Capitolo 20

No: non può essere possibile, no. No. No. NO.

E invece eccoti qua: davanti a casa sua.

<<Che cazzo succede là fuori?>> dice arrabbiata una voce a me conosciuta: Brian.

MI vede e mi guarda attentamente. Non ha la maglietta addosso e sapete, ormaì, che sensazione mi fa vederlo così. Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo finchè arriva una ragazza: la ragazza della foto. Gli dà un bacio sulla guancia. Ha addosso solo la biancheria intima ed una t-shirt...quella che indossava Brian quel giorno a scuola quando ci conoscemmo.

<<E questa sarebbe?>> chiede lei con la sua voce squillante guardandomi con disprezzo da cima a fondo.

Brian è visibilmente imbarazzato, non sa cosa dire.

<<Lo sapevo>> dico con rabbia <<mi hai rimpiazzata già>>. Mi accorgo che lui sta per parlare, per cercare di darmi spiegazioni: è dispiaciuto di questa situazione. <<Zitto.>> gli ordino con schifo.

<<Amore, ti fai zittire da questa troietta?>> dice la sua apparentemente nuova fidanzata soffermandosi sulla parola 'troietta'.

<<Come mi hai chiamata, scusa?>> le rivolgo per la prima volta la parola.

<<Troietta>> ripete lei.

<<Hey hey hey. Come l'hai chiamata scusa?>> interviene Brian incrociando le braccia.

Mi sta difendendo...mi sta veramente difendendo??

Sì.

<<Troietta>> ripete per l'ennesima volta. Io al posto suo avreì inghiottito le parole: sta sbagliando a provocarlo. Sta facendo un grosso sbaglio.

Noto che Brian è arrabbiato. Sta per urlare, ma non lo deve assolutamente fare perchè non voglio assistere di nuovo ad una scena simile a quella successa dieci giorni fa. Poi mi guarda, sta cercando consiglio su cosa fare. Faccio cenno di no con la testa: non deve arrabbiarsi per una cosa del genere.

<<Senti, è una tua scelta. Ti dico solo che noi due insieme avremmo fatto invidia al mondo. Ora vado, stammi bene.>> giro i tacchi e me ne vado, ma dopo neanche trenta metri una mano tocca la mia spalla: di nuovo lui.

<<La tua casa è lontana da qui, posso almeno accompagnarti?>> dice lui col fiatone. Si accorge che sto per chiedere 'e lei?', quindi mi rassicura che le cose andranno ok.

Neanche il tempo di dire qualcosa che sono già nella sua macchina.

<<Quindi come va con Lorenzo?>> chiede senza distogliere lo sguardo dalla strada.

<<Non ci ho più parlato... non esco da dieci giorni.>>

<<Come non esci da dieci giorni???>>. E' stupito.

<<Esatto. Mentre tu ti scopavi quella tipa, io stavo a casa. Mentre tu mi hai rimpiazzata, io invece di ragazzi non ne voglio nemmeno sentir parlere. Mentre tu ti divertivi, io piangevo. Mentre tu non sapevi cosa fare, io non sapevo come smettere di pensarti. Mentre tu->>

Frena. <<Zitta>> mi interrompe baciandomi. Lo allontano: non posso farlo, io lo odio.

Tu lo ami.

<<Perché??>> mi chiede.

<<Non posso>> rispondo decisa.

<<Non posso baciare uno stronzo che allo stesso tempo sta con due ragazze, NON POSSO.>> sto alzando la voce, e quando alzo la voce gesticolo freneticamente.

Brian mi blocca i polsi e mi guarda per poi sistemarmi una ciocca dietro l'orecchio. <<Calma.>>. Lo picchio, giuro che lo picchio: LUI-NON-MI-DICE-DI-STARE-CALMA-CAPITO? Ma nonostante questo mi calmo. E' veramente riuscito a calmarmi?

Sì. Esattamente.

Impossibile.

L'ha fatto.

Wow.

Fà ripartire la macchina e in meno di mezz'ora sono a casa. Casa mia. Scendo dalla macchina senza ringraziarlo e corro verso la porta d'ingresso. Cerco la chiave sotto il tappettino, ma non c'è...l'ho lasciata nella borsa. Vado verso la macchina di Brian che nel frattempo è rimasto lì a guardarmi. Cerco la borsa, ma non c'è...l'ho lasciata nella macchina di quel tizio, Alex.

<<Non trovi le chiavi vero?>> chiede con un sorrisetto del tipo 'te l'avevo detto'.

<<Vero>> dico.

<<Dai sali in macchina che ti porto in un albergo>>

<<Perchè in un albergo?>> chiedo guardandolo di profilo: ha lo sguardo puntato alla strada e la mascella ha una forma...morbida.

<<Perchè sicuramente se ti proponessi di portarti a casa mia non accetteresti...ti basta come motivo?>>. Questa frase ha dell'ovvio.

<<E chi te l'ha detto?>>. Sorrido sapendo l'effetto che questa frase gli ha fatto.

<<Ah, quindi le cose stanno così...>> dice ricambiando il sorrisetto. Mi mancavano queste situazioni.

<<Sei sicura però?>> mi chiede con tono gentile. Non l'avevo mai sentito  chiedermi se sono sicura: è strano.

<<Sicurissima, ma solo ad una condizione: voglio che lunedì tu venga con me da tua sorella in ospedale, sai è il suo compleanno.>> propongo io.

<<Ah>> dice e vedo che il suo sguardo cambia, così continuo <<Devi superare questa cosa>>.

Non mi risponde e non mi volge lo sguardo. Si sentono solo i nostri respiri spaventosamente sincronizzati. Questo silenzio persiste finchè arriviamo a casa sua.

Entriamo e la sua ragazza mi guarda male. Brian la prende un attimo in disparte e le parla, non so cosa le abbia detto ma dopo neanche due minuti ritorna da me chiedendomi scusa per oggi e che se voglio posso andare in camera loro e prendere qualuncue vestito io voglia. Sono sorpresa...mi sembra strano, lei mi sembra falsa.

La ringrazio e le dico di non preoccuparsi, ma che anzi se vuole mi può completamente ignorare.

Brian mi accompagna nella camera per gli ospiti. È bellissima. Le pareti sono grigie, ma di un grigio chiaro; il letto è completamente bianco, poi davanti ad esso ci sono delle finestre che occupano tutta la parete e che si affacciano sulla cittá e su una piccola parte del giardino.

<<Quindi ti piace o no?>> chiede Brian vedendomi senza parole.

<<Stanne certo>> rispondo girandomi e guardandolo negli occhi. Occhi che non vedo da dieci giorni...

<<Allora? Che fate?>> ci interrompe la sua ragazza guardandoci con sospetto.

<<Stavamo parlando di quanto questa casa sia meravigliosa ed io mi stavo congratulando con lui per la bellissima ragazza che ha trovato.>> dico con tono gentile e sorridendo nervosamente: voglio uscire da questa situazione.

<<Amore stasera cucini tu?>> chiede poi a Brian.

<<Neah, cucina tu.>> risponde lui.

<<Se volete posso cucinare io...>> intervengo con un tono del tipo 'scusate se vi ho interroti, ma non uccidetemi'. Mi guardano entrambi per qualche secondo, lui è stupito, lei crede che io le voglia rubare la scena. Poi si guardano negli occhi in cerca di approvazione.

<<Certo>> mi dice Brian. Io rispondo con un semplice ok per poi scendere in cucina ed iniziare.

Non dico di non aver mai cucinato, ma di solito la cucina va a fuoco.

E allora perché ti sei proposta?

Per fare la brava ragazza che aiuta, che pulisce, che cucina ed ecc.

Idiota.

<<Quindi tu sei la miglior amica di Brian, eh?>> chiede lei come una vipera.

<<Ehm, sì>> rispondo imbarazzata.

<<Bene. Da quanto tempo?>> continua con le domande.

<<Da qualche mesetto>> mento spudoratamente: ci conosciamo solo da tre settimane in veritá.

<<Ah. Cosa cucini?>> il suo tono diventa improvvisamente più dolce.

<<Boh. Voi cosa volete mangiare?>> chiedo senza idee.

<<Pasta?>> propone lei.

<<Pasta>> approvo io.

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Ho finalmente pubblicato!
Vi avviso che questo sarà l'ultimo capitolo di quest'anno, quindi godetevelo appieno.
Volevo dirvi grazie per avermi sostenuta fino ad ora e che vi prego di sostenermi ancora.
Grazie♡♥

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