19. La richiesta di Lidia
- Ma i genitori di papà non erano...
Gabri mi guarda, sorpresa.
- Vai in camera a sistemare le valigie, ne parliamo più tardi.
- Se mi hai impedito di vedere i nonni dopo che papà è sparito giuro che ti faccio un casino che neanche ti immagini! - si impunta, senza muoversi di un centimetro dal banco della reception.
- Ma non sa nulla di Giuseppe? - interviene la donna dietro il banco che sta facendo più guai in dieci minuti di quanti io non ne abbia fatti in undici anni.
- No, so solo che mi ha abbandonato a cinque anni perché non se la sentiva di fare il padre e ora ho un così disperato bisogno di rivederlo che lei neppure se lo immagina!
L'occhiata che lancio alla receptionist riesce a tapparle definitivamente la bocca.
- Vai su in camera, per favore, poi ti spiegherò tutto.
- Quindi non siamo qui a Napoli per caso?
- No - è l'unica cosa che riesco a dire.
- Ah - risponde lei - io le valigie te le porto su, ma appena entri in camera voglio delle spiegazioni...
Gabri sparisce nell'ascensore insieme al suo zaino e alla valigia. La receptionist mi guarda.
- Pensavo sapesse tutto di Giuseppe...
La guardo meglio e di colpo ho l'illuminazione. Ma certo, è Germana, la cugina di Giuseppe! Non sapevo avesse aperto un B&B nella via in cui abita sua madre.
- No, Germana, Gabriella non sa nulla. E tu come stai? È una vita che non ci vediamo...
- Abbastanza bene, ti trovo sempre uguale. A volte mi chiedo come sarebbe invecchiato Giuseppe.
- Me lo chiedo anch'io.
- Quindi Gabriella non sa nulla?
- No, era troppo piccola quando Giuseppe ci ha lasciate. Non è facile crescere con quel dolore dentro. Ho pensato, sbagliando, che un abbandono sarebbe stato più facile da digerire...
- Scusa se mi permetto, ma secondo me hai sbagliato perché l'hai illusa. Magari lei pensa di poterlo rivedere invece non lo rivedrà mai.
- Lo so, ma avevo 24 anni quando ci ha lasciate. È successo tutto troppo in fretta e comunque è vero, non ho giustificazioni.
- Quando ho visto la tua prenotazione ho capito subito che saresti venuta per parlare con Lidia. Forse non ti sarà sembrato vero che ci fosse un B&B proprio a due passi dalla casa di Lidia.
- No, infatti, mi è sembrato proprio un colpo di fortuna. Senti, tu sai per caso perché Lidia voglia parlarmi?
- Sì, mi ha chiesto di anticiparti la faccenda, poi se accetterai le sue richieste ti chiederà di andare a casa sua altrimenti facciamo finta di non esserci mai viste.
- Di quali richieste si tratta?
- Giuseppe prima di trasferirsi a Bologna con i genitori in terza liceo aveva messo incinta una ragazza del quartiere. A 18 anni aveva riconosciuto la bambina, senza mai dire nulla a nessuno, eccetto sua madre e me. Ora questa ragazza ha 19 anni e alla madre è stata tolta la patria potestà perché non lavora e non riesce a garantire il bene della figlia. Lei, essendo maggiorenne, vorrebbe andare a vivere col padre, ma Giuseppe non c'è più e tu, in linea ereditaria, potresti prenderla a vivere con te. Se Giuseppe fosse stato ancora tra noi l'avrebbe fatto sicuramente.
Giuseppe ha messo incinta una ragazza a 16 anni. Un anno prima di conoscere me l'ha riconosciuta come sua. Non mi ha mai detto nulla, come
ha potuto? E ora questa gente ricompare nella mia vita e mi chiede di adottare la figlia di cui Giuseppe non mi ha mai parlato?! Ma come faccio a spiegare tutto a Gabri?! Perché la vita mi sta mettendo di fronte a una scelta simile? Non so proprio cosa fare. Germana mi guarda.
- Si chiama Emilia. È una ragazza molto sensibile e dolce. Si affezionerà subito, vedrai. Sa già chi sei e che hai avuto una figlia da suo papà. È cresciuta sentendo parlare di te.
Ma perché mi sta dicendo tutte queste cose? Mi ritrovo da essere madre di una persona a essere madre di tre persone, perché in tutto questo c'è anche l'essere di cui non so il sesso che gravita nella mia pancia. Prima di prendere qualsiasi decisione devo chiamare Angelo. Come reagirà quando gli chiederò di adottare Emilia?
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