Capitolo 27

Nuovo mattino e nuova routine.

Mi alzo dal letto senza nemmeno preoccuparmi del fatto che ho addosso solo la biancheria. Però anche con 30 gradi mi fa un po' freddo eh. Inizio ad avviarmi ancora addormentata verso l'armadio: il mio piccoletto. Ce l'ho da quando avevo sette anni più o meno, infatti lo dovrei cambiare, ma per ora a me va bene così com'è: piccolo ma grande, grande ma piccolo.
Piglio la prima maglietta che mi capita e, guardate un po', è proprio la maglietta di Brian.

Sarà un segno...

Guardo un attimo il riflesso del mio corpo sullo specchio. Sono leggermente dimagrita, ma si nota appena. Dopotutto mi sembra anche normale con tutto quel che mi sta succedendo.
Distolgo lo sguardo un attimo per guradare fuori, ma subito dopo cambio e ritorno ad osservarmi.
Se prima vedevo una ragazza che non ero io, beh devo dire che ora mi ritrovo esattamente in quel che sembro. Sono cambiata. Sono rinnovata. Sono diventata la mia immagine. Sono io.

Tralasciando discorsi e pensieri, scendo le scale per ritrovarmi in cucina. Cosa mangio?? Apro tutti gli armadietti, ma niente di buono. Mi sa che stamattina esco, fuori c'è il sole ed il sole fa bene no?

Ritorno di sopra, stavolta senza incrociare il mio riflesso, ed apro per l'ennesima volta l'armadio. Allora...questo no...nemmeno questo ...hmm, perfetto.

Ma sei scema?

Perché?

Quel vestito non ti starà mai, persino tre anni fa quando lo hai comprato ti stava piccolo. Non ti starà te lo dico.

È una sfida?

No.

Ah bene perfetto.

Mi metto all'opera e lo infilo senza problemi...ma ora chi me lo chiude? No vabbè, lo devo chiudere io?? Che brutto vivere da sola!

Allungo la mano dietro finché non riesco ad afferrare la cerniera. Okey: uno, due, tre...suuuuu. Non ce la farò mai, ma non mi arrendo. Ci riprovo e fallisco, poi di nuovo solo che senza risultati.

Ad un certo punto una mano calda mi tocca la schiena. Rimango pietrificata non sapendo chi sia. La sua mano mi chiude il vestito così delicatamente che mi sembra di essere fatta di cristallo. Sono calde, ma fredde allo stesso tempo...sono quelle di Brian ne sono sicura.

<<Avevi bisogno di aiuto piccola?>> e a queste parole finalmente mi volto sicura della persona che ho davanti. Mi imbarazza rivederlo, anche se allo stesso tempo sono contentissima e vorrei saltargli addosso dalla felicità. Anzi, sapete una cosa? Chi mi impedisce di farlo? Nessuno quindi lo faccio.

Avvolgo le gambe intorno al suo bacino una volta ritrovatamisi fra le sue braccia. Mi è mancato cazzo.

<<Dove eri finito?>> chiedo guardando ogni sua parte come se non lo vedessi da tanti anni.

<<Te lo spiego dopo. Ora andiamo?>>

<<Andiamo>>

Entriamo nella macchina e riesco a sentire uno strano odore di profumo femminile. <<Ma ti sei fatto qualcuna per caso?>> chiedo appena si sistema.

<<Sì, perché?>> risponde e mi si crea un nodo in gola. Mi ha già dimenticata, ormai mi considera solo un'amica: per lui sono solo e soltanto un'amica con cui può parlare di tutto perché tanto non provano niente l'un per l'altro. Solo che io non sono sicura di non provare niente per lui.

<<È che si sente un forte odore di profumo.>>

<<In effetti ne aveva messo un po' troppo>> ragiona e poi mette in moto.

Si gira un attimo e mi quadra per quanto lui bene possa, visto che si trova al volante, con quegli occhi celesti ma verdi. Penso che noti che ci sono rimasta un po' male alla scoperta della scopata che s'era fatto con un'altra, e sottolineo che era un'altra cioè non io.

Se tu non gliela dai...

Ma guarda che lui non è il tipo di ragazzo che se non gliela dai allora ti lascia.

Tu speraci ancora tanto alla fine la delusione sarà tua.

<<Guarda che scherzavo scemotta>> sorride e lo guardo ricambiando. Un sorriso di sollievo insomma.

<<Stronzo>> e gli do un pugno sul braccio.

<<Ahia! Sei piccola e dannata eh...>> lo sento ghignare.

<<E quindi?>>

<<E quindi sei la mia piccola dannata>> poi mi bacia dolcemente sulla guancia. È strano, ma non mi dispiace proprio per niente, anzi.

Non rispondo e credo che questo lo innervosisca, tanto che mi chiede se sto bene oppure no.

<<Si si tutto ok>> rispondo. Questa penso sia la frase con cui più rispondo quando mi chiedono se va tutto bene. Ovviamente, come la maggior parte delle volte, mento ed è una bugia che convince le persone a tal punto di non cercare la verità.

<<So che non è okey. Dimmi che c'è>>

<<Niente...sono solo un po' pensierosa.>> rispondo e poi mi metto a guardar scorrere il mondo che c'è oltre al finestrino. Mi perdo per un attimo nei pensieri, fra il casino che c'è fuori, nell'immaginazione di ciò che potrebbe succedere domani, nella speranza di un ipotetico futuro tra me e Brian, pensando a cose assurde e irreali; mi perdo per un attimo nel mondo, il mio.

ehm...Cindy. Cindy guard-, Ci-Cindy guarda q-que-quel ti-tizi-tizio. Cind-Cindy, Cindy, CINDY!!

Che c'è calm-OMIODIO. Perché quel tipo è nudo? Però ha le ciabatte, dai.

Ma è nudo!

Non poi così tanto. Ha avuto almeno la decenza di mettersi le ciabatte dopotutto...

Ma è nudo!

E quindi? Alcune persone preferiscono essere naturali, in questo caso un po' troppo al naturale, ma vabbuò.

Tu sei impazzita?! Ti ascolti quando parli??

In effetti no, hai ragione. Lasciamo stare guarda.

No no no no e poi no! Si sta avvicinando alla macchina. Aiuto...nooo stai lontano, bravo vai vai vai ancor più lontano, bravo vattene. Ok ma non torna- omiodiostatornando STA TORNANDO!

<<Brian chi è quel tipo?>> chiedo cercando di trovare la calma che ho appena perso.

<<Boh...So solo che se tocca la mia macchina dopo essersi toccato l'attrezzo, finisce molto ma mooolto male.>>

Perché c'è gente che gira nuda per Torino?? Perché? Cosa ho fatto di male per vedere ste cose? Eh?
Non ho mai peccato...

Mica

...non bestemmio...

Nooo, mai. Ma chi tu?? Tu non bestemmi mai.

...sono brava e buona...

Certamente

...insomma: non combino mai niente dopotutto.

Se lasciamo da parte tutte le volte che hai imprecato in chiesa, che hai parlato male di Dio, di tutte le preghiere stupide e cretine, tutti i guai che combinavi ai tuoi quand'eri piccola, i guai che facevi quand'eri in giro, e tutta la lista del resto...beh allora sì: non hai mai combinato niente.

Non combinavo mica così tanti guai a mami. Tranne la volta in cui dipinsi di cacca la parete di camera sua e la volta in cui spaccai la lavatrice saltandoci sopra...non combinavo tante cose.

Infatti il falso allarme antincendio lo scatenò il cane, oppure tutte le giacche di tuo padre le tagliò un alieno per farci i vestitini per le bambole tra l'altro con la scusa del sonnambulismo. Se vuoi possiamo parlare anche di quando scarabocchiasti i progetti di ammissione alla ditta dove lavora tuo padre.

Senti, nell'ultimo caso mi posso giustificare visto che sapevo per certo che la cacca stesse nei gabinetti e che in quei disegni mancava, poi avevo pure fatto la faccina sorridente sulla cacca.

Okey, ma la lista la continuo se ci tieni.

Si ok ne ho combinate tante, ma non da meritarmi di vedere un uomo nudo per la strada.

<<Arrivati>> e mi s'interrompe la conversazione con la vocina.

<<Di già??>> sono sorpresa però: fino ad un momento fa eravamo davanti a quel tizio e ora siamo davanti ad un benzinaio.


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