Capitolo 10

Dopo un oretta circa ci fermiamo per causa della vescica di Aurora.
Quindi rimaniamo in macchina io e Brian da soli.

<<Fra poco mi sa che pioverà..>>

<<Quindi?>> domando.

<<Non possiamo andare a Mirabilandia..>>

<<È vero..me ne ero dimenticata>> faccio un sorriso idiota.

<<Come mai te ne sei dimenticata?>>

<<Stavo pensando>>

<<A cosa?>>

<<Alla chiamata di ieri>>

<<Ah..ho capito e cercherò di spiegartelo anche se è una lunghissima storia..>> mi siedo sulle sue ginocchia e con le gambe aperte messe ai lati del suo bacino. Lo guardo mentre parlo, ma soprattutto guardo i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi celesto-verdi.

<<Sai mio padre è un imprenditore, e abbiamo diversi clienti, di tutti i tipi. Il punto è che ci sono alcuni clienti che affida a me. Quindi mi ha affidato anche questa ragazza, la​ chiamo ragazza perché ha 20 anni circa. Ora non vuole concludere il contratto. Ma ho i miei metodi per "stordirla" ed al quanto pare è molto facile la missione.

<<Per un momento, cioè per un giorno pensavo che tu stessi parlando di me>>
<<Beh...anche se fosse, non sei molto facile, ma sei vulnerabile e questa cosa mi piace tanto.>>
<<Sono vulnerabile con chi mi piace..>> dico con un sorriso abbastanza malefico e pervertito.
Aurora torna proprio nell'istante in cui finiamo la conversazione. Sono stanca, anzi, stanchissima, nonostante siano le 13 di pomeriggio. Forse è per causa del tempo, o forse perché ho il ciclo.

Siccome il tempo fa schifo, ritorniamo all'hotel. Lo so, è una cosa molto triste, tristissimissimissimissima.

Ma va be'. Andiamo alla suite e mi butto direttamente sul letto, Aurora va in bagno e Brian viene anche lui in camera per cambiarsi. Si toglie la maglietta e mi sorride. <<A cosa pensi piccola?>> mi chiede vedendomi così stanca e pensierosa. <<Al fatto che mi faccia male la testa>>. Due secondi di silenzio. <<Magari ti è venuto il ciclo.>> Rido in modo sarcastico e penso ad alta voce <<tipica battuta di merda>>

<<Guarda che non sto scherzando..>>

A quel punto vado in bagno e.. sorpresa! Bestemmio, e mi metto il pigiama. Apro la porta e davanti a me c'è Brian con le braccia incrociate che mi dice <<Amo dirlo quindi: te l'avevo detto!>>
<<Sei lo stesso uno sfigato>> ricambio.
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Dopo una ventina di minuti circa ci accorgiamo che le Red Bull sono finite, così decidiamo che io e Brian andiamo a comprarle e Aurora resterà a fare la valigia ed a metterci tutte le nostre cose dentro. Non che siano tante, ma almeno i vestiti ci sono, poi ci sono le scarpe, gli spazzolini e il sapone (che rubiamo sempre tutti e tre dagli hotel).

Fuori sta piovendo, ma dobbiamo lo stesso andare a comprarle.
Scendiamo ed usciamo. Camminiamo senza problemi, dopotutto è solo un po' di acqua e non ci farà niente, tranne bagnarci fino a diventare fradici, ma vabbè. È una cosa divertente e allo stesso tempo romantica. Anche se il romanticismo mi fa venire il diabete..
Dai ammettilo che ti piace e che non è poi così male...

Arriviamo davanti ad un piccolo market e prendiamo una Red Bull e una Monster per ognuno. Paghiamo e ce ne andiamo.

Ritorniamo poi al hotel: fradici.

Entriamo nella suite e ci buttiamo subito sul letto. Aurora non ci dice niente ma ci guarda stranita. Non ci facciamo caso. Insomma..in fondo chissene. Accendiamo la TV e mettiamo il primo episodio di "TREDICI" su Netflix (perché in questo hotel paghi 5€ al giorno se vuoi Netflix incluso). Prima però io e Brian andiamo a metterci il pigiama. Se lo mette anche Aurora, per rimanere alla 'moda'.
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I primi due episodi li abbiamo già guardati, ora inizierà il terzo, cioè fra poco. Stiamo aspettando Aurora che è andata al bagno. Brian mi sta guardando abbastanza male, cioè in modo perverso.

<<A cosa pensi?>>

<<A tutto quello che ti fareì>> La sua risposta non mi sorprende tanto, da come mi guarda..Di solito non mi sento a mio agio a parlare di ste cose, ma con lui è diverso, con lui tutto è diverso. Sono sicuramente diventata rossa

<<Cosa vorresti farmi?>>..alcuni secondi di silenzio. Si passa una mano fra i capelli, come confuso e imbarazzato dalla mia domanda. Guarda per terra con un sorriso fra le labbra, un sorriso imbarazzato.

Si avvicina a me, che sono con le gambe incrociate. Quando è a meno di 5 cm di distanza dalle mie labbra, mi viene d'istinto rilassarmi: stendo le gambe.

<<Vorrei baciarti senza motivo e continuare a farlo finchè le nostre labbra non si stancheranno e uno di noi si fermerebbe .. vorrei farti sorridere, perché quando lo fai sei inspiegabilmente bella>> sorridiamo insieme <<vorrei sapere che ti faccio impazzire quanto tu fai impazzire me...vorrei farti un sacco di cose ...but for many of these i need to own you>>

Le nostre labbra si uniscono in un caldo bacio.

Sento una mano toccarmi la pelle della schiena sotto la maglietta.

Rabbrividisco per quel tocco, mentre lui sorride per la mia reazione.

La mia schiena viene accarezzata dolcemente dalle sue mani, sicure.

È ovvio che non andremo oltre questo, viste le mie condizioni..

Ha, sfigata!

Il bacio continua, ci fermiamo alcune volte per riprendere fiato. Mi piace.

Eccome se ti piace, vorrei vedere se non ti piacesse..

<<Ehm.. piccola? Il telefono..>> Si interrompe col fiatone.

No, come non detto..

<<Pronto, Giuse?>>

<<Hey, bambolina. Come stai?>>

<<Bene tu?>>

<<Idem, come mai c'hai il fiatone?>>

<<Stavo facendo palestra>>

<<Ah... senti ti volevo chiedere.. quando torni a Torino?>>

<<Stasera, perché??>>

<< Volevo passare da te, ma non sapevo quando..>>

<<Ok. Vieni domani sera alle otto. Se vuoi andiamo insieme a mangiare fuori..>>

<<Ok. A domani allora.>>

<<A domani>> Stacco. Me ne vado in camera di nuovo.

<<Chi era?>> Chiede Brian

<<Un mio amico e compagno di classe.>>

<<Ah..>>.


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