Casa Nuova
Lo ammetto, quando mi ha chiesto di andare a vivere con lui quasi non ci credevo. Ero tentata di sbatterlo fuori dal ponte dove stavamo e poi correre a rintanarmi sotto le coperte. Avevo paura? Quasi sicuramente. Ansia? Ovviamente, quella fa parte di me. Ma è stato così dolce a chiedermelo la notte di capodanno, sul Tamigi, con i fuochi d'artificio...
Non ho resistito. Quei suoi occhi grigi come la tempesta, lo sguardo di uno che pensa che tu sia la ragazza più bella del mondo... Ho accettato. L'ho baciato. Ed è adesso che mi rendo conto che vivere con lui è proprio quello che voglio.
La casa è stupenda. L'ha scelta lui e mi ha fatto una sorpresa. In campagna, come la Tana. Solo, molto più in piedi e molto più grande. È una villa in mattoni, su un lago. Ha un giardino immenso, dove già so che farò crescere migliaia di piante stupende. È antica come casa, probabilmente dell' inizio del secolo scorso. I vecchi inquilini babbani hanno tolto la maggior parte dei mobili, ma le pareti sono ricoperte di quadri e ci sono anche vecchie foto.
Ma io ho intenzione di rendere questa casa stupenda. Dopo aver sistemato tutti i mobili e i sanitari, rimangono gli scatoloni di oggetti personali miei e di Scorpius. Le mie scatole contengono le foto mie e della mia famiglia, i miei documenti del lavoro, i miei appunti e le mie bozze, i miei vestiti e i miei libri.
Scorpius ha anche lui delle foto, i souvenir dei suoi viaggi all'estero per il suo lavoro e i suoi vestiti. Non ha molto con sé. Perciò quando finisce di sistemare la sua roba mi aiuta con la mia.
-bene, con questo abbiamo finito. - dice portando uno scatolone dall'aria molto pesante nel salone. - questo dove vuoi che lo metta? - dice indicando la scatola con le mie bozze.
-sotto il letto. - dico cercando di appendere con la magia una foto del matrimonio di mio cugino Albus sul muro.
-sei sicura di non volerlo accanto alla porta in caso di una fuga rapida nell'appartamento che hai ancora, non so per quale motivo? - ridacchio dandogli ancora la schiena.
-oh andiamo, eri d'accordo che lo subaffittassimo! -
-sarei stato d'accordo su tutto per convincerti a venire qui. - mi giro sorridendogli.
-questi sono bellissimi. Sono nuovi? - dice sfogliando il mio blocchetto.
-oh no, non puoi guardarli non sono ancora finiti! - dico correndo verso di lui e cercando di toglierli.
-scusa.- dice lui dandomeli.
-grazie! - dico stringendomeli al petto.
-li rimetto a posto.-
-ah, ho dimenticato di dirtelo, domani pranziamo da mia madre. - COSA? Ma queste cose non si dicono tipo un mese prima? Non sono psicologicamente pronta a conoscere sua madre. Non può dirmelo il giorno prima! Sorrido verso di lui.
-andrà tutto bene te lo prometto. - dice prendendomi il viso tra le mani e lasciandomi un bacio sul naso. Adoro quando lo fa.
Il giorno dopo, prima dell'ora di pranzo ci stendiamo un po' sul dondolo fuori nel giardino. L'aria di primavera si sente ovunque ed oggi abbiamo la giornata libera sia io che lui.
- allora dai, parlami di tuo padre. Che tipo è? -
-è morto quando avevo 12 anni. E lui è stato l'unico amore di mia madre. Ha portato a casa una serie di compagni diversi, ma non si è più risposata.-
-che cosa dolce...-dico sorridendo.
-sai, c'è sempre stata la carriera al primo posto. Ha vissuto solo per quella. Per la carriera e per me, naturalmente. -
All'ora di pranzo, vestiti entrambi in modo piuttosto sobrio, gettiamo la metropolvere nel camino. Ci prendiamo per mano e lui dice chiaramente "Malfoy Manor". Odio viaggiare nella metropolvere, con il calore opprimente che preme sulla pelle, la cenere che si deposita ovunque e il naso che non fa altro che starnutire.
Arriviamo in un elegante salotto interamente bianco. Sembra tutto ricoperto di neve perennemente attaccata ai mobili. Sembra che l'inverno non sia mai passato, che ci sia sempre in questa casa. Peccato che è tutto troppo elegante e serio per far pensare al Natale. Le foto ricoprono tutte le superfici piane e la maggior parte dei muri.
Usciamo dal camino scrollandoci la cenere sul tappeto e facendola evanscere. Mi guardo intorno. C'è un quadro sul camino, che raffigura una famiglia. Un bambino piccolo, sui 10 anni, biondissimo e uguale ad un uomo sulla trentina, di conseguenza uguale ad un uomo sulla sessantina, dall'aria torva .
Poi c'è una donna dall'aria severa e i capelli bianchi accanto a Malfoy grande grande, e una donnetta bionda, sulla trentina, accanto a Malfoy grande. Metà dei componenti di quella famiglia sono morti. I due maschi. E il terzo mi tiene la mano, poggiando un bacio sulla mia fronte.
-beh, eccoci qui! -
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top