POCHI ISTANTI
POV NOAH
Ero pronto a sgozzare quello che una volta era mio fratello,non m'importava se avevamo fatto un patto di sangue, non m'importava se avevamo condiviso tutto da ragazzini né tanto meno me ne fregava minimamente del fatto che mi avesse in un certo modo salvato la vita,ora volevo soltanto sentire la sua voce implorare perdono mentre la lama del mio coltello avrebbe assaporato il suo petto .
Mi trovavo in auto accanto a Jò, entrambi abbassati per non farci vedere dai soldati che erano appena piombati a casa FonVaier,due uomini appostati davanti a quella villa avrebbero sicuramente destato sospetto, così istintivamente ordinai a Jò di nasconderci in auto finché non fossero andati via.
Il tempo sembrava scorrere lento, amava torturarmi , s'udiva soltanto il ticchettio dell'orologio che Jò portava al polso.
L'omone iniziò a battere freneticamente il piede e sbuffare,era turbato si notava dall'espressione del suo volto.
-:" Noah, ti prego andiamo via,riflettici ...insomma sei un ebreo,sta per scatenarsi una guerra e tu vuoi una stupida vendetta?, dà retta a me fratello,andiamo via finché ne abbiamo la possibilità".
-:" Vattene Jò, non dovevo coinvolgerti, non appena quei soldati saranno usciti io scenderò dall'auto e tu potrai andare dritto per la tua strada e mi ricorderai come il pazzo ebreo"
gli sorrisi e lo guardai amorevolmente, mi era stato accanto per tutto il viaggio e mi aveva permesso di ritornare a Berlino ma non potevo chiedergli altro, sarebbe stato troppo.
Ci fu un breve ma intenso silenzio fra di noi, finché Jò non fece schioccare la lingua contro il palato e si voltò nuovamente verso di me, in quella posizione l'omone era goffo,aveva il capo abbassato all'altezza del pruscotto e le mani strette alle caviglie,stare abbassati in auto per più di mezz'ora per lui era una vera tortura .
-:" Noah...Fred ...insomma c'ho riflettuto ed ho capito che non ti lascio da solo in questa merda "
-:" in meno di mezz'ora hai già capito cosa vuoi fare?"
non ero favorevole riguardo alla sua decisione,doveva andare per la sua strada,ciò che stava per accadere sarebbero stati affari miei e non potevo coinvolgere terzi.
-:" Jò, non puoi restare con me, non sono affari che ti riguardano e poi non posso portare sulla mia coscienza un eventuale disgrazia, sai che s'entriamo lì dentro c'è una buona probabilità di non uscirne vivi ed io non posso permettertelo, sei l'unica persona della quale io possa fidarmi e non voglio perderti a causa mia".
Jò accennò un sorriso che trapelava malinconia
-:" non m'importa Fred, io sono con te, non ho più nulla per la quale lottare e vivere, la mia famiglia, quella che volevo raggiungere... era una bugia, non sono neppure ebreo."
Sgranai gli occhi ero incredulo , cosa diavolo ci faceva allora qui ?
-:" cioè, fammi capire bene Jò, tu hai mentito a quale proposito?, non vedo un nesso logico "
-:" ti vidi tutto solo e triste a quel tavolo e mi ricordai di come ero io. Anni addietro conobbi una ragazza ,anche lei di New Orleans,una pittrice, mi convinse a trasferirci a Parigi la patria dell'arte ma non appena arrivati scoprì che non mi aveva mai amato, un giovane professore dell'accademia d'arte che lei frequentava ,ogni mattina l'aspettava fuori l'istituto, ogni giorno li vedevo avvicinarsi sempre più ,dapprima un saluto, poi una stretta di mano ed infine la vidi andar via con lui e non la rividi mai più .
Io nei tuoi occhi ho visto ciò che ho dovuto patire anch'io,avrei voluto avere qualcuno accanto ma ero solo e senza un soldo per tornare a casa".
Pogiai la mano sul suo braccio e capì in quel momento che Jò non era solo un omone buono come il pane, lui era la parte migliore che restava di questo mondo.
-:" Fred, guarda stanno andando via"
disse Joseph sotto voce mentre furtivamente guardava quei soldati andar via dalla villa .
Aspettammo che si furono allontanati abbastanza e con molta cautela scendemmo dall'auto.
Mi dirigevo a casa del mio nemico con una falcata fiera e decisa, tutta la rabbia, tutto l'odio ed il dolore provato, sarebbero cessati nel vedere il suo lurido sangue ancora caldo sulle mie mani avide di vendetta .
Jò mi seguiva come uno stalliere segue il suo cavaliere fin all'ultimo duello.
- :" Sei ancora in tempo Fred "
disse Jò con tono autoritario e fermo
lo guardai in cagnesco e con tutto lo sdegno che alloggiava in me bussai a quella porta.
POV FRANZ
Tra meno di due ore mi sarei dovuto recare in caserma, la guerra che premeva su di noi non mi avrebbe lasciato alcuna garanzia di salvezza.
Mi gustavo ogni millimetro che componeva l'angelo che avevo dinanzi a me, volevo fermare quel momento che componeva l'attesa in eterno ed assaporare il dolce sonno dell'eternità accanto a lei; I miei resti avrebbero voluto giacere accanto alle sue pallide ossa sotto la stessa quercia dove i nostri cuori si giurarono eterno amore , dove i suoi rami s'intrecciavano come due amanti, così secolarmente sarei rimasto intrecciato a lei fondendo nella terra le nostre membra in eterno.
Un puro bacio fuse le nostre anime e nulla avrei desiderato di più.
-:" Franz , hanno bussato ed ora chi altro sarà mai?"
ci fissammo per un istante come per capire se aprire o meno.
-:" vado io Franz , tu resta qui ,se sono ancora loro gli dirò d'attendere una mezz'ora dato che stai preparando i bagagli "
Annah mi fece un occhiolino e staccandosi dalle mie braccia si avviò all'ingresso lasciandomi nel salone.
Era così atroce sapere che tra pochi istanti non avrei più rivisto il suo sorriso ed assaporato ogni parte di lei.
POV ANNAH
Decisi d'andare ad aprire io la porta,non volevo che quei soldati portassero via Franz prima che potessimo salutarci e cosa ancora più importante prima ancora che io potessi dirgli quanto lo amassi.
Mi ricomposi ed aprì l'uscio di casa,ciò che vidi mi lasciò di stucco.
Ogni parte del mio corpo tremava ,ero incredula, la testa incominciò a girare come una trottola e la vista iniziò ad annebbiarsi finché non caddi priva di sensi sul pavimento .
Mi risvegliai poco dopo distesa sul divano nel piccolo salottino,non riuscivo ancora a focalizzare le figure che mi circondavano e le voci arrivavano al mio orecchio ovattate,non riuscivo a capire cosa stesse accadendo attorno a me .
Riuscì a distinguere solo la sagoma di quelli che mi parvero tre uomini intenti a discutere.
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