14. Sabato pomeriggio

"Stasera andiamo a cena da Mc Donald's?" - propongo ad Angelo durante una telefonata fatta in un'ora buca.

"E se provassimo a uscire coi nostri figli? Giulio l'hai già conosciuto e ti adora, io vorrei conoscere Gabriella..." - mi risponde.

"È un periodo complicato per lei" - rispondo, evitando di specificare che le manchi il padre.

"È un'adolescente, sarà sempre un periodo complicato per lei..."

"Non è una scusa per non presentartela - specifico - è davvero così, fidati..."

"E se chiedessi a Giulio di avvicinare Gabriella con una scusa? In fondo è pur sempre un tuo studente!"

"Se facessi una cosa del genere e Gabriella la scoprisse, non me lo perdonerebbe mai..."

"Ma tu le presenti solo un possibile nuovo amico..."

"È molto vulnerabile in questo momento, mia figlia... e se si innamorasse di Giulio? Poi sarebbero fratellastri e no, è un film già visto e un copione che non mi piace..."

"Beh, non ti piace perché a te è finita male e comunque Giulio non si innamorerebbe mai di Gabriella, è troppo diversa dalle ragazze che frequenta lui" - commenta Angelo - "e poi gli metto subito le cose in chiaro: gli dirò che di Gabriella può solo essere amico"

"Proviamo a fare così? - commento, mordendomi un labbro - in fondo, prima o poi dovranno conoscersi..."

"Dai, oggi quando torna da scuola glielo dico. Senti, oggi pomeriggio vado a vedere una partita di basket... ti va di accompagnarmi e poi ci prendiamo un aperitivo fuori?"

"Oggi pomeriggio avevo detto a Gabriella che avremmo fatto shopping insieme così si sarebbe distratta un po'..."

"Ma dai, figurati se le va di andare a fare shopping con sua madre, dalle i soldi e si divertirà di più con una sua amica..."

"Mi sembrava contenta quando gliel'ho chiesto..."

"Gli adolescenti sanno fingere bene..."

"Va beh dai, hai ragione, a che ora c'è la partita?"

"Alle 17. Ti passo a prendere io. Fatti trovare in strada così tua figlia non mi vede. A dopo"

Riaggancio. Perché ho la sensazione di avere fatto un'emerita cavolata? Vado a cercare la classe di Gabri. Odia quando la chiamo fuori per dirle delle cose perciò chiedo alla bidella il favore di chiamarla fuori un attimo. Esce in corridoio e non appena mi vede si mette a ridere.

"Non potevi mandarmi un messaggio?" - commenta.

*penso*
Qualsiasi cosa faccia a te non va mai bene.

"Beh almeno così non sei uscita perché 'la mamma ha bisogno' "

"Vero" - commenta, ridendo - "comunque prima che tu dica qualcosa ti volevo dire che ho prenotato un tavolo da Burger King. Tanto facendo shopping si bruciano un sacco di calorie..."

*penso*
Hai prenotato da Burger King? 😓😓 Ora inizio a sentirmi una merdina.

"Ecco, appunto, a proposito di questo... ho pensato che forse è meglio se ci vai con le tue amiche... vi divertireste di più... E poi ti darei la mia carta di credito..."

"Porca merda, sei seria? o.O Cazzo, la tua carta di credito? Ma grazie, davvero, e certo che ci vado con le mie amiche! Pensavi davvero che volessi andarci con te? Ma neanche se fossi l'ultima persona sulla faccia della Terra!"

*penso*
COS--- Ma perché ho una figlia così stronza? Lo sapevo che dieci anni fa dovevo adottare la tizia degli abbracci!

"La prossima volta che andiamo in banca ricordami di farti fare una carta di credito a tuo nome a stronzaggine illimitata"

"Beh, se tu sei cogliona è colpa mia? Ho 16 anni, è ovvio che ci voglio andare con le mie amiche!"

*penso*
Cogliona? Tu non mi dai della cogliona, hai capito?

"Nagini, la cena!" - lo urlo.

Il bidello mi guarda.

"Beh, perché scomodare Nagini... Dalla in pasto ai Dolenti o chiama Bellatrix che fai prima!"

"Oddio, sono circondata da sfigati che credono nei fandom!" - commenta Gabriella - "mamma fai davvero pena. Le mamme delle mie compagne non sono fanwoman, sono persone normali! Non puoi essere una di loro? Spiegami chi cazzo la voglia una mamma fanwoman!"

"Ma cruciala, 'sta lurida babbana!" - conclude il bidello, ridendo.

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