Parte IV

I due ragazzi continuarono a correre, non sapevano bene quanta strada avevano già percorso, ma il respiro corto e le prime goccioline di sudore suggerivano che si erano allontanati un bel po'. Cercarono di non voltarsi indietro, per la paura di vedere Freya soccombere su di loro. I respiri si facevano sempre più affannati e le forze, date dall'adrenalina, iniziavano a diminuire.

«Dici che possiamo fermarci ora?» chiese Olivia, esausta.

«No! Corri, cazzo!»

«Non ce la faccio più, Darren. Ti prego, fermiamoci. Altrimenti potrei morire comunque per un attacco di cuore.»

Darren stava per rispondere, quando vide in lontananza qualcosa brillare.

«Non fermarti! Lì in fondo c'è qualcosa. Resisti ancora un po'. Siamo quasi arrivati!»

Olivia si fermò di colpo, avvertiva un dolore al fianco lancinante, aveva fatto di più di quello che era nelle sue capacità fisiche. Darren le andò a sbattere contro, ma cercò di spingerla per poter proseguire. Capiva la sua stanchezza, ma c'erano in gioco le loro vite e non potevano arrendersi.

«Dobbiamo arrivare lì, fai un ultimo sforzo, poi saremo liberi di riposare. Vedo che ci sono le prime luci dell'alba, quindi dobbiamo fare in fretta prima che si chiuda quel passaggio.»

Il tempo era davvero poco e loro lo stavano sprecando così, Darren non l'avrebbe voluta dare vinta a quella strega. Si asciugò la fronte, e prese la decisione che gli parse più sensata. Prese Olivia in braccio e cercò di proseguire, ma questo non fece altro che rallentarli.

«Darren, no! Siamo troppo lenti così». Olivia si sentì in colpa, in modo terribile. Lei non voleva restare in quel posto per sempre, ma non riusciva più a correre.

Per Freya non fu difficile raggiungerli, così. Li aveva fatti scappare abbastanza, adesso toccava a lei: aveva bisogno di nutrirsi. Si avvicinò quanto bastasse per colpire alle spalle Darren e farli ruzzolare entrambi, a un passo dall'uscita.

«Cazzo, Olivia, tutto ok?»

La ragazza rimase qualche secondo senza dire nulla, alzò lentamente la testa e si massaggiò il punto in cui aveva sbattuto. C'era del sangue.

«Credo di sì» rispose per non farlo preoccupare, anche se la mano le tremava.

«Bene bene, finalmente avete finito di farmi correre come una matta.»

Darren si girò in modo lento, quei capelli accesi come il fuoco che contornavano il viso della strega erano vicinissimi. Non riuscì ad alzarsi da terra, ma indietreggiò, dandosi forza con le mani. Aggrappato a ogni singola speranza di vita.

«N-non riuscirai a prenderci!» La voce di Darren tremava dalla paura, che si faceva sempre più opprimente ogni momento che passava.

«Invece penso di averlo già fatto.» Freya sorrise, uno scintillio di follia le attraversò gli occhi.

Olivia era lì, ferma a guardare senza riuscire a dire una parola, con la testa che le pulsava e la forte voglia di piangere e mollare tutto. Adesso si univa anche il dolore, oltre alla pesantezza alle gambe.

Darren provò a scattare verso Olivia, e di conseguenza verso l'uscita, ma qualcosa sembrava trattenerlo. Olivia tese la mano per tirarlo verso di sé, ma neanche le punte delle dita riuscivano a sfiorarsi. Era una strana sensazione, aveva i muscoli bloccati: con la coda dell'occhio vide la strega con una mano tesa verso di lui, lo stava incantando.

«Darren, avvicinati di più. Se mi allontano rischiamo di non riuscire ad attraversare il passaggio insieme.»

«Olivia, non ci riesco. Mi sta trascinando verso di lei. Corri, scappa da questo posto. Salvati almeno tu.»

«No, non se ne parla. Non ti lascio qui da solo a morire.» Olivia scosse la testa, anche se le faceva male, la prospettiva di dividersi da Darren la faceva stare peggio.

«Fallo per me, vai via, non ho quasi più le forze. – Darren chiuse gli occhi, fece uno sforzo per non lasciarsi trascinare – Prima che vai devi sapere una cosa. Olivia, io ti amo, ti ho sempre amata. Se qualcuno deve salvarsi voglio che quella persona sia tu.» Le lacrime iniziarono a rigargli il volto, scesero in modo naturale e lui non fece nulla per nasconderle.

Olivia fece lo stesso, come se fossero un'unica persona, sentire quelle parole l'aveva spiazzata. Anche lei lo amava e si sentiva una stupida ad aver sprecato quel poco tempo che avevano passato insieme. In pochi istanti tutti i migliori ricordi le passarono davanti agli occhi, era stata davvero bene con lui. Come avrebbe fatto a lasciarlo, per sempre?

«Darren, non lasciarmi, non ora. Ti amo anche io e non voglio nessun altro oltre a te.»

«Olivia, devi andare subito, si sta chiudendo!»

Il raggio della luce che entrava all'interno diminuiva a vista d'occhio, se la scelta di Olivia fosse stata quella di ritornare a casa sua doveva sbrigarsi.

Olivia si allungò ancora una volta, con sua grande sorpresa riuscì a prendere la sua mano e afferrarla, quel contatto le fece venire un brivido lungo tutta la schiena mista a una leggera e piacevole sensazione di calore. Darren la guardò negli occhi e, con le poche forze che gli restavano, la spinse verso l'uscita lasciando la presa.

«Ti amo, Olivia. Stai attenta dall'altra parte.»

Olivia non poté fare a meno di urlare e continuare a piangere, quella situazione le stava lacerando l'anima, non avrebbe fatto differenza se Freya si fosse nutrita di lei.

Nello stesso momento in cui Olivia riuscì a oltrepassare l'uscita, Darren cadde a terra privo di sensi. La strega Freya si era nutrita della sua anima, soddisfatta e sazia.

Gli occhi di Olivia furono colpiti dalla stessa luce bianca e intensa che la ferì poche ore prima, doveva aspettarsi quel bagliore, ma in quel momento tutti i suoi pensieri erano rivolti a Darren. Lui l'aveva lasciata lì da sola, a combattere con tutto ciò che di spietato il mondo ha da offrire.

L'impatto fu più violento e si ritrovò a terra, proprio davanti il negozio del signor Anderson. Aprì gli occhi cercando di riabituarli a quella lieve quantità di luce. Le strade erano deserte e il sole iniziava a fare capolinea in cielo. Forse si era addormentata lì davanti, o magari era svenuta a causa dell'alcol e aveva le allucinazioni, pensò Olivia.

Si alzò e si guardò attorno, non era cambiato nulla, doveva dimenticare quel brutto ricordo e cercare Darren. Non poteva essersi allontanato tanto, avevano davvero esagerato con le birre.

Riuscì ad alzarsi in piedi con fatica, ma avvertì uno strano dolore alla tempia: appoggiò le dita e sentì un leggero bruciore. Quando le guardò si accorse che erano tinte di un rosso vermiglio: quello che era successo era tutto vero e lei non aveva avuto alcun tipo di allucinazione. Darren era morto, Darren la amava e non sarebbe più tornato da lei.

Per sempre.

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