Capitolo 18

Qualcuno bussa alla porta.

<<Ancora 5 minuti mamma>> rispondo stanca.

Mi fa malissimo la testa e non ricordo niente della giornata di ieri.

Pian pianino mi sto svegliando e, aspettandomi di sentire quel odore di lavanda delle mie coperte, le annuso. Non hanno odore di lavanda, ma di...vaniglia. Immediatamente mi alzo in piedi e mi guardo intorno: questa non è la mia camera.

<<Toc toc>> dice una voce roca allegramente. D'istinto prendo la sedia e mi preparo a lanciarla, ma per fortuna quando la persona a cui appartiene la voce entra capisco che è Lorenzo. <<Hey bam...stai calma eh>> dice facendomi cenno di poggiare la sedia.

<<Per quale motivo mi trovo a casa tua?>> chiedo preoccupata. Lui mi guarda e mi sorride. <<Basta ridere>> e la sua risata mi contagia.

<<Beh, ieri sera avevi bevuto un po' troppo, come gli altri del resto, avevi vomitato e non sapendo dove abiti ti ho portata qui>> si ferma un attimo <<Ah, la tua amica incinta sta facendo colazione al piano di sotto>>. Il viso mi si illumina a quella frase: c'è anche Aurora!

Scendo le scale così velocemente da saltare due o tre gradini. La guardo e le sorrido, lei fa lo stesso venendomi ad abbracciare lasciando cadere il biscotto nel latte. <<Cos'abbiamo combinato ier sera?>> chiede guardando male la mamma di Lore che ci stava ascoltando. << E lo chiedi a me..?>> dico ridendo.

<<Come sta il piccolo?>>

<<Mah, bene. Scalcia un sacco.>>. Mi piace moltissimo il modo in cui Aury ha preso la gravidanza: col sorriso, mai arrabbiata, senza limiti e senza barriere. In fondo lei è sempre stata così ed è per questo che l'adoro.

<<Ma è un maschietto oppure una femminuccia?>>

<<Boh, ma speriamo che sia una femmina>> dice incrociando le dita.

<<Lo spero anch'io>>.

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Appena tornata a casa io e Brian abbiamo litigato. Il primo litigio è sempre il più brutto, almeno cosî mi è sembrato.

Il fatto che io non sia tornata stanotte l'ha fatto andare fuori di testa, e vedendo che mi aveva riportata a casa un ragazzo...beh potete immaginare come abbia reagito.

Sono rimasta sbalordita dal comportamento che ha scelto di avere: aggressivo. Si è avvicinato a due centimetri di distanza dal mio viso e mi ha detto tre semplici parole, ma che hanno sempre fatto sentire male la persona che le riceve: <<Mi fai schifo>>. E poi se ne andó sbattendo la porta.

Lore mi abbracció e rimase lì, in silenzio, era quel che volevo: silenzio.

Dopotutto è stata una mia scelta, sbagliata ma sempre scelta mia.

Se fossi restata a casa a parlare tranquillamente (cioè uccidendolo) con Brian di quel che ho visto, di quel che penso...beh, se lo avessi fatto a questo punto non saremo stati qui e tutto questo non sarebbe successo.

SOLO QUESTIONE DI SCELTE.

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Ok non uccidetemi. So che non ho pubblicato per niente negli ultimi due mesi, ma ho dei problemini in famiglia ed a scuola. Poi devo studiare un sacco quest'anno e avvolte preferisco studiare per prendere un bel voto, piuttosto che aggiornare.

Cercherò di far uscire un capitolo a settimana, ma se non ci riuscissi non mi fate morire giovane, please.

Buone feste a tutti, compresi animali. Divertitevi e ,per una volta in vita vostra, abbiate coraggio di dire alla nonna che quando vi bacia vi sbava tutta la guancia.

Merry Christmas.

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