Chi si prenderà cura di me?
MATTIA POV'S
Erano passati due giorni da quando la prof ci aveva comunicato la notizia della gita, tra cinque giorni avrei dovuto alloggiare in tenda con Christian ed ero nel panico più totale. È vero erano già successe situazioni in cui eravamo da soli, ma quello che provavo per lui ogni giorno aumentava sempre di più e non so come avrei gestito questa cosa.
In più c'era il fatto che Christian in questi due giorni si era allontanato un po'. Certo non volevo che stesse sempre attaccato a me come una cozza, ma avevo la sensazione che stesse diventando più freddo nei miei confronti. Io invece ero sempre più vicino a lui sia mentalmente che fisicamente, ogni volta cercavo un suo contatto, anche solo una mano sulla spalla.
Quella mattina mi ero svegliato con forti mal di testa, non avevo proprio voglia di andare a scuola, ma purtroppo non potevo saltarla, ero nuovo, ero arrivato da poco e avevo tanto da recuperare. Christian non era passato, strano. Avevo visto dalla mia camera Christian passare davanti la finestra. Così di mia spontanea volontà andai a casa sua. Bussai tre volte ma senza risposta, iniziai a preoccuparmi. Se gli fosse successo qualcosa? Mi venne in mente poi che dentro il vaso sul portico di casa c'era una chiave di riserva. Aprii la porta e come sempre non c'era nessuno.
"Christian sono io!" Urlai per farmi sentire
Nessuna risposta. Iniziai a salire le scale e sentivo piccoli mugolii dalla camera di Christian. Aprii la porta delicatamente e lo vidi vestito ma rannicchiato sul letto tremando come una foglia, senza esitare lo raggiunsi di fretta
"Ehii, cos'hai tutto bene?" Domandai mettendogli una mano sulla spalla
"H..ho così f.freddo. Stavo per v..venire a bussarti, ma ho iniziato a s..sentire freddo, tanto freddo." Rispose tremando incessantemente
Gli misi la mano sulla fronte. Oddio ma scottava tantissimo. Aveva la febbre.
"Oddio ma tu scotti tanto. Christian hai la febbre." Dissi
"Dove hai le coperte?" Risposi alzandomi dal letto
"V..vedi sono nell'ultimo cassetto dell'armadio." Rispose rannicchiandosi ancora di più
Presi le coperte e lo coprii. Ma lui iniziò a togliersele tutte
"Mi danno fastidio, togli queste coperte." Disse togliendosi tutto da dosso
"Christian hai la febbre alta, devi stare al caldo, stai zitto e non ribattere."
Scesi giù, posai il mio zaino all'entrata, tanto ormai a scuola non ci sarei più andato. Non potevo lasciarlo solo, dovevo prendermi cura di lui. Iniziai a prendere una pentola con acqua calda per fargli dei impacchi.
Dopo dieci minuti salii sopra con il tutto e vidi che si era addormentato.
Misi la pentola sul comodino e gli appoggiai sulla fronte un asciugamano umido tiepido. A quel contatto lui si rilazzò leggermente e io non potei non guardarlo incantato.
Era così bello. Così perfetto. La forma dei suoi occhi, il suo naso, le sue lentiggini, le sue guance, le sue labbra. Era perfetto.
Non mi resi conto che mi stavo avvicinando pericolosamente alle sue labbra, ero così tentato. Solo un suo accenno di movimento, come si stesse per svegliare mi fece allontanare istintivamente.
<<ma cosa stavo facendo>>
"Aspettami qui vado a prendere altro asciugamani per farti gli impacchi." Dissi allontanandomi sperando che non si fosse accorto che lo stessi per baciare
Prima che potessi allontanarmi del tutto lui mi afferrò la mano
"Matti me la caverò da solo, vai pure a scuola, n..non pr..preoccuparti." Disse guardandomi con quegli occhi arrossati ma ancora belli.
"Assolutamente no. Non riesci neanche a reggerti in piedi, che amico sarei se ti abbandonassi a te stesso? Sei da solo e mi prenderò io cura di te." Replicai accarezzandogli il viso.
Divenne rosso all'improvviso. Era la febbre oppure si era davvero imbarazzato? Oddio perché mi stavo scervellando così tanto?!
Passai il resto della mattina a stargli accanto, a fargli impacchi e a controllare la sua temperatura che piano piano scendeva sempre di più, infatti Christian nel tardo pomeriggio si sentiva già molto meglio.
"Puoi andare, sto meglio ti ho detto." Replicò per la centesima volta
"E io ti ripeto per la centesima volta che ti rispondo che non andrò via da qui fino a domani chiaro?" replicai mettendogli un dito sul petto.
Lui guardò il mio dito che gli toccava il petto per poi guardare me.
"Perché ci tieni così tanto a prenderti cura di me?"
"Che domande fai?" Risposi accigliato
"Rispondi."
"Semplice. Sei una delle persone più importanti per me, ti voglio bene e ci tengo che tu stia bene, voglio assicurarmi che tu non stia di nuovo male e quindi non andrò via di qui. " replicai incrociando le braccia
"Ti Voglio Bene" fu ciò che gli riuscii a dire. Soltanto un misero e vergognoso ti voglio bene, quando il mio sentimento era molto più profondo di un semplice bene. Io stavo iniziando ad amarlo sinceramente e non so per quanto sarei riuscito a resistere senza esplodere.
Inaspettatamente lui risponde tirandomi per la felpa stringendomi in un abbraccio. Mi piaceva sprofondare nelle sue braccia, mi sentivo così al sicuro. Però c'era un problema io stavo iniziando a desiderare di più di un semplice abbraccio. Volevo che mi baciasse.
Era anche troppo solo pensarlo. Come potevo desiderare qualcosa di impossibile? Perché ero sempre attratto dall'impossibile? Perché volevo cose irraggiungibili? Perché dovevo complicarmi sempre la vita?
CHRISTIAN POV'S
Ero fortunato ad aver incontrato Mattia e averlo fatto entrare nella mia vita. Era una persona davvero fenomenale. Era così puro, sincero, limpido, buono. Era una persona che ti dava tutto. Ti apriva il suo cuore e ti dava tutto il suo affetto.
Ma perché avevo la netta sensazione che mi stesse mentendo sui suoi reali sentimenti? Non so forse era una mia allucinazione a causa della febbre ma quando mi stava facendo gli impacchi stamattina, avevo gli occhi socchiusi, erano leggermente aperti e forse ripeto era una mia allucinazione ma Mattia era così vicino, talmente vicino al mio viso e alle mie labbra che pensai mi stesse per dare un bacio.
Quello che avevo presunto di vedere era la realtà oppure era una mia allucinazione?
Di certo però non potevo dare per scontato che fosse la febbre, Mattia provava attrazione per i ragazzi, l'avevo scoperto con un mezzo un pò disdicevole, ma ora quello che importava è che lo sapevo, alle sue spalle perché lui ancora non mi aveva accennato a nulla su questo argomento, ma lo sapevo.
Quindi se mi stesse per baciare, era innamorato di me? Provava attrazione per me?
<<anche tu provi attrazione verso di lui coglione>>
Ecco ora si presentava anche la vocina dentro la mia testa. Quella che avevo scacciato via perché mi stava tartassando sul fatto che forse anch'io stavo provando qualcosa per Mattia.
Ma era totalmente sciocca questa idea, che al sol pensiero mi veniva da ridere.
Io innamorato di Mattia? Era uno scherzo e sicuramente era un allucinazione il fatto del bacio. Si, era la febbre e questa maledetta vocina che voleva farmi credere il contrario.
Per tutta la mattinata Mattia si era preso cura di me, io cercavo di mandarlo a casa, ma lui era irremovibile.
Mi commosse il sentirmi dire che ero una delle persone più importanti importanti lui e che mi volesse bene. Non potevo non tirarmelo a me e abbracciarlo, stringerlo forte a me.
<<senti qualcosa di strano, ragazzo "etero?">>
Non appena misi a fuoco le parole nella mia testa mi resi conto che ero leggermente eccitato. Ma che diamine mi stava succedendo? E cosa stava succedendo tra me e Mattia?
Rimasi ancora più destabilizzato che essendo stretti nell'abbraccio potei sentire anche la leggera eccitazione di Mattia attaccata alla mia. Questa non era allucinazione, la febbre c'era ma non era così alta da farmi delirare così tanto. Lui era eccitato, ma lo ero anch'io. Ma lui era gay, io no. Allora perché stava succedendo anche a me?
"Vado un attimo in bagno" Dissi scogliendo di fretta l'abbraccio.
Corsi in bagno e mi chiusi la porta alle spalle, aprii il lavandino e iniziai a sciaquarmi ripetutamente il viso.
Mi guardai allo specchio e non riconoscevo più la persona riflessa
"Cosa ti sta succedendo Christian?" Mi chiesi ad alta voce.
MATTIA POV'S
Stavo impazzendo. Christian era corso in bagno e io stavo camminando avanti e indietro per la sua camera con le mani nei capelli.
"Sto impazzendo." Mi ripetevo continuamente
Mi aveva abbracciato così forte, eravamo così attaccati che potevo sentire benissimamente che entrambi eravamo eccitati. Per me era normale perché ogni volta che avevo un contatto fisico con Christian mi eccitavo leggermente. Ma lui? Si era professato sempre etero e ora perché era eccitato? Non capivo più niente. Allora tutto ciò che succedeva tra di noi era tutta un illusione oppure una speranza che potessi diventare altro per lui? Come dovevo comportarmi?
Dopo una ventina di minuti Christian usci dal bagno, con un leggero sorriso come se non fosse successo niente. Il resto del pomeriggio lo trascorsi leggendo un libro ad alta voce per Christian, all'improvviso se ne uscì con..
"Hei, che dici potresti leggere per me? La tua voce mi calma tanto, forse potrei riuscire ad addormentarmi un po'.
Così avevo inziato a leggere, dopo una mezz'oretta notai che Christian si era davvero addormentato così scesi giù per prendermi un bicchiere d'acqua.
Mi sedetti sul divano e inizia a vedere varie storie su instagram.
Notai dopo qualche decina di minuti che l'orologio portava quasi le otto di sera, posai così il cellulare e iniziai a preparare un brodo di verdure per Christian, sicuramente gli avrebbe fatto bene.
Preparato il tutto salii sopra e lui era ancora addormentato, posai il vassoio sulla scrivania.
"Hei, Chri svegliati sono le otto." Dissi passandogli delicatamente la mano nei suoi capelli
Aprii leggermente gli occhi
"Mmmh, fammi dormire un altro po'." Disse girandosi dall'altra parte
"Dai Chri sono le otto, svegliati." Dissi allungandomi e mettendogli la mano sulla spalla
Lui si girò di scatto
"Sono le otto e tu sei ancora qui?" Replicò alzando un po' il tono di voce
"Te l'avevo detto che non mi sarei mosso da qui, ho avvisato papà parecchie ore fa che sarei rimasto da te, poi ho preparato un po' di brodo di verdure, vedrai che ti sentirai meglio. Forza alzati, mettiti il cuscino dietro la schiena, altrimenti cade tutto. "
Con un viso sorpreso fece ciò che gli avevo detto
"Lo sai che non ce ne era bisogno." Disse sistemandosi
"Invece si. Ora zitto e apri la bocca."
Quando lo imboccavo con il cucchiaio potevo sentire i suoi occhi fissarmi intensamente, non so per quale motivo lo stesse facendo, ma a differenza delle altre volte, la cosa non mi diede tanto fastidio.
"Mi stai viziando troppo, non merito tutte queste attenzioni." Disse ingoiando il boccone
"Ma nemmeno mentre stai mangiando chiudi un po' il becco?" Risposi ridendo sotto i baffi
Christian provò a lanciarmi il cuscino al suo fianco ma io con tutta la ciotola con il brodo in mano lo schivai. Che culo.
"Ma sei scemo!! Se mi colpivi mi cadeva tutto.
Lui scoppiò a ridere
"Che cazzo ridi?" Dissi con lo sguardo imbronciato
Passata la parentesi brodo quasi catapultato sul pavimento, Christian volle scendere giù per vedere un film sul divano, io volevo che rimanesse a letto, ma alla fine dovetti accontentarlo.
Azionato il film Christian appoggiò la sua testa sulla mia spalla ed io come al solito mi feci rosso, per fortuna che ero al buio, così non si vedeva nulla.
///////
Erano passati cinque giorni da quando avevo trascorso quella giornata a prendermi cura di Christian, restò a casa due giorni, e poi venne a scuola. Le cose tra di noi erano normali. Come sempre. Niente era cambiato. Anzi quella freddezza che avevo riscontrato prima, ora non c'era più.
Si avvicinava il giorno del campeggio, tra esattamente 24 h saremmo dovuti partire e io avevo un'ansia terribile.
Ero intento a preparare la valigia ed ero in difficoltà, mentre decidevo cosa mettere entrò papà in camera
"Vedo che stai ancora preparando la valigia." Disse mettendomi una mano sulla spalla
Sbuffaii
"E non so perché ma penso tu non sia felice di questa gita fuori porta." aggiunse ridendo leggermente
"No per niente." Risposi mettendo una felpa dentro la valigia in modo svogliato
"Vieni qui." Spostò la valigia e mi fece spazio per sedermi con lui sul letto
"Allora perché non vuoi andarci?" Mi Domandò curioso
"Papà lo sai come sono fatto. Non mi piace stare in mezzo alle persone, non mi piace la montagna, non mi piace il campeggio e non mi piace sporcarmi e essere circondato da insetti fastidiosi." replicai sbuffando ancora di più
"Dai Mattia, fai uno sforzo, vedrai che sarà una bella esperienza, non partirei prevenuto. Vedrai che ti piacerà. Dai ti dò una mano con la valigia." rispose alzandosi
Papà da quando avevamo iniziato questa nuova vita insieme, cercava sempre di trovare un compromesso con me, di cercare in qualche modo di capirmi e affrontare i problemi insieme a me. Come vedeva che non ero di buon umore, voleva sapere, voleva consigliarmi. Il nostro rapporto era davvero cambiato, e ne ero molto contento.
"E poi avrai Christian con te no? " Aggiunse mettendo in valigia una felpa che avevo scartato
"Si papà, cercherò di farmi piacere questo campeggio. Contento?" Replicai
"Si sono contento. Ma non lo devi fare per me, sappilo. Adesso vado a lavoro. Ci vediamo stasera va bene? Spero di trovarti qui, perché voglio salutarti visto che domani mattina vai via." Disse dandomi un abbraccio
"Dai papà, saranno solo due giorni." Risposi ricambiando l'abbraccio.
"E allora? Comunque non ti vedrò per due giorni."
Papà dopo avermi salutato mille volte, andò a lavoro, io finii di fare la valigia e andai in palestra, volevo sfogarmi un po', gettare via tutta l'ansia che avevo. Passai tutta la giornata in palestra, ad un certo punto dovetti andare via perché si era fatto tardi e la palestra stava per chiudere.
Tornato a casa, mi feci una doccia e misi il pigiama. Presi il cellulare e notai un messaggio di Christian, era dalla sera prima che non lo sentivo
<< C : pronto per domani?>>
<< M : hei! È da ieri che non ti sento che fine hai fatto?>>
<< C : Si scusami. Manuel mi ha invitato ad uscire, voleva riappacificare i rapporti. >>
Manuel. Ancora lui. Ogni volta che sentivo quel nome, inziavo ad arrabbiarmi.
<< M : E come è andata?>>
<< C : Bene. Ci parliamo di nuovo, ma non come prima, non voglio chiudere ogni rapporto con lui, non ha nessuno apparte me, mi fa un po' pena. >>
<< M : Beh, sbagli anche tu però. Non sei sincero così.>>
<< C : Non farmi la predica.>>
<< M : okok. Dai ci sentiamo domani è tardi.>>
<< C : Va bene, notte>>
//////////
Il giorno dopo mi svegliai come avevo previsto più ansioso che mai.
Mi lavaii, mi vestii, feci velocemente colazione, salutaii papà e raggiunsi con Christian scuola, per poi prendere il pullman che ci avrebbe portati a destinazione.
Durante il tragitto ascoltai la musica con Christian. La sua vicinanza e la musica riuscirono a calmarmi e farmi godere perlomeno il viaggio di andata.
Dopo qualche ora, arrivammo a destinazione e senza esitare tutti si misero a montare la propria tenda, io non ero ferrato in queste cose, non mi era mai piaciuto il campeggio, invece Christian lo entusiasmava, diceva che lo faceva sentire bene stare a contatto con la natura.
Natura... voleva dire: mosche, insetti, api, fango, scarafaggi e altri disgustosi insetti. No grazie. Non faceva per me.
Tutto ciò non era per me. Il mio habitat perfetto era il mare e niente poteva sostituirlo.
Montata la tenda, mi ficcai subito dentro, mi stesi e iniziai a leggere un libro. Christian invece posò solo le sue cose per poi uscire. Dopo qualche minuto rientrò
"Hei, gli altri vogliono fare una passeggiata nei dintorni, tu vuoi venire?" Domandò entrando dentro
"No grazie, non mi va. Sto leggendo questo bel libro." Dissi alzando lo sguardo per incrociare i suoi occhi
"Dai, vieni! Tu leggi sempre. " Replicò cercando di tirarmi sù
"Davvero Chri non ho voglia, vai pure tu, divertiti per me." Risposi sedendomi di nuovo
"E va bene. Ma sappi che sarà l'ultima volta che ti lascio solo." Disse andando via.
Dopo una decina di minuti mi accorsi che aveva lasciato il telefono nella tenda, non poteva andarsi a fare una passeggiata senza telefono così uscii fuori per cercare di trovarlo.
Iniziai a camminare, ma dopo una decina di minuti dovetti fermarmi, perché ciò che stavo vedendo mi distrusse il cuore.
Speravo non fosse reale, che fosse tutto un sogno, ma invece non era più che reale. Eugenia e Christian che si baciavano. Si baciavano e io mi sentivo morire. I miei occhi iniziarono subito a riempirsi di lacrime, il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. Iniziai a correre, del telefono di Christian non me ne poteva fregare nulla, lo lasciai cadere per terra.
Iniziai a correre. Le lacrime mi solcavano il viso, non riuscivo a fermarle, non riuscivo neanche più a respirare. Vedevo davanti ai miei occhi tutti i momenti che avevo passato con Christian e non potevo credere che tutto ciò che avevamo passato insieme era solo una mia illusione. Avevo promesso che mi sarei tenuto tutto dentro, che avrei continuato a fare finta di niente anche se ciò significava vederlo con altre. Ma non potevo mantenere quella promessa. Non potevo immaginare che il dolore, la rabbia, la tristezza, la delusione potessero essere così forti. Non avevo preso in considerazione che io potevo prendermi cura di Christian, ma chi si sarebbe preso cura di me? Stavo continuando a correre, non sapevo nemmeno dove mi trovassi, ma all'improvviso sentii il vuoto sotto ai miei piedi e non vidi più nulla, solo buio. Un buio così freddo e pieno di dolore.
// spazio autore
Ciao Ragazzi. Benvenuti in questo nuovo capitolo. Scusatemi se vi ho fatto aspettare un po di più.
Spero vi piaccia, ditemi cosa ne pensate nei commenti e votate.
Un bacio e un abbraccio 💛🤍
- Biagio
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