Capitolo Settantotto

Pov. Jessica

Gli allenamenti di atletica stanno seriamente mettendo a dura prova la mia resistenza.

E pensare che credevo di essere brava.

Il professore è un ragazzo giovane molto palestrato. Forse anche fin troppo.

Avrà al massimo una decina d'anni più di noi e questo provoca un certo scompiglio tra le mie compagne.

I capelli sono a spazzola neri, gli occhi verde smeraldo.

Ci incita a correre lungo il perimetro del cortile, lungo all'incirca mezzo kilometro.

Ci fa fare un paio di giri, per poi farci radunare al centro del cortile.

Intorno a noi, molte postazioni sono occupate: alcuni ragazzi stanno provando il salto con l'asta, mentre posso notare Jason alla postazione del salto in lungo.

Ci scambiamo un saluto, poi torno a posare la mia attenzione sul Sexy-Prof.

Comincia ad illustrarci il circuito, con movimenti veloci e fluidi. Le ragazze intorno a me cominciano ad agitarsi.

Una volta finita l'illustrazione, fischia e comincia ad urlare

"Forza, 20 addominali! Uno, due, tre.."

Mi butto per terra, cominciando i piegamenti. Gli allenamenti di kickboxing mi hanno sicuramente spianato la strada

"Trenta secondi pausa, poi altri venti. Giù!" urla il belloccio vestito da arbitro.

Faccio giusto in tempo a riprendere fiato che fischia nuovamente e riprende a contare.

Arrivata alla fine delle serie mi accascio sul prato, il ventre in fiamme.

Ci lascia un paio di minuti di riposo, prima di andare avanti con l'esercizio successivo

"Addominali inferiori. Gambe a 90°, 20 ripetizioni" fischia.

Quel suono stridulo mi perfora i timpani.

Anche qui, trenta secondi di pausa ed altri venti.

"D'accordo, ora dedichiamoci a migliorare il vostro stile di corsa. È un disastro" sbuffa "Voglio vedervi fare 20 skip, 20 corse calciate" fischia

Questo ragazzo sta davvero mettendo alla prova la mia resistenza. Mi manca il fiato alla fine dell'esercizio

"Ancora!" urla, poi fischia

"Fanculo" sussurro a denti stretti.

Una volta arrivata a fine lezione mi sento esausta. Mi butto a terra, cercando inutilmente di riprendere fiato

"Tosto, eh?" Jason mi compare davanti, sorridente

"No ma va" rispondo, il respiro affannoso

"All'inizio è dura, ma poi ci fai l'abitudine" mi porge una mano, aiutandomi ad alzarmi

"Grazie" gli sorrido "Lo spero. Domani non riuscirò a muovere mezzo muscolo" mi lamento

"Esagerata" mi deride

Ci incamminiamo, molto lentamente, verso gli spogliatoi. Ed io che pensavo che gli allenamenti con Kelsj fossero pesanti.

Se mi vedesse ora..

Ti stai rammollendo Thompson?

Scuoto la testa.

Mi faccio la doccia, ed i miei muscoli si rilassano. Grande errore.

Vestirmi richiede più tempo del previsto, e dopo quasi quaranta minuti lascio finalmente gli spogliatoi.

L'aria è fredda, e non posso evitare di stringermi nel giubbotto.

Cammino distrattamente per il campus, pensando a cosa potrei fare per Sarah, per distrarla un po'..

Potrei recuperare la sorpresa saltata.

Provo a scrivere a Martin, il proprietario della baita sul lago.

| Ehi Martin, è ancora valida quell'offerta? | gli chiedo

| Certo che sì! Passa a prendere le chiavi quando vuoi | blocco lo schermo sorridendo.

Visto che Jackie è ancora nei paraggi manderò lui a prenderle.

Non vedo l'ora.

Sì la prima sorpresa era organizzata soprattutto perché si sentisse a suo agio e si.. lasciasse andare. Ora mi importa solo che lasci andare un po' i pensieri.

Voglio che smetta di pensare a Laureen, almeno per un paio di giorni.

Poi chissà, se se la sentirà potremmo anche fare qualche passo avanti.

Sorrido

| Jackie, ho bisogno di un favore |



Pov. Sarah

Quando Jess rientra in stanza è esausta.

Ha i muscoli doloranti, a fatica riesce ad alzarsi dal letto.

Così decido di ordinare la cena, e farcela portare in camera.

Joe ci chiede se vogliamo unirci per un giro in centro ma decliniamo l'invito.

Non ho molta voglia di uscire, e comunque Jess non riuscirebbe ad arrivare nemmeno alla porta della stanza. Figuriamoci fino in centro.

Controllo ancora una volta Instagram, quando noto però che non vi sono notifiche decido di lasciar perdere.

È inutile perderci tempo e starci male.

Quando Laureen sarà pronta a tornare, lo farà di sua spontanea volontà.

Osservo Jess dolorante sul letto. Sorrido

"Sei proprio un rottame"

"Eh meno male che sono una sportiva. Diversamente, a quest'ora mi avrebbero già ricoverato in terapia intensiva" scoppio a ridere

"Ho sentito dire che l'insegnante è davvero molto bello"

"Sì decisamente un bel ragazzo. Avremmo potuto fare il concorso miss mutandina bagnata tra tutte le mie compagne"

"Jess, come sei volgare" le tiro uno schiaffo sul braccio

"Non ho mai visto tante ragazze così interessate all'atletica leggera. Incredibile" scuote la testa.

Non posso fare a meno di ridere.

Mi sdraio accanto a lei, cercando di non farle male.

Lei, come ogni volta che siamo sdraiate, mi guarda. Le sorrido, così infila la mano nei pantaloni, accarezzando delicatamente le cicatrici.

Adoro il fatto che, dopo tutto questo tempo, ancora mi chieda implicitamente il permesso prima di toccarmi. Ha un tale rispetto nei miei confronti.

Non me lo sarei mai aspettato da lei, non dopo la reputazione che si è fatta qui dentro.

Mi lascio coccolare dalle sue mani, quasi avessero un effetto guaritore su di me.

Quasi riuscissero a cancellare tutti i brutti ricordi collegati a queste cicatrici.

"Posso..?" indico la sua maglietta

"Sarah" sospira

"Piccoli passi" le sorrido

Annuisce, e si lascia sfilare la maglietta. Osservo il suo corpo semi nudo. L'addominale sembra più scolpito dell'ultima volta e la V è più marcata.

Mi osserva guardare il suo corpo, trepidante in attesa della mia prossima mossa

"Posso togliertela?" indica la mia maglietta

Mi agito leggermente. Se voglio arrivare davvero a.. far l'amore con lei devo cominciare dai piccoli passi, giusto? Dovrei cominciare da qui.

Cominciare a togliermi questa dannata maglietta. In fondo non c'è nulla di male, no?

Annuisco.

"Sicura?" mi chiede preoccupata

"Sì" le sorrido. Porto le sue mani su di me.

Lentamente mi sfila la maglietta. Posso vedere i suoi occhi brillare

"Sei bellissima" sussurra, osservando il mio corpo.

Delicatamente mi accarezza i fianchi, passando le mani sulle mie cicatrici.

Tiro leggermente in dentro la pancia sotto il suo tocco, ma poi mi rilasso.

Mi sdraio accanto a lei. Si posiziona su un fianco, la sua mano che dolcemente mi accarezza.

Siamo entrambe senza maglia, ed è tutto così strano.

Porto la mano sul suo seno, glielo stringo delicatamente

"Vacci piano tigre" mi prende teneramente in giro

"Fottiti" la tiro un leggero schiaffo, poi le mie mani tornano su di lei.

Torno a stringerle il seno, avvicino la bocca al suo collo.

Bacio leggermente, nel contempo sfioro la sua pelle

"Sarah" sussurra

Le mie mani scivolano lungo i suoi fianchi, fino a stringerli.

Lei inizialmente rimane immobile sotto al mio tocco, poi inizia a muovere le sue mani su di me.

Le porta sul mio seno stringendolo. Per un attimo mi manca il respiro.

Mi torna in mente Dwight, il modo in cui stringeva..

Inizio a iperventilare

"Che succede?" mi guarda preoccupata

"Nulla" sussurro "continua" riporto la sua mano su di me

"Piccola, possiamo fermarci se non vuoi.." la blocco con un bacio

"Voglio farlo. Mi devo solo abituare ad essere sfiorata di nuovo" le sorrido

Inizialmente le sue mani su di me mi mettono a disagio. L'essere bloccata sotto di lei, con la sua bocca sul mio collo mi provoca un senso di asfissia, ma poi tutto si trasforma.

Quel senso di pesantezza si trasforma in qualcos'altro. Mi piace ciò che sta facendo, sento il desiderio diffondersi in me.

Le prendo il viso tra le mani, e la bacio. Un bacio intenso, senza freni. Per la prima volta riesco a baciarla veramente.

La mia lingua cerca la sua, si uniscono, si toccano ed è semplicemente bellissimo.

Mi tira leggermente il labbro tra i denti, ma rimane delicata.

"Okay Sarah, per stasera va bene così" si allontana velocemente dal letto.

Si avvicina alla finestra, aprendola leggermente. Si porta una sigaretta alla bocca, ed inspira profondamente.

"Potresti.. toccarti" non riesco a fermare le parole

"Cosa? Vuoi davvero che mi tocchi davanti a te?" sorride, mordendosi il labbro

"Potresti, bhe.. farmi vedere cosa si fa" non posso credere a ciò che sto dicendo

Le inizialmente rimane spiazzata. Sembra pensierosa.

Guarda fuori dalla finestra, mentre finisce la sigaretta.

"Penso che per stasera possa bastare" si avvicina a me e nota la mia delusione "Non è che non voglia farlo, ma penso che tu abbia già fatto un passo enorme stasera, e sono così fiera di te" mi posa un bacio sulla fronte

"Mi sono solo tolta maglia" rispondo imbarazzata

"Ma so quanto questo piccolo gesto sia stato difficile per te. E poi, ti sei fatta anche toccate" mi sorride "Che ne dici, dormiamo così tutta la notte? O preferisci coprirti?"

Ci metto un po' a rispondere. So che lei non si approfitterebbe mai di me, non è come.. lui.

Quindi forse potrei farlo. Potrei così spuntare un altro dei miei obbiettivi. Perché in fondo so che tutto questo non è fatto solo per lei, ma anche per me stessa.

"Così va bene" annuisco, rannicchiandomi contro di lei.

Sorride, stringendomi più vicino a lei. Ci copre entrambe con la spessa trapunta, ed il contatto con la sua pelle nuda mi riscalda.

Mi addormento cullata dal suo respiro, contenta di aver raggiunto un altro grande traguardo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top