3. Esami del sangue (1)

Mi sveglio alle 6 e salto giù dal letto. Corro nella stanza di Gabriella (le trovate un soprannome please?) con una pentola e un mestolo e urlo facendo un baccano tremendo:"Svegliati che devo portarti a fare gli esami del sangue!".

Si sveglia maledicendomi, esco dalla sua stanza e mi chiudo in bagno. Si vestirà poi in camera, oh, io ho bisogno del mio tempo.

Dopo dieci minuti con un elegante francesismo bussa ripetutamente alla porta dicendo:"Apri che devo pisciare!".

*penso*
Porca merda, ma chi le avrà insegnato ad esprimersi in questo cazzo di modo?

Apro la porta e le allungo una provetta.

"Fanne un po' qui dentro che oggi oltre agli esami del sangue ti fanno anche l'analisi delle urine"

Lei:"Ew che schifo e poi che disagio devo portare là la mia pipì?"

*penso*
Senti quando eri piccola ti ho cambiato il pannolino mille volte e non mi sono mai lamentata! Questi li pagano pure per analizzare le tue urine!

"Non le faccio io le regole... Comunque la pipì la fai dopo io adesso mi devo vestire!"

Lei:"Sti cazzi, ti vesti dopo!"

Mi sbatte fuori dal bagno e ha pure il cellulare in mano. Dovrò vestirmi e truccarmi in camera, as always.

Finalmente dopo 40 minuti esce dal bagno e va in cucina. Sento che apre la dispensa.

*urlo*
"NOOOOOOO"

Le strappo di bocca un biscotto.

"Sputa, per fare gli esami del sangue devi essere a digiuno!!!! Si può sapere dove cazzo hai la testa, eh? Deficiente! Dai, andiamo, mi fai veramente incazzare quando fai così!"

Lei:"A me fa incazzare che mi tratti come una bambina, ma ok"

*penso*
Ma tu sei una bambina! Hai solo 16 anni!!!

"Lo sai che non voglio che tu dica le parolacce"

Lei:"Tu invece me le puoi urlare in faccia senza problemi, vero? Sei la coerenza in persona, complimenti! Poi mi chiedo perché papà ti ha lasciato quando avevo cinque anni!"

"Non osare parlarmi in questo modo!"

Lei:"Ti odio! Sei una stronza!"

Le tiro una sberla.

"Fila in macchina, ingrata! Tu guarda cosa mi tocca sentire! Tuo padre se ne è andato perché non riusciva a fare il padre!"

Salgo in auto. Appoggia i piedi sul sedile e piange in silenzio sperando che non me ne accorga.

"Scusami, so quanto ti manca tuo padre..."

Lei:"Mi manca un casino..."

"Dai, mettiti due braccia intorno al collo e abbracciati da sola, lo sai che io non amo gli abbracci..."

Lei:"Lo so..."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top