Capitolo 19
<<Devi uscire di casa>>. Aurora cerca per la millesima volta di farmi uscire di casa. Ha anche ragione dopotutto: non esco da due settimane.
La scuola è finita finalmente, ma sinceramente preferirei che non lo fosse, almeno potrei rivedere ogni giorno Brian.
Ormaì non ci parliamo più, penso che la nostra storia sia finita. Meglio così, no? Ora non mi devo preoccupare di essere a casa subito tornata da scuola, posso stare in pigiama quanto voglio, posso mangiare quanto e cosa voglio...sono libera.
Non dire quete cose perchè so che non le pensi, non le vorresti dire. Lo fai solo per provare a convincerti che non te ne frega, ma in verità fa male, la verità fa male. E lo so, so che penserai che dico un mucchio di cazzate, so che forse mi ignorerai, so che sai che dico la verità, quella verità che tu vuoi far sparire e dimenticare.
Riprovaci.
Esci di casa e vai da lui.
ORA.
E se va a finire male? Se mi dice di no? Se ne ha trovata già un'altra?
Non importa.
<<Aurooooooraaaaaa>> urlo dalla mia camera chiamandola.
<<Devi stare calma>> risponde scandendo per bene le parole.
<<Dove mi porti?>>
<< Ti sei finalmente decisa di uscire?>> chiede stupita, per poi avvicinarmisi e guardarmi attentamente.
Comincio a ridere e le chiedo cos'ha da guardare.
<<Sicura che nessuno sia arrivato prima e ti abbia fatto qualche incantesimo fino ad ora a me sconosciuto ??>>
Rido. <<Sono sicura>>.
Dieci minuti e sono già pronta per uscire.
<<Potrò fare da madrina al tuo piccolo marmocchio?>>
<<Certo che no.>>
<<Perché?>>
<<Perché da te imparerebbe cose che non voglio che lui, o lei, sappia>>
<<Tipo?>>
<<Studiare, fare la brava, cercare sempre di essere il più perfetti possibile ed ecc.>>
<<Ma...ma...ma...ma...>> comincio a piangere per finta. Poi mi abbraccia.
<<Te sei di fuori proprio>> continuo poi.
<<Sai dove ti porto?>>
<<Dove?>>
<<In un posto che ti ricorderai di sicuro perché ci sei stata poco tempo fa insieme ad una persona per te importante.>> spiega lei. Non ho idee su dove lei mi possa portare, spero solo che mi ricordi cose belle.
Di fronte a noi si ferma una macchina. <<Eii>> ci saluta il ragazzo al volante abbassado il finestrino. Non lo conosco.
<<Cindy, lui è Alex. Alex, lei è Cindy>> ci presenta a vicenda. Io sono imbarazzata, anzi, un po' imbarazzata. Lui invece pare a suo agio.
Aurora mi apre la portiera e io la ringrazio, per un momento ero rimasta pietrificata dagli occhi di quel ragazzo: stessi occhi di Brian. PRIMO RICORDO.
La macchina parte e con lei partono anche i miei pensieri. Forse un giorno dimenticherò Brian e tutte le esperienze passate insieme, ma fin a quel momento preferisco ricordare. Sembrerà stupido questo ragionamento, sembrerò stupida io, sembreranno i miei pensieri stupidi, però in fondo questo mondo è stupido e stronzo: ci fa innamorare per poi allontanarci la cosa o la persona che amiamo.
Lunedì è il compleanno della sorella di Brian e oggi devo andare a comprarle un regalo, ma non so cosa..
<<La conoscete Juliette Gray?>> chiedo rompendo il silenzio imbarazzante.
<<Certo, è una mia amica. Ora è in ospedale però. Come mai lo chiedi?>> risponde Alex, ha la voce leggermente roca.
<<E' la sorella del mio ragazzo...cioè, volevo dire del mio ex>> mi correggo appena accorta di averlo chiamato ragazzo.
Aurora mi guarda: se n'è accorta della tristezza che sta occupando ogni angolo dei miei occhi. Le sue labbra calde baciano dolcemente la mia tempia.
<<Comunque...mi servi Alex.>> gli dico.
<<Perché?>> chiede guardandomi nello specchietto.
<<Voglio farle un regalo visto che lunedì è il suo compleanno, ma non so i suoi gusti>>
<<Ah ok. Dopo ti porto in centro e vedraì cosa comprare.>>
Neanche il tempo di mettermi sui pensieri che la macchina si ferma.
<<Girati>> mi ordina Aurora con una benda in mano. Me la lega facendo in modo che io non veda niente. Questa scena mi ricorda quando Brian mi portò a vedere l'alba, uno dei giorni più belli della mia vita. SECONDO RICORDO.
<<Dove mi state portando?>> chiedo col sorriso. Quando sono nervosa tendo a sorridere, non ne so il perchè, mi viene e basta.
<<Vedraaaaai>> urla scocciata Aury.
Incominciamo a parlare di attrici e attori belli, di come le mucche mangino l'erba, di una nostra amica che si è fatta tutti i ragazzi di questa città e di molte altra cose.
Arriviamo. Mi fanno scendere dalla macchina e mi fanno camminare per circa un minuto, poi mi lasciano da sola.
<<Auroraaa>> chiamo ancora bendata. La richiamo e, vedendo che non mi risponde nessuno, mi slego: la macchina non c'è più, se n'è andata lasciandomi...davanti alla casa di Brian.
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