Capitolo Novantasei

Pov. Sarah

La festa tutto sommato non è stata male.

Ci siamo divertiti con i miei fratelli. Abbiamo cantato, abbiamo riso ed abbiamo anche ballato.

È stato quasi come tornare ai pomeriggi di qualche anno fa, quando tutto era più semplice.

Mia madre non ha provato a parlarmi, mi ha solo guardato da lontano, lo sguardo triste.

Ho raccontato tutto ai miei fratelli e non potevano crederci.

Non so se proveranno a parlarle e nemmeno mi interessa. La delusione è stata così grande che non voglio più saperne di lei.

Non ho nemmeno risposto al messaggio di Jess.

| Spero solo che tu mi dia la possibilità di spiegare | lo rileggo e lo rileggo, non sapendo nemmeno cosa rispondere.

Cosa dovrei dirle? Avrei dovuto immaginare che lo avrebbe fatto, ormai nemmeno mi stupisce più.

Mi ferisce che non riesca a smettere di farlo, nemmeno per me.

Ma ha rischiato così tanto con quella dose di hashish.. perché vuole ancora avere a che fare con quella roba?

Ricordo quando anche io lo facevo. Mi teneva la testa impegnata, mi aiutava a non pensare.

Ed era così bello.

Poi però ho capito che, anche se passavo le mie giornate a fumare, ciò che Dwight mi aveva fatto rimaneva comunque impresso nella mia mente e sul mio corpo.

Così ho smesso.

Arriverà il giorno in cui anche lei sarà in grado di capirlo?

Scendo giù per fare colazione. I miei fratelli ancora dormono.

Prendo il latte dal frigo e una confezione di cereali. Anche se siamo ormai andati via tutti, mia madre tiene sempre una scatola dei nostri cereali preferiti, in caso decidessimo di farle visita.

Sorrido.

Cerco di prendere una tazza, posizionata sul solito ripiano troppo alto

"Ti avevo promesso che le avrei spostate, ancora non l'ho fatto" esordisce mia madre

"Oh, fa nulla. Tanto ormai sto altrove" liquido il discorso, appropriandomi finalmente della mia tazza preferita

"Sì certo, ma questa è pur sempre casa tua"

"Sì lo so" mi porto un cucchiaio alla bocca.

Mia madre si muove silenziosa per la cucina, versandosi una tazza di caffè.

Mi sento a disagio, non so come comportarmi. Sono così incazzata con lei, non riesco nemmeno a guardarla in faccia.

"Sono felice che siate tutte e tre qui" si siede davanti a me "Mi fa tornare ai vecchi tempi, quando eravamo tutti.."

"Felici?" finisco la frase

"Già" annuisce bevendo il caffè "È stata una bella festa, non credi?"

"Che stai cercando di fare mamma?" le chiedo, posando bruscamente il cucchiaio nella tazza

"Io.. Voglio solo parlare con mia figlia" abbassa lo sguardo

"Adesso sbucherà di nuovo Jace? Oppure stavolta proverai a sistemarmi con il nipote della signora Jacksen?"

"Sarah, mi dispiace tanto per quello che ho fatto io.." si ferma un attimo, posando la tazza davanti a sé "Per me è difficile accettare questa cosa. Sapere che stai con una.. ragazza. Mi ha sconvolta sapere che mia figlia fosse.. diversa da quella che pensavo fosse e mi è sembrata la cosa giusta da fare"

"Mamma sono sempre io. Sempre la solita, psicopatica, incasinata Sarah. Il fatto che mi sia innamorata di una ragazza di certo non mi rende una persona diversa. Provare a sistemarmi con il figlio dei McLandon, per la seconda volta, senza minimamente tener conto dei miei sentimenti era sicuramente l'unica cosa che non avresti dovuto fare" alzo gli occhi al cielo

"Lo so che per te è difficile da comprendere, ma prova a capire anche il mio punto di vista" sospira

"Il tuo punto di vista retrogrado e omofobo? No grazie mamma, sto bene così" mi alzo

"Ti chiedo scusa Sarah. Ti chiedo scusa per tutto. Per la storia di Jace, per non essere la madre perfetta che meriteresti. Ti chiedo scusa per non riuscire ad accettare che tu sia felice con una persona diversa da quello che mi aspettavo"

Mi blocco. Davvero si sta scusando?

"Io l'ho notato il modo in cui sei cambiata. Il modo in cui ti ha cambiata. Non in senso negativo, anzi. Sembri quasi essere tornata la stessa persona che eri prima di.."

"Ho capito" la fermo

"È così bello che tu abbia potuto trovare qualcuno di cui fidarti di nuovo, che ti abbia ricordato che bello può essere l'amore. Io ho bisogno.. di tempo per mandar giù questa cosa" mi si avvicina

"Voglio che tu sia felice Sarah, perché dopo tutto quello che hai passato te lo meriti. So che sei una ragazza coscienziosa, che non cadresti di nuovo nello stesso giro. Se tu mi dici che è una persona a posto, non proverò più a mettermi in mezzo. Solo non pretendere che mi comporti come se questa cosa fosse normale"

"Ma mamma è normale"

"Non per me" scuote la testa "Ma ti assicuro che ti lascerò vivere questa cosa, perché se è davvero questa cosa a renderti così felice, non ho intenzione di rovinare nulla" rimango sbalordita dalla sue parole

"Grazie mamma" annuisco

"I tuoi fratelli lo sanno?"

"Sì, gliene ho parlato ieri non appena arrivati qui. Anche loro sono felici per me, e vogliono conoscere Jess"

"D'accordo" annuisce "Ti lascio finire la tua colazione allora. Capisco che per te sia difficile comprendermi, non te ne faccio una colpa" mi sorride lasciando la cucina.

Torno a sedermi, ancora sconvolta dalla conversazione avuta con mia madre. La sua sincerità mi ha spiazzata.

Non mi sarei mai aspettata da parte sua un discorso del genere, anzi non avrei mai immaginato mi parlasse ancora.

È stata chiara, e per quanto io sia in disaccordo con ciò che pensa è giusto che lei abbia le sue idee. Anche discordanti dalla mie.

Mi ha fatto piacere che, nonostante non sia d'accordo con ciò che sono, non voglia impedirmi di amarla.

Questo era ciò che volevo sentirmi dire.

Col passare del tempo, confrontandosi con Mike, imparerà ad accettare questa cosa, capendo che non c'è assolutamente nulla di male se sua figlia ama una persona dello stesso sesso.

Poco dopo mi raggiunge al tavolo John.

Gli racconto la conversazione con nostra madre, e lui mi stringe le mani nelle sue

"Dalle tempo" mi sorride.

Annuisco. Sì è solo questione di tempo.


Pov. Jess

È ormai ora di pranzo quando Sarah mi risponde

| Stiamo tornando al campus, i miei fratelli vogliono conoscerti | 11.25

Inizio ad agitarmi un po'. Gli piacerò?

So che dopo quello stronzo di Dwight mi guarderanno con la lente di ingrandimento.

Cazzo.

Di certo non ho l'aspetto rassicurante che può avere Dj. Con il suo visino dolce, da bravo ragazzo.

Io invece porto grandi anelli di metallo, i capelli scompigliati ed un fottuto sguardo da stronza.

Forse potrei provare cambiare i miei vestiti. Mettere qualcosa di un po' più rassicurante.. Ma cosa?

Mi fermo un attimo e faccio un lungo respiro.

Sì forse il mio aspetto non è dei più rassicuranti, ma spero riescano ad andare oltre. Spero che riescano ad andare oltre il mio aspetto, e vedere che sotto questo mio atteggiamento da dura c'è una persona che è completamente innamorata di Sarah, e che farebbe di tutto per vederla felice.

Tutto, o quasi.

Mi mangio nervosamente le unghie, finché non sento Sarah bussare alla porta

"Jess?" chiede, prima di aprire leggermente la porta

"Vieni" le sorrido "Ciao" la saluto, non sapendo bene come comportarmi

"Ciao Jess" mi sorride, e sento le farfalle svolazzarmi nello stomaco "Vieni? I miei fratelli ci stanno aspettando al parcheggio" mi porge la mano

Annuisco e la seguo in silenzio. Chissà se anche lei è in ansia. Se è preoccupata dell'idea che i suoi fratelli possano avere di me.

Sento il cuore battere a mille, quasi fatico a sentire i miei stessi pensieri.

"Eccoli, sono loro" la vedo indicare tre ragazzi "Quello con il giubbotto rosso è John. Accanto a lui c'è Marco, il fidanzato di Iulia. Oh, e ci sarà anche Danissa" si volta preoccupata

"Fantastico" rispondo solo.

Al momento sono troppo in ansia per incazzarmi.

Ci incamminiamo lentamente verso il gruppo di ragazzi. Iulia è la prima a notare il nostro arrivo. Da una pacca al fidanzato ed al fratello.

Si voltano tutti a guardarci, ed io sento la faccia in fiamme. Dio, non mi sono mai sentita.. così. Per la prima volta in vita mia capisco cosa vuol dire essere in imbarazzo.

"Ehi" Sarah saluta i suoi fratelli "Lei.. lei è Jess" mi indica

"Ciao a tutti" sorrido, cercando di non far trasparire l'emozione dalla mia voce

"È un piacere conoscerti Jess. Io sono John" mi porge la mano

"Io sono Iulia e lui è il mio fidanzato Marco" mi porgono entrambi le mani

"Che ne dite di un caffè prima di andar via?" propone Iulia

"Certo" annuisco

Così ci incamminiamo verso la caffetteria del campus. I fratelli di Sarah continuano il discorso che avevano interrotto prima del nostro arrivo.

Io e Sarah li ascoltiamo in silenzio. Mi sembra di scorgere un sorriso sul suo volto.

"Allora Jessica, raccontaci un po' di te" Iulia mi guarda sorridente "È così bello che mia sorella sia riuscita a trovare una persona così buona"

"Oh, non c'è molto da dire su di me" arrossisco "Sono di Thiggy Town"

"Ma è vicino ad Anharra!" esclama Iulia

"Sì infatti ho frequentato lo stesso liceo di Sarah, sono che all'epoca non ci conoscevamo" mi volto verso Sarah, e le sorrido.

Lei ricambia il gesto, avvicinando una mano alla mia. La stringo.

"Ma davvero? È incredibile!" Iulia si volta prima verso John, poi verso Marco.

John rimane in silenzio, osservandomi. Penso mi stia analizzando dalla testa ai piedi, posso intuirlo dai suoi occhi vigili su di me.

"Ciao ragazzi" Danissa ci saluta, sedendosi accanto a John "Che si dice?"

"Stavamo chiedendo a Jess di parlarci di lei. Sai che frequentava lo stesso liceo di Sarah?" è sempre Iulia a parlare

"Sì Sarah me lo aveva detto" annuisce

"Come mai hai scelto il Columbus College?" stavolta è Marco a parlare

"Oh beh, inizialmente solo perché era vicino a casa. Non ero molto invogliata ad andare al college. Poi però frequentandolo ho capito di aver fatto la scelta giusta"

"Cosa studi?" John mi fissa

"Psicologia" balbetto, sotto gli occhi inquisitori del fratello

"Interessante" Iulia mi sorride

"Jessica, mi accompagneresti a prendere le ordinazioni?" John si alza dalla sedia

"Certo" annuisco, sapendo di non poter rifiutare.

Guardo in basso mentre gli cammino accanto. Vorrei parlare di qualsiasi cosa, ma non ci riesco. Sono completamente bloccata

"Sarah mi ha detto che sai tutta la storia, tutto ciò che.. quello stronzo del suo ex le ha fatto" mi guarda, riesco solo ad annuire "Sarà meglio per te che tu non sia come lui. Prima che venisse processato mi sono occupato personalmente che la pagasse per ciò che le aveva fatto. Quindi, non provare anche solo lontanamente ad alzarle un dito. Quando si tratta di lei non guardo in faccia nessuno"

Rimango semplicemente spiazzata dalle sue parole. Non so cosa rispondere.

Io non sono certo come Dwight, tanto meno mi passerebbe mai per la testa di picchiarla. Non sono un mostro, ma come posso biasimarlo?

"John, non vorrai mica spaventare la nostra nuova cognata?" Danissa compare alle mie spalle "È una brava ragazza. Basta guardare come guarda Sarah. È tutta un'altra cosa" mi sorride e per la prima volta ringrazio che lei sia qui

"Io non sono un mostro, non alzerei mai un dito contro di lei. Amo follemente Sarah, voglio solo farla felice. Posso capire la tua preoccupazione, ciò che ha passato è terribile e non ha segnato solo lei. Ti prometto, anzi vi prometto, che farò di tutto per renderla felice" osservo John.

Inizialmente le mie parole non sembrano toccarlo, ma dopo qualche secondo mi sorride, battendomi una pacca sulla spalla

"Benvenuta in famiglia"

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