10. Ma che madre sei?
Alla fine il cinese l'ha mangiato lo stesso, io ho buttato la torta di mele perché non l'ho mai compatita e mi sono di nuovo ritrovata sul divano a ingozzarmi di pop-corn e patatine. No, dai, sarebbe troppo scontato puahahahah e chi se ne frega e chi se ne fotte e chi se ne frega *canta* la torta di mele l'ho lasciata alla vicina e sono andata in un centro benessere vicino a casa a farmi 40 minuti di massaggio da un tipo niente male 😏😏😏 e poi mi sono ripresentata a casa alle undici.
Non appena ho aperto la porta si è alzata in piedi con il cellulare in mano e mi ha abbracciato.
"Dove cazzo eri finita?" ha commentato in lacrime - "non eri mai uscita a cena fuori senza avvisarmi... ho avuto paura che non tornassi..."
"Ho passato una serata alternativa - mi stacco dall'abbraccio - comunque non c'è bisogno di fare tutta questa scena pucciosa... come se adesso iniziassi a preoccuparti per me!"
"Ero davvero preoccupata! Non so se te ne rendi conto che io in questa città ho solo te! Tutte le mie amiche hanno la famiglia, i parenti, i nonni, gli zii... io ho solo te, cazzo, non farlo mai più..."
Mi abbraccia di nuovo, impedendomi di staccarmi. Singhiozza sulla mia spalla e a quel punto la stringo forte cercando di rassicurarla.
La porto in cucina mentre mi tolgo la giacca e appoggio la borsa su una sedia.
"Ascolta, mi dispiace non essere la madre che forse hai sempre sognato... non è facile scegliere a 19 anni di portare avanti una gravidanza, ma l'ho fatto e non me ne pento perché sei la cosa più bella della mia vita. Stai attraversando un periodo complicato, in cerca della tua identità, e ci sta se litighiamo, ma per favore, la prossima volta che decidi di andare a letto con qualcuno scrivilo sul calendario se proprio non riesci a dirmelo così lo so, me lo ricordo e ti chiedo come è andata!".
Lei:"Ma che madre sei?! E poi mi chiedi pure perché l'ho detto a Laura?! Forse perché di te non mi fido e non mi fiderò mai, forse perché non sei una madre affidabile, forse perché non abbiamo mai parlato veramente! Non mi stupisco più che papà se ne sia andato anzi inizio a pensare che sia stata tu la causa di tutto: sei tu che l'hai fatto andare via. Peccato che tu abbia dimenticato un piccolo particolare, IO AVEVO BISOGNO DI LUI! Vivere con lui sarebbe stato completamente diverso! Non potevi andartene tu al posto suo? Almeno con lui ci andavo d'accordo!".
Incasso senza replicare. Lo so che preferiva mille volte il padre a me. È sempre andata più d'accordo con lui.
Me ne vado in camera e poco dopo apre la porta.
"Sei così vigliacca che non sai neanche replicare a quello che ti sto dicendo, vero?"
"Ma vaffanculo te e i tuoi scleri adolescenziali!"
"Fra due anni me ne vado - urla - aspetta solo che faccia 18 anni e poi vedi!"
"Mandami una cartolina da fanculo. Quelli che tornano dicono che sia un bel posto, certo non è bello esserci mandati, ma una volta là puoi fare tante cose divertenti sicuro visto che ogni tanto nella vita ci vieni mandato!"
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