Capitolo Quarantuno
Pov. Sarah
Il sole ormai è basso, il freddo inizia a farsi sentire. Abbiamo passato a letto l'intero pomeriggio raccontandoci la giornata e vecchi ricordi della nostra infanzia.
Ci stiamo addentrando piano piano in un'intimità che non avevo mai raggiunto, quella che va oltre il sesso: la conoscenza. A ripensarci adesso, di Dwight sapevo ben poco.
Sapevo fosse tedesco, che fosse un amante dei Linkin Park e che il film preferito fosse Batman ma nulla di più. Non mi ha mai raccontato cosa faceva da bambino quando si annoiava, o cosa gli piacesse fare nel tempo libero.
All'inizio lo trovavo davvero interessante: quell'alone di mistero che lo circondava mi incuriosiva. Poi tutto è scomparso in un attimo.
Le nostre conversazioni non erano più definibili tali: erano diventate un continuo interrogarmi su cosa stessi facendo e con chi.
Tutto questo, me e lei in un letto senza nemmeno sfiorarci, non era possibile con lui.
Il solo pensiero di me e lui in un letto mi fa accapponare la pelle.
Una voce familiare mi strappa via dai questi brutti pensieri
"Sarah! Sarah tesoro!" è mia madre.
Sento la sua voce stridula rimbombare nel corridoio mentre bussa alla mia porta.
Mi prende il panico.
Mi alzo velocemente dal letto
"Che succede?" borbotta Jess
"Mia madre! Mia madre è qui!"
"Oh, okay" si alza da letto e prende le distanze
Mi sistemo i capelli un po' scompigliati ed apro la porta
"Ehi mamma, che ci fai qui?" la saluto
"Tesoro!" esclama chiudendomi in un abbraccio "Come mai ci hai messo tanto?"
"Scusami mamma, non mi aspettavo il tuo arrivo. Stavo studiando con.. un'amica" indico Jess "Jess, questa è mia madre. Mamma, lei è Jess"
"Piacere di conoscerla signora Davis" Jess sfoggia uno dei suoi sorrisi migliori, che però non sembra colpire mia madre in alcun modo
"Piacere" mia madre le rivolge un sorriso tirato "Comunque sono venuta qua per portarti via per il weekend" ora mi rivolge un sorriso fin troppo entusiasta
"Cosa?" esclamo "Mamma, devo studiare.. Ho dei test la prossima settimana e.."
Non voglio andare via.
Voglio passare l'intero weekend a letto con Jess.
"Andiamo Sarah. Da quando hai cominciato il college ci sentiamo appena. Fai contenta la tua mamma" mi supplica
Il mio sguardo si sposta da Jess a lei. Jess sembra piuttosto scocciata ma cerca di non darlo a vedere
"Uhm, okay" annuisco contro voglia
"Grazie tesoro mio!" mi stringe in un abbraccio.
Rivolgo uno sguardo a Jess, che rimane impassibile.
"Su preparati" mi incita mia madre, guardando di sottecchi Jess.
Annuisco e prendo lo zaino accanto al letto buttandoci dentro lo stretto necessario.
L'arrivo di mia madre non ci voleva proprio. Non voglio tornare a casa, non voglio lasciare Jess.
Avrei voluto passare l'intero weekend a letto con lei, sotto le spesse coperte.
Invece no. Dio, ma perché non mi ha avvisata?
"Sapevi sarebbe venuta?" mi chiede Jess non appena mia madre lascia la stanza
"No" scuoto la testa "Non voglio andare via con lei. Preferirei passare il weekend con te" sbuffo
"Già, anche io" alza gli occhi al cielo "È una guastafeste e una donna piena di pregiudizi"
"Cosa?" mi volto a guardarla
"Hai visto il modo in cui mi ha guardata? Ed il modo in cui mi ha sorriso? Come se fossi.. una criminale”
"Non dire così" abbasso lo sguardo.
Allora l'ha notato.
Ho notato anche io lo sguardo di disapprovazione che mia madre ha lanciato a Jess, ma speravo che lei non se ne fosse accorta.
Mia madre, contro ogni aspettativa, è sempre stata una persona molto umile e gentile. È anche una brava persona, ma ha una mentalità vecchio stampo.
Noi ragazze dobbiamo essere ben curate e sistemate, i capelli sempre ordine, i ragazzi.. beh, forti e muscolosi per portare il pane a casa.
Una mentalità forse un po’ triste, soprattutto per una donna, visto il particolare momento storico che stiamo vivendo.
Eppure, nonostante tutti questi pensieri retrogradi, è davvero una persona a posto.
Non ho idea di cosa potrebbe pensare se sapesse di me e Jess. E ciò mi spaventa.
"Sarah, non è la prima volta che una madre mi guarda così. Non sono scema" incrocia le braccia al petto "Non sarà contenta di sapere la verità"
"Non ho intenzione di dirgliela. Non ancora almeno"
"Lo immaginavo" sorride "Passa un buon weekend con tua madre" mi posa un bacio sulla fronte prima di lasciare la stanza.
Rimango spiazzata dal suo gesto e dal modo con cui mi ha liquidata.
Cosa diavolo le è preso?
Pov. Jessica
Era tutto troppo bello per essere bello, doveva per forza arrivare qualcosa a rovinare questa bella giornata. Era partito tutto con il piede giusto, a parte le lezioni che non abbiamo passato assieme, e poi arriva questa pazza snob del cazzo e se la porta via.
Un minimo di preavviso sarebbe stato gradito.
Il modo in cui mi ha guardata e mi ha stretto la mano mi ha fatto saltare i nervi, ma ho buttato giù l’amaro boccone.
Una delle cose che più mi fa incazzare, è la gente che mi giudica per il mio aspetto.
Sì sono una ragazza e sì, porto i capelli corti, i vestiti da maschio, anelli di metallo e sì ho anche molti piercing. E quindi? Tutto ciò non mi rende una persona peggiore rispetto a tutti quei perbenisti del cazzo che ci sono là fuori.
Sono una persona a posto, porto rispetto alle persone. Soprattutto a Sarah.
La madre dovrebbe solo essere felice che lei abbia me al suo fianco. Non le mancherei mai di rispetto.
Non di proposito almeno.
Sicuramente non le farei mai del male a livello fisico. Non alzerei mai un solo dito contro di lei.
Ma solo perché sono una ragazza, per di più ben lontana dalla sua idea di ragazza perfetta, quella snob del cazzo deve storcere il naso non appena mi guarda.
No, non mi va giù.
Non me la sono presa con Sarah, non direttamente almeno. Non è colpa sua se sua madre è così.
Ma non è la prima volta che una madre mi guarda in quel modo: anche la madre di quella stronza della mia ex mi guardava in quel modo.
Solo una volta che io e Lucy ci siamo lasciate, ho sfogato tutta la mia frustrazione contro sua madre, liberandomi di tutte le cose che non avevo mai potuto dire.
È stata una gran bella liberazione.
Ho lasciato Sarah sola nella sua stanza, senza dir molto e sto solo aspettando che lei mi raggiunga.
Infatti, nel giro di pochi minuti, sento bussare alla porta
"Ma che diavolo ti prende?" Sarah resta sulla porta, sembra incazzata
"Perché?"
"Te ne sei andata"
"Ti dovevi preparare. Che dovevo fare? " lei apre la bocca, ma la richiude subito dopo.
Si è resa conto di non aver motivazioni per attaccarmi
"Che ti prende?" mi chiede un'altra volta
"Nulla Sarah, mi sono solo infastidita per i comportamenti di tua madre. Non sopporto chi mi giudica dall'aspetto" sposto lo sguardo
"Lo so, lo capisco. Capisco cosa voglia dire essere giudicata" capisco a cosa si riferisca "Ma fidati che mia madre è una bravissima persona. È simpatica, è dolce ed è un'ottima madre"
"Non lo metto in dubbio Sarah, ma resta il fatto che non mi piace come mi guarda"
"Senti, tu cerca di sopportare, d'accordo? Tanto fortunatamente non vi vedrete molto. Io le parlerò, te lo prometto. Lascia passare solo un po' di tempo"
"D'accordo" sorrido "Adesso va', tu madre ti starà cercando" la incito
Annuisce, e si avvicina in cerca di un bacio. Non posso evitare di baciarla, soprattutto visto che non la vedrò per i prossimi due giorni.
La guardo raggiungere sua madre dalla finestra, facendo attenzione a non farmi vedere.
Sua madre parte veloce, portando Sarah via da qui.
Sospiro. Ho bisogno di distrarmi un po'.
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