Capitolo Novantatré

Pov. Jessica

Sono passati ormai tre giorni dal piccolo incidente-non-incidente con Dj.

Non ha detto nulla, probabilmente per fare bella figura con Sarah ma non mi importa. Se lui mi avesse denunciata avrei davvero rischiato di perdere la mia opportunità di stare qui.

Quindi tutto sommato va bene così.

Sarah non sembra essere più incazzata con me per la storia di Kelsj. Dopo aver fatto pace abbiamo ancora affrontato il discorso, ma non è mai stato nulla di serio.

Fortunatamente.

Ora la sto aspettando all'entrata del teatro. Si è iscritta anche lei al corso e sono molto felice.

È un'opportunità per passare più tempo insieme, visto che ultimamente ne stiamo passando poco.

E poi potrebbe davvero aiutarla a svagarsi, dopo tutto ciò che è successo negli ultimi giorni.

Sua mamma non si è più fatta sentire e forse meglio così. Dopo aver combinato l'appuntamento con quel.. Jace, meno sento parlare di lei e meglio è.

"Ehi" la saluto

"Ciao Jess" mi sorride, posandomi un leggero bacio sulle labbra

"Come sono andate le lezioni?" la prendo per mano e ci incamminiamo verso il teatro

"Tutto bene, grazie. Ho preso B- di filosofia" mi dice soddisfatta

"Grande!" le bacio la testa

Saluto un paio di ragazzi intenti a finire di colorare una sagoma in legno.

Purtroppo gran parte del lavoro è già stato fatto, manca sempre meno al musical ma almeno per qualche settimana Sarah potrà distrarsi.

Posiamo la zaino in un angolo del palco, Sarah timidamente mi segue.

Le porgo un pennello e le spiego cosa deve fare.

"Dobbiamo finire di colorare questa sagoma" le indico un sagoma a forma di cabina telefonica "parti da qui, io farò questo lato" le sorrido

"D'accordo" annuisce, prendendo un po' di colore "È divertente" ride, spennellando divertita

"Lo so, per questo ho voluto che venissi" le faccio l'occhiolino.

L'ascolto parlare della sua giornata. Si sta lamentando per l'eccessivo carico di studio degli ultimi giorni ed è così bella.

Si è legata i capelli in modo disordinato, le maniche della grossa felpa sono tirate su. In questa veste così casual è straordinaria

"Mi stai ascoltando?" mi chiede imbarazzata

"Sì certo" annuisco "Ti stavi lamentando dei troppi compiti di matematica"

"Thompson, vedo che sei accompagnata oggi" Matisse, la responsabile del corso, mi raggiunge sorridendomi

"Sì, lei è Sarah, la mia fidanzata" le presento Sarah

"Piacere" sussurra lei imbarazzata.

Matisse è.. come dire, un personaggio. È la tipica attrice teatrale, dai modi esuberanti ed eccentrici. Sono quasi sicura sia dalla nostra parte.

Indossa tozzi anelli alle dita, decisamente differenti dai miei, ma devo dire che non lasciano spazi a dubbi

"Piacere" sorride a Sarah "Più siamo, meglio è. Buon lavoro ragazze" ci sorride prima di allontanarsi.

Una strana sensazione di disagio mi pervade, ma non ne capisco il motivo.

Sarah la guarda curiosa allontanarsi, prima di tornare a lavorare sulla sagoma davanti a lei.

"Ciao Jess!" Jason mi posa una mano sulla spalla

"Oh ciao Jason" gli batto il cinque "Lei è Sarah, la mia fidanzata"

"Che piacere conoscerti! Io sono Jason" le sorride, porgendole la mano

"Piacere" arrossisce leggermente

"Anche tu hai coinvolto la tua dolce metà, brava Jess" mi da una spallata giocosa "Se avete bisogno di sono alla postazione cucito. Marissa sta dando di matto con tutti i vestiti da cucire" ci saluta, e la raggiunge alle macchine da cucire.

"Così è lui il famoso Jason" Sarah mi guarda

"Sì esatto" annuisco "Figo eh?" la derido

"Fanculo Jess" mette il muso, scoppiando a ridere subito dopo.

La professoressa Sparkle, notando le nostre risate, comincia ad urlare isterica. Così cala il silenzio per qualche minuto, ma non appena l'ira della professoressa si placa un leggero brusio di alza.

Averla qui rende tutto più divertente. L'aiuto a dipingere le parti più alte, dove non riesce ad arrivare mentre mi posa piccoli baci sulla guancia.

Per un attimo mi sembra di rivedere la Sarah di un paio di settimane fa. Solare, sorridente e.. felice.

La mia attenzione viene attirata da un'accesa discussione tra Jason e Marissa

"Marissa dai!" urla Jason, mentre la osserva andare via "fanculo" butta per terra i gomitoli che teneva in mano

"Jason.. che succede?" mi avvicino a lui, Sarah rimane dietro di me

"Un casino cazzo" si prende la testa tra le mani "Ha trovato dei messaggi con una ragazza"

"Oh" riesco solo a rispondere, il sangue mi ribolle nelle vene.

Perché devono essere tutti così fottutamente stronzi?

"Non l'ho tradita, è solo un'amica. Sta passando un momento difficile e volevo solo esserle d'aiuto.." scuote la testa

"Perché si è arrabbiata tanto allora?" inarco il sopracciglio.

Sarah mi posa una mano sulla spalla, guardandomi. So già cosa vuole dirmi.

Non devo mettermi in mezzo, tanto meno fargli la morale. Devo essere solo una sottospecie di.. amica.

"Perché con questa amica.. bhe, ci ho fatto sesso. Ma è stato tempo fa, noi non stavamo nemmeno insieme" si prende la testa fra le mani "Laureen è davvero solo un'amica"

"Laureen?" interviene Sarah

No, non può essere. Non può essere lei.

"Laureen Martinez?" chiede ancora

"Sì" Jason la guarda "la conosci?"

"Era la mia compagna di stanza, prima che se ne andasse" abbassa la testa

"Siete voi?" sgrana gli occhi "La questione della droga.. siete voi?"

"Sì" annuisco "Io sono quella che si è quasi beccata la sospensione per difenderla. Per questo sono qui"

"Oh cazzo" sussurra solo.

Già, benvenuto nel grandissimo casino che è la mia vita Jason.



Pov. Sarah

Le lezioni sono sembrate infinite, la mole di lavoro mi sembra sempre più insostenibile.

Per fortuna oggi inizio il corso di teatro con Jess. Penso che potrebbe essere davvero divertente.

Poi mi piace dipingere.

Quando arriviamo in teatro lei saluta un paio di ragazzi, poi mi indirizza verso una grossa cabina telefonica.

"Dobbiamo finire di colorare questa sagoma" mi indica la sagoma "parti da qui, io farò questo lato"

"D'accordo" annuisco, intingo il pennello nel rosso e comincio a passarlo sul legno "È divertente" rido

Osservo il colore uniformarsi sotto le mie pennellate e faccio attenzione a non colorare le parti coperte dallo scotch di carta.

Nel frattempo le racconto del professore di matematica e di tutti gli esercizi che ci ha assegnato, ma sembra distratta.

Mi guarda, osservandomi attentamente e ciò mi mette a disagio.

Mi presenta anche Matisse, la responsabile.

È una ragazza dal taglio corto ed i vestiti incredibilmente colorati. La osservo allontanarsi da noi, uno strano brivido mi percorre la schiena.

Che cosa succede? Perché ho sentito quel brivido correre veloce sulla mia schiena?

Scuoto la testa e torno a concentrarmi su Jess.

Siamo costrette ad interrompere il nostro divertimento quando la professoressa inizia a sbraitare.

"Non ti preoccupare, è tutto normale" ride Jess, e non posso fare altro che unirmi a lei.

Osservo in lontananza quel Jason lavorare a macchina insieme a Marissa. Sono molto carini insieme, lui la guarda con gli occhi che brillano mentre lei canta divertita insieme alle altre persone sedute intorno a loro.

In poche occasioni ho avuto a che fare con lei, ma la persona che mi ritrovo davanti con ago e filo sembra totalmente un'altra persona.

È per questo che non vuole parlarne con lei sue amiche? Non vuole che conoscano questo altro lato di lei?

L'arrivo di un messaggio sul telefono di lui cambia le carte in tavola. Lei inizia ad urlare, sembra piuttosto incazzata.

Distolgo lo sguardo, quasi a volergli lasciare la loro privacy, ma le loro parole rimbombano all'interno del grosso teatro.

"Fanculo" Jason butta a terra del materiale da cucito.

Seguo Jess che si avvicina a lui.

Li ascolto in silenzio parlare, appoggiando una mano sulla spalla di Jess quando scopre il motivo della discussione.

So quanto possa turbarla quando sente parlare di storie di tradimenti, ma molto spesso si tende ad accusare senza analizzare la situazione.

Lei sembra capire, così cambia atteggiamento

"Laureen è davvero solo un'amica" mi si blocca il cuore

"Laureen? Laureen Martinez?" chiedo incredula

"Sì la conosci?"

"Era la mia compagna di stanza, prima che se ne andasse" abbasso la testa

"Siete voi?" sgrana gli occhi "La questione della droga.. siete voi?"

"Sì. Io sono quella che si è quasi beccata l'espulsione per difenderla. Per questo sono qui" dice Jess

"Oh cazzo" sussurra solo

"Lei come sta? Dov'è? Ho provato a contattarla, anche tramite le sue amiche, ma non ne ha voluto sapere" scuoto la testa

"Sarah lei.."

"Jason per favore, sono preoccupata per lei" lo supplico

"Okay" sospira "Lei sta bene. È ancora a Statute Village, sta lavorando in un piccolo negozietto in centro"

"Non è tornata a casa?" mi sembra assurdo di essere sempre stata così vicino a lei, senza nemmeno saperlo

"No, penso che i suoi nemmeno sappiano che abbia lasciato il college. Sarah, ti ho già detto troppo.. Lei mi ha detto che vuole prendersi del tempo per sé stessa. La storia di Pongo, la questione della droga l'ha destabilizzata"

"Certo, lei" sbuffa Jess

La fulmino con lo sguardo, lei alza le mani in segno di scuse

"Non andrò a trovarla, okay. Avevo solo bisogno di sapere che stesse bene" gli sorrido.

È così bello sapere che sta bene. Sarà difficile non andare a trovarla, la reputo comunque la mia migliore amica. Nonostante tutto.

Vorrei raccontarle i passi avanti fatti con Jess, fin dove siamo arrivate. Vorrei raccontarle di mia madre, di che stronza è stata ma vorrei anche parlare di lei.

Di come si sente, di cosa prova. Cosa prova per Pongo? Cosa sente nel suo cuore?

Mi riprometto di non invadere i suoi spazi. Quando, e se se la sentirà, tornerà da sola anche se in cuor mio già so che non sarà così.

Sapere che è così vicina a me.. Vorrei poterle dire che non sono più arrabbiata con lei, che mi manca la mia chiassosa coinquilina.

Che se vuole tornare sarà sempre ben accetta, perché non possono cancellare il forte legame che ci ha unite in questi pochi mesi.

Sono sicura che Pongo sia disposto a perdonarla. È così innamorato di lei.

L'unica persona che davvero le impedisce di tornare è sé stessa.

"Sappiamo tutti che non resterai qui con le mani in mano sapendo che lei è così vicina, non è vero?" Jess mi osserva

Le dedico un rapido sguardo colpevole, ricevendo in cambio un sospiro di sconforto. 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top