Capitolo Settantasette
Pov. Sarah
Sono passati ormai tre giorni da quando ho spedito il messaggio a Gabriel. Inutile dire che non ho mai ricevuto risposta.
Così come non ho mai ricevuto risposta agli altri quattro messaggi mandati ad altre quattro amiche.
Davvero non capisco, perché? Perché si sta nascondendo?
Sospetto che dietro questo silenzio ci sia Laureen. Sono più che certa sia stata lei a dire alle sue amiche di non rispondere ai miei messaggi.
Forse ha paura che io possa dire a Pongo dove lei sia. O forse semplicemente non vuole più avere a che fare che noi.
Ma perché? Non sono più arrabbiata con lei. Jess è qui, le cose vanno bene tra di noi.
Non ho più alcun motivo per essere arrabbiata con lei.
Mi sento giù, la preoccupazione mi accompagna in queste lunghe giornate invernali.
Sottolineo distrattamente il libro di storia, cercando di assimilare un po' di concetti.
Fuori è particolarmente buio è una giornata uggiosa e spenta, il che non fa che aumentare il mio senso di pesantezza.
Laureen ancora non è stata rimpiazzata, dunque condivido praticamente la camera con Jess. Ha portato quasi tutta la sua roba qui, e tutto sommato non mi dispiace.
Passiamo insieme tutte le nostre ore libere, anche se sono poche.
Jess ha cominciato a tempo pieno i corsi extracurricolari. Si diletta tra atletica, il club di teatro ed il tutoraggio.
Come se non bastasse, la sera si siede alla scrivania, o si sdraia accanto a me e studia.
L'ammiro molto per la caparbietà e l'impegno che sta mettendo in questa situazione. Probabilmente al posto suo avrei già mollato da tempo.
Con tutta la questione di Laureen non sono ancora riuscita a parlare con Jess. Vorrei poterle dire che la amo anche io, tanto. Forse anche troppo.
Sono terrorizzata dalla dimensione che hanno preso i miei sentimenti. Scoprire di riuscire ad amare di nuovo dopo Dwight è stato tanto inaspettato quanto piacevole. Sono decisa più che mai che sia giunto per me il momento di andare avanti.
Voglio andare avanti. Lasciarmi dietro il passato, chiudere quella parentesi orribile che è stato.. lui, per tornare ad essere l'amante passionale e romantica di un tempo.
Do ancora un'occhiata distratta al telefono, nella speranza di ricevere una dannata notifica da Instagram ma l'unica fastidiosa notifica che ricevo è un'altra delle tante notizie offertami da Google senza che io le richiedessi affatto.
Pov. Jess
Non faccio in tempo a finire le lezioni che devo subito correre in teatro.
Il club di teatro sta lavorando ad un grosso musical ed ha bisogno di aiuto per le scenografie. Li aiuto così a dipingere, incollare, disegnare fogli e carta pesta.
C'è un buon ambiente qui. Anche se mi capita spesso di sentirmi a disagio.
Non potrei essere più lontana da queste persone.
Ascolto i loro discorsi, incentrati principalmente sulle grandi opere teatrali, o sulle ultime novità in fatto di artisti letterati e mi sento fuori luogo.
Con mio grande stupore noto Marissa tutta intenta a cucire merletti e pizzi.
La saluto confusa, e mi racconta che il teatro è da sempre stata una sua grande passione. Mi chiede di non dirlo alle altre ragazze, così a malincuore accetto.
Non capisco perché voglia tener nascosta questa sua passione. Si vergogna forse? Ha paura che le ragazze possano guardarla con occhi diversi?
Mi allontano da lei, lasciandola armeggiare con ago e filo e comincio a parlare distrattamente solo con un ragazzo.
Si chiama Jason ed anche lui è un neo ammesso. Ama il teatro, ma ama da morire anche lo sport quindi riesco a trovare in lui una persona con cui confrontarmi.
Ci divertiamo a rivestire di carta crespa una sagoma di legno a forma di albero, in modo da ricreare le venature del legno.
Mi racconta un po' di lui, del suo arrivo qui al campus, della sua ragazza e di come si sia avvicinato al teatro.
"Ero talmente timido che non riuscivo a guardare in faccia le persone per più di cinque secondi" ride "così mia madre decise di iscrivermi a questo corso di improvvisazione"
"Corso di improvvisazione?" chiedo divertita
"Sì" annuisce "Un corso in cui l'unico scopo è imparare a prendere coscienza del proprio corpo, armonizzarsi con esso. All'inizio fu terribile" scuote la testa
"Posso solo immaginare"
"Ma poi è cominciato a diventare tutto divertente. Mano a mano che il tempo passava mi lasciavo andare sempre di più. Alla fine lo trovavo quasi divertente. Mi aiutava a staccare i pensieri" ricopre di colla la parte più alta della sagoma, coprendo le parti che io non riesco a raggiungere
"Una volta arrivato qui ho accantonato per un po' questa passione, decidendo di dedicarmi maggiormente allo sport. Poi ho scoperto quanto mi mancasse il teatro, così eccomi qui. È così che ho conosciuto Marissa" sorride, indicando proprio la mia Marissa.
Già, è stata davvero brava a nasconderci la sua seconda vita.
"È una bella passione da condividere. Mi spiace solo che lei non si sia aperta con noi a riguardo" gli sorrido
"Sì, ci divertiamo un sacco. Abbiamo anche provato a scrivere un paio di sceneggiature insieme ma rileggendole ci siamo accorti che forse non eravamo molto portati. Siamo più bravi ad interpretarle" scoppia a ridere "Lo so. Marissa alle volte è così.. incomprensibile" sospira
Ascolto divertita i racconti del ragazzo e poco dopo ci raggiunge anche Marissa.
Sono molto carini insieme. C'è molta complicità tra di loro, sembra stiano insieme da una vita.
Mi fa davvero rabbia che non abbia voluto farcelo conoscere.
La loro compagnia mi aiuta a far passare veloci le ore tra colla vinilica e vernice.
"Se ti va possiamo allenarci insieme" mi propone Jason mentre ci allontaniamo dal teatro "Adoro atletica, sono stato campione del mio liceo per tre anni di fila!" sorride soddisfatto
"È passato molto tempo dai tuoi tempi d'oro" interviene Marissa "E si vede" lo prende teneramente in giro, accarezzandogli la pancia
"Ehi, non è vero!" si lamenta "Sono ancora in perfetta forma!" tira su le braccia, per far vedere i muscoli
"Ti crediamo" lo derido "Sì certo, volentieri" annuisco
Lì saluto quando arriviamo davanti al mio dormitorio.
La giornata è stata lunga. Le lezioni iniziano a diventare impegnative, seguire tutti i corsi è stancante.
Inoltre stasera devo studiare per il test di matematica di domani.
Per fortuna ho dimestichezza con la materia.
Busso leggermente alla porta della stanza di Sarah, prima di entrare.
Anche se ormai mi sono praticamente trasferita da lei è pur sempre la sua stanza. Non voglio invadere ulteriormente la sua.. privacy.
"Entra" mi sorride, sporgendosi leggermente dalla sedia della sua scrivania
"Ciao" le sorrido, baciandole la testa "Mh, storia. Bella" la prendo in giro, ricevendo indietro uno sguardo di disappunto
"Com'è andata a teatro?" mi chiede distrattamente, guardando il telefono
"Bene, è divertente alla fine. Ho conosciuto un ragazzo"
"Mi devo preoccupare?" mi chiede divertita
"Simpatica" sbuffo "Mi ha chiesto di allenarci insieme, anche a lui frequenta il corso di atletica"
"Oh okay" annuisce solo "Non mi devo preoccupare, vero?" chiede, stavolta più seriamente
"Direi proprio di no" mi posiziono dietro di lei, appoggiando le mani sulle sue spalle "Ha una ragazza, anche lei frequenta il club di teatro"
"Okay" annuisce
"Ma la notizia più sconvolgente è che la sua ragazza è Marissa"
"Marissa? La tua Marissa?" si volta confusa
"Esattamente. Ha una doppia vita ed è stata molto brava a nasconderla" scuoto la testa
"Estremamente brava direi" aggiunge appoggiando la testa al mio petto
"Novità?" le chiedo indicando il telefono.
Scuote la testa.
So quanto questa storia di Laureen la faccia stare male. Il non sapere dove lei sia, le sue amiche che non le rispondono.
Mi chiedo quali problemi abbiano quelle ragazze. Perché non rispondono a Sarah?
Ma soprattutto perché Laureen sta facendo la latitante? So che è dispiaciuta per la questione dell'hashish, lo vedevo nei suoi occhi, ma è acqua passata.
Sarah è disposta a passarci sopra, dimenticare quanto è successo, ed anche io.
Allora perché è sparita?
Sospiro.
Vorrei poter far qualcosa per tirarle su l'umore.
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