PRIMO

POV FRANZ

Annah aveva scoperto della fratellanza fra me ed il suo amato Noah, avrei approfittato stesso quella sera per parlarle del ballo del generale Guderian, alla quale eravamo stati invitati e che si sarebbe tenuto tra due giorni presso la sua sfarzosa dimora.

Dovevo battere il ferro finché era ancora caldo, eravamo nel momento delle confessioni ed allora dovevo approfittare per dirle della festa,non potevo abdicare tale invito, mi sarei recato da solo inventando una scusa sulla salute di Annah, se fosse servito, non potevo dare nell'occhio o ogni piano di Annah sarebbe andato in fumo e ci avrebbe condannati e saremmo stati impiccati all'istante , morte che spettava ai traditori del Reich.

Mi misi comodo sul divano che si trovava nel salottino accanto alla sala da pranzo, dove poco prima avevamo "cenato" ovvero discusso poco prima .

-:" Annah, devo dirti una cosa , siediti ed ascolta"

Dissi battendo la mano sul divano indicandogli il posto a sedere accanto a me.

Mi guardò e fece come gli avevo chiesto , ero molto pacato, dovevo esserlo per forza, insomma gli stavo per chiedere di venire ad una festa piena di gente subdola e meschina, insomma un luogo pieno di MOSTRI, che lei odiava ed avrebbe ammazzato se fosse stato possibile e se fosse stata come me...un assassina.

In passato avevo dovuto uccidere, ero un soldato , ora seppur indirettamente era pur sempre quello il mio compito ma con il "progetto " Annah cercava in tutti i modi di salvare non solo quelle persone ma anche la mia anima sporca e ormai dispersa in quella palude sterile che ormai ero diventato grazie alla mia testardaggine.

FLASHBACK

Ricordo ancora la prima volta in cui fui costretto a puntare l'arma dritta alla testa di un uomo etichettato come un "traditore", il mio mentore se così si può definire, era stato lo stesso uomo alla quale ero stato raccomandato, il generale Mars.

Era il  14 Aprile 1930 avevo vent'anni, ero appena entrato a far parte dell'esercito che già mi trovai costretto a decidere della vita di un altro essere umano.

Tremavo, avevo paura, chi ero io per decidere del destino di una persona che non fossi io?.

Non conoscevo nulla di lui, neppure il suo nome, il suo colore preferito , se avesse figli ed una moglie che lo stessero aspettando a casa,era un completo sconosciuto.

Venne costretto con la forza da due soldati ad inginocchiarsi a terra difronte a me , aveva i polsi legati dietro la schiena e l'arcata sopraccigliare spaccata e lo zigomo violaceo e gonfio come d'altronde lo era anche l'occhio sinistro.

-:"Tieni, non farmi ricredere sul tuo conto FonVaier "

disse il generale Mars ad alta voce tenendo fisso lo sguardo ricolmo di disprezzo sulla mia prima vittima , mentre mi passava una colt, con una leggerezza inaudita, d'altronde tale leggerezza era dovuta al fatto che per lui quella fosse routine.

Aveva visto la luce negli occhi degli uomini ed il loro battito spegnersi per mano sua e questo lo riempiva d'orgoglio, perché lui era il cacciatore e non la preda , come gli era solito sostenere ,questa era la sua sprezzante filosofia di vita.

-:"Signore. .."
lo imploravo con lo sguardo di non farmi commettere quella atrocità, non volevo,non ero io.

Con un cenno del capo invito gli altri due soldati ad uscire dalla stanza spoglia e tetra, gli stessi che avevano massacrato il poveretto per farlo parlare.

-:"FonVaier, se non lo farete voi , sarò costretto a farlo io dopo aver fatto lo stesso con voi"

Era spazientito ed irritato.

Il cuore mi schizzò fuori dal petto ed un brivido percorse tutto il mio corpo, avevo la nausea e sudavo freddo,sarei morto io se ciò avrebbe dato la libertà a quell'uomo, ma sapevo che non sarebbe andata così nonostante il mio sacrificio.

L'uomo era a terra ed implorava la salvezza, ma nessuno lo avrebbe aiutato, le sue urla alle orecchie del generale erano un ronzio fastidioso che doveva asser eliminato, mentre per me era lo strazio della mia anima e la fine del vecchio Franz.

-:"ti ho ordinato di farlo! "

Mi urlava contro tenendomi la pistola ferma fra le mani mentre io cercavo di divincolarmi.

-:"lui non ci penserebbe due volte al tuo posto in cambio della sua libertà e del suo onore"

Avevo il suo fiato sul collo ,ero tutto un fascio di nervi.

D'un tratto l'uomo si accasciò al suolo.

-:"vedi non è stato difficile,hai fatto il tuo dovere FonVaier, bravo soldato "

mi disse dandomi una pacca sulla spalla e sorridendomi, mentre io ero chino su me stesso ed avevo i coniati di vomito .

Guardavo quell'uomo a terra immobile,immerso in una pozza di sangue, scrutavo ogni parte di lui, era un uomo, fatto di carne ed ossa ed un cuore, pregai per la sua anima e per la mia.

Il generale Mars fece rientrare i due soldati per far portar via il corpo, poi m'invitò a tornare al mio alloggio e farmi un bagno.

Era fiero di me , mentre io mi odiavo, aveva dato il via al mostro che sarei diventato e della quale lui sarebbe stato orgoglioso e della quale io sarei andato fiero,ero la sua pupilla , la sua macchina da guerra senza pietà; finché un giorno non rincontrai Annah.

FINE FLASHBACK

-:"Dimmi Franz "

Titubbai ma sapevo che avrebbe capito .

-:" ascoltami e promettimi che rifletterai e capirai e starai calma"

dissi ridendo , avevo bisogno dell'Annah ragionevole e non della pazza ed irrazionale, quindi sarei stato calmo e pacato.
Lei mi sorrise di riflesso
-:" si te lo prometto ma ora dimmi cosa c'è "

Mi sudatavano le mani ed il cuore tamburellava veloce nel mio petto, presi coraggio e continuai

-:" tra due giorni ci sarà il ballo del generale Guderian..."

mi interruppe mettendomi il dito indice sulle labbra, poi mi sorrise.

-:" ho capito Franz...e noi siamo stati invitati giusto?"

-:"si "
dissi facendo delle pernacchiette sul suo dito fermo ancora sulla mia bocca.

Lei era tutta seria e dallo sguardo ero sicuro che era pronta a fare una delle sue scenate, mi preparai al peggio.

-:" ed ora me lo dici?"

Era arrabbiata, sapevo che non dovevo osare tanto, dovevo andare da solo e non dirglielo, che stupido che ero stato, come poteva essere d'accordo a venire in quel covo di serpi?.

-:" ed ora cosa metto?"
continuò ridendomi in faccia , aveva le lacrime agli occhi dovuti alle risate
riusciva a mal appena a parlare
-:" adoro vedere la tua espressione atterrita dalla mia ira "

disse lei continuano la sua grassa risata.

-:" ah si?, ed ora avrai paura tu di me "
dissi piombandole addosso ed iniziando a farle il solletico.

Eravamo tornati quei bambini spensierati di un tempo, la sua tristezza, il mio dolore era andato per un istante  via, come una nuvola nera passeggera, fu uno dei momenti più belli della mia vita, uno dei pochi in cui ero vivo ed ero Franz e non il mostro che la società m' imponeva di essere.

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