La Mia Rivincita

Mi rimiro allo specchio. Sono davvero io quella? Quella  ragazza stupenda nello specchio? Quella che si sta per sposare? Impossibile. È sicuramente un allucinazione, un sogno, qualcosa che non è mia. Poi mia cugina stringe forte la mia mano.

-sei stupenda Rosie. - dice sorridendo. È bellissima, con i capelli biondi legati in una treccia elaborata e il vestito blu che ho scelto per lei e per le altre. E allora sono io sul serio. Fisso meglio la ragazza nello specchio e riconosco alcuni miei tratti.

Il capelli rossi che ricadono boccolosi sulla schiena. Le lentiggini che cospargono il mio naso a patata, gli occhi azzurri ricoperti da un ombretto pallido color dell'oro e dalla matita, le labbra carnose ricoperte da un rossetto mattone.

Il vestito ricade sul mio corpo senza evidenziare le curve, ma abbracciando dolcemente. Persino le scarpe sono assurde, con il tacco non molto alto, dorate. Mia madre si avvicina cercando di soffocare le lacrime e mi aggiusta il vestito già perfetto.

-Sai.. Quando ho sposato tuo padre ero nervosa, troppo, più di prima di un esame. Sono quasi caduta almeno due volte e lo avrei fatto se non mi avesse sorretto mio padre. Quindi stai tranquilla, ci sarà lui a mantenerti. - io annuisco sperando di non vomitare. Bussano alla porta ed entra mio fratello, bellissimo nel suo smoking.

-Sei stupenda sorellina. - dice avvicinandosi per darmi un bacio sulla fronte.

-sei una visione in bianco. - dice accarezzandomi. La porta si spalanca di nuovo. Entra Astoria, con i lunghi capelli biondi lisci sulle spalle e un bellissimo vestito bianco.

-e lo è anche tua suocera. - borbotta mio fratello.

-oh Rose, sei assolutamente meravigliosa!- dice ridacchiando e sorseggiando non so cosa da un bicchiere. Devo aver fatto una brutta faccia perché mia madre esclama

-va bene ragazzi, andiamo fuori a vedere gli ultimi preparativi. - dice trascinando fuori le mie damigelle e mio fratello. Rimaniamo solo io e lei, e mia cugina si chiude la porta dietro.

-dov'è il vestito rosa che ti ho comprato? - sbotto cercando di contenere la rabbia.

-cosa? Quello? Oh uno straccetto che ho regalato alla figlia di Ruby, doveva cucire un lenzuolo. -

Bugiarda. Non ha una figlia l'elfa.

-bene. Adesso riformulo. Vai immediatamente a toglierti questa roba e a metterti il vestito che ti ho comprato, brutta strega. -

-il bianco sta meglio a me, a te ingrassa i fianchi. - sibilia lei ed io spalanco la bocca indignata, poi le mollo uno schiaffo. Mi rendo conto di quello che ho fatto e mi sento un pochino in colpa.

-mi dispiace Astoria, non volevo.. - ma lei mi tira un ceffone a sua volta.

-ragazzetta! Non puoi mollare un ceffone a qualcuno e poi chiedere scusa! Ci vuole spina dorsale! - mi innervosisco e gliene tiro un altro. Lei lo tira a me, io mi incazzo e gliene do un altro, poi lei mi molla un pugno. Mi prendo il naso dolorante e strillo frustrata.

-ma perché non ti arrendi! Sto per sposare Scorpius, fattene una ragione! -

-arrenditi tu, non sarai mai all'altezza di mio figlio!- dice altrettanto strillando.

-questo però non ti ha impedito di sposare mio figlio! -







Una voce.. Quella voce. La persona che più odio al mondo probabilmente. La porta si  spalanca. È lei, è proprio lei. I capelli biondi, quasi bianchi sulle spalle, i vestiti eleganti, l'aria da gran donna.

-Narcissa! Che.. Che cosa ci fai qui! - dico scandalizzata.

-per un matrimonio, ovvio. Tu perché sei qui? - dice con aria antipatica e afferra do uno stuzzichino dal mio piattino.

-questi stuzzichini sanno di calzino usato! - dice sputacchiando. - sembri sorpresa. È ovvio che non me l'hai mandato tu l'invito, ma quel grande uomo di mio nipote. - dice lei.

-pensavo fossi morta, ma l'erba cattiva non muore mai. - ribatto.

-come no. E che ti sei messa addosso? Sembri un orso polare. - dice accennando alla pelliccia bianca sintetica che indosso come abbellimento.

-tu invece eri vestita di nero al mio matrimonio. Dicevi di essere.. -

-in lutto, esattamente. Allora, diamo un occhiata ravvicinata alla sposa. - dice avvicinandosi a mia nuora.

-tesoro tu lasci senza fiato. Vorrei che anche mio figlio avesse avuto la stessa fortuna di mio nipote. -

-oh andiamo, sono passati 20 anni! - dico il con sufficienza.

-e quindi? Eri povera dopo la guerra, isterica e bevevi vino rosso dal cartone! - strilla nervosa.

-lui mi amava! - strillo a mia volta con le lacrime che mi pungono gli occhi. L'amore di mio marito è l'unica certezza della mia vita.

-invece no! Lo hai ucciso tu sai? -.

-ma che dici! Era la.. Era la cosa più bella della mia vita! - dico con le lacrime che minacciano di scendere da un secondo all'altro.

-tutti i medici hanno ammesso che è morto per delusione! È per te che il suo cuore ha avuto quell'attiacco cardiaco. -

-balle! Eri tu, con i tuoi modi troppo stretti, troppo soffocati, a deluderlo ! Sei tu la causa della sua morte. - lei si avvicina a me guardandomi dritta negli occhi.

-Merlino, quanto sei vecchia. - sbotta ridacchiando. Io mi siedo di peso sul letto.

-questa donna mi farà impazzire - dico prendendomi la testa fra le mani.

-dai, non posso prendermene tutto il merito. Penso sia stato il lavoro a darti il colpo di grazia.-

Prende la mia pelliccia ed esce.

Rose mi guarda sconsolata.

-hai vinto. Io non ce la posso fare. Tra venti, dieci, trent'anni, noi saremo così, a litigare? Io non posso farcela. Non ci riuscirò. - dice singhiozzando ed uscendo dalla porta.

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