta a settimana per il momento.

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