Capitolo Ventinove

Pov. Jessica

Rimango immobile, impietrita da ciò che è appena successo.

Mi ha baciata. Mi ha preso il volto tra le mani e mi ha baciata.

È stato più bello di quanto mi aspettassi.

Mi colto alla sprovvista, così come il modo in cui è fuggita.

Perché lo ha fatto di nuovo? Perché è fuggita?

Perché non vuole parlarmi? Io posso aspettare.

Lo capisco che per lei sia più difficile, sono la sua prima relazione con una donna e chissà, forse la sua prima relazione.

Non mi ha mai raccontato nulla riguardo la sua vita sentimentale ma se così fosse per me non sarebbe un problema aspettare che lei sia pronta. Certo, sarà faticoso non saltarle addosso tutte le volte che ne avrò occasione, ma non le farò alcun tipo di pressione.

Voglio che lei sia convinta del passo che sta facendo, e sarò più che felice di accompagnarla nella sua prima esperienza con una donna.

Provo a bussare alla sua porta, ma non ricevo risposta.

Provo ad andarla a cercare al bar della scuola. Vedo il suo gruppo di amici, compreso quel coglione di Joe, ma non lei.

Raggiungo le aule, ma anche lì non c'è.

È chiaro, non vuole parlarmi.

Mi siedo al mio banco, venti minuti prima dell'inizio della lezione nella speranza di vederla arrivare.

Ho ancora il sapore di lei sulle mie labbra.

Vorrei baciarla ancora, perché amo il modo dolce con cui lo fa.

Amo il fatto che mi prenda il viso, amo il fatto che non dia un solo bacio.

Avrei voluto che quel bacio fosse infinito.

Così atteso, così desiderato ed è stato mille volte meglio di quanto mi aspettassi.

Fisso l'orologio, poi la porta, poi di nuovo l'orologio ma lei non arriva.


Pov. Sarah

Mi ci è voluto un po' per riprendermi, ma alla fine dopo aver cantato tre o quattro volte la mia canzone, sono pronta per raggiungere la classe.

Lungo il tragitto incontro i ragazzi. Mi coinvolgono nella loro conversazione, mentre lili mi aggiorna su un paio di gossip del campus.

Non riesco a prestarle molta attenzione, nella mia mente continuano a ripetersi le scene di questa mattina.

Com'era bella con l'espressione imbronciata. Sembrava una bambina.

Se ripenso al nostro bacio.. sento risvegliarsi in me emozioni che non provavo da molto tempo.

Quel senso di fibrillazione che parte dal basso, e raggiunge ogni cellula del corpo.

Eppure non appena il bacio si è fatto un po' più spinto mi sono bloccata.

Mi sembra di vivere un loop, sempre bloccata nel medesimo punto senza riuscire ad andare avanti.

"Sarah? Tutto okay'" lili mi schiocca le dita davanti alla faccia

"Vieni, ti devo parlare" la prendo per un polso, allontanandoci dai ragazzi

"Che succede? Mi stai facendo preoccupare"

"Ho baciato Jess"

"Che cosa?" urla, attirando l'attenzione di tutti su di noi

"Zitta Laureen! Sì ho baciato Jess"

"E com'è stato?" comincia a saltellare emozionata

"Bello lili, bellissimo. Meglio di quanto io abbia immaginato. È stato così intenso e coinvolgente.."

"Quindi ti è piaciuto?"

"Sì, da morire"

"Lo sapevo! Lo sapevo! Sapevo che provarci era la cosa giusta! Ed ora?"

"Ed ora non lo so lili.. Sul più bello sono letteralmente scappata"

"Non riesco davvero a capire questo tuo fuggire sempre della situazioni.. Sei mica vergine?"

"No" rido "Non lo so, ho dei blocchi alle volte" liquido il discorso "Il problema è che mi vergogno ad affrontarla ora" mi prendo la testa fra le mani

"Senti, perché non provi a parlarle e dirle che hai bisogno di tempo? Sono sicura che capirà, tiene parecchio a te" mi fa l'occhiolino e mi prende e braccetto

"Sì dovrei" annuisco e la seguo in classe.

Appena entriamo in classe la trovo seduta al suo banco, china sul quaderno.

La saluto con la mano e mi siedo al banco.

Nonostante la figuraccia di stamattina non mi toglie di dosso lo sguardo. È rassicurante averlo su di me, perché in fondo vuol dire che non è arrabbiata con me.

È difficile seguire le lezioni quando l'unica cosa che vorrei fare e stare con lei, trovare il modo di aprirmi e concedermi a lei.

Per la prima volta dopo anni provo il desiderio di aver qualcuno, di sfiorare il corpo di un'altra persona.

Fino a qualche mese solo il pensiero mi faceva venire i conati, parlarne per me era praticamente impossibile.

Il sesso e tutto ciò che era anche solo lontanamente legato ad esso era argomento tabù, ed invece ora mi ritrovo a provare il desiderio di andare oltre di nuovo.

Sentire di nuovo quelle emozioni, quella sensazione di inebriante piacere che ti pervade ogni centimetro del corpo una volta raggiunto il culmine.

"Ehi" Jess mi raggiunge al banco, una volta finita la lezione

"Ti chiedo scusa" mi porto le mani sul volto "Mi rendo conto che posso sembrare una pazza sociopatica ma.."

"Ehi, ehi, ehi aspetta. Capisco che per te sia tutto più complicato. Ti ritrovi davanti alla tua prima relazione, tra l'altro con una ragazza. Non ti devi scusare, sono disposta ad aspettare tutto il tempo che ti serve. Nessuna pressione" mi sorride

"Io.. Ti ringrazio" annuisco.

Decido di non approfondire il discorso relazioni, ci sarà tempo e luogo per farlo.

Mi basta sapere che è in grado di aspettare, di darmi tempo.

È l'unica cosa che conta davvero.

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