PASSATO

POV ANNAH

Era stranamente rassicurante passare la notte nelle braccia di Franz, provavo ancora qualcosa per lui, qualcosa che non fosse odio e rancore ma qualcosa di diverso più simile all'amore, d'un tratto tutti quegli anni passati in suo assenza e ricolmi di risentimenti erano svaniti , si erano automaticamente annullati, pensavo che tutto ciò non potesse accadere, eppure era bastato un suo sguardo ed un suo pentimento per farmi risentire sentimenti passati nei suoi riguardi.

La mia vita ora dipendeva da lui, lui era la mia sicurezza in quel pazzo mondo, lui era colui che appoggiava la mia scelta seppur contro a tutti gli ideali ed i valori che aveva sostenuto durante gli anni passati lontani da me, lui era cambiato in meglio, aveva capito cos'era giusto fare , salvare quelle persone.

Ciò che provavo era indecifrabile , la confusione totale risiedeva nel mio cuore e divorava anche la mia mente.

Ormai erano passati sette mesi e di Noah non vi era neppure l'ombra, il nulla più totale, non lo avevo dimenticato, non lo avrei mai fatto, era la prima persona che dopo anni mi aveva fatta sentire viva, il primo ad avermi posseduta e fatto provare qualcosa di stupendo e nuovo per me,sapevo che non era il primo alla quale avevo detto TI AMO ed non era stato il primo ad abbandonarmi .

Il mio cuore era combattuto, da un lato vi era Franz , era tornato, era una persona nuova e stava rischiando la sua vita per il mio scopo, dall'altra vi era Noah , l'uomo che c'era stato nei momenti più bui della mia vita e mi aveva salvata , ma lui ormai non era che un ricordo, qualcosa che non sarebbe mai più tornata, come quando si immortala un momento felice in una foto, esso è raro se ritornerà.

La Germania aveva dichiarato guerra alla Polonia , mentre la Francia e l'Inghilterra erano pronte ad attaccarci.

Come potevo sperare di rivedere Noah se non sapevo nemmeno se sarei sopravvissuta io.

Non avevo mai avuto paura fin ora, né di Franz , né dell'abbandono di mia madre e né del tradimento di mio padre, non mi ero mai lasciata intimorire ma sta volta ne avevo ed anche tanta, si trattava di una guerra, ovvero morte , dolore e desolazione non vi sarebbe stato spazio per i sentimenti "positivi", dovevamo prepararci ad imparare a sopravvivere.

Speravo ancora nel ritorno di Noah ma non ci contavo, sarebbe stato impossibile ed inoltre sarebbe stato un pazzo a farsi vivo , vi erano le leggi razziali e ricordiamoci che lui era ebreo, sarebbe stato un suicidio.

Mi preparavo ogni giorno psicologicamente ad un suo ipotetico ritorno.
Cosa gli avrei detto?, cosa avrei fatto?, ora ero sposata con Franz , ero sua moglie, la moglie dell'uomo che l'aveva tradito,ormai non potevo più esser sua legalmente, no solo perché ero vincolata a Franz ma perché era legalmente impossibile stare con un ebreo.

Lo amavo ancora?, si che lo amavo ma al con tempo nel mio cuore era riuscito a rientrare Franz , dapprima prepotentemente, poi era stato capace di conquistare la mia fiducia ed il mio affetto nei suoi riguardi era riemerso dalle viscere del mio animo.

Noah , era impossibile un suo ritorno, dovevo arrendermi, sarebbe rimasto lì fermo in una foto , sorridente, mentre mi teneva una mano sulla spalla ed aveva gli occhi ricolmi di felicità, la stessa che regnava in me, volevo ricordarlo così, volevo quel momento immutato in eterno.

Forse per Noah il sentimento era molto più forte, era riuscito a restare fermo ed imperterrito nel mio cuore nonostante la sua assenza , cosa che con Franz non mi era successa, Franz era andato via ed automaticamente con la sua assenza era andato via anche l' affetto che avevo per lui ed al suo posto era rimasto solo rancore, con gli anni però avevo capito che scaturito dal dolore dovuto all'abbandono da parte di un amore eterno, con Noah il rancore non vi era perché non mi aveva abbandonata di sua spontanea volontà ma era stato costretto a ciò.

-:" Annah , a cosa pensi? "

Era Franz dall'altro lato della tavola, mi aveva strappato via dai miei pensieri, ero lì ancora a fissare il mio piatto, il cibo all'interno era ancora intatto, giocherellavo con la forchetta mentre la mia testa era altrove.

Alzai lo sguardo, ero leggermente stordita,

-:"A nulla"
dissi malinconicamente , in realtà pensavo a molte cose , a cose passate, a cose presenti ed al futuro che di lì a breve avrebbe travolto la nostra intera esistenza, ed il mondo come lo conoscevamo sarebbe cambiato o addirittura svanito.

-:" Ti conosco abbastanza per sapere che c'è qualcosa che ti turba , cosa darei per vederti felice, sò a cosa pensi"

riabbassai lo sguardo nel piatto e le lacrime iniziarono ad appannamento la vista, si trattenevano alle mie pupille a stento.

-:" Noah"

ecco Franz l' aveva nominato, aveva capito tutto, lui capiva sempre tutto solo che non lo ammetteva e ci girava intorno a volte in modo mite altre come un tornado pronto a distruggere qualsiasi cosa intralciasse il suo cammino.

-:" Indovini sempre tutto "
dissi fissandolo negli occhi, anche i suoi pieni di tristezza ma al mio contrario le lacrime non vi sarebbero state, ne aveva già date abbastanza per me , sta volta sentivo aria di tempesta, ecco il tornado arrivare.

- :" sono passati mesi da quando è andato via e tu ancora ti ostini a pensarlo, gli ho salvato la vita ,cos'altro vuoi ?, hai detto di amarmi e di non abbandonarti ma a quanto vedo sei una bambina indecisa e viziata, lo sei sempre stata, va al diavolo tu è quel bastardo, è da una vita che sopporto la sua presenza, ha sempre ..."

Mi alzai di scatto dalla sedia e mi avvicinai a lui per scrutarlo meglio, sbattei i palmi delle mani forte sul tavolo e chialnai la testa verso di lui.

Ora ero io il tornado.

-:" Da sempre? cosa vuoi dire? è più di un anno che lo conosco , ed anche tu,quindi questo tuo da sempre è inadeguato, cosa hai da dirmi?"

Sgranò gli occhi, deglutì, era sotto pressione e visibilmente sconvolto dalla mia perspicacia, non pensava che fossi in grado di cogliere i suoi messaggi ma sta volta si era fatto scappare una parola di troppo.

-:" ricordi quel ragazzino robusto che si  chiamava Michael e con la quale passavo le vacanze ed andavo a pesca?..."

ero sbalordita ed incredula, mi scostai da lui e scossi il capo in segno di negazione, un sorriso fiorì sul mio viso.

-:" Quel ragazzino del gelato, quello che avevi menato e che nonostante passasse le vacanze qui e ti frequentava era talmente timido da non salutami, era Noah ma perché si faceva chiamare Michael? "

Franz dapprima preoccupato per una mia reazione negativa, vedendomi sorridere fece lo stesso ma poi la tristezza ripiombò su di lui

-:" era il nome di suo fratello maggiore, Michael. .."

Non ci credevo, non me ne aveva mai parlato, Franz parlava di Noah come un fratello in quel momento , era suo nemico, eppure in quell' istante la nostalgia ed i rimorsi erano più che visibili.

- :" Morì alla giovane età di ventitré anni, una malattia incurabile, il padre medico non poté perdonarsi per non esser riuscito a salvare il figlio così dal dolore morì di crepa cuore per strada , nessuno ne parla più per  non infierire su tale tragedia, Noah da quel giorno per ricordare suo fratello si faceva chiamare così ..."

Franz interruppe la storia perché le lacrime erano riuscite ad apparire ed ora numerose solcavano la sua faccia, un piccola e timida smorfia come un sorriso apparve nuovamente.

-:" Gli dissi che Michael viveva nei cuori di chi lo avesse amato e che lui era Noah e non doveva ricordarlo così rubando la sua identità, bensì facendolo vivere nei ricordi"

Era la cosa più bella che avessi mai visto, un uomo, un nazista, ricordava il suo caro amico ebreo facendolo con amore fraterno.

-:" Mi sbagliavo su di te Franz, gli volevi bene, ecco spiegata la sua partenza, non era solo per me, ed ecco spiegato il tuo aiuto per farmi salvare quelle vite, tu non sei come loro..."

mi fermai fissandolo, poi mi avvicinai ed asciugai le sue lacrime con le mani

-:" Si , Annah, è mio fratello , c'è lo siamo promessi"

girò la mano mostrandomi una piccola cicatrice sul palmo destro

-:" vedi, questa non me la sono fatta con un baionetta durante un addestramento"

la guardavo incredula era la stessa che aveva Noah sulla sinistra

-:" non avevo mai collegato questa cosa"

-:" No infatti era impossibile farlo"

mi disse sorridendomi
-" lui è mio fratello , un patto di sangue vi è tra  di noi e nessuno potrà mai scioglierlo, non nego che abbiamo avuto i nostri disguidi come tutti i fratelli, ma mai e poi mai lo lascerò nella merda "

Ero fiera di quell ' uomo, strano ma vero.

-:" È colpa mia allora?"
dissi, avevo i sensi di colpa dopo quella confessione.

-:" No sciocchina, doveva succedere e basta, non si ha colpe quando non si conosce la realtà è la verità, tu non c'entri nulla ".

Mi strinse a sé e mi accarezzò i capelli delicatamente.

-:" sappi che se mio fratello cadrà io non lo rialzerò. .."

alzai la testa e lo guardai nei suoi occhi verdi e tristi, cosa voleva dire? lo avrebbe ucciso?, no non poteva esser vero, Franz sospirò poi riprese tenendomi per le spalle e fissandomi, non si fece sfuggire il mio sguardo.

-:" ma cadrò con lui".

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