Capitolo 16

Apro appena gli occhi e guardo il telefono: le 8:02.

Mi alzo velocemente e sveglio Brian: in 13 minuti dobbiamo essere a scuola.

Mi lavo i denti in mezzo minuto e mi vesto in due mosse.

-11 minuti

Scendo velocemente e mi metto le scarpe

-10 minuti

Chiedo a Brian di farmi il caffè

Salgo di sopra e faccio lo zaino.

Per fortuna non devo tirare fuori il diario, visto che so l'orario a memoria.

-7 minuti

Scendo di nuovo in cucina e bevo velocemente il caffè.

<<Cazzo>> dico mettendone un po' in bocca.

Brian ride.

<<Mi ero dimenticato di dirti che è ancora bollente>>

<<Non importa>> dico mettendolo giù tutto d'un fiato.

<<Andiamo>> continuo poi.

-5 minuti

Saliamo in macchina e Brian accellera ogni secondo di più.

-1 minuto

Arrivati.

Non ci salutiamo neanche.

Comincio a correre verso la mia aula.

Arrivo e mi siedo velocemente nel mio banco.

La campanella suona e il professore entra in classe.

Ce l'ho fatta!

--

Arrivo a casa.

Sono andata a piedi visto che Brian aveva da fare non so cosa.

Per fortuna non ho niente da studiare visto che domani è venerdì ed ho già studiato per la verifica di storia.

Ma devo comunque andare in palestra.

Faccio la doccia

Preparo il borsone mettendoci dentro l'indispensabile, cioè tutta la casa.

Sapete: non si sa mai...

Comunque, esco di casa.

Mi chiedo ancora una cosa: cosa avrà da fare Brian?

Cioè almeno me lo poteva dire, e non dirmi solo ''Ehi, guarda che io oggi vengo a casa verso le 18-19, quindi dovrai andare a piedi'' e poi fottersi di me.

Arrivo alla palestra e saluto Mirko.

Poi vado negli spogliatoi, ma quando entro vedo un ragazzo.

Faccio un passo indietro e guardo attentamente la scritta ''Femmine'' che c'è sulla porta dello spogliatoio.

<<Ehm, scusami>> dico un po' imbarazzata dalla situazione.

<<Dimmi>> risponde lui girandosi verso di me. Non credo che mi abbia notata prima d'aprir bocca.

<<Questo è lo spogliatoio delle>> mi interrompo due o tre secondi per osservare i suoi pettorali perfetti, le sue braccia ben fatte ed i suoi addominali più scolpiti di quelli di Brian. <<ehm, delle femmine>> dico riprendendomi.

<<Veramente??>> chiede un po' sorpreso.

<<Ehm....si>> sposto lo sguardo da lui alla panchina.

<<Bene, almeno la prossima volta lo saprò>> risponde sorridendomi.

<<Ti dispiace se...>> dico sperando che lui abbia capito cosa io voglia intendere.

<<No, no. Dopotutto è lo spogliatoio delle femmine e tu sei una femmina...immagino...perché altrimenti non saresti entrata qui. Ma non sto dicendo che sembri un maschio, anzi sei una ragazza davvero carina. Ma non ci sto provando con te, perché sicuramente sei piccola. Non voglio dire che sembri piccola, anzi. Ma l'età molte volte inganna.>>

Smette di parlare ed io gli sorrido.

<<Scusa, è che quando sono imbarazzato, tendo a parlare troppo>> 

E' cosi carino... Mi piace il fatto che lui sia impacciato. Mi piace anche il fatto che lui sia imbarazzato. Mi piace persino il fatto che lui tenda a parlare troppo. Brian non lo fa mai. E non penso che lo farà mai.

<<Andiamo?>> gli chiedo. Mi sorride, come per dirmi di sì.

Iniziamo con venti flessioni, poi con dieci jumping jacks e infine otto squat. Per quattro volte.

<<Dimmi quindi, come cavolo ci sei finito nello spogliatoio delle femmine?>> gli chiedo scandendo la domanda.

<<Mi ero appena fatto una>> risponde soddisfatto.

Mi fermo e lo guardo. Si ferma anche lui e mi guarda.

Mi avvicino a lui, a meno di cinque centimetri dalla sua faccia e gli guardo le labbra.

Cosa stai facendo???  Zitta.

<<Sei un idiota>> gli dico per poi allontanarmi e continuare a fare gli esercizi.

Perché, anche se lo fai, abbi pietà di me, povera disgraziata che ste cose se le sogna di fare.

Arriviamo ai tapis roulant e facciamo trenta minuti di corsa lenta e dieci minuti di camminata veloce.

<<Io la mia ora di palestra l'ho finita.>> dice lui fermandosi. <<Vuoi un passaggio per caso?>> continua poi.

Sono indecisa perché dovrei fare tre ore di palestra oggi, ma accetto.

<<Dove ti porto signorina?>>

<<Dove vuole lui SIGNOR...>>

<<Bond, James Bond>> risponde sistemando i borsoni nel bagagliaio della sua auto sportiva gialla.

<<Signor Bond...>> poi inizio a ridacchiare guardandolo perché mi accorgo di aver detto una cosa stupidissima.

<<Andiamo>> sussura avvicinandomisi. Mi apre la portiera e lo ringrazio con un piccolo inchino della testa.

<<Comunque, non so ancora il tuo nome>> continua mettendo in moto.

<<Indovina...ti darò solo cinque indizi però>> lo sfido.

<<Con quale lettera inizia?>> chiede stando attento ad uscire dal parcheggio ancora vivo.

<<C, ed è straniero>>. Lo voglio aiutare un po'...

<<Carmen?>> azzarda già alla prima domanda.

<<No, ma ti darò un'altro indizio: l'ultima lettera è y>>

<<Candy??>>

<<NO, ma ci sei quasi...>>

<<Pensavo che fosse Candy visto che sei dolce come una caramella...>> dice sorridendomi dolcemente. <<Allora Cindy??>> continua poi, un po' incerto.

<<Bravooooooooooo>> urlo .



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top