Capitolo Ottantatré

Pov. Jessica

Non posso crederci che stia succedendo. Ho aspettato questo momento così tanto, che ho paura di risvegliarmi e scoprire che in realtà sia solo un fottuto sogno.

Lei è sotto di me, con indosso solo gli slip e le sue insicurezze. È così bella.

Non riesco a spiegare come io mi senta al momento.

Sento lo stomaco totalmente in subbuglio, la testa che gira. Non mi sono mai sentita così emozionata come adesso.

Lei ha voluto comprare quel completino per me. So che enorme passo sia stato per lei, e lo apprezzo.

Certo, vederla con un bel paio di tanga non mi dispiacerebbe, ma arriveremo anche a quello.

La bacio così intensamente, come se avessi paura che tutto possa finire da un momento all'altro.

Lei porta le mani sui miei pantaloni, e l'aiuto a sfilarli.

Le bacio il collo lasciandoci piccoli succhiotti. Lei sembra tranquilla.

Le allargo le gambe, e mi ci metto in mezzo così da aver libero accesso al suo ventre. Bacio la parte bassa della pancia, dall'ombelico risalgo su, fino al seno.

Prendo il capezzolo in bocca, stuzzicandolo delicatamente con la lingua.

Lei inarca la schiena, e stringe il lenzuolo.

Sorrido.

Continuo a lavorare con la bocca su uno, mentre l'altra mano scivola lenta sul suo corpo.

L'accarezzo dolcemente, la sua pelle morbida mi solletica.

Mi allontano qualche secondo, per poterla osservare. Osservo il suo corpicino sotto al mio: il seno è non molto grosso, però è perfettamente proporzionata al suo corpo così minuto.

Troppo magra, le si intravedono le costole sporgenti, e la pancia è perfettamente piatta. Passo una mano sulle sue ferite. Le bacio una ad una, come per cancellare i brutti ricordi collegati ad esse.

Salgo su, fino alle costole, mordendole leggermente. Un piccolo ansimo esce dalla sua bocca. Sorrido.

"Tutto okay?" la guardo

"Sì" annuisce "Continua" quasi mi supplica.

Porto le mani sui suoi slip. Le lancio ancora un'ultima occhiata, per essere sicura che sia d'accordo, poi glieli faccio scivolare lentamente lungo la gambe. Le mani mi tremano, mentre scivolano piano sulla sua pelle.

Bacio anche le cosce, pieni di tagli e cicatrici e mi si chiude il petto all'idea di una piccola Sarah con una lametta in mano. Scuoto la testa per allontanare questi pensieri orribili.

Quando mi alzo, lei è completamente nuda sotto di me. Sapevo fosse bella, ma da nuda, lo è ancora di più.

Il piccolo corpicino martoriato è steso davanti a me.

"Che fai?" mi chiede, cercando di coprirsi

"È così tanto che aspetto questo momento. Sei così bella" le accarezzo le cosce

Mi sorride, visibilmente imbarazzata.

Sono ancora in mezzo alle sue gambe, davanti a me il centro del suo corpo.

Da quando l'ho vista, quel giorno di ottobre mi chiedo quale sapore lei abbia. Ho desiderato averla sotto di me, sulla mia bocca.

Adesso che lei è qui, non riesco a trattenermi. Porto la testa in mezzo alle sue gambe, e l'assaggio.

Inizialmente sussulta. È rigida, anche troppo. Poco prima che io decida di staccarmi inizia a rilassarsi.

Lascia andare le gambe, stringe il lenzuolo tra le mani.

Mi concentro sulla sua parte più sensibile, giocandoci. L'effetto non è così immediato, ma non appena si rilassa comincia a bagnarsi. Sento il sapore in bocca.

Continuo a stuzzicarla, ed è così bello poterlo fare.

La osservo e non c'è niente di più bello che vederla provar piacere: si morde leggermente il labbro e si inarca sul letto, avvicinando a sé le gambe.

Mi stacco da lei, leccandomi le labbra. È così bello poterla sentire.

Mi sposto di fianco a lei, portando una mano in mezzo alle due gambe. Premo leggermente il suo punto sensibile, mentre le bacio il collo.

Inizia ad ansimare, questo suono mi manda in estasi.

La mia mano scende, entra in lei.

Spingo delicatamente una, due, tre volte..

"No!" urla, spingendo via la mia mano.

Mi allontano velocemente da lei, non voglio che si senta soffocare

"Scusami piccola. Non volevo" mi alzo da letto.

Lei è rannicchiata, le ginocchia al petto. Sembra scossa.

Non capisco cosa sia successo. Fino a poco secondi fa lei stava.. bene, ed ora?

Sono così confusa.

Non so cosa fare. Dovrei avvicinarmi lei? Abbracciarla?

Mi sale il panico.

Guardo Sarah, incapace di fare qualsiasi cosa. Forse avrei dovuto arrivarci, non era ancora pronta.

Peccato che in questo weekend mi stiano sfuggendo un po' troppe cose. Come ho fatto a non arrivarci?

Sospiro. Spero solo che possa perdonarmi



Pov. Sarah

È tutto così bello. Lei sopra di me, che mi bacia.

Bacia me, le mie ferite. Ha un tale rispetto nei miei confronti. Non avrei mai pensato di trovare qualcuno così attento a come potessi sentirmi in questo contesto.

Prima di fare qualsiasi cosa mi tira uno sguardo, come a cercare il mio consenso.

"Tutto okay?" mi chiede

"Sì" annuisco "continua" la sto praticamente supplicando.

Voglio sentirla, voglio che mi tocchi. Sì lo voglio dannatamente.

Le tremano le mani mentre mi sfila gli slip. È così emozionata.

Anche io lo sono. Non pensavo di potermi sentire ancora così, eppure, nuda su questo letto mi sento più viva che mai.

Le mani di Jess sono esattamente dove dovevano essere, sopra di me.

Mi maledico per non essere riuscita a lasciarmi andare prima.

Mi osserva, e la cosa mi mette in imbarazzo. Non ho mai amato essere osservata, anche prima di.. lui.

È una cosa che mi ha sempre messo a disagio, ma non appena porta la sua bocca su di me tutto scompare.

Inizialmente, sussulto. Lui a volte lo faceva. Portava la sua sporca bocca su di me. Succhiava, fino a farmi male.

Ma il tocco di Jess è delicato. Lecca, gioca. È tutto diverso.

Così mi rilasso. Mi godo come la sua lingua giochi con il mio corpo, e in un attimo è tutto chiaro. Quant'è bello tutto questo, le sensazioni che si provano.

Quando si stacca da me, rimango delusa. Vorrei solo prendere la sua faccia e riportarla lì.

Si lecca le labbra ed è così eccitante.

Sì sdraia accanto a me, portano una mano in mezzo alle mie gambe. Mi bacia il collo, succhia la pelle.

Non riesco a trattenere gli ansimi.

Quando però la sua mano scivola giù, l'immagine di Dwight che spinge forte per entrare in me si materializza nella mia mente.

"No!" urlo.

Lui è sopra di me, spinge fino a farmi male, sento la pelle tagliarsi.

Mi porto le ginocchia al petto, come tutte le volte finivo di far sesso con lui. O meglio, come tutte le volte in cui lui finiva di scoparmi.

Il mio corpo trema, ripensando a quei momenti orribili

"Scusami piccola. Non volevo" Lei si allontana. Rimane in piedi a fissarmi, gli occhi sbarrati.

La sua voce mi permettere di riprendere contatto con la realtà.

Lui non c'è, non è qui.

Non era lui a toccarmi ma bensì lei, con il suo tocco delicato, pieno di amore.

Amore vero.

"Jess" mi volto a guardarla

Lei mi fissa, con gli occhi sbarrati

"Jess" la richiamo ancora, avvicinandomi a lei

"Scusami, io non volevo. Io.." balbetta

"Va tutto bene" l'abbraccio.

La stringo forte a me, le bacio il petto ed il seno, cercando di riportarla da me

"Vieni" cerco di tirarla sul letto con me

"No" si allontana leggermente

"Jess per favore. Ne ho bisogno" la supplico, prendendo il seno bocca.

Cerco di scatenare in lei qualcosa, ma sembra irremovibile nella sua posizione. Mi accanisco sul suo collo.

Lecco e mordo, la sua pelle tesa e piano piano si rilassa.

Si lascia trascinare sul letto

"Non posso farlo" scuote la testa

"Scusami, ho avuto un momento di.. confusione. Era tutto perfetto" mi prendo il volto tra le mani

"Non devi scusarti Sarah" mi sposta le mani "Ho esagerato, non avrei dovuto"

"Che ne dici di lasciar perdere le.. mani e di continuare ad usare la.. lingua?" chiedo imbarazzata

"Vuoi davvero che continui?" mi guarda, come per capire se ciò che dico sia vero

"Da morire Jess" la bacio "Voglio ancora sentire la tua lingua lì.." le sussurro all'orecchio

"Non ti toccherò più piccola, finché non lo vorrai" mi stringe, e mi fa sdraiare delicatamente "Sei sicura?" mi chiede un'ultima volta.

Annuisco solamente, trepidante in attesa di sentirla ancora su di me.

Sospira e si abbassa. In un attimo tutti brutti ricordi vengono spazzati via. Ci siamo di nuovo solo io e lei e questo posto meraviglioso.

Il suo tocco delicato su di me, che mi fa stare così bene.

Mi agito, spingendomi sempre di più verso di lei, per sentirla appieno. Mi accarezza le cosce ruvide, stringendole leggermente.

Abbasso lo sguardo e la vedo lì, in mezzo alle mie gambe ed è così fottutamente bello. Tutto così reale, neanche minimamente paragonabile a ciò che avevo immaginato.

Mi lascio andare sotto il suo tocco magico, e poco dopo vengo ansimando.

"Dio Jess.." ansimo "Era così tanto che non mi capitava più di stare così bene" le dico, avvicinandola a me

"Stai bene?" mi guarda preoccupata, accarezzandomi i capelli

"Non potrei stare meglio di così" la bacio "Grazie Jess. Per tutto"

"Per cosa?" mi guarda confusa

"Per tutto il rispetto che hai nei miei confronti. Per come ti sei comportata. So che se fossi stata un'altra non saresti stata così.. delicata. Hai sempre aspettato il mio consenso per qualsiasi cosa" la guardo "Nessun altro sarebbe stato così paziente. Mi hai aspettata per tutto questo tempo"

"Ho fatto ciò che ritenevo più giusto. Non volevo turbarti in alcun modo, ma non è bastato" abbassa lo sguardo

"Se non è bastato la colpa non è tua Jess. Tu sei stata bravissima. Non avrei potuto trovare una persona migliore per ricominciare di nuovo. Sei stata la mia prima volta Jess. Non solo prima volta con una donna, no. Molto di più. Prima volta dopo.. lui. La prima volta di una Sarah completamente diversa. Ti amo Jessica Thompson" le dico, prima di potermi fermare.

Sbarra gli occhi, incredula. Apre la bocca un paio di volte, prima di rispondermi

"Tu.. tu ami?" le brillano gli occhi, come non le avevo mai visto

"Sì, ti amo. E so anche tu mi ami. Me l'hai detto la sera in cui ti sei ubriacata al pub" sgrana gli occhi "Sì sono partita avvantaggiata, lo ammetto. Eri alticcia, mi hai detto di amarmi e subito dopo ti sei addormentata. Non ho avuto nemmeno il tempo di risponderti" sorrido, accarezzandole il viso

"Mi rendi così felice" avvicina il naso al mio, sfregandolo "Ti amo Sarah Davis" mi bacia.

Posso sentire tutto il desiderio che lei ha di me. È giunto il momento che anche io faccia qualcosa per lei.

Ma da dove inizio? Non ho mai avuto un gran rapporto con la masturbazione, dunque non ho idea di come bisogna.. toccare una donna.

Certo, so com'è fatta una vagina, ma cosa dovrei fare?

"Cosa stai pensando?" mi tira su leggermente il viso

"Voglio farti stare bene" la guardo, gli occhi carichi di desiderio di sentirla

"Non sei obbligata.."

"Voglio farlo" la faccio sdraiare, posizionandomi su un fianco.

Lei inizialmente rimane spiazzata dal mio gesto, ma poi sorride.

Lascia che le sfili i boxer, e quando osservo il suo corpo nudo rimango senza parole.

È tutto così strano per me.. Non strano brutto, ovviamente.

La osservo, il fisico così tonico. Non riesco a smettere di fissare il ventre piatto come finisce in una V particolarmente scolpita.

Sono paralizzata, davanti al suo corpo meraviglioso

"Sarah.."

"Dimmi cosa devo fare" sorride

"Dammi la mano" mi tende la mano ed una volta afferrata la mia la porta in mezzo alle sue gambe.

L'appoggia delicatamente su di lei, i suoi occhi costantemente su di me, come a verificare la mia possibile reazione.

"Ecco, ora premi un po', e fai dei movimenti circolari. Così" appoggia la mia mano sul suo punto più sensibile, poi aiutandomi con la sua mima i movimenti

"Bravissima così" annuisce, stringendosi il labbro tra i denti.

Lei toglie la mano, ed io continuo con i movimenti. Alcune volte aumento un po' la pressione, la vedo sorridere.

Mi avvicino e le bacio il collo mentre impacciatamente muovo la mano. Il suo respiro di fa sempre più pesante, così decido di aumentare la velocità

"Oh Sarah" ansima, stringendo il lenzuolo tra le mani.

Mi accanisco sul suo collo, succhiando la pelle e lasciando piccoli morsi.

Lei si gode il mio tocco, il respiro sempre più affannoso.

Poco dopo mi sposta la mano, rilasciando un grosso respiro

"Niente male piccola, niente male" mi sorride, dandomi un bacio

"Sei..?" chiedo, incredula di essere riuscita a portarla all'apice

"Sì" sorride, sospirando

Mi accoccolo accanto a lei, in attesa che il suo respiro torni normale.

Molte candele si sono consumate, ormai quelle accese sono poche. La stanza è quasi completamente buia.

C'è talmente tanto silenzio che posso quasi sentire i nostri battiti.

Sorrido stringendo Jess. Ringrazio il cielo ogni giorno per averla fatta entrare nella mia vita. Per aver fatto sì che le nostre strade si incrociassero.

Grazie a lei ho ricominciato a provare emozioni che nemmeno ricordavo esistessero, emozioni che pensavo non avrei mai più provato.

Sta pazientemente ricomponendo ogni singolo pezzo di me che lui aveva rotto, con un amore che non credevo possibile.

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