HO BISOGNO DI TE

POV ANNAH

Avevo Franz sotto controllo.

Il taglia carte ancora puntato alla gola lo sguardo abbassato così da poterlo guardare negli occhi mentre il mio capo era chinato all'indietro.
Il cuore mi batteva all'impazzata e lo sentivo premere e pompare contro la parete del petto, avevo il respiro corto ed affannato ma non volevo dargli a vedere la mia agitazione, dovevo restare calma e decisa.

Lui era lì a pochi passi da me, I suoi occhi verdi erano coperti dal nero della pupilla ormai dilatata dall'agitazione, tremava, riuscivo a vedere il sudore sulla sua fronte , il sole che trapelava dalla finestra lo illuminava rendendolo cristallino.

:"Ora tu mi dirai tutto quello che sai e tutto quello che hanno in mente quei nazisti. Tu starai a ciò che ti dirò ".

Ero pronta a tutto, ora dovevo salvare più persone possibili e lui era ciò che serviva, lui era la chiave che avrebbe potuto aprire la porta della libertà e della salvezza. Ma quella chiave era ancora grezza e toccava a me smossarla e renderla adatta .
Sembrava smarrito ed impaurito ma sapevo che non potevo fidarmi di lui , ogni mio gesto di compassione nei suoi confronti, si era mostrato invano, durante il giorno ritornava il mostro che la notte precedente era stato scacciato.

':" Annah , ora smettila , c'è qualcosa più grande di me , di te , qualcosa più grande di noi, non siamo altro che carne e sangue , inermi...non giocare ad essere Dio ".

Fissavo quell'inetto, scuotendo la testa lentamente a destra e sinistra e facendo schioccare la lingua in bocca per tre volte in segno di disapprovazione.

-":Non gioco... io non sarò Dio, ma non sono solo carne e sangue...sono cuore, sono coscienza , sono coraggio, sono anima ...non resterò qui a guardare morte e dolore senza fare nulla, ho la possibilità di fare qualcosa e la farò Franz ".

Abbassò lo sguardo ,poi lo rialzò di scatto.
la sua voce era calma e decisa.

:"Bene , se sei pronta a sapere cosa ci attende , ti dirò ciò che occorre affinché possiamo salvare qualche vita".

Ora ero soddisfatta, abbassai il taglia carte e gli feci un sorrisetto compiaciuto e diabolico .

Avevo ottenuto ciò che volevo , ma ciò mi avrebbe condotta sicuramente alla rovina.

POV FRANZ

Redimimi mio Signore.
Del mio spirito solo polvere vi era , il mio cuore tormentato e stanco.
Avrei dovuto lasciarla partire con Noah tempo fa , ma il mio egoismo sovrastava qualsiasi ragionamento logico , non avrebbe dovuto restare in questo mare in tempesta, noi eravamo una misera zattera , come può una zattera sovrastare il mare e le sue onde possenti e spietate senza farci affondare?, come poteva tornare tutto com'era stato anni fa e cancellare ciò che stava accadendo , ma soprattutto come potevo ora salvarla? .

Ora era fin troppo dentro per uscirne indenne.

Allungai la mia mano verso di lei e la pogiai sulla sua piccola e delicata spalla, lei stette ferma , non si scostò come era solita fare , anzi si avvicinò e mi permise di abbracciarla e sorprendentemente ricambio'cingendomi le sue sottili braccia al collo.
Il suo respiro contro il mio collo mi faceva ribollire, l' avrei presa e fatta mia se solo lei avesse dato cenno di volermi.

Avevo bisogno di lei, del suo calore , del suo respiro e del suo battito ,volevo sentire il suo torace alzarsi ed abbassarsi per il respiro contro il mio petto ed il suo cuore tamburellare e fondersi con il mio.

Lei mi respingeva, mi malediceva ed evitava , ma sapevo nel profondo che non mi odiava, non era nella sua indole, era forte e testarda ma non era meschina e crudele, neanche contro un infame come me.

I suoi occhi da cerbiatta scioglievano ogni membra del mio corpo, avrebbe potuto chiedermi anche la luna, gliel'averei presa se avessi potuto.

Se gli avessi detto dell'invito del generale Guderian ora avrei rovinato tutto e l'avrei allontanata, l'avevo cosi vicina che avrei taciuto momentaniamente pur di tenerla nelle mie braccia, non l'avrei lasciata andar via,non ora.

:"Aiuteremo più gente possibile avvisandoli , ma promettimi che dopo tu andrai via".

Ecco ora mi ero dato il colpo di grazia, lasciavo andar via la mia vita , dovevo farlo, doveva restare al sicuro e ciò non era accanto a me.
La parte masochista ora aveva preso sopravvento su quella egoista che prima prevalicava selvaggiamente e spudoratamente.
Quelle parole si erano fatte spazio con fatica e sforzo nella mia bocca ,ma erano necessarie.

Il dolore brucia ogni tua fibra, ti mangia le viscere e ti tormentata la mente, ti fa impazzire e consumare; ecco se non fosse andata via sarei morto di dolore sapendola in pericolo a causa mia , non la stavo perdendo ,la stavo ritrovando.
Si ,ti avrei ritrovata in un altra città se fossi uscito vivo da questa guerra, ma sapevo che ciò non era possibile.

Allora ti avrei ritrovata in un'altra epoca,in un altro tempo,in un altro mondo, un mondo che non ci avrebbe diviso,in un mondo che non ammette guerre, un mondo dove il sangue scorre nelle vene ,pompa i cuori e da'la vita e non sporca le mani degli uomini codardi e meschini, in quel mondo nostro dove saremmo rotornati giovani ed innamorati dove saremmo stati noi stessi senza vincoli e rimpianti.
Ti avrei rivista e ti avrei riamata, ti avrei sempre amata, ora redimimi, ora amami.

Lei alzò gli occhi dal mio petto e si scostò per guardarmi meglio.
Nel suo sguardo leggevo il dubbio .

:"Ora mi dici che devo andare...e ..."

si fermò ,abbassò il capo come se stesse in cerca di qualcosa sul pavimento, le sue mani si torcevano tra loro, poi si strofinavano freneticamente, stava pensando a cosa avrebbe potuto dirmi.
Voleva ferirmi ancora, ma ciò inverosimilmente non mi scostava da lei.
Ero in ansia...ti prego continua la frase .
Quello scricciolo era capace di tenere in pugno e sotto controllo un tenente.
Pendevo dalle sue labbra.

:"E. .."

alzò lo sguardo, era dolce e decisa ,mi prese per le braccia e mi guardò negli occhi.
"Ti prego va via", pensai .

":Non andrò via Franz, ormai è tardi...io resto qui , resto ...ormai ci sono troppo dentro per uscirne , se andassi via me ne pentirei, mi pentirei di non aver potuto fare di più, ci sono troppe vite da salvare...tra cui anche la tua, non ti lascio qui a morire come un cane".

Cosa avevo combinato? ,lei restava anche per me, voleva salvare anche un povero diavolo come me, ma io già ero stato inghiottito dalle fiamme dell'inferno, Annah non avrebbe potuto salvarmi, nessuno avrebbe potuto, solo la morte mi avrebbe reso libero e solo aiutando quella gente avrei avuto il perdono.

:"Ti prego Annah vattene "

Tremavo come una foglia nel vento ma dovevo nasconderglielo.

"No Franz "
Seppur breve quella frase ,il modo in cui lo disse mi fece capire di quanto coraggio avesse in corpo , più di me, più di un intero esercito, lei era armata solo di speranze, ma faceva tremare più di un fucile puntato alla tempia, si il suo assurdo atteggiamento disarmava.

Non c'è la feci più, la presi forte fra le mie braccia .

"Perdonami, dovevo farti andare via, amare non vuol dire costringere qualcuno a starti accanto ".

"Ma chi ama non è costretto a starci,ci stà perché lo vuole ".

Avevo capito bene,mi amava , per un momento ritornai indietro nel tempo con la mia mente.
Il primo giorno in cui la vidi, aveva un anno circa ed io sei,chi avrebbe immaginato che quella lattante che io ritenevo debole ed indifesa, un giorno mi avrebbe salvato da me stesso.
Dal primo momento in cui l'avevo vista mi ero promesso di proteggerla da tutto.
Il tempo passava ed io mi innanoravo di lei, era la mia vita , il mio punto di riferimento, non immaginavo una vita senza lei, mi era impossibile, lei c'era sempre stata ma io con lei no, per caparbietà avevo infranto la mia promessa.

Mi abbassai verso le sue labbra carnose e rosee, volevo farle mie , assaporarle e fonderle con le mie.

Erano calde e leggermente umide, mi mancavano da morire, ero avido di lei,non mi ripudiava , ora era mia ,lo era sempre stata.

La spostai contro la scrivania ed iniziai ad accarezzarle i capelli, erano morbidi come ricordavo.
Lei strinse le mani dietro al mio collo mentre io l'alzavo sulla scrivania prendendola per le natiche da sotto la gonna,erano tonde e lisce ,prese il mio viso fra le mani e lo fissò, poi iniziò a mordermi il lobo fino a scendere giù fino al collo leccandolo su e giù, un brivido dolce mi pervase, le sbottonai l'abito lasciandola a petto nudo, diamine era uno spettacolo per i miei occhi,quei seni bianchi e sodi erano miei, li assaporavo mentre lei si torceva di piacere sotto la mia lingua.

"Franz..."

Ora la sua bocca in preda al piacere pronunciava il mio nome finalmente.

Scesi giù ed iniziai a leccare il punto di piacere fra le sue gambe perfette, lentamente su e giù fermandomi sul clitolide , era in preda al piacere , la mia lingua la tormentava , era calda e pronta per me ,il mio membro pulsava ed era dolorante, la volevo ,la volevo ora, ma lei mi prese delicatamente per i capelli facendo scattare il mio capo all'indietro ed iniziò ad osservarmi, una risatine si fece spazio sul suo volto .

"Ora tocca a me"

Disse maliziosamente.

Scese dalla scrivania e mi fece alzare, mi spinse contro il muro ed inizio a sbottonarmi la divisa,le sue mani sul mio torace erano calde e la sua lingua scendeva fino a trovare la patta chiusa dei miei pantaloni.

"Questi vanno tolti"

disse fissandoli, era di una sensualità inaudita, non mi era mai capitata una cosa del genere, ero sempre stato testardo e dominatore ma Annah mi rendeva un agnellino e mi affidavo completamente a lei , il mio piacere era sotto il suo controllo.

Sbottono' con gesti lenti la patta , voleva tormentarmi, io la volevo diamine perché giocava con me?.
Prese il mio membro fra le sue mani e con la lingua iniziò a giocare con la punta poi scese giù e lì mi sembrò il paradiso, stavo per esplodere.

"Non ora "
Disse diabolicamente.

Non c'è la feci più , l'alzai e la gettai sul divanetto, la baci ovunque come un matto, faceva caldo ed il sudore attaccava la nostra pelle, il suo ventre era liscio e piatto ed io lo tormentavano leccandolo e soffiandoci sopra.

Lei mi desiderava e premeva il suo bacino contro il mio, era bagnata.

Mi Infilai dentro di lei ed iniziò a gemere ed io godevo nel vederla torcersi sotto di me.

Andavo lentamente seguendo ogni suo movimento, la vidi torcersi particolarmente, ciò voleva dire che era all'apice ed era pronta ad arrivare all'orgasmo, andai leggermente più veloce, finché non sentì montare anche il mio, il suo lamento di piacere era musica per me , emisi un urlo di goduria, il mio seme era dentro di lei , caldo , non avevo fatto in tempo a scostarmi, la desideravo troppo.

Pogiai la mia testa sul suo petto che saliva e scendeva velocemente, era affannata, l'avevo fatta godere e lei aveva fatto altrettanto con me.
Ero suo, completamente.
Iniziò a toccarmi i capelli ed a sorridermi, finché non si bloccò.

:"Franz lo sai che cosa hai fatto ?, ebbene non dovevi, non ora".

D'un tratto divenne severa e la sua mano cessò di accarezzarmi,il suo respiro ritornò regolare .

:"Annah , non volevo credimi".

Mi spostò, si rimise l'abito e tornò a sedere accanto a me.

:"Devi pensarci alle cose".

Poi tornò a fissare fuori dalla finestra.

Si , dovevo pensarci.
Non era il momento di mettere al mondo un figlio.
Cosa gli avrei potuto dare?.
Solo distruzione ed odio ora ci attendeva e mio figlio avrebbe dovuto vivere o meglio sopravvivere, no non l'avrei accettato.

Se fosse successo, Annah perdonami ma ti avrei portata di peso via da qui .

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