Che Nottataccia
-quando tornerai? - piagnucolo seduta sul letto.
-appena posso tesoro, te lo prometto. - Scorpius sta riempiendo le valige, per prendere la passaporta tra mezz'ora. Deve andare in Italia per l'ultimo esame per diventare auror.
Lui si avvicina e mi da un bacio sulle labbra.
-sicura che starai bene? - chiede allontanandosi per prendere la bacchetta e ficcarsela nella tasca dei pantaloni.
-si! Insomma, sarò qui solo di notte e di notte lei prende le pillole che la dottoressa le ha dato no? - chiedo speranzosa . Lui sorride e si siede accanto a me.
-lo so che mia madre possa essere un po' irritante, perciò se hai problemi chiamami. Salto sulla prima passaporta, promesso- un po' irritante. Pochissimo. Mi stupisco di come se ne sia accorto. Gli chiudo la valigia.
-d'accordo.-Sorrido e mi alzo per abbracciarlo. Gli metto le braccia attorno alla vita e lui fa lo stesso.
-torna presto però- dico sorridendo sulle sue labbra.
-è chissà, magari quando arrivo sarete già ottime amiche. - e sta per azzerare la distanza.
-oh, ho interrotto qualcosa forse? - si, stupida.
-no mamma, entra pure. - dice allontanandosi un poco da me.
-ho chiamato il catering, credono ancora che organizzi io. Hanno mandato un piatto campione dopo che ho sottolineato assolutamente niente rosa pesca. E che adesso tutto passerà nelle mani della mia nuova figlia. - dice sorridendo e prendendomi le guance tra le mani. Io faccio un sorriso di circostanza.
-grazie. -
Arriva un gufo e Scorpius corre a prendere la lettera.
-la passaporta sta per partire. -
-guarda ti piace questo piatto? - dice facendomelo vedere. È semplice, con alcuni disegni dorati .
-è bellissimo, grazie Astoria. -
-sono contenta che ti piaccia. - dice sorridendo ed abbracciandomi.
-io sto andando. Ciao mamma..- dice Scorpius avvicinandosi a noi due abbracciate per dare un bacio a sua madre.
-ciao tesoro. - ridacchia lei tenendomi in una stretta quasi soffocante. - sarà uno spasso, ci divertiremo un mondo! - certo come no.
-ciao piccola. - dice rivolto a me cercando di darmi un bacio sulle labbra. La spazzola che dovrebbe usare come passaporta si illumina, togliendomi la possibilità di staccarmi dalla strega per baciarlo per bene. Lui afferra la valigia velocemente, mi manda un bacio e prende la spazzola giusto in tempo.
-sarò un ottima coinquilina, te lo prometto cara. - bah.
-saremo grandi amiche. -
-già. -
Un pianto forte raggiunge le mie orecchie, oltrepassando la barriera che il sonno aveva cercato di creare. Mi giro da una parte e dall'altra, e provo persino a coprirmi le orecchie con il cuscino. Niente. Mi alzo sbuffando ed entro nella stanza di Astoria. È lei che piange.
-Astoria.. Tutto bene? - chiedo sbadigliando e cercando di non crollare addormentata a terra.
-non riesco a dormire..- singhiozza lei. - mi sento tanto sola. - la guardo inespressiva. Mi ha svegliata. Perché si sente sola. E se le scagliarsi un incantesimo del sonno? Forse dovrei scagliarlo a me stessa, così riuscirei a dormire.
-lei non è sola.. Ci sono io qui. - dico sedendosi sul letto. Ora crollo addormentata. - ha preso le pillole o la pozione? -
-no.. Me ne sono dimenticata. - si alza di scatto guardandomi e mi parla come se fossi la sua assistente. - me le prenderesti tesoro, sono sul lavabo. - si ridistende sul letto piangendo.
-certo. - borbotto io assonnata.
Quando torno sta ancora singhiozzando.
-eccole. - borbottare assonnata è una mia specialità.
-grazie.. -
-di niente. -
-ho bisogno di un bicchiere d'acqua, potresti portarmi dell'acqua per favore? -
-vado. - sua maestà.
-ah io non posso bere l'acqua di rubinetto. Mi porteresti dell'acquaviola? Con ghiaccio? -
-si- annuisco. Continua a singhiozzare.
-ecco qui. -
-oh grazie. - inghiottisce le pillole insieme all'acqua viola.
-cerchi di dormire, Astoria. D'accordo? - faccio per alzarmi e andarmene quando lei mi tira per un braccio.
-Rose.. Rosemary. - singhiozza. - non oso chiedertelo. Ma è la mia prima notte qui. Puoi restare con me? - è seria? No ditemelo, è seria o è un incubo?
-ti prego, resta con me sii buona. - ho dimostrato di essere buona quando l'ho fatta venire senza averla uccisa. Però mi stendo accanto a lei e cerco di dormire.
-no, no, no! Non farlo! - strilla girandosi verso di me e cercando di mollarmi un cazzotto. Mi correggo, me lo molla, dritto sulla spalla.
-Astoria! Si sente bene? -
-Non mi toccare! NO! - Strilla nel sonno, continuando a mollarmi calci e pugni. Mi alzo di scatto e cerco di andare via, ma lei mi agguanfa per le spalle e mi fa stendere vicino a lei stringendomi. Se questo è un incubo, svegliatemi. Voglio andare a casa mia. Subito.
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