Tre - Temperance Picard

Tolosa, 1275


Spalancai gli occhi di colpo. Il seminterrato si era trasformato nella piazza di un villaggio dove numerose persone vestite di stracci mi fissavano cupe e impaurite.

«Possano le fiamme concederti il male che hai recato agli uomini, strega» una voce sovrastò i mormorii della folla. Proveniva da un uomo che in mano teneva una fiaccola.

Mi agitai. I miei piedi nudi erano posati su una catasta di legname e le mie braccia erano legate dietro la schiena contro una trave. 

«Bruciatela prima che ci faccia un maleficio» gridò qualcuno dalla folla. 

«Che aspettate?». 

«Bruciatela!». 

«Bruciatela, deve pagare!». 

Le proteste si susseguirono coraggiose sulle bocche di chi mi stava condannando. 

L'uomo sorrise malevolo e si mise di fronte a me. «E così la morte vi attende, mademoiselle De la Barthe, per aver commesso l'ignobile crimine di aver concepito un figlio col demonio». 

«Vi state sbagliando» lo supplicai con lo sguardo, rendendomi conto di star parlando in francese. «Io non sono chi pensate». 

«Risparmiateci il sipario, siamo protetti dai vostri sortilegi» si limitò a scrollare le spalle.

Tentai di divincolarmi, ma i nodi delle corde mi premevano sui polsi come lame. L'uomo si fece il segno della croce e lasciò cadere la fiaccola sulla legna ai miei piedi. 

«Per favore» riprovai, mentre il fuoco si ingrandiva vorace. 

Le fiamme raggiunsero presto i miei piedi. Il calore mi imperlò la fronte di sudore. 

«Oh Dio» appoggiai la nuca alla trave, cercando di concentrarmi sul cielo nuvoloso e sul fumo che mi faceva lacrimare gli occhi. 

«Nostro Signore non ti salverà, strega» mi inveì contro l'uomo oltre il crepitio delle fiamme. 

Lacrime mi colarono sulle guance. Mi mordevo le labbra per trattenere la paura che cresceva dentro di me. 

A chi potevo chiedere aiuto? Quelle persone mi volevano morta. 

Il fuoco aveva raggiunto i lembi del mio vestito risalendo verso l'alto. 

Sentivo l'odore di carne che bruciava, la mia carne, il mio corpo che lentamente sarebbe diventato un pugno di cenere. L'urlo infine uscì, di dolore, mentre venivo azzannata dal rogo. 

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