Vicini ma lontani

Era tarda sera, non riuscivo a chiudere gli occhi e così ero sceso in cucina, ormai avevo perso la cognizione del tempo, chissà da quanto ero qui, seduto sullo sgabello, a fissare la cioccolata calda che avevo fatto; se mi vedesse Alex probabilmente riderre fragorosamente al non vedermi con il mio solito the freddo ma con tutto l'opposto. Alex, colui che stava tentando di portarmi via di qui per cercare di riprendermi. Alex, colui che mi amava estenuamente e senza sconti, nonostante io fossi trecento passi indietro. Alex, colui che cercava sempre di capirmi e consolarmi usando la parola giusta al momento giusto. E poi, c'ero io, complicato, difficile, pesante, confuso, solo, cosa ci avrà mai trovato in me, tanto da amarmi così tanto...

<<la luce accesa dei faretti della cucina, spezzò il mio lungo rotolo di pensieri>>

Alzai lo sguardo, ed era non colui che voleva farmi riprendere, che mi amava, che mi capiva e che cercava di aiutarmi, ma tutto il contrario

"Pensavo fossi l'unico sveglio a quest'ora" disse aprendo lo sportello di un mobile

"E invece..." ribattei a monosillabi cercando di bere la mia cioccolata senza scottarmi

"Come mai?" Chiese iniziandosi a preparare anch'egli la cioccolata

"Pensieri vari"

Calò il silenzio, non ero ancora abituato a tutto questo, e probabilmente Alex aveva ragione, andare via era la scelta più salutare per me

"Tu non sei il tipo da cioccolata." Disse all'improvviso

"Cosa?"

"Di solito bevi the freddo anche in inverno inoltrato." Disse indicando con lo sguardo la tazza che avessi in mano

"Adesso no, avevo freddo." Perché non si stava zitto? Pensai scocciato

"Quando partirai per la Scozia?" Domandò spezzando quel silenzio in cui volevo rifugiarmi, ancora...

"Non lo so, sto decidendo, manca ancora un po." Risposi guardandolo dritto in faccia

"Tu sei sicuro di andare?"

"Perché me lo chiedi?"

"Boh non saprei, non ti ci vedo almeno per il momento, a viaggiare e andare così lontano." Rispose cogliendomi di sorpresa

"Non mi ci vedi o non vuoi che io vada via perché hai paura che mi rifaccia una vita lontano da te?" Dissi senza troppi fronzoli

"Partendo dal presupposto che non ho detto questo, volevo dire che comunque non ne avevi mai parlato e inoltre hai ricominciato a ballare da non così tanto tempo, tutto qua, nessuna paura, anche perché una vita te la sei già rifatta qui no?

Quanto odiavo chi si comportasse in modo presuntuoso e arrogante, chi volesse impartire lezioni di vita o redarguire gli altri su qualcosa, quando fossero i meno indicati a poterlo fare

"Punto primo; non ne ho mai parlato ma non vuol dire che non fosse un mio desiderio, forse eri troppo impegnato a ficcare il pisello in qualche buco piuttosto che chiedermi cosa ne volessi fare della mia vita.
Punto secondo; ho ricominciato da poco ma chi meglio di me sa se sono in forze per affrontare un accademia di un certo calibro
Punto terzo; che io mi abbia o non rifatto una vita, non sono problemi che ti riguardano, non hai voce in capitolo
Ultimo ma non meno importante; tu sei l'ultimo che può impartimi chissà che lezioni di vita o redarguirmi su qualcosa, con questo buonanotte Christian." Replicai con forza, mi alzai dallo sgabello e poggiai con non poca veemenza la tazza nel lavandino.

Salii di sopra e mi rinchiusi in camera, mi stesi nel mio letto, protetto da mille coperte, e per la prima volta, per la prima sera, non mi rigava nessuna lacrima sul viso, ma albergava solo un immensa rabbia dentro di me, una rabbia che molto probabilmente sarebbe esplosa come un vulcano in eruzione se fossi rimasto ancora un altro po in questa casa, una rabbia che avevo bisogno di buttar fuori, ma non qui, non difronte alla persona che più mi ha ferito in tutta la mia vita, non voglio che mi capisca, che mi veda piangere, che mi veda vacillare, che mi veda soffrire a causa sua, non voglio più averlo vicino, non più...

Era tarda mattinata quando mi svegliai, ormai la sveglia suonava da un po, ma non riuscivo a staccarla, non volevo uscire da quel letto, volevo una pausa da tutto, ma la porta che si stava aprendo non era molto d'accordo su questo

"Sveglia brontolo, sono le dieci e mezzo" disse mio padre spalancando le tende

"No papà, dai, un altro po" imprecai

"Niente no, devi studiare, devi allenarti, devi comprarti qualcosa, il tuo armadio urla pietà e questa bella colazione non può attendere." Rispose togliendomi le coperte da dosso

"Papà ma che"

"Cosa? Un bel succo e dei pancake ti risolleverrano."

"Papà ma come posso mai allenarmi con una colazione così super calorica? Qualcosa di più leggero non c'era?"

"Si, ma, volevo cucinarti qualcosa io, era tempo che non lo facevo, e poi, tra poco andrai via e voglio godermi il tempo che ci rimane, e inoltre un pezzetto non ti farà male, dai assaggia."

Mentre mangiavo mi resi conto che quella fu la prima colazione che mio padre mi portò a letto, è difficile spiegare quanto mi rende felice che ogni giorno il mio rapporto con lui stesse progredendo in bene.

"Figliolo posso chiederti una cosa?" Mi chiese poggiando la sua mano sulla mia

"Si papà dimmi."

"Cosa è successo tra te e Christian?"

Quella domanda fu così a brucia pelo che quasi mi fece risalire il succo appena bevuto, divenni immediatamente teso e scostante, senza rendermene conto sfilai la mano

"Papà...."

"Devo presumere che questo tirarti indietro conferma i miei dubbi, ma Mattia non preoccuparti, non ti farò altre domande, quando ne vorrai parlare, sai dove trovarmi, ma solo una cosa voglio sapere e una che devi promettermi."

"Va bene, dimmi pure."

"Il tuo viaggio in Scozia è determinato dal fatto che tra voi non c'è più serenità?

"Da una parte si, nel senso, voglio cogliere al volo questa opportunità, voglio crescere, personalmente e artisticamente, ma necessito di avere il bisogno di respirare aria diversa, e so già cosa vorresti che io ti promettessi, e te lo prometto, quando e se avrò bisogno di aiuto ti chiamerò, ma volev9 chiederti una cosa, come hai capito che ci sono problemi tra me e Christian"

Non era il momento di dire la verità a papà, non quando si stava per sposare ed era così felice, non volevo rovinare il suo momento, e non volevo aggiungere tensione più di quanto non ci fosse già

"Semplicemente perché quando siamo tornati fingevate che tutto andasse bene ma non era cosi, poi, quando tu hai annunciato il viaggio, lui non ha proferito parola e ieri notte, non ho ascoltato tutto, ma ho sentito i toni alti con cui ti sei rivolto, ti ripeto, non insisterò sul voler sapere, se vorrai sarai tu a volermelo raccontare, pero, mi raccomando, semmai avrai bisogno, chiamami, promesso?"

"Promesso papà, ti voglio bene." Dissi abbracciandolo

Dopo la colazione a letto e la chiacchierata con papà, che di certo non mi aspettavo, in tutta fretta mi preparai e andai ad allenarmi, volevo esser nelle mie migliori condizioni fisiche, non c'era molta certezza che io potessi entrare in un accademia del genere, e quindi non potevo permettermi ripensamenti, dubbi o chissà cosa che potesse distrarmi dalla danza, volevo entrare, e volevo esser al fianco di Alex, non volevo lasciarlo da solo, non quando è sempre stato al mio fianco, nel bene e nel male

Prima di andare alla scuola per potermi allenare, passai al bar

"Ehilà Matti, cosa ti porta qui." Mi chiese Elia togliendo i bicchieri da un tavolo

"Volevo parlare con Alex prima di andare al mio solito allenamento, ma oggi non è di turno?" Chiesi avvicinandomi, mentre stesse lavando i bicchieri

"Si lo era, ma ieri mi ha chiamato per chiedermi di sostituirlo, aveva la febbre alta."

"Ah, non lo sapevo, va bene grazie per avermelo detto."

Senza pensarci due volte tornai di fretta a casa

"Papà! Sei in casa?" Dissi ad alta voce mentre aprivo la porta di casa

"Tuo padre è uscito qualche mezz'oretta fa, ma tu non eri all'allenamento? Non mi accorsi di Christian sul divano del soggiorno

"Si, ma devo occuparmi di una cosa, mi serve la sua macchina." Presi di fretta le chiavi

"Aspetta dove vai? Tu non hai ancora la patente." Disse rincorrendomi appresso

"La so portare, un foglietto di carta non mi cambia nulla."

"E invece si, perché se ti fermano rischi una multa salata, dimmi dove devi andare, ti accompagno io." Disse prendendosi le chiavi dalle mie mani

"Non c'è bisogno." Insistetti

"E io dico di sì, dai su sali, mi dici tu dove devo andare."

"Quanto sei cocciuto."

"Come te."

Durante il tragitto non ci scambiammo così tante parole, era surreale, eravamo così vicini ma allo stesso tempo irrimediabilmente lontani, non mi aspettavo nulla del genere quando sono arrivato qui

"Non ero mai venuto da queste parti."

"Ovvio, è dove abita Alex."

"Capisco, quindi stiamo andando da lui."

"Ci sto andando io, non tu."

"E io ti sto accompagnando perché non hai ancora la patente, non mi sembra che tu stia camminando a piedi per venire fin qui, o no?"

"Si si, hai ragione tu."

"Ci tieni molto a lui, giusto?" A quella domanda, mi girai di scatto per guardarlo

"Perché me lo chiedi?"

"Boh, così, probabilmente per parlare di qualcosa."

"Comunque si, è una persona importante."

"Siete fidanzati ora?."

"Ma che so tutte ste domande? No, al momento non è il mio fidanzato."

"Siamo arrivati, puoi scendere, piu tardi chiama tuo padre, così sa che sei qui e magari ti può venire a prendere, io non posso, non ci sono." Disse fermandosi con la macchina

"Non c'è bisogno, passerò la notte qui, più tardi lo avviserò."

"Ah quindi siete scopamici." Disse beffardo

"Vaffanculo Christian!" Sbottai, uscendo dalla macchina

"Grazie per il passaggio eh." Accese l'auto e andò via

Aprii la porta con la chiave di riserva che Alex mi aveva detto dopo la notte passata qui, secondo lui, casa sua, era casa mia, e potevo venirci tutte le volte che ne avevo bisogno, quel ragazzo non era reale

"Alex?" Entrai dandogli la voce

"Sono qui sul divano."

"Ehii, come stai? Dissi avvicinandomi a lui

"Cosa ci fai qui, non avevi l'allenamento? Chiese tossendo

"Non è importante, sono passato al bar per salutarci, ma non c'eri, Elia mi ha detto che eri rimasto a casa avendo la febbre." Dissi appoggiando la mano sulla sua fronte

"Non dovevi disturbarti, non è nulla, passerà."

"Statti zitto, cacchio tu scotti, aspetta, ti prendo qualcosa di freddo da appoggiarci sopra." 

Passai tutto il pomeriggio al suo fianco, cercando di fargli abbassare un po la febbre, e in tarda serata sembrava stesso meglio

"Matti sto meglio, perché non torni a casa, la febbre si è abbassata." Cercò di alzarsi dal divano

"Ehi dove vai, non ti alzare così di fretta o ti girerà la testa."

"Ma no non ti preoccupare, volevo solo andare in cucina per prendere un po d'acqua."

"Bastava chiedere, te lo prenderò io." Lo aiutai a sedersi sul divano

"Matti, sto bene, continuerò a prendere le medicine che hai comprato e domani starò una favola, torna a casa, è tutta la giornata che stai qui e hai perso l'allenamento, non è fondamentale che tu perdi tempo qui."

"Smettila di dire stronzate, non è un peso starti vicino, tu mi sei sempre vicino, bel bene e nel male, e ti prometto che cercherò di fare la stessa cosa." Dissi stringendogli la mano

"Lo sai, tutto quello che ho fatto, è perché ci tengo a te, non per avere qualcosa in cambio."

"Lo so, lo so, e comunque non ho avuto tempo di darti una novità."

"Quale?"

"Passeremo molto tempo insieme in Scozia, e molto probabilmente, mio padre ora è dal preside della scuola per la documentazione." Gli dissi con grande entusiasmo

Lui mi guardò intensamente, e in un secondo indecifrabile, fece combaciare le nostre labbre in un lungo bacio, dato con una forza improrompente ma allo stesso tempo con una delicatezza che lo ha sempre contraddistinto

"Scusami, lo so che..." disse staccandosi leggermente

"Non ti preoccupare, lo so."

"Quindi andremo in Scozia?" Aggiunse

"Si. Andremo in Scozia, e ti garantisco che lo faremo al più presto." Risposi abbracciandolo

//spazio autore

Buondì, come state? Spero bene. Scusatemi se vi ho fatto tanto aspettare,  se vi è piaciuto, come sempre, cercate di farvi sentire attraverso i commenti e le stelle, è molto importante per me. Ovviamente, grazie per il continuo supporto per chi ancora mi sta seguendo dal primo giorno in cui ho pubblicato questa storia, grazie ancora. Ci vediamo al prossimo capitolo
- Biagio 🫶🏻

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top