Capitolo Ottantanove

Pov. Sarah

Scorro distrattamente la bacheca di Facebook, in attesa di riprendere le lezioni.

Il senso di ansia che mi contorceva lo stomaco un po' sì affievolito, ma mi sento sempre a disagio. Nonostante i rapporti con mia madre non fossero granché nemmeno prima, sapere che non vuole avere a che fare con me mi fa male, ma cerco di non pensarci.

Preferisco pensare che tutti si risolverà, prima o poi. Insomma, se sono tornata a far l'amore c'è ancora speranza.. no?

Alzo lo sguardo dal telefono e in lontananza vedo Pongo. È la mia occasione per parlare con lui

"Pongo!" urlo, cercando di attirare la sua attenzione, ma sembra non sentirmi.

O mi sta volutamente evitando?

"Ehi Pongo" gli corro incontro

"Sarah" fa un cenno del capo

"Pongo per favore, parliamo un attimo?" lo fermo, il respiro ancora affannoso

"Che cosa vuoi Sarah?" ringhia

"Volevo solo sapere come stessi dopo.. la storia di Laureen. Non ti vedo da quando lei è sparita e.."

"Come dovrei stare secondo te?" sospira "Sono incazzato con il mondo. La ragazza che amo è sparita, non ne vuole più sapere di me ed oltre tutto mi ha tradito"

"Mi dispiace tanto Pongo" scuoto la testa "sai che puoi contare su di me" gli appoggio una mano sul braccio, ma lui si ritrae

"Sinceramente Sarah preferisco farmi consolare da Dj. Non ho bisogno di te" sputa

"Dj ti sta influenzando!" urlo "Perché ti comporti così, eh? Anche tu pensi che sia stato uno sbaglio avvicinarsi a noi?"

"Sarah, lascia perdere. È una cosa che devo affrontare da solo" si allontana "goditi la tua storia con Jess, finché puoi"

L'ultima frase mi mette i brividi.

Goditi la tua storia con Jess, finché puoi.

La vita è così imprevedibile, un giorno va tutto bene, il giorno dopo invece potrebbe essere la fine.

L'ho provato sulla mia pelle domenica. Da un momento all'altro tutto può cambiare ed è tutto così fottutamente spaventoso.

Se ci penso, non trovo un solo motivo per cui la mia storia con Jess debba finire. Noi stiamo così.. bene.

Eppure, tutto può cambiare da un momento all'altro.

| Ciao Tesoro, che ne diresti di tornare a casa sabato? | mi madre mi ha appena scritto un messaggio

Rimango a fissare il telefono qualche minuto prima di rispondere. Pensavo avesse bisogno di più tempo per elaborare tutto ciò che è successo.

Possibile abbia già accettato la cosa? Sono passati solo tre giorni.. Sono confusa.

| Ciao mamma. D'accordo | anche se non sono così convinta che sia una buona idea.

Provo a raggiungere la classe di Jess, per poterle parlare ma quando arrivo davanti la porta è chiusa

"Fanculo" sussurro, e torno davanti alla mia classe.

Forse dopo tutto quello che abbiamo passato, vuole davvero creare un rapporto con me. Forse aver scoperto questo lato di me ci ha unite di più, esattamente come ha unito Danissa e suo papà.

È davvero disposta ad andare oltre gli screzi, la delusione per non essere ciò che lei vorrebbe.

Sorrido, il cuore incredibilmente leggero.



Pov. Jessica

Seguo distrattamente le dritte che il professor Birder ci sta dando sul tutoraggio. Lo osservo gesticolare, ma non riesco a stargli dietro.

Continuo a pensare a Sarah ed allo strano messaggio di sua mamma. Davvero ha già metabolizzato tutto? Se così fosse, avrebbe invitato anche me. Mi avrebbe voluta conoscere.

C'è sicuramente qualcos'altro sotto.

Non ho voluto approfondire il discorso, visto che abbiamo passato insieme giusto il tempo del pranzo.

Mi pare tutto così assurdo.. cosa avrà in mente questa volta? Dopo la discussione di domenica non provo molta simpatia per quella donna.

Essendoci già passata, so quando c'è qualcosa sotto che bolle in pentola, e questo è decisamente il caso.

Sbuffo. Dovrei metterla in guardia? Per far sì che non ci rimanga male quando scoprirà che sua madre in realtà è una grandissima stronza?

Scuoto la testa. Non voglio litigare con lei per colpa sua, forse dovrei lasciare perdere

"Ciao Matthew" lo saluto, sorridendo

"Ciao" balbetta imbarazzato lui

"Allora? Come stai? Come ti sei trovato con i miei appunti?"

"Molto bene grazie. Sono.. sono stati molto utili" sorride

"Sono contenta. Io direi, prima di iniziare con i nuovi argomenti, di fare un breve ripasso sugli argomenti della scorsa lezione. Ti faccio un paio di domande, vediamo se hai capito"

Così comincio a fargli qualche domanda. Lui, seppur con qualche tentennamento, risponde a tutto. Sento una strana sensazione dentro di me. È forse.. soddisfazione?

"Grande!" gli batto il cinque "Vedo che sei preparato. Allora possiamo andare avanti" gli sorrido.

Così riprendo in mano il vecchio foglio con gli obbiettivi, e dopo aver spuntato quelli già affrontati, comincio ad illustrargli quelli nuovi.

Non so esattamente come mi faccia sentire tutto questo. Sapere di star aiutando un'altra persona mi fa sentire.. bene.

Sapere che questo ragazzo, grazie a me, raggiungerà anche solo un piccolo traguardo è gratificante.

Non avrei mai pensato che questa potesse essere la mia strada. Pensare che fino a qualche tempo fa non mi fregava un cazzo di nessuno.

Non che mi freghi qualcosa di questo ragazzo, però è bello sapere di poterlo aiutare.

Per un momento scordo tutto quello che sta accadendo fuori queste quattro mura, e mi perdo a raccontare una delle cose più belle a cui mi sia mai affiancata: la psicologia.

Prima di tornare in stanza passo a prendere una cioccolata calda a Sarah, poi mi incammino verso il dormitorio.

È così bello poter essere ancora qui. Se penso che ho rischiato di perdere tutto.. Per cosa poi? Una ragazza che ora è completamente sparita.

Vorrei prendermi a pugni. Ho rischiato tanto, ed ora ne sto pagando le conseguenze.

Quattro pomeriggi a settimana sono occupati tra il corso di teatro, atletica e tutoraggio. Lo studio mi occupa più tempo di quanto vorrei, ma tutto sommato sono felice.

Sono felice perché quando torno in stanza so che lei è lì, in attesa di vedermi arrivare. Cosa ci può essere di più bello?

"Permesso" apro leggermente la porta

"Jess, devi smetterla di chiedere permesso. Questa ormai è praticamente la tua stanza" ride divertita.

Sento un tuffo al cuore.

"Lo so, mi fa ancora strano tutto ciò" mi gratto il retro del collo "Tieni, ti ho portato una cioccolata calda" le bacio la testa, poi mi svesto

"Oh, grazie" le si illuminano gli occhi

Mi sdraio sul letto, riposandomi un po'. Dalle sette di questa mattina non faccio altro che fare cose, senza fermarmi. Sono esausta.

"Cosa.. cosa ne pensi di mia madre?" mi chiede Sarah

"Hum?" alzo la testa verso di lei "Vuoi la verità?"

Sembra incerta, ma poi annuisce

"Non credo abbia già accettato la cosa. Se davvero lo avesse fatto beh.. mi avrebbe inclusa. Penso ci sia dell'altro sotto" alzo le spalle

"Cos'altro potrebbe esserci sotto?" mi chiede, alzandosi dalla scrivania per raggiungere la finestra

"Non lo so piccola" scuoto la testa, avvicinandomi a lei "se te la senti è giusto che tu vada, che tu le dia un'altra possibilità. Vorrei solo che tu non ti illudessi che per lei sia tutto tornato come prima. Meglio essere preparati ad una delusione piuttosto che ricevere la batosta dopo" l'abbraccio da dietro.

Lei rimane in silenzio, e si porta la cioccolata alla bocca.

Spero davvero che quella stronza non la faccia soffrire. Non avrei problemi a mettermi in mezzo.

Quando si tratta di Sarah non mi pongo limiti.

La giro verso di me, e le lecco via la cioccolata rimasta sulle labbra

"Mh, buona" le sorrido, posandole un bacio

"Jess!" scoppia a ridere, stringendomi in un abbraccio 

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