26. Le rivelazioni di Barbara

- Fai qualcosa stasera, Gabri? - Barbara (o meglio la mia parabatai, come si definisce lei) si avvicina al mio banco durante l'intervallo con uno dei suoi soliti inconfondibili sorrisi.

- Niente di speciale. È un periodo strano - rispondo - sono confusa.

Evito di commentare il fatto che ultimamente lei non ci sia stata per niente, nonostante il nostro legame, ma da quando Valerio ha baciato Giorgia lei ha preso le parti di Giorgia e l'unico ad esserci stato è stato Giulio.

- Gira voce che tu stia con uno studente di tua madre, ma davvero Gabri? - mi guarda con una faccia che esprime tutto il suo stupore alla perfezione.

- Non stiamo insieme - rispondo, piccata - ci siamo solo baciati.

- Tu però ci sei stata o ti sei lasciata baciare?

Ma che domande, certo che ci sono stata! Mi piace da sempre, Giulio! E lei lo sa, tra l'altro, perché anche alle medie eravamo compagne di classe e amiche.

- Lo sai che ci muoio dietro dalle medie - le rispondo.

- Lo so e in un qualsiasi altro momento sarei stata anche felice per te, ma Valerio è scappato di casa e non credo che questa storia lo stia invogliando a tornare.

- Cazzi suoi - rispondo - lui si permette di baciare e di fare cose con Giorgia e io non posso ricambiargli il favore con Giulio. Dovevo accorgermi subito che Valerio in realtà è un bambino e che Giulio con tutto quello che ha passato è un uomo.

- Gabri, io sono preoccupata per te. So di esserci stata poco in questo periodo e di aver preso le difese di Giorgia, ma non voglio che tu ti conceda di nuovo al ....

- Al primo che passa? - la
interrompo - Giulio non è il primo che passa - sottolineo, piccata.

- No, per niente. Senti, Gabri, io te lo devo dire, anche se credo che tua madre non l'abbia fatto.

- Con mia madre non parlo più.

- Invece le devi parlare. Gira voce che abbia una storia con il padre di Giulio e che aspetti un figlio da lui.

Scoppio a ridere. Non posso credere che sia vero.

- Mia mamma avrebbe una storia con il padre di Giulio? Puahahahhaha sì certo, come no, due volte, guarda! Ma l'hai visto Angelo, il padre di Giulio? È un figo come il figlio, di certo non si mette con una come mia madre!

- Gabri, fidati, non l'ho sentito dire da persone qualsiasi.

- E chi sarebbero queste persone non qualsiasi che si fanno i cazzi di mia madre e indirettamente anche i miei?

La campanella di fine intervallo si fa sentire. Barbara non mi risponde, aumentando la confusione che ho in testa. E se fosse vero? Se Manuela.... cazzo non riesco più neanche a chiamarla mamma, ma mi devo sforzare perché se non ci riesco davvero non riuscirò più a parlarle... se "mamma" avesse davvero una relazione con il padre di Giulio sarei nella merda. Perché io lo amo da sempre e ora che anche lui ricambia sarei disperata.

Il professore entra, saluta e inizia a fare lezione. Non riesco ad ascoltare un'emerita cippalippa. Sono troppo concentrata sui miei film mentali che oggi sono più disastrosi del solito. Basta, non riesco a stare qui un minuto di più. Le devo parlare, anche se ho un nodo in gola che non riesco a sciogliere e anche se l'imbarazzo sarà a mille, ma lo devo sapere. Me lo deve dire se sta con il padre di Giulio e se... se aspetta un bambino da lui. Cazzo, mia madre sarebbe incinta e io non ne saprei niente! Ma si può? Come avrei fatto a non accorgermene?!

Cazzo, un bambino. O una bambina? Mia madre mi sta sostituendo. Non le è bastato avere una figlia dall'uomo che ha amato alla follia, adesso deve averne un'altra o un altro dal padre di un suo studente che io ho sempre amato.

Perché, cazzo, è sempre tutto #maiunagioia? Perché? Mi viene quasi da piangere e odio quando il mio corpo reagisce così senza che io lo voglia davvero. Mi chiedo sempre se capiti anche ad altri di sentirsi le lacrime salire senza riuscire a fare niente per fermarle.

Prima che tutti mi vedano in lacrime esco dall'aula di corsa sotto lo sguardo scioccato del professore che sicuramente mi metterà una nota, ma a questo punto non mi interessa minimamente. Scappo fuori in cortile. Mi serve una boccata d'aria. Casualmente, o forse perché doveva andare così, vedo Giulio.

È seduto sul muretto di cinta della scuola. Devo proprio parlargli. Voglio essere rassicurata da lui. Mi avvicino, in lacrime, e lo abbraccio senza dire nulla.

- Ehi - commenta - che succede, Gabri?

Mi bacia i capelli e ricambia l'abbraccio, per tranquillizzarmi. Avevo solo bisogno di questo. Di calmarmi. Sono solo malelingue. Mia madre è single e non aspetta nessun bambino. Mi basta tornare coi piedi per terra e abbracciare Giulio per capire che forse l'eccezione a quell'hashtag siamo noi.

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